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martedì 19 febbraio 2019

Letture di Gruppo di Febbraio: "L'uomo che credeva di non avere più tempo" - "I segreti di Heap House"


"L'uomo che credeva di non avere più tempo" di Guillaume Musso

Editore Sonzogno
Genere Narrativa

Nathan é un avvocato, il responsabile aggiunto del reparto fusioni-acquisizioni.

"Brillante, ricco e orgoglioso di sé.
Così era Nathan Del Amico.
Visto da fuori."

Nathan non ha mai perso una causa ma proprio per via del suo attaccamento al lavoro, ha perso la moglie, Mallory, che ora vive a San Diego con loro figlia Bonnie.
Un giorno, nell'ufficio di Nathan, compare il dottor Garrett Goodrinch, un uragano che stravolge la vita di Nathan.
Garrett è un Messaggero, riconosce le persone prossime alla morte, le prepara al grande salto, le aiuta a mettere ordine nelle loro vite. Tuttavia, non può influire sulla morte.
Nathan realizza allora che ciò a cui tiene di più è la sua famiglia, deve trovare un modo per riavvicinarsi alla moglie.
"L'uomo che credeva di non avere più tempo" è, come ha detto Francesca durante la lettura di gruppo, "un pugno di ferro dentro a un guanto di velluto".
È un susseguirsi di colpi di scena, quando meno te lo aspetti, ecco spuntare fuori una tragedia, un evento inaspettato che travolge le vite dei personaggi. Perfino nella parte finale, non mancano alcune sorprese.
Questo aspetto rende la trama più dinamica, altrimenti piuttosto monotona.
Più di tutto, però, mi è piaciuto scoprire la vulnerabilità dei personaggi, i loro segreti più meschini, le loro debolezze. Questi loro lati meno nobili li hanno resi più umani, più reali, più completi.
Mi ha infastidita, invece, una rivelazione a fine libro, rivelazione che ha reso vani tutti gli sforzi del protagonista e che gli ha procurato un sacco di guai per nulla, anche se, a ben pensare, gli ha anche donato importanti occasioni, gli ha permesso di provare ad essere una persona migliore.
A mio avviso, comunque, il finale ha un po' rovinato il libro, personalmente mi ha alquanto innervosita.
"L'uomo che credeva di non avere più tempo" è piacevole ma nulla di eccezionale, a parere mio.
Una lettura gradevole, a tratti commovente e scioccante ma non indimenticabile.

"Non direi mai di nessuna cosa: "l'ho persa" ma "l'ho restituita". È morto tuo figlio? È stato solo restituito. È morta tua moglie? È stata solo restituita."

Commenti dalla lettura di gruppo:

Francesca: "Oh cazzo! (Mi scuso per l'espressione ma è esattamente lo stato d'animo che ho dipinto sul volto da due minuti fa quando ho finito il libro e l'ho chiuso...)"

Elisa: "Un libro forte, toccante, che ci invita a guardarci intorno e ad apprezzare ciò che di più caro abbiamo spostando in secondo piano le cose futili e materiali che la vita ci spinge ogni giorno di più ad idolatrare."

Antonella: "Davvero bellissimo, l'ho divorato ero troppo curiosa di sapere come finiva!
Un finale molto triste e il libro in se ti porta a delle riflessioni!!"

Carmela: "Un finale inaspettato, forte, ma il libro non si può leggere se sei un po' giù di morale. Bello come la prima volte che l'ho letto, ma mi ha angosciata, ci vuole l'umore giusto per apprezzarlo.

Irene: "Un libro veramente bellissimo ma tanto tanto angosciante, sconsigliato a chi ha perso da poco una persona cara.
E comunque ho pianto tantissimo!!!!"

Marianna: “Non devi avere paura di confessare i tuoi sentimenti a coloro che ami”.
Un libro profondo e triste, che mi ha fatto emozionare ed incavolare nello stesso tempo, fino a desiderare un amore così...
A metà tra Godsend e il paranormale, la lettura ha portato con sé un senso di angoscia, di imminente morte.
Bello e struggente, con uno stile leggero ma incalzante, che non annoia mai.

Rossana: "Ho letto diversi libri di Musso e mi aspettavo un finale diverso ma anche questo mi é piaciuto."

Eleonora: "Finito anch'io, ci sono rimasta malissimo per il finale, comunque mi è piaciuto davvero moltissimo, questo libro ti lascia qualcosa dentro."

Roberta: "Finito e mi è piaciuto tanto. Il modo di scrivere mi ha catturata da non riuscire a smettere.  Devo ammettere che il dottore messaggero mi è sempre stato antipatico.
Il finale mi ha spezzato il cuore."

Melania: "Quante emozioni! Questo libro è bellissimo, dolcissimo e romanticissimo. Lui, nonostante abbia sbagliato a scegliere si è anche fatto il mazzo per avere soddisfazioni e per dimostrare agli altri cosa è in grado di fare. Troppo triste la storia con la madre, quella parte del libro mi ha spezzato il cuore. Ho odiato il suocero, anche se poi alla fine ho provato per lui tenerezza e dispiacere. In ogni caso questo libro è sicuramente il più bello letto da inizio anno e sicuramente voglio ancora leggere libri di questo autore che ho sempre sottovalutato."

Angela: "Libro piacevole. La caratterizzazione dei personaggi mi è piaciuta. L'unica pecca è che verso la fine sembra che Musso abbia fretta di chiudere la storia. Voto: 7"

Elisa: " Una bellissima scoperta Musso! Mi è piaciuto tantissimo ❤️ divorato non riuscivo a smettere di leggere!"

Maria: "La lettura è stata scorrevole, semplice anche se è stata un susseguirsi di emozioni, di rabbia, amore, dolore, gioia, tristezza."

Federica: "Un libro già sentito, ma che in ogni caso si fa leggere con disarmante velocità."

Paola: "Mi aspettavo molto molto meglio. Non che sia una brutta storia, ma la piega finale sinceramente mi ha detto molto poco."

Ines: "Questo è stato il primo libro che ho letto di Musso. Era da una vita che adocchiavo i suoi libri ma li avevo sempre accantonati.
Mi è piaciuto molto il suo stile di scrittura, l'ho trovato molto semplice e scorrevole. In questo libro c'è quel pizzico di paranormale che a me piace mi ha tenuta incatenata alle pagine. Devo anche dire che la storia mi ha messo parecchia ansia."

Manuela: "È una bella storia, anche se il finale purtroppo lascia l’amaro in bocca. Lo consiglio."

Gabriella: "Questo libro mi ha messa veramente in uno stato d’ansia non da poco e che mi ha portato a chiedermi cosa avrei fatto io nei suoi panni.
La storia penso sia ben studiata e progettata, l’unica cosa che ho faticato a farmi piacere è stato il cambio di punto di vista che ogni tanto cambiava a favore di altri personaggi presenti nella storia."

Michaela: "Veramente un libro su cui riflettere. Da come si perda tempo dietro le cose effimere e si perdono le cose importanti... e come non sappiamo ascoltare fino in fondo cosa vogliano comunicarci gli altri."

Alessandra: "La storia mi è piaciuta, non ho amato molto lo stile di scrittura, in molti casi le parole e gli aggettivi son stati mescolati senza cura dei dettagli."

Rita: "Confermo che adoro la scrittura di Musso, e in questo libro ti fa pensare, che bisogna vivere il presente e che basta aiutare gli altri per essere felici!!"

"I segreti di Heap House. Iremonger: 1" di Edward Carey

Editore Bompiani
Genere Narrativa

Questa è una delle storie più singolari in cui io mi sia imbattuta.
Il protagonista è Clod Iremonger anche se al centro della storia c'è un po' tutta la sua famiglia.
Clod si differenzia dai suoi parenti per una sua particolarità: sente gli oggetti parlare, nello specifico, li sente dire nomi.
Questo suo "dono" però non è la cosa più strana del libro.
Gli Iremonger sono una famiglia bizzarra. Hanno tutti nomi insoliti, per contraddistinguersi dalle altre persone e ognuno di loro ha un oggetto natale, consegnato loro alla nascita, che portano sempre con sé. Apparentemente sono tutti oggetti banali: scarpe, rubinetti, fiammiferi, Clod ha un tappo universale!
Gli Iremonger sono tanti, davvero tanti! Clod è circondato da un marasma di zii, zie e cugini.
C'è zia Rosamud che dà la sua maniglia in testa ai bambini.
C'è zio Aliver, il medico di casa.
C'è zio Timfy, lo spione! Quando qualcosa non gli va, soffia come un ossesso nel suo fischietto.
Poi c'è il cugino Tummis, il preferito di Clod, bambino sensibile e ansioso.
Come dimenticare poi il cugino Moorcus, il più odiato, il bullo di casa!

"C'erano frotte di cugini e zii e zie, prozie e prozii: moltitudini di noi, Iremonger di ogni età e forma, tutti legati dal sangue."

Tutti loro (e molti altri ... ma molti, molti) vivono insieme in un'enorme dimora formata dall'assembramento di vari posti acquistati, spostati e annessi appunto a Heap House, la grande casa degli Iremonger.
Heap House sorge ... in mezzo ai cumuli di rifiuti. Una maestosa abitazione in cui aleggia un lezzo insopportabile.
Gli Iremonger hanno fatto fortuna con ciò che gli altri non vogliono più. Sono esattori, possiedono gran parte dei debiti di Londra e anche la loro spazzatura.

"Non esiste amore più grande dell'amore degli Iremonger per le cose rifiutate."

A Heap House, vivono anche gli Iremonger, non mi riferisco alla famiglia, ma ai domestici che vengono chiamati tutti Iremonger.
Insomma, come avete notato, di stranezze, in questo libro, ce ne sono parecchie. Le cose però diventano ancora più incredibili quando gli oggetti si animano.
In questo libro, i personaggi hanno seri problemi con gli oggetti!
"I segreti di Heap House" è il primo libro di una serie accattivante e oltremodo insolita.
Questo libro sembra racchiudere varie metafore.
Il modo di vivere degli Iremonger sembra un avvertimento su quello che sarà il nostro futuro se continuiamo a consumare così tanto, verremmo letteralmente sommersi dai rifiuti.
Il nostro attaccamento alle cose materiali invece, come nel libro, finirà per ... beh, forse è meglio se non aggiungo altro ... allerta spoiler!
Posso dirvi, però, che durante la lettura di questo libro sono rimasta più volte a bocca aperta. Questo racconto è davvero folle, in senso positivo. Per non parlare dei segreti degli Iremonger, che il Nonno custodisce gelosamente!
Ho appena finito di leggere questo libro e già non vedo l'ora di leggere il seguito!
Vogliamo poi parlare dei disegni all'interno del volume? Raffigurano i personaggi e sono abbastanza inquietanti, ricordano lo stile di Tim Burton, la copertina ne è un esempio.
Insomma, stra-consiglio questo libro agli amanti delle storie folli. Questo testo sembra per ragazzi ma posso assicurarvi che anche i più grandi sapranno apprezzarlo.

"Siamo in una discarica, mia cara, nel cuore di una discarica di rifiuti. Questo posto non è segnato su nessuna carta geografica. Siamo fuori dal mondo."

Commenti dalla lettura di gruppo:

Melania: "Non so come definire questo libro. È sicuramente un libro strano e folle, e lo scrittore deve essere veramente un genio per aver pensato una storia così tanto fuori dal normale. All'inizio non mi piaceva, poi la curiosità mi ha spinta a continuarlo e alla fine è stata una lettura comunque piacevole. Ho apprezzato molto Lucy e la tazza salvabaffi, per il resto Clod compreso non mi sta simpatico nessuno. Divertenti i nomi e le descrizioni. Non ho apprezzato il finale un po' veloce e frettoloso ma considerando che ha un seguito è anche comprensibile. Infine credo sia anche un po' a libera interpretazione. Ci ho trovato moltissimi doppi sensi."

Paola: "È un libro molto particolare, da un lato concordo con Claudia, ci preannuncia un futuro nel quale annegheremo nei rifiuti, dall'altro mi fa pensare a quanto siamo attaccati alla materialità e corriamo il rischio di ... spoiler!
Comunque sono molto curiosa di leggere il seguito😊"

Marina: "Ammetto di averlo iniziato per pura curiosità, per provare un genere mai letto prima. Spesso mi sono chiesta perché lo stessi leggendo. Ma alla fine l'ho divorato. Non mi è dispiaciuto, però non so se al momento avrei voglia di leggere gli altri due, ma chi lo sa."

Elisa: "All'inizio ho dovuto lottare contro lo schifo, ma passate le 150 pagine mi ha appassionata. E' stato il libro più originale che abbia letto da un po' di tempo a questa parte. Il finale per me ha avuto un sapore agrodolce."

Manuela: "Strano inizia e strano finisce, però mi è piaciuto tantissimo, è originale, mai banale, una storia fuori dagli schemi. Clod, Lucy e il povero Tummis mi sono piaciuti moltissimo. Voglio assolutamente leggere il seguito perché non può finire così."

Chiara: "A me non è piaciuto affatto questo romanzo. L'ho trovato noioso fino alla nausea. E sopratutto molto dispersivo. Certo il filo conduttore è uno solo però si salta di palo in frasca e ogni volta vengono introdotti nuovi personaggi per cui manca una caratterizzazione forte che permetta al lettore di identificarsi con uno di essi."

2 commenti:

  1. I segreti di Heap House mi aveva molto attratta quando uscì, ma una volta scoperta che era il primo di una trilogia non lo avevo più acquistato. In effetti però la curiosità mi è rimasta e vorrei leggere almeno il primo volume.

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    1. Noi della lettura di gruppo ne siamo rimasti così meravigliati che abbiamo deciso di leggere insieme anche gli altri due libri!

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