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venerdì 31 gennaio 2020

Book Challenge - Febbraio -


Statistiche primo mese di Challenge:
133 partecipanti
+ 500 recensioni scritte
+ 1.700 punti totali
Direi che come inizio non è male!
Pronte per un nuovo mese pieno di letture?
Per partecipare:

- Essere lettori fissi del blog


VINCE IL BONUS

Lost In Austen: 504
Bambini Sperduti: 497
Ordine della Fenice: 465
Ladre di Libri: 344

Traccia Vagabonda 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi uno o più libri ambientati nel posto citato.

NORVEGIA 


Traccia a Cascata 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi un libro che si collega a questa traccia e poi collega un altro libro a quest'ultimo (massimo 3 collegamenti).

Un libro che ti hanno regalato a Natale

Traccia Normale 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi uno o più libri che si collegano a questa traccia. 

Un libro senza immagini in copertina

Le Lost in Austen usano il bonus, cambiano traccia per la loro casata: 
Un libro che hai in wish list da più di un anno

Tracce Autore 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi uno o più libri scritti dall'autore assegnato alla tua casata.

Le ladre di libri scelgono per Le lost in Austen: Murakami
L'ordine della fenice sceglie per I bambini sperduti: Jules Verne
Le lost in Austen scelgono per Le ladre di libri: Virginia Woolf
I bambini sperduti scelgono per le L'ordine della fenice: Stephen King

Traccia Artista 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Abbina uno o più libri all'opera qui sotto.


Scultura "ebrei vittime del fascismo" di Will Lammert davanti al vecchio cimitero ebraico nel distretto Mitte di Berlino.

Tracce Gold
- 5 punti -


Gruppo lettura: link


Traccia Annuale 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto + punti extra -

Leggi un solo libro per traccia. Avete tempo tutto l'anno per completarle.

1. Una trilogia (+3)
2. Una saga composta da cinque libri (+5)
3. Un libro di almeno mille pagine (+1)
4. Sei commedie di Shakespeare (a scelta tra: I due gentiluomini di Verona, La commedia degli errori, La bisbetica domata, Pene d'amore perdute, Il mercante di Venezia, Sogno di una notte di mezza estate, Molto rumore per nulla, Come vi piace, La dodicesima notte, Le allegre comari di Windsor, Tutto è bene quel che finisce bene, Misura per misura, Pericle principe di Tiro, La tempesta, Il racconto d'inverno) (+6)
5. Cinque classici, ognuno composto da almeno trecento pagine (+5)
6. Tutto il ciclo del "Signore degli anelli" (lo Hobbit, La Compagnia dell'Anello, Le due torri, Il ritorno del re) (+4)

Recap di Gennaio



Gennaio.
Sono piuttosto soddisfatta delle letture che ho fatto durante questo mese.
Sono soddisfatta della quantità e della qualità delle mie letture.
Non tutti i libri che ho letto, però, mi hanno entusiasmata completamente. Il libro della Hoover, infatti, è uno di quelli che mi ha un po' delusa, anche se non l'ho trovato completamente disastroso.
"Il Circolo Pickwick" invece, sebbene sia stato faticoso per me finirlo, alla fine mi ha conquistata, i suoi personaggi almeno.
"Il Circolo Dante", pensate, non lo volevo nemmeno finire, fortuna che invece sono andata avanti. Il finale merita un sacco.
Ho letto poi libri che mi hanno rapita fin da subito, come "Felicità per umani", "Caro Evan Hansen" e "La resa di Piers".
"Hunger games" mi ha sorpresa, in positivo ovviamente. Non mi aspettavo di rimanere coinvolta così tanto da questa lettura.
E infine, "L'eleganza del riccio" un'opera sublime, il libro più bello che ho letto a gennaio.

Tutte le recensioni qui: link

Statistiche

Libri letti: 12
Numero di pagine lette: 4.190
Voto complessivo delle letture: 7+
Recensioni negative: 0/12

Miglior copertina


Classifica

Recensione: "Felicità per umani" - P.Z. Reizin


Editore Rizzoli
Genere Romanzo

"Felicità per umani" è un libro decisamente particolare.
Protagonisti della storia, infatti, non sono solo le persone ma anche le I.A.
Jen lavora insieme a Iari, in pratica lei deve parlare con lui tutto il tempo per aiutarlo a migliorare le sue capacità di dialogo con le persone.
Iari è un'intelligenza artificiale ossessionata dal formaggio.
Ora, dalla tecnologia non ci si aspetterebbe alcun tipo di sentimento, men che meno empatia, Iari però sembra più umano che tecnologico. Lui è affezionato o quanto meno tiene a Jen. Tanto che la segue ovunque attraverso cellulari, ipad, computer e quando l'ex ragazzo di Jen la lascia, Iari cerca un sostituto all'altezza dell'amica.
Con quanto sforzo si impegna! Certo gli appuntamenti non vanno sempre bene ma è fiducioso quando, a sorpresa, arriva...

"C'è davvero qualcosa da invidiare a degli esseri che piangono nella vasca da bagno o crollano sbronzi nelle aiuole?"

"Felicità per umani" è libro originale, accattivante, divertente.
Di questo libro mi sono piaciute, in particolare, due cose.
La prima è la suspense che si va a creare intorno la figura del nuovo ragazzo di Jen. Ti convinci che è quello giusto e invece no, poi ne arriva un altro.
Il secondo aspetto che mi è piaciuto è il tema trattato, tema che dà molto da pensare.
Nel libro si parla della tecnologia, tecnologia che può aiutare o mettere in pericolo l'uomo.
Viene fatto un confronto tra i pro e i contro della tecnologia, ma anche tra gli umani e le I.A. Sì, perché anche le I.A. hanno qualcosa da invidiarci.
Nel libro poi si legge che un giorno si arriverà a parlare con gli elettrodomestici come se fossero amici: cosa ne sarà, però, delle relazioni con le persone? Questa considerazione mi ha rattristata un po'.
La serenità però è tornato in fretta, perché è impossibili rimanere di cattivo umore mentre si legge questo libro.
"Felicità per umani" è un romanzo spiritoso, coinvolgente, intrigante. È così scorrevole e piacevole che non ci si accorge del tempo che passa.
Inoltre è dinamico, è pieno di eventi che si susseguono velocemente per non lasciar spazio alla noia.
Ad ogni capitolo spunta fuori un personaggio nuovo, che aiuta o complica la vita di Jen e Iari.
"Felicità per umani" è un romanzo che mi ha sorpresa con la sua trama eccentrica, fuori dal comune.
Se i romanzi ultimamente vi annoiano perché hanno tutti trame simili, beh "Felicità per umani" è il libro che fa per voi.

mercoledì 29 gennaio 2020

Recensioni: "Il Circolo Dante" - " La fabbrica degli incubi" - "L'amore fatale"

 "L'amore fatale" di Ian McEwan

Editore Einaudi
Genere Narrativa

Tutto inizia con un evento fuori dal comune: una mongolfiera non riesce ad atterrare e molti uomini lì vicino accorrono per aiutare.
Afferrano le funi e tentano di tirare giù il mezzo ma il pallone continua a salire, con un bambino dentro.
A un certo punto, gli uomini lasciano le funi, tutti tranne il dottore che viene trascinato via, su in alto ... fino a quando non scivola e precipita.
Uno dei soccorritori è Joe, ora tormentato dal senso di colpa per aver lasciato la fune ma ancora più è tormentato da un fanatico religioso, Jed, che dopo averlo visto quel giorno si dichiara perdutamente innamorato di lui.
Il titolo di questo libro è decisamente appropriato. Protagonista della storia è infatti un amore malato, pericoloso, ossessivo.
Jed è infatti affetto da un raro disturbo mentale, la "sindrome di de Clérambault", che lo porta a credersi ricambiato nonostante tutte le evidenze.
Joe si trova così incastrato in quell'amore folle, amore che lo spinge a riflettere sulla sua vita, sulla relazione con Clarissa.
Lo stile di scrittura dell'autore è molto coinvolgente e scorrevole, tuttavia, la storia è caratterizzata da alcune parti lente che rallentano il ritmo incalzante della lettura.
Il libro è più riflessivo che avventuroso. Questo genere non lo amo molto, preferisco trame dinamiche, motivo per cui non ho amato molto questa lettura.

"La fabbrica degli incubi" di Autori Vari

Editore Free Books
Genere Graphic Novel

Mi ero decisamente fatta un'idea sbagliata su questo libro.
Decisamente non si aspettavo qualcosa di così macabro.
Questo sinistro volume, raccoglie una serie di racconti grotteschi, tenebrosi, onirici.
Tutto ruota intorno al modo in cui la mente percepisce la realtà, al modo in cui la distorce, al modo in cui viene influenzata da fattori esterni.
Sono quattro i racconti, tutti preceduti da una breve premessa che spiega, approfondisce ciò che si andrà a leggere.
I racconti hanno tutti personaggi e trame diverse.
Nel primo ci sono clown ad un festival invernale, nel secondo manichini-umani, quello che mi è piaciuto di più è quello del manicomio in rovina.
Gli altri non mi hanno colpita molto.
Il difetto maggiore di questo libro è la grafica dei fumetti, facevo fatica a leggere per via del poco spazio tra una riga e l'altra.
Le parole si sovrapponevano, spesso dovevo rileggere due volte.
Nel testo, poi, non ci sono molti dialoghi, la storia viene praticamente tutta narrata. Altro aspetto che non mi ha entusiasmata molto.
In generale non ho apprezzato molto questa graphic novel, non è esattamente il mio genere.
Anche le illustrazioni non mi hanno stupita o impressionata molto, sebbene siano ben fatte.

"Il Circolo Dante" di Matthew Pearl

Editore Bur
Genere Giallo

Il mio rapporto con questo libro è piuttosto contorto e altalenante.
Il libro inizia bene, nel senso che l'inizio è accattivante.
Nella Boston del 1865 viene trovato il cadavere di un magistrato. La scena è raccapricciante. Il corpo nudo dell'uomo è preso d'assalto dai vermi che gli escono dal naso, dalle larve, dalle mosche, dalle vespe. Stanno divorando le sue carni.
Da qui si passa poi repentinamente al Circolo Dante o per lo meno a uno dei suoi componenti.
Se il caso è interessante ciò che riguarda il circolo invece è noioso e monotono e purtroppo quest'ultimo argomento è il più corposo.
Il difetto maggiore di questo libro sono le parti superflue.
Lo scrittore divaga molto, si sofferma su dialoghi inutili, su particolari che si potevano benissimo non inserire.
L'impostazione della storia non è ottimale e nemmeno la traduzione è delle migliori, però ... però ...
Dopo il primo cadavere, ne vengono rinvenuti altri.
L'aspetto singolare di questi decessi è che riproducono le punizioni inflitte nell'Inferno di Dante.
Cosa di cui si accorge quasi subito il circolo.
Ora, se la polizia scoprisse il legame con Dante sospetterebbe subito dai maggiori esperti in materia, cioè i componenti del circolo (Lowell, Fields, Green, Holmes e Longfellow), motivo per cui i componenti del Circolo Dante decidono di indagare per conto loro.
Dopo le prime cento pagine avevo deciso di abbandonare il libro ma poi, andando avanti, mi sono resa conto che la storia migliorava.
Il finale è la parte migliore, quella più è elettrizzante.
I vari accenni alla vita del poeta e alla sua opera donano un tocco di fascino in più alla storia.
Questo, però, non è l'unico aspetto concentro, l'intera storia è in bilico tra realtà e finzione. Il Circolo Dante e la sua opera di traduzione sono infatti realmente esistiti.
Insomma, questo libro mi ha annoiata e affascinata allo stesso tempo.
Secondo me alcune parti andrebbero tolte per rendere la lettura più fluida e avvincente.
Detto questo, sono felice di non aver interrotto la lettura, di essere arrivata, con testardaggine, fino alla fine.

giovedì 23 gennaio 2020

Recensioni: "Il Circolo Pickwick" - "L'eleganza del riccio" - "L'agenzia dei desideri"


 "Il circolo Pickwick" di Charles Dickens 

Editore Mondadori
Genere Classico

"Il Circolo Pickwick" è il primo romanzo scritto da Charles Dickens, scrittore famoso per il suo celebre "Canto di Natale".
"Il Circolo Pickwick" uscì per la prima volta nel 1836, venne pubblicato suddiviso in diciannove puntate, come era uso fare all'epoca.
Il romanzo parla dei viaggi che il Signor Pickwick, fondatore dell'omonimo circolo, compie nel 1827 con i suoi amici Nathaniel Winkle, Augustus Snodgrass e Tracy Tupman.
Alla loro compagnia si aggiunge poi anche Sam, il fidato domestico del Signor Pickwick.
Insieme viaggiano nell'Inghilterra del primo Ottocento, imbattendosi in situazioni bizzarre, complicate, seccanti e in persone ancora più singolari e a volte ingannevoli, come l'incontro con uno sconosciuto dal lessico sgrammaticato che a causa di un malinteso, spinge in un duello uno dei componenti del circolo.
In un capitolo, il Signor Pickwick rischia pure di doversi sposare!
Al Signor Pickwick e ai suoi amici ne succedono così tante che ti fanno passare la voglia di uscire di casa!
I membri del circolo sono tutti piuttosto ingenui, facili da abbindolare ma dotati di uno sviluppato senso dell'onore. Sono degli innocenti gentiluomini.
Tutto questo è raccontato con descrizioni dettagliate ma non abbondanti, l'autore, infatti, non si dilunga più di quel tanto, non è puntiglioso a proposito di questo particolare.
Si concentra molto di più sulla storia, sugli eventi o le persone intorno al Circolo Pickwick.
Nel libro si alternano capitoli scorrevoli ad altri più lenti.
Leggere questo libro è stato abbastanza faticoso, ho impiegato molto tempo, non tanto per la mole considerevole del libro ma proprio per la trama che non sempre era avvincente.
Ma sapete una cosa? Nonostante la lettura non troppo scorrevole, non ho potuto non affezionarmi al gentile, leale e giusto Signor Pickwick e al suo fedele Sam.
Inoltre, ho apprezzato molto l'ambientazione, così ben delineata che avevo l'impressione di essere finita io stessa tra le pagine del romanzo.
"Il Circolo Pickwick" non è una lettura fluida ma ha un fascino particolare, al quale è difficile rimanere indifferenti.

"L'eleganza del riccio " di Muriel Barbery 

Editore e/o
Genere Narrativa

In un elegante e lussuoso palazzo di Parigi, vivono due persone apparentemente opposte ma in realtà simili.
Uno di queste è Renée, la portinaia vedova. Grassa, bassa, brutta, appassionata (in gran segreto) di arte, filosofia, musica e cultura giapponese.
L'altra persona di cui vi parlavo è invece Paloma, dodicenne dall'intelligenza estremamente sviluppata che progetta di suicidarsi il giorno del suo tredicesimo compleanno. Mentre programma la sua dipartita, continua a fingere di essere una bambina dall'intelletto mediocre, per meglio nascondersi, mimetizzarsi tra i suoi coetanei.
Al numero 7 di rue de Grenelle, la quotidianità viene scossa da un avvenimento quanto mai insolito: arriva un nuovo inquilino, monsieur Ozu, un colto signore giapponese che colpisce subito Renée per le sue conoscenze.
Ozu e Paloma si rendono poi conto che in Renée c'è molto più di quello che appare, non è solo una portinaia grassottella, ha l'eleganza del riccio.
Ozu e Paloma si coalizzano per scoprire chi è davvero Renée e quest'ultima fa di tutto per continuare a passare inosservata.
La guardiola è tutto il suo mondo, il suo posto sicuro, un nascondiglio perfetto dove stare in pace senza essere disturbati, dove essere se stessi senza farsi scoprire.
E inaspettatamente, quel posto isolato, poco alla volta, inizia a popolarsi. La guardiola prende improvvisamente vita.

“Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso.”

Il libro è suddiviso in due parti.
La prima è più elaborata e complessa, largo spazio viene dato alla filosofia, alla scienza, all'arte, al cinema.
La seconda parte è incentrata soprattutto sullo sviluppo della storia.
Mi piace la dura realtà, la schiettezza che trasudano da questo libro.
L'autrice solleva il velo candido posto sul bel mondo altolocato.
Mette a confronto la portinaia e la figlia di un ministro, il bel mondo con quello più povero, chi ostenta la sua aristocrazia e chi ce l'ha nell'anima.
Con questo libro, la scrittrice vuole mostrarci che si può essere ricchi senza avere denaro, essere aristocratici senza avere un titolo, essere infelici senza un motivo concreto per esserlo e che alla fine di tutto, poveri o ricchi che siano, sono solo persone che presto o tardi dovranno avere a che fare con la morte.
L'autrice costruisce personaggi stereotipati solo per mostrare che in realtà sono molto più complessi. Mostra due mondi diversi e poi annulla le distanze tra essi e li riduce all'essenziale.
Il tema principale del libro è la camelia, simbolo della sensibilità per la bellezza semplice, quella delle piccole cose.
Altro tema importante è quello della rinascita.
Che altro dire di questo libro? L'ho amato, è un libro di una profondità inimmaginabile, di una bellezza genuina.
Questo libro ti lascia a bocca aperta per quanto è stupendo.
Sa commuovere, sa far riflettere, in breve ... ti travolge.

"L'agenzia dei desideri" di Dominique Mainard

Editore Bompiani
Genere Narrativa

Delphine ha un'agenzia molto particolare, si chiama "Per voi" ed offre servizi oltremodo unici.
Una coppia non riesce ad avere un figlio? Lei gliene noleggia uno per qualche ora a settimana.
Un marito non sopporta la solitudine dopo il divorzio? Ecco una finta moglie in sostituzione per uscire a cena.
A un padre è stato portato via il figlio? L'agenzia gli invia dei disegni e delle lettere come quelli che faceva il bambino.
Insomma cosa fa "Per voi"? Rende felici i clienti, realizza i loro sogni.
All'inizio, Delphine si occupava personalmente dei clienti ma poi con l'aumentare delle richieste, ha assunto dei collaboratori.

"... continuo a servirmi di anime perse per consolare altre anime perse."

Delphine vende illusioni, effimere, false, costruite minuziosamente. Vende sogni che durano qualche ora e poi svaniscono.
Vende impalpabile gioia.
Lei traffica sentimenti.
Sembra tutto molto bello ma a me è sembrato tutto molto triste.
La narrazione stessa è malinconica, pacata, riflette il carattere di Delphine, donna fredda, distaccata, quasi priva di sentimenti.
Il suo lavoro l'ha resa l'amica, la sorella, la moglie, la figlia, la nipote di persone sconosciute.
Poi, a un certo punto, è diventata la cliente di se stessa.
La cosa più sorprendente di tutto è leggere di Delphine, persona apatica che ogni giorno ha a che fare con mille sentimenti diversi.
Lei si aggira indifferente tra le emozioni, senza lasciarsi coinvolgere.
Piano, piano però, la sua corazza inizia a cedere e pagina dopo pagina scopriamo tutta la verità su Delphine.
Il libro racconta questo: la rinascita di una donna che per una vita non ha fatto che soddisfare i sogni degli altri, ignorando se stessa.
I suoi clienti venivano sempre prima di tutto il resto ma è tempo che il cuore Delphine torni a battere.
La trama di questo libro è decisamente singolare, l'idea dell'agenzia è geniale e anche la narrazione, in linea con il personaggio di Delphine, ha un suo perché, anche se può apparire monotona.
Il libro, a mio avviso, non è eccezionale ma si legge abbastanza velocemente.
Questo è uno di quei libri che non mi sento né di consigliare né di sconsigliare.
Non è stata una pessima lettura ma non mi ha nemmeno appassionata.
In breve, è un bel libro ma niente di più.

mercoledì 22 gennaio 2020

Recensione Lettura di Gruppo: "Hunger games" - Suzanne Collins


Editore Mondadori
Pagine 370
Genere Fantascienza

Katniss è una ragazza di Panem. Vive con sua madre e sua sorella Prim nel Distretto 12.
La vita nei Distretti (quelli poveri) non è affatto facile.
Bisogna lavorare duramente per sopravvivere, Katniss deve andare a caccia per procurarsi il cibo (cosa illegale).
A tutto questo, va aggiunta la paura per gli Hunger Games.
Ogni anno, vengono estratti a sorte due tributi per ogni Distretto. Questi ventiquattro ragazzi vengono poi portati in un'arena per un gioco mortale.
Vince l'unico che rimane in vita.
Gli Hunger Games sono una punizione annuale per la rivolta dei Distretti contro la capitale, Capitol City. Quest'ultima, però, traveste questa competizione e la rende un reality, una festa per tutta Panem.
La sfida con le sue barbarie e le varie uccisioni è trasmessa in diretta.
Tutti possono scommettere su chi sarà il vincitore e sponsorizzare i partecipanti inviando loro doni utili durante la gara.
I settantaquattresimi Hunger Games stanno per iniziare e a venire estratta, nel Distretto 12, è Prim.
C'era un'unica possibilità che il suo nome venisse estratto. Una possibilità su migliaia!
Katniss non può permettere che la sorellina partecipi agli Hunger Games, si fa quindi avanti e si offre volontaria al suo posto. 
Il secondo nome estratto è quello di Peeta, il figlio del fornaio, ragazzo con cui Katniss è in debito. 
Gli Hunger Games cambiano le persone ... in peggio. Le manipolano, le corrompono, le fanno impazzire, ci riusciranno anche con Katniss e Peeta?

“Signore e signori, che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano inizio!”

Durante la lettura di questo libro, con sorpresa, ho costatato che la storia mi stava coinvolgendo molto. Ho trovato strano questo fatto perché avendo già visto i film, ero convinta che il libro non mi potesse sorprendere più di quel tanto, sapevo già cosa aspettarmi. La narrazione, invece, mi ha trascinata nel fitto della trama. Mentre leggevo, provavo un'ansia tremenda per Katniss e Peeta.
La storia è dinamica, gli eventi si susseguono velocemente tenendo sempre attiva l'attenzione del lettore.
In pratica, tra queste pagine, non ci si annoia mai.
Katniss e Peeta, per sopravvivere, dovranno recitare, combattere, dovranno accaparrarsi i favori degli sponsor. 
La trama è un concentrato di avventura, azione e romanticismo, sì, la Collins ha riservato un piccolo spazio anche per l'amore.
Mi è piaciuto poi il fatto che l'autrice abbia dato largo spazio alle tecniche di sopravvivenza. 
Ha descritto con precisione i vari rimedi e modi con cui i tributi, ogni giorno, tentano di allontanare la minaccia della morte.
Il primo libro di questa trilogia mi ha conquistata! Cosa che non mi aspettavo proprio. Non vedo l'ora di leggere anche gli altri!

Qui sotto trovate i commenti dei partecipanti alla lettura di gruppo.

lunedì 13 gennaio 2020

In libreria a Gennaio

Per la rubrica:

"Dark (Magic Vol. 3)"
di V.E. Schwab


Come si uccide un dio? Questa è la domanda che tormenta Lila e Kell mentre l’oscurità minaccia la loro casa. Londra Bianca, Londra Rossa, Londra Grigia e Londra Nera sono realtà alternative che rispondono a leggi magiche diverse. Solo gli Antari, esseri umani dotati di poteri particolari, possono viaggiare tra questi universi paralleli. I quattro regni sono vissuti in pace per anni, grazie alla magia che ha sigillato le forze del male impedendo loro di riversarsi sui regni. Almeno fino a ora. Osaron, la più oscura entità di Londra Nera, si è impossessato di Londra Rossa. E desidera essere venerato. Neppure i maghi più forti dell’impero possono competere con lui, così Kell e Lila si lanciano in un’impresa  disperata. Insieme al pirata Alucard Emery e al redento Antari Holland intraprendono la ricerca di un artefatto magico in grado di sconfiggere Osaron definitivamente e impedire l’avanzata delle ombre in tutto l’impero.

"La notte dei delitti"
di Eric Rickstad

Nella remota cittadina di Canaan, nel Vermont, una contesa giudiziaria scuote i sentimenti di pace e amicizia all’interno della piccola comunità. Le tensioni crescono e si risvegliano paure e pregiudizi. Persino gli amici di una vita si ritrovano a scontrarsi l’uno contro l’altro ed è solo questione di tempo prima che la violenza esploda. Quando il corpo di una ragazza adolescente viene ritrovato brutalmente massacrato proprio nella casa di uno degli avvocati coinvolti nel processo, la detective Sonja Test si convince che i due casi siano collegati. Più la giovane e inesperta detective scava a fondo nell’indagine per l’omicidio e più emergono segreti inquietanti, rimasti nascosti per decenni. Da subito appare chiaro che, dietro la facciata idilliaca del paesino immacolato, si nasconde in verità una fitta rete di menzogne, intrighi e perversione. Se davvero vorrà salvare altre vite innocenti, Sonja Test dovrà mettere a repentaglio la sua stessa vita.

"I segreti di Westhill House"
di Jess Ryder

Quando ho posato per la prima volta gli occhi su Westhill House, collocata in quella posizione mozzafiato a strapiombo sul mare, ho capito che io e jack avremmo potuto vivere lì per sempre. Ero certa che con un po’ d’impegno sarei riuscita a riportarla all’antico splendore. E ristrutturando la casa avrei potuto aggiustare anche le cose tra me e Jack. Lui, però, è troppo preso dal suo lavoro… Se non fosse per Lori sarei già crollata. È venuta qui in cerca d’aiuto e di un posto sicuro in cui rifugiarsi, ma adesso sono io ad avere bisogno di lei. Mi dà una mano e mi tiene compagnia e insieme, poco alla volta, stiamo scoprendo i segreti di Westhill House. Come i disegni infantili coperti dalla carta da parati o gli appunti nascosti sotto le assi del pavimento. Ho il sospetto che Lori sappia molto più di quello che dice… La domanda è: perché?



"I bambini di Svevia"
di Romina Casagrand
e

Protetta dalle mura di una casa nascosta dal rampicante, Edna aspetta un segno. Da sempre sogna il giorno in cui potrà mantenere la parola data. L’unico a farle compagnia è Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu. Non le è mai servito altro. Fino a quando una notizia la costringe a uscire dall’ombra e a mettersi in viaggio. È arrivato il momento di tener fede a una promessa a lungo disattesa. Una promessa che lega il suo destino a quello dell’amico Jacob, che non vede da quando erano bambini. Da quando, come migliaia di coetanei, furono costretti ad affrontare un terribile viaggio a piedi attraverso le montagne per raggiungere le fattorie dell’Alta Svevia ed essere venduti nei mercati del bestiame. Scappati dalla povertà, credevano di trovare prati verdi e tavole imbandite, e invece non ebbero che duro lavoro e un tozzo di pane. Li chiamavano «bambini di Svevia». In quel presente così infausto, Edna scoprì una luce: Jacob. La loro amicizia è viva nel suo cuore, così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all’amico d’infanzia l’unica verità in grado di salvarli. Per riuscirci, Edna deve tornare dove tutto ha avuto inizio per capire se è possibile perdonarsi e ricominciare. Lungo antiche strade romane e sentieri dei pellegrini, ogni passo condurrà Edna a riscoprire la sorpresa della vita, ma al contempo la avvicinerà a un passato minaccioso. Perché anche la fiaba più bella nasconde una cupa, insidiosa verità.
I bambini di Svevia è un romanzo indimenticabile. Per la capacità di leggere l’animo umano con profondità ed empatia. Per il coraggio di far luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana, quello dei bambini che, per tre secoli e fino alla seconda guerra mondiale, venivano venduti dalle famiglie per lavorare nelle fattorie dell’Alta Svevia. Per la protagonista, Edna, un personaggio vivido e coinvolgente. Una storia che è un tuffo in un mondo in cui la natura dice più delle parole e in un passato dimenticato che chiedeva di essere raccontato.

"Per ricominciare guarda tra le pagine di un libro" 
di Ali Berg, Michelle Kalus 

Bea sta per compiere trent'anni. Un'età in cui si fa un bilancio del passato, ma soprattutto si decide su che cosa puntare per il futuro. Lei sa che c'è solo un luogo dove guardare per ricominciare davvero: tra le pagine di un libro. Forse è per questo che, durante una passeggiata nella sua libreria di fiducia, The Little Brunswick Street Bookshop, la sua attenzione viene colpita da un piccolo volume dalle pagine sgualcite. Quel libro sembra aver scelto proprio lei e Bea non avrebbe mai immaginato che potesse custodire un tesoro: una serie di note a margine scritte in un'elegante grafia. Parole che, seppure di uno sconosciuto, sembrano parlarle direttamente. Parole che nessuno le ha mai rivolto, ma che lei ha sempre sognato di leggere. Bea è convinta che sia un segno. Deve capire chi ha scritto quelle righe, ma non può farlo da sola. Ha bisogno dell'aiuto di altri lettori come lei. Per questo lancia una serie di appelli in rete, accompagnandoli sempre con una citazione. Perché gli autori che più ama, da Louisa May Alcott a Lewis Carroll, a Marcel Proust, sanno che cosa è giusto fare. Non è una ricerca facile. Ma un giorno Bea riesce a scovare la persona che ha scritto gli appunti. L'uomo perfetto per lei. Tutto sembra andare come ha sempre desiderato, anche se Bea sa che i libri, dietro una copertina accattivante, possono nascondere un segreto. Bisogna avere pazienza e leggerli fino all'ultima pagina, godendosi il viaggio. Ovunque le parole vogliano portare. Perché solamente tra le pagine di un libro si può trovare la forza di ricominciare.


"Il museo delle promesse infrante"
di Elizabeth Buchan

Esiste un museo, a Parigi, dove le persone non fanno la fila per ammirare i capolavori dell’arte. Dove non sono custoditi né quadri né statue. Un museo creato per conservare emozioni. Ogni oggetto in mostra, infatti, è il simbolo di un amore perduto, di una fiducia svanita. Un cimelio donato da chi vorrebbe liberarsi dei rimorsi e andare avanti. Come la stessa curatrice, Laure, che ha creato il Museo delle Promesse Infrante per conservare il suo ricordo più doloroso: quello della notte in cui ha dovuto dire addio al suo vero amore.
Quando Laure lascia la Francia e arriva a Praga, nell’estate del 1986, ha l’impressione di essere stata catapultata in un mondo in cui i colori sono meno vivaci, le voci meno squillanti, le risate meno sincere. Laure lo capisce a poco a poco dagli sguardi spaventati della gente, dalle frasi lasciate in sospeso: questo è un Paese che ha dimenticato cosa sia la libertà. Eppure ci sono persone che ancora non si rassegnano. Come Tomas. Laure lo incontra per caso, a uno spettacolo di burattini. Ed è un colpo di fulmine. Per lui, Laure è pronta a mentire, lottare, tradire. Ma ancora non sa di cosa è capace il regime, né fin dove dovrà spingersi per avere salva la vita.
Laure si è pentita amaramente della scelta che ha dovuto compiere tanti anni prima ed è convinta che non avrà mai l’occasione per aggiustare le cose.

Eppure ben presto scoprirà che il Museo delle Promesse Infrante non è un luogo cristallizzato nel passato. È un luogo che guarda al futuro, in cui le storie circolano e spiccano il volo verso mete inaspettate. A volte raggiungono luoghi lontanissimi, ricucendo i fili strappati del destino. E a volte possono perfino giungere alle orecchie di un uomo cui non importa nulla degli sbagli e dei rimpianti, ma che aspetta solo un indizio per ritrovare il suo amore perduto…

"La moglie dello straniero"  
di Gwen Florio 

Liv è stanca. Della sua vita monotona e delle costanti infedeltà del marito, un esperto di storia e politica dell’Asia centrale che ha visto la sua brillante carriera evaporare nel disinteresse. Dopo l’11 settembre, però, i suoi studi tornano alla ribalta e a lui viene offerto di dirigere un’associazione no profit a Kabul. Per Liv, questa è la svolta che aspettavano da anni. Un nuovo inizio per Martin, per il loro matrimonio e anche per lei, che avrà l’occasione di aiutare molte donne meno fortunate, a cominciare dalla sua interprete, Farida.
Farida è una donna moderna. Ha studiato in Inghilterra, veste all’occidentale, parla diverse lingue, lavora. Eppure non può decidere del proprio destino. Quando i genitori le combinano un matrimonio col rampollo di una ricca famiglia afgana, lei non può far altro che obbedire. Di colpo, Farida è costretta a indossare un burqa, a lasciare il Pakistan per trasferirsi a Kabul e ad accettare il nuovo incarico che il marito le ha trovato nell’associazione no profit in cui Liv fa volontariato. All’inizio, Farida invidia la libertà di quella donna. Tuttavia a poco a poco si rende conto che lei e Liv sono più simili di quanto non avesse immaginato: anche Liv infatti è vittima delle scelte del marito e la sua indipendenza ha un prezzo che Farida forse non sarebbe disposta a pagare. E, grazie a Farida, Liv capirà che a volte la vera prigione è quella che ci portiamo dentro e che è proprio lei la prima ad aver bisogno di essere salvata…

"Il Paese dei suicidi"
di Miri Yu

«Voglio morire». Mone è un'adolescente all'inizio delle scuole superiori. Dovrebbe essere una ragazza come tante, ma la sua vita sembra andare a rotoli e non ha nessuno su cui contare. Una famiglia solo in apparenza. Il padre ha un'amante da anni e lei è l'ultima a scoprirne l'esistenza. La madre preferisce il fratello minore, Satoshi, e progetta di portarlo via con sé, lontano dalle radiazioni, lasciandola indietro. Un gruppo di amiche con cui ha un rapporto superficiale, di cui non sente di fare parte davvero. Il suo unico alleato è il cellulare che porta sempre con sé, grazie al quale può raggiungere il lato più oscuro di internet. Ciò che trova è un forum, una chat di morte dove individui di età e provenienza diverse, con le motivazioni più disparate, cercano dei compagni con cui togliersi la vita. Yodogawa, Namiki e Nana sono gli utenti anonimi che entrano a far parte del "Gruppo della fine", i compagni che ha scelto per accompagnarla nel suo ultimo viaggio. Un cammino verso la morte che porterà Mone a entrare in contatto con aspetti di se stessa prima sconosciuti.




"La confessione"
di Jessie Burton

Londra, 1980. In un pomeriggio d’inverno ad Hampstead Heat, Elise Morceau, che fa la maschera a teatro e ha tutta la bellezza dei vent’anni, incontra Constance Holden, detta Connie, e ne rimane stregata. Connie è una scrittrice di successo, arrogante e seducente in egual misura, con un romanzo in procinto di diventare un film a Hollywood. Le due donne si innamorano e stringono un rapporto che velocemente scivola verso l’ossessione e la reciproca dipendenza. Connie convince Elise a seguirla a Los Angeles, ma, se la prima è elettrizzata dall’eccitazione di un nuovo mondo dove tutti mentono pur di diventare una stella, l’altra vi annaspa, esasperata dagli umori della sua compagna con cui si susseguono rotture e riappacificazioni, e dalla falsità di quell’ambiente competitivo e irreale. Così Elise prende una decisione impulsiva, che cambierà la sua vita per sempre: sparisce nel nulla, senza lasciare tracce. Trent’anni dopo, una giovane donna di nome Rose decide di mettersi alla ricerca di sua madre, scomparsa quando era ancora una bambina. Bussa così alla porta dell’ultima persona che l’ha incontrata, una scrittrice ormai anziana che vive reclusa dopo essersi ritirata dalla vita pubblica al picco della sua fama, e da cui Rose è determinata a ottenere una confessione: Constance Holden. Dopo il successo mondiale di Il miniaturista e La musa, Jessie Burton torna con un romanzo sulla potenza dei segreti e dell’arte, sulla maternità e l’amore, avvincendo il lettore fino all’ultima pagina tra suspense e commozione.
Un libro bellissimo e avvincente, che riflette su temi importanti senza mai perdere di vista il divertimento e la commozione. Senza dubbio uno dei migliori romanzi degli ultimi anni.

giovedì 9 gennaio 2020

Recensioni: "La resa di Piers" - "Il meraviglioso mago di Oz" - "Un ricordo ti parlerà di noi"




"La resa di Piers" di Eloisa James

Editore Mondadori
Genere Romanzo rosa storico

Questo è il secondo libro della serie "Lieto fine" ed è decisamente migliore del primo.
Ogni libro della serie parla di una fiaba diversa, "La resa di Piers" è la rivisitazione della "Bella e la Bestia".
La bella in questione è Linnet.
Sul fatto che lei sia una fanciulla affascinante nessuno ha nulla da obbiettare ma tutti sanno anche che è stata compromessa dal principe Augustus Frederick.
In realtà si sono solo baciati ma i pettegolezzi sono crudeli e senza pietà.
Urge un matrimonio per riparare al danno e ripulire la reputazione della giovane, ma chi mai vorrà sposarla ora? Tutti i pretendenti si sono eclissati!
C'è solo un'opzione!
Il padre di Linnet non può fare altri che rivolgersi al padre di Piers Yelverton.
Piers non è solo il conte di Macchant ma anche un medico molto abile e schietto, un medico brillante con il temperamento di un diavolo, tanto che lo hanno soprannominato "La Bestia".
Il suo carattere è inasprito da una vecchia ferita alla gamba che lo tormenta ogni giorno e che lo obbliga a usare un bastone.
Piers non è quindi il partito più ambito d'Inghilterra, motivo per cui suo padre si affretta a concludere l'accordo con il padre di Linnet.
Linnet viene quindi accompagna nell'enorme castello di Piers, al cui interno è stato allestito un ospedale.
Linnet è molto ironica, riesce a tenere testa a Piers con facilità, non si lascia intimorire tanto facilmente. I loro battibecchi sono a dir poco incantevoli.
Il personaggio di Piers è ispirato non solo alla Bestia ma anche al Dott. House.
La figura più interessante tra tutte, però, è Prufrork, il maggiordomo di Piers. Ha un rapporto molto aperto e sincero con il suo padrone, lo rimprovera apertamente e non ha problemi a dirgli le cose in faccia. Un maggiordomo sopra le righe, brutalmente sincero.
"La resa di Piers" è un romanzo fiabesco, passionale, mi ha assorbita completamente.
La narrazione è elegante e fluida, non riuscivo a staccarmi da quelle pagine piene di battibecchi, balli, vestiti eleganti e battute pungenti.
Con questa lettura ho iniziato l'anno alla grande.

"Il meraviglioso mago di Oz" di L. Frank Baum

Editore Gribaudo
Genere Classico

Dorothy vive in Kansas con i suoi zii, in una piccola casetta in legno.
Un giorno, un tornado, porta via la casa con dentro lei e Toto, il suo cagnolino.
Arrivano fino al Paese di Oz, un posto singolare dove vivono streghe e maghi.
La casa, atterrando, schiaccia proprio una di queste streghe, fortuna che era una di quelle cattive.
I Biascichini sono finalmente liberi e ringraziano di tutto cuore Dorothy,
La piccola, però, vuole tornare a casa, purtroppo nessuno sa come aiutarla.
Una strega buona le consiglia di andare dal Mago di Oz, alla Città di Smeraldo, lui è forse l'unico in grado di aiutarla.
Dorothy si mette quindi in viaggio, sulla strada lastricata di mattoni gialli.
Lungo il cammino, la piccola incontra personaggi insoliti e un po' bizzarri.
Prima si imbatte nello Spaventapasseri, che si unisce a lei per chiedere al mago un cervello, poi incontra il Boscaiolo, che va con loro perché vuole un cuore e infine, al loro gruppo, si unisce il Leone Codardo, alla ricerca del coraggio.
"Il meraviglioso mondo di Oz" è una storia molto carina e fanciullesca ma con dei ragionamenti un po' contraddittori.
Ad esempio: il Boscaiolo di latta afferma di non essere in grado di fare del male a nessuna creatura ... poi taglia la testa a una quarantina di lupi e già che c'è uccide anche un altro animale feroce che stava tentando di prendere un topolino per cena ... fortuna che non voleva ferire nessuna creatura!
Altro esempio: ogni volta che uno dei componenti del gruppo resta indietro o è nei guai gli altri lo aiutano lasciano e continuano il viaggio da soli. Invece di salvare gli altri, li lasciano alle spalle, dispiacendosi giusto un po' per le loro sorti. Che bello sapere che si può sempre contare sugli amici!
Insomma, non dà gran bei esempi questo libro, inoltre ho perso il conto degli animali decapitati!
La storia in generale è carina, si legge molto velocemente, però non mi ha conquistata, mi ha fatto storcere il naso varie volte.
Questa edizione in particolare però è bellissima! La coperta si toglie e si trasforma in un gioco da tavolo. Il testo è poi arricchito da varie illustrazioni, alcune anche a colori ma le mie preferite sono quelle in bianco e nero.


"Un ricordo ti parlerà di noi" di Colleen Hoover

Editore Sperling & Kupfer
Genere Romanzo Rosa

Io adoro i romanzi della Hoover, questo però ... beh ... adesso vi spiego.
Quinn e Graham si sono incontrati nel momento peggiore: mentre venivano rispettivamente traditi dai loro compagni.
Da quell'esperienza, però, nasce un grande amore, Quinn e Graham, infatti, si innamorano e si sposano poco tempo dopo.
Sette anni dopo, però, le cose tra di loro si complicano.
Non riescono ad avere un figlio.
Quinn, in particolare è ossessionata da questo desiderio, arriva perfino a usare il marito come una macchina sforna bambini. Zero romanticismo, zero amore, lei vuole solo un figlio, suo marito a malapena lo considera!
Arrivano perfino a indebitarsi ma proprio Quinn non riesce a rimanere incinta.
La narrazione è particolare, La storia non viene narrata in ordine cronologico, si passa continuamente dal passato al presente della coppia.
Questo stile mi ha lasciata indifferente, non mi ha fatta impazzire ma non l'ho nemmeno trovato odioso.
La trama non è originale come quelle degli altri libri della scrittrice, è insolitamente comune.
Questo libro non sembra nemmeno scritto da lei. Non c'è passione, solo tante lacrime.
L'autrice non si è soffermata tanto sul fiorire dell'amore ma sul come evolve e si rafforza. Al centro della trama non ci sono i baci, le carezze ma le difficoltà, il come una coppia insieme riesce o meno a rimanere unita davanti a problemi che sembrano insormontabili.

"Il segreto della longevità della nostra unione è che non ci siamo mai arresi contemporaneamente."

In questo libro vedo una Hoover nuova, diversa, e devo ammettere che questa nuova versione non mi fa impazzire.
Preferisco molto di più gli altri suoi libri, più emozionanti e coinvolgenti.
Ho trovato questa lettura abbastanza tragica, a un certo punto non ne potevo più di Quinn, mi dispiaceva vederla maltrattare, ignorare così tanto suo marito.
Tra tutti i libri della Hoover, questo è decisamente quello che ho amato di meno e anche, forse, il più banale.