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giovedì 31 marzo 2016

Harry Potter in un universo alternativo: come sarebbe andata se ...

Per la rubrica:

Chi non ha mai letto la famosa saga inerente il povero maghetto orfano che si ritrova improvvisamente ad essere uno dei più famosi maghi di tutto il mondo magico? 
E' ormai una delle storie moderne più conosciute, rare sono le persone che non hanno mai sentito nominare Harry Potter.

Ora, però, vorrei che vi prendeste un attimo per immaginare come sarebbero andate a finire le cose, se Severus Piton fosse riuscito a conquistare il cuore di Lily.
Cosa sarebbe accaduto se James Potter non fosse riuscito nel suo intento di fidanzarsi prima e sposare poi Lily?
Se quel bambino emaciato e dai capelli corvini fosse riuscito a trasformare quella sua amicizia con Lily in una vera e propria storia d'amore, profonda, sincera, leale, come si sarebbe poi evoluto il tutto?
Probabilmente, James sarebbe rimasto agli occhi di Lily un ragazzaccio sempre pronto a prendersi gioco degli altri con i suoi compari di burle.
Forse, una volta conosciuta la bontà che si celava nell'animo di Piton, Lily non lo avrebbe mai lasciato e gli sarebbe stata accanto, sempre.
Se Severus fosse riuscito a confessare il suo amore a quella sua amica d'infanzia, se fosse riuscito a farle capire quanto l'amasse e quanto sinceri fossero i suoi sentimenti, forse, lui e Lily sarebbero rimasti assieme durante tutti gli anni ad Hogwarts.
Lui l'avrebbe aiutata in pozioni e lei l'avrebbe fatto sentire amato, voluto, magari gli avrebbe presentato anche i suoi amici e Piton si sarebbe sentito meno solo.
Da bravi studenti quali erano, si sarebbero poi diplomati assieme a pieni voti e una volta finita la scuola, chissà, sarebbero poi andati a vivere in qualche città magica, dove avrebbero potuto lavorare in qualche negozio, o perchè no, magari sarebbero potuti divenire entrambi insegnati ad Hogwarts e avrebbero poi vissuto a Hogsmeade.
L'amore e la vicinanza di Lily, avrebbero poi evitato che Piton divenisse seguace di Voldemort, magari lui sarebbe divenuto da subito un sostenitore dell'Ordine della Fenice e mai, avrebbe rivelato al Signore Oscuro una profezia che avrebbe portato alla morte di Lily.
Magari Lily l'avrebbe anche sposata, e chissà quanti figli avrebbero avuto.
Magari uno dei loro figli sarebbe divenuto il nuovo Harry Potter o forse, l'unione di Piton e Lily all'Ordine, sarebbe stata sufficiente per sconfiggere Voldemort. 
Severus e Lily, avrebbero potuto vivere felici, assieme, avrebbero potuto avere il loro lieto fine, sarebbero potuti essere una fantastica coppia, una famiglia serena e piena di amore. 
Peccato che non sia potuta andare in questo modo ...

... Però, poteva andare anche in un altro modo.
Immaginiamo per un momento che Lily abbia effettivamente sposato James, che con lui abbia avuto un bambino che poi avrebbero chiamato Harry.
Immaginiamo poi che Piton, involontariamente, riveli a Voldemort che loro figlio potrebbe essere colui che un giorno lo sconfiggerà e che il Signore Oscuro reagisca uccidendo non solo James ma anche Lily.
Immaginiamo la reazione di Piton. 
Quando si rende conto dell'errore che ha fatto, quando realizza di aver messo in pericolo Lily, quando scopre che Voldemort l'ha trovata e l'ha raggiunta, si sarà sentito a pezzi, con il cuore colmo di dolore.
Ma se in quel momento, proprio mentre è impegnato a stringere tra le braccia il corpo dell'unica donna che ha mai amato, si accorgesse del bambino nella culla e decidesse di prenderlo con sé e di crescerlo come se fosse suo figlio?
Se la notte in cui Lily, la sua amata, viene uccisa, lui decidesse di portare via Harry, e di dargli quel brandello di famiglia che altrimenti non avrebbe mai potuto avere?
Harry crescerebbe con lo stesso uomo che ha da sempre amato sua madre, diverrebbe grande conoscendo il mondo magico e sentendo Piton parlargli di quella donna straordinaria che era stata sua madre.
Harry non sarebbe cresciuto nell'ombra, ignorando il mondo magico e ciò che era accaduto ai suoi genitori.
Harry Potter sarebbe divenuto grande conoscendo non solo la sua natura magica, ma avendo affianco qualcuno che lo amasse veramente.
Piton lo avrebbe accudito serbando sempre in lui il ricordo di Lily, lo avrebbe allevato facendo di lui un mago e un ragazzo che sa cosa vuol dire avere qualcuno che tiene a te. 
Harry e Piton non sarebbero stati soli, ma avrebbero vissuto con la consapevolezza di avere vicino qualcuno che teneva veramente a loro.
Avrebbero ricordato assieme il passato, vivendo un presente più sopportabile e felice.
Harry avrebbe avuto una sua camera, non sarebbe stato costretto a vivere sotto le scale e a fare da sacco da box al cugino.
Sarebbe cresciuto come un bambino normale, avrebbe avuto veri regali a Natale e magari si sarebbe fatto anche degli amici nel vicinato.
Non avrebbe mai conosciuto i suoi orribili zii e mai sarebbe stato un peso, i cui genitori andavano dimenticati perchè ritenuti dei mostri.
Al suo primo anno ad Hogwarts, avrebbe avuto affianco Piton, che lo avrebbe guidato come sempre, ed aiutato nelle materie che non capiva.
Harry sarebbe magari divenuto un maestro in pozioni, ed Hermione si sarebbe fatta aiutare da lui.
Magari al trio si sarebbe aggiunto Draco, o probabilmente quest'ultimo non sarebbe più stato un problema per loro, perchè Piton lo avrebbe tenuto alla larga e avrebbe fatto sì che non li disturbasse.
Severus sarebbe potuto davvero essere un buon padre, avrebbe guidato ed aiutato Harry alla luce del sole, senza dover rimanere nell'ombra e fingere di essere suo nemico.
Harry sarebbe cresciuto pensando che suo padre James era un maiale, ma almeno avrebbe avuto affianco a sé una persona che a lui teneva veramente.
Forse, anche in questo modo Piton avrebbe potuto avere il suo lieto fine.
Non aveva più Lily, ma aveva un figlio da amare e da proteggere e chissà, magari sarebbe stato anche un ottimo padre.


Tutte le immagini sono prese da Google immagini.
Le firme degli artisti sono in foto. 

Recensione: "La meraviglia degli anni imperfetti" - Sánchez Clara


Editore Garzanti
Pagine 224
Prezzo cartaceo 17,60 EURO 
Prezzo ebook 6,99 EURO 
Anno prima edizione 2000
Genere Narrativa Straniera 

La luna illumina d’argento la stanza. Fran vuole fuggire da quelle mura e da sua madre che non si è mai occupata di lui. Nel piccolo sobborgo di Madrid in cui è cresciuto passa le sue giornate con l’amico Eduardo e sua sorella Tania di cui è perdutamente innamorato. I due ragazzi non potrebbero essere più diversi da lui. Figli di una famiglia benestante frequentano le scuole e gli ambienti più esclusivi. Eppure Fran sente che dietro quell’apparenza dorata si nasconde qualcosa. Sente che non sono mai stati del tutto sinceri. Quando Tania sposa all’improvviso un uomo dal passato oscuro, i dubbi si trasformano in certezze. Il fratello comincia a lavorare per lui e da quel momento non è più lo stesso. Fran ha bisogno di sapere come stanno veramente le cose. E una risposta può arrivare solo dalle persone che ha sempre creduto vicine e ora sembrano le più lontane. Ma Eduardo ha bisogno del suo aiuto: gli consegna una chiave misteriosa da custodire chiedendogli di non parlarne con nessuno. Pochi giorni dopo il ragazzo scompare. Da quel momento Fran ha un solo obiettivo: deve sapere cosa è successo. Deve scoprire cosa apre quella chiave. Il suo amico si è fidato di lui. La ricerca lo porta a svelare segreti inaspettati. Lo porta su una strada in cui è sempre più difficile trovare tracce di Eduardo. Perché ci sono indizi che devono rimanere celati e a volte il silenzio dice molto di più di tante parole.

“La meraviglia degli anni imperfetti”, quale Lettore leggendo questo titolo e guardando la romantica copertina può evitare di prendere istintivamente in mano il libro per leggere almeno la trama?
Viene quasi spontaneo il decidere di leggere questo testo, io per prima sono rimasta seriamente colpita dall’aspetto incantevole di questo volume, e dalla profondità che la sua trama emanava. Sono quindi grata all’editore per avermi concesso la possibilità di leggerlo.
La storia di questo racconto si anima sotto i cieli di Madrid e il nostro protagonista è Fran, un ragazzo che seguiamo passo dopo passo, anno dopo anno, incontro dopo incontro, durante il susseguirsi della sua vita.

"Anche noi siamo cambiati e non per questo smettiamo di esistere."

Lo vediamo crescere assieme al suo amico Eduardo e a sua sorella Tania, per cui il cuore del nostro protagonista mai smetterà di battere.
Lo seguiremo durante le sue corse, mentre va al lavoro al videonoleggio, mentre vede per la prima volta la donna per cui sarà disposto ad attraversare il mondo.
Gli staremo accanto anche quando penserà a sua madre che si droga, quando scoprirà che il suo migliore amico è scomparso nel nulla, anche quando vedrà il suo amore giovanile sposarsi.
Attraverso le parole, percorreremo un pezzo della vita di Fran, conosceremo i suoi problemi, quelli di un ragazzo cresciuto in una Madrid disinteressata e fredda.
La storia di questo libro è senza dubbio difficile e problematica.
È il racconto di un ragazzo che affronta la vita come può, che deve convivere con la tossicodipendenza della madre e un manipolo di sogni che difficilmente riusciranno ad uscire dal comodino entro cui sono sigillati dalla realtà.
Come se coesistere con tutto ciò non fosse già abbastanza complicato, allo scenario deprimente si aggiunge anche un pizzico di mistero legato all’improvvisa sparizione di Eduardo e alla chiave che in modo criptico lascia a Fran.
Insomma, questo romanzo, apparentemente, ha tutto ciò che serve per tenere i Lettori con il fiato sospeso e i nervi tesi, peccato che la scrittrice si sia lasciata un po’ troppo andare con le divagazioni.
Si allarga parlando di concetti insignificanti e di nessun interesse, finendo con il diventare noiosa e apatica.
Inserisce nel libro numerosi eventi, il problema di fondo però è: dove vuole andare a parare?
Tutto quello che accade nel testo, alla fine dove porta? Cos’è che la scrittrice ci vuole dire con questo racconto?
In aggiunta a questo, devo ammettere che i personaggi mi hanno delusa. Nonostante le vicissitudini
traumatiche che li riguardano, non sono stati in grado di trasmettermi nulla, erano come privi di emozioni.
La trama, in conclusone, è sì potenzialmente interessante, ma è poi stata sviluppata in modo forse troppo affrettato e superficiale.
Peccato che la scrittrice non si sia sforzata maggiormente, questo volume poteva rendere meglio.
Assegno al libro:
3 stelle su 5

Commenti dal gruppo di lettura: 

Irene:
"Finalmente l'ho finito!!! Non mi ha fatto impazzire, forse non era il momento giusto per leggere questo libro.. Ma l'ho trovato lento, a tratti noioso.. !!!"

Dal libro:

- "La nostra capacità di amare è imperfetta proprio come noi."

- "E' incredibile che la felicità a volte risieda in cose talmente piccole che non riusciamo mai trovarle."

- "Davanti a un sogno si dubita, ma non davanti alla realtà. E' questa la grande differenza, La realtà è indiscutibile."

domenica 27 marzo 2016

Recensione: "I due regni. La città intera" - Palumbo Alessia


Editore EKT Edikit
Pagine 592
Prezzo cartaceo 18,00 EURO 
Prezzo ebook 3,99 EURO 
Anno prima edizione 2015
Genere Fantasy 


In un regno devastato dai conflitti fra maghi e guerrieri, la Città Intera è sorta, baluardo nella lotta contro chiunque possieda sangue magico. In questo scenario si muove Farwel, decisa a riportare pace ed equilibro in un luogo dove imperversa solo timore e morte. In un fantasy, certamente non canonico, si muove la sfera umana dell'interiorità e di ogni sua sfumatura, non trovando il malvagio o il corrotto in un mostro da debellare o in una antica maledizione che pende sul capo indistinto della razza umana, ma dentro quegli stessi personaggi che creano e distruggono. Parallelamente alla vicenda, altri filoni narrativi si intrecciano, mostrando eventi del passato privi del dolore della Città Intera, ma carichi già di un nefasto presagio.

Qui a “Toglietemi tutto, ma non i miei libri”, non ci si ferma mai, nemmeno a Pasqua, del resto si sa, chi ha tempo non perda tempo, eccomi allora qui a presentarvi un intricato fantasy.
La storia si sviluppa su tre tempi: nel passato di Farwel all’Accademia, nel suo presente come Cacciatrice e in una realtà alternativa, quella contenuta in un libro trovato da Farwel.
Come avrete già intuito, la nostra protagonista è proprio Farwel, un’incantatrice con il sogno di divenire una guerriera.
Infatti, prima di arrivare all’Accademia, una scuola dove i giovani vengono addestrati affinché diventino guerrieri, Farwel non aveva idea di essere una maga, tra l’altro, anche piuttosto potente.
Ma grandioso o mediocre che sia, un mago, nel mondo di Farwel, non viene visto di buon occhio.
Essere in possesso di doti magiche era un disonore, una sventura, ti portava ad essere ignorato, considerato inferiore, debole, uno scarso combattente.
Scoprire di essere una maga, fu quindi per Farwel una tragedia, soprattutto per il fatto che lei apparteneva ad uno degli otto clan nobili di guerrieri del Delar, di cui suo padre era uno dei principali esponenti.
Essere ammessi all’Accademia era un onore, ma non lo era appartenere alla classe dei maghi.
La famiglia di Farwel prende immediatamente le distante da lei, continua a pagarle gli studi ma solo perché la vogliono tenere il più possibile lontana da casa.
Quella che però era per Farwel una disgrazia, con il passare del tempo e il
proseguire degli studi, diviene un aspetto importante della sua vita.
Con il passare dei mesi, la nostra protagonista impara ad accettarsi, ad apprezzare quella sua nuova, magica natura.
Il suo punto di vista cambia, non odia più i maghi, anzi, lei stessa è destinata a divenire una delle più potenti incantatrici di sempre, il cui scopo sarà quello di salvare i maghi come lei dallo sterminio.
È così che durante lo scorrere del libro, vediamo Farwel mutare, crescere, evolversi.
La incontriamo per la prima volta come Farwel, una ragazzina che sogna di divenire una guerriera e che ben presto scopre di essere una maga, e le siamo accanto quando, grazie al Sigillo, riesce a mutare il suo aspetto e a divenire Asur, una guerriera sotto mentite spoglie che grazie alle sue abilità come combattente, diventa Shira, una Cacciatrice, un’assassina di maghi.
Il fine della nostra protagonista è quello di liberare i maghi, ma per farlo dovrà camuffarsi e vestire i panni del nemico.
Nella sua lotta contro l’ingiustizia dovrà scontrarsi con vecchi amici e nuovi nemici, e mai si tirerà indietro di fronte ai Custodi, potenti maghi che hanno dato tutte le loro conoscenze e parte della loro magia in cambio di pochi ma estremamente forti incantesimi da usare perfino contro i loro simili, al fine di primeggiare, di essere i più forti.
Una storia intrisa di battaglie, strategie ed amicizie, in cui vediamo la protagonista accollarsi il compito di proteggere i maghi e di vincere la guerra.
Un testo rocambolesco, dall’inizio piuttosto impetuoso, in quanto si viene catapultati nel pieno delle vicissitudini, senza avere prima il tempo di ambientarsi. La scrittrice, però, riesce in seguito a chiarire egregiamente al Lettore la situazione e a farlo appassionare al racconto, che viene narrato con sicurezza e attenzione ai particolari.
Non mi è ben chiaro il motivo per cui, intramezzati alla storia principale, vengono inseriti i capitoli del libro trovato da Farwel.
Certamente anche quella è una storia interessante, accattivante, ma apparentemente non centra nulla con il resto del testo, e a mio avviso, non fa altro che sviare l’attenzione dalla avventure di Farwel.
Forse, troveremo il significato di questo piccolo racconto in un eventuale seguito, in cui scopriremo anche se Farwel è riuscita o meno nei suoi intenti.
In ogni caso, ho trovato questa storia molto piacevole e per questo le assegno:

3 stelle su 5

Dal libro:

- "Il suo aspetto era quello degli eroi delle favole, lui che invece sembrava provenire da un incubo."

- "Forse la magia allora non diveniva solo un dono, ma una maledizione che impediva persino di morire."

- "Sei bela quando non fissi il mondo come se fosse un tuo nemico."

giovedì 24 marzo 2016

Cravatte e Papillon letterari

Per la rubrica: 

Questa volta vi propongo un post tutto al maschile, dove vi mostro diverse varianti letterarie al classico farfallino e all'intramontabile cravatta.
Cosa hanno di speciale le varianti che vi propongo? Sono quasi tutte in carta! 
E per chi ne vorrebbe uno, qui sotto trovate anche un link dove vi insegnano come creare uno dei modelli. 

Farfallino in versione letteraria. In carta e stoffa. E' formato da varie pagine sovrapposte, visibile e che si possono sfogliare.
Fonte: Dapper Novel Accessories
Farfallino in stoffa scritta in vendita a circa 22,00€ su Wanelo.com
Farfallino fai da te, la cui creazione viene spiegata qui Morningcreativity.com
Farfallino in versione pagina di giornale, in vendita a circa 28,00€ su Amazon 
Farfallini "Il trono di spade" disponibile in vari modelli a circa 10,00€.
Fonte: Geekstyleguide.com
Cravatta "Il signore degli anelli" in vendita su Etsy
Cravatta in stile Shakespeare in vendita a circa 30.00€ su Amazon 

mercoledì 23 marzo 2016

Recensione: "La tristezza ha il sonno leggero" - Lorenzo Marone



Editore Longanesi
Pagine 384
Prezzo cartaceo 16,90 EURO 
Prezzo ebook 9,99 EURO 
Anno prima edizione 2016
Genere Narrativa Italiana 

Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli. È
uno di quei figli cresciuti un po' qua e un po' là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant'anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto.

 Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l'appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza.

"Fai il possibile perchè ciò che ti piace non diventi un passatempo da coltivare solo nel fine settimana. E' la via più diretta per trasformarsi in un infelice."


Nella mia libreria, ormai da tempo immemore, giace placida una copia di “La tentazione di essere felici”, che con pazienza, sta ancora aspettando di essere sfogliata da chi tanto l’aveva voluta.
Perché sì, io compro pile e pile di libri ma prima che li legga, passano anche anni!
All’epoca, avevo preso il libro perché incuriosita dall’alone di successo che volteggiava sbiadito intorno allo scrittore, ma ad oggi non sono ancora riuscito a leggerlo. Così, quando l’editore mi ha dato la possibilità di leggere “La tristezza
ha il sonno leggero”, ho colto al volo l’opportunità e non ho avuto remore a gettarmi con fiducia tra le parole del testo.
E sapete una cosa? Adesso ho capito come Lorenzo Marone è riuscito ad ammaliare i Lettori: con tanta semplicità, una dose abbondante di realtà e consapevolezza a non finire.
È sorprendente come sia riuscito a conquistare non solo me, ma anche milioni di altri Lettori, semplicemente gettando tra le pagine dei suoi scritti racconti di tutti i giorni, che lui, con grande maestria, ha reso indimenticabili.

"Mi chiamo Erri Gargiulo e mi faccio di speranza da quarant'anni.

In questo volume, troviamo la storia di Erri, quella di un figlio a metà, quella di un ragazzo dalla doppia famiglia, quello di una persona che tenta di non perdersi nei vicoli infiniti della vita.
Dopo che i genitori di Erri si sono separati, entrambi hanno ricostruito una nuova famiglia con compagni diversi.
Il padre ha sposato Rosalinda, una donna spagnola con la quale ha avuto una figlia, Flor, esuberante ed eccentrica ragazza che vi spingerà a domandarvi “ma questa è caduta dal seggiolone da piccola o è così di natura?”. La madre di Erri, invece, ha avuto altri due figli, Valerio e Giovanni, dal marito Mario, un uomo benestante che il ruolo del padre ce l’aveva proprio nel sangue.
Come se tre nuovi fratelli non fossero più che sufficienti, a questi si unisce anche la figlia di Mario: Arianna, una fanciulla matura ma persa tra le pieghe sgualcite della sua ossessione di non essere più una figlia intera, di non avere più una famiglia unita che le appartenga. Credetemi, quando vi dico, che da lei, arriveranno valanghe di colpi di scena!


In questo circo di parenti acquisiti, Erri deve capire cosa vuole veramente dalla vita, deve scegliere se tornare con Matilde, la moglie che l’ha tradito, se fare da padre a un figlio che forse non è nemmeno suo, se prendere finalmente tutte quelle decisioni che sino ad ora aveva accantonato in un angolo, se seguire quei sogni che finora si era solo arrischiato a scrivere su un pezzo di carta ormai sbiadito.

"Avevo appena imparato che, a volte, anche le domande non poste, proprio come le scelte che facciamo, possono far del male a chi ti sta a cuore."

Perché sì, la vita può essere spossante e traditrice, ma se poi al tuo fianco hai anche due famiglie incasinate e dagli ideali opposti che ce la mettono tutta per controllarti l’esistenza e confondere le poche idee che hai, allora il tutto diviene ancora più difficile di quello che già è.


E lo so già, miei cari Lettori, che non vedete l’ora di chiedermi per quale motivo dovreste leggere una storia così apparentemente banale, e altresì so che vi sorprenderò quando vi dirò che proprio in questa sua mediocrità si cela la grandezza di questo testo.
È nella sfumatura di realtà che aleggia intorno ai personaggi e alla storia che troverete il motivo per cui vale la pena leggere questo libro.
Non è il solito racconto dove le persone hanno tutta l’aria di essere modelli
mancati o incarnazioni di dei la cui pelle è così splendente che le lampade al led provano invidia.
Qui i personaggi sono persone comuni, donne di mezza età che se la fanno con sessantenni, ragazze di trent’anni che si fanno ingravidare da maschi presi a caso per poter realizzare il loro sogno di maternità, uomini spelacchiati e poco maci che gestiscono negozi di fumetti e che della vita hanno capito ancora poco o nulla.
Qui è narrata una realtà dove per fare figli a volte bisogna installare sul cellulare l’app per calcolare il giorno di ovulazione, dove quasi mai la vita è soddisfacente, dove il lavoro dei sogni non è fare l’avvocato, il medico o l’ingegnere, ma il fumettista o il giocatore di poker!


"Per anni il ventre di Matilde è stato teatro di orribili tragedie, una vera e propria carneficina di miliardi di miei spermatozoi felici e ingenui che si sono immolati come fanti al fronte."

È un libro dove non tutto va come dovrebbe andare ma che segue lo stile della
realtà, è un testo dove il lieto fine è un po’ un’utopia, dove si vive a tentoni, affidandosi un po’ al caso e un po’ alla fortuna.
E tutto sommato, tutto questo è rassicurante, perché finalmente ci viene mostrato un mondo a noi vicino, una vita di cui comprendiamo gli schemi e le regole, e che ci infonde speranza, perché i protagonisti, in un modo o nell’altro, riescono ad andare avanti e se loro ce la fanno a reggersi in piedi dopo tutti gli affondi della vita, allora, forse, ce la caveremo anche noi.


La vita non è perfetta, ti prende per il culo nove volte su dieci, ma l’esperienza, a lungo andare, ti insegna a gioire di quell’unica volta in cui sei tu a vincere, in cui se tu a battere la vita. Ed è questo che ti trasmette il libro: per quante volte le cose andranno male, per quante volte la vita si prenderà gioco di te, devi sempre tenere duro, in vista di quell’unica occasione di sentirti vincitore, di sentirti veramente allineato con la tua idea di destino.
Non sarà perfetto, certo, ci sarà sempre qualcosa che intaccherà le tue aspettative, ma ciò che conta è essere felici, e lo so che ognuno farà quel che può, l’importante è provarci, sempre, non arrendersi, mai, e pretendere di poter almeno avvicinarsi ai nostri sogni.

"(...) avevo capito che ci si può sempre rialzare da una caduta finché c'è ancora un sogno di scorta da rincorrere."

Un racconto realistico, narrato in modo esilarante e con una coinvolgimento tale che sembra di essere assorbiti dalla storia.
Un libro intenso, in cui viene mostrata una visione disillusa della vita, una visione in cui possiamo vedere noi stessi.
Ho amato leggere questo libro e sapete una cosa? Penso proprio che sia arrivato il momento di spolverare la copertina di “La tentazione di essere felici” e dedicargli finalmente ogni mia attenzione.
Non mi rimane che consigliarvi caldamente questo libro, a cui assegno:


5 Wonderland su 5

Dal libro: 

- "Vai, e impara a farti accettare da chi non è obbligato a farlo."

- "Perchè sarà pur vero che chi ha sofferto è più delicato e profondo, ma sono sempre i felici quelli che ti sorridono senza un perchè."

- "(...) in genere le vite più sembrano perfetti più sono un grande bluff."

-  "La verità è che la vita di un uomo è fatta di troppe madri e sempre pochi padri."

- "Giovanni, c'è una cosa senza la quale famiglia, figli e casa diventano solo un guscio vuoto. La più importante di tutte, quelle cui devi il massimo rispetto: la tua felicità."