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domenica 31 agosto 2014

"L'uomo dei sogni" - Paola Renelli


Editore RIZZOLI 
Pagine 59
Prezzo ebook 2,49 
Anno prima edizione 2014
Genere: Romanzo erotico 

A volte i sogni diventano realtà Cosa accade quando un sogno riaccende desideri che credevamo di aver blindato dentro di noi per sempre? Emma, dopo la fine della sua lunga relazione con Andrea, chiude il suo cuore alle emozioni per paura di soffrire ancora. Solo la notte la sua mente, libera da pensieri e imposizioni, si abbandona a eccitanti sogni erotici in cui un uomo fantastico le fa provare sensazioni che mai avrebbe pensato di conoscere. Un uomo meravigliosamente perfetto, se solo esistesse. Ma mai mettere limiti ai miracoli che il destino può compiere. Lo sconosciuto che Emma ama solo a occhi chiusi, si rivela presto una persona vera, l'uomo che cambierà la sua vita. Per sempre.







Questo libro è venduto in formato ebook dalla casa editrice Rizzoli, che ha creato una collana di libri digitali (You Feel) principalmente indicati al genere femminile.
Prima di addentrarmi nella recensione di questo libro, tengo a precisare che non amo affatto e che quindi tengo ad evitare, solitamente, i romanzi erotici.
Quando ho iniziato a leggere questo libro, ero convinta che fosse un romanzo rosa, e di certo non mi aspettavo che, invece, appartenesse al genere romanzi erotici. Ormai però avevo accettato di recensire il libro, e quindi ho scelto di leggerlo, pagina dopo pagina, fino alla parola “fine”.
Scelgo di iniziare la recensione, inserendo prima gli aspetti che mi sono piaciuti di meno di questo libro.
Innanzitutto, credo che il problema principale di questo libro sia: il non essersi preso più tempo.
Leggendo il libro ho quasi l’impressione di stare leggendo il riassunto del libro originale. La suspense è praticamente assente, in alcuni punti gli eventi si svolgono troppo velocemente e non so se ciò sia dovuto al limite di 200.000 battute, imposto dalla casa editrice, oppure ad una scelta della scrittrice. Nonostante questo, però, credo che il limite delle battute poteva essere usato in modo più proficuo, ma devo anche ammettere che 200.000 battute non sono tante come si potrebbe immaginare, e la scrittrice, ovviamente, ha dovuto fare delle scelte a livello di testo per rientrare nell'imposizione.
Un’altra pecca del libro sono i personaggi poco delineati, nell'aspetto almeno.
Il libro si apre con una scena hot. Emma, la protagonista, sta sognando di fare l’amore con un uomo a lei sconosciuto, e benché penso che le descrizioni siano ottime, la scrittrice ha peccato nell'evitare di descrivere la protagonista. L’uomo del sogno, che poi si scoprirà essere Marco, un fotografo appena rientrato da un servizio in India, viene descritto approssimativamente, ma per quanto riguarda gli altri personaggi, sono poco delineati. Questo, però, potrebbe tramutarsi in un vantaggio, perché il lettore ha la possibilità di immedesimarsi meglio nel testo, diventando lui stesso parte della storia.
Il carattere tenace di Emma mi piace, non è la solita protagonista indifesa, sottomessa e timida. È un personaggio relativamente forte, che sa cosa vuole, anche se a volte si lascia trasportare troppo dagli eventi.
Marco, invece, è passionale ma anche molto protettivo, e non è il solito adone che compare nei romanzi erotici. È più il ragazzo dolce e gentile di cui ti innamori quasi senza rendertene conto.
A livello di carattere, i personaggi di questo libro mi sono piaciuti molto, e non parlo solo dei protagonisti, ma anche dei personaggi secondari, come Luca, il collega di lavoro di Emma, da sempre innamorato di lei. Silvia, la migliore amica di Emma, alla costante ricerca di un nuovo compagno per l’amica. Andrea, l’ex ragazzo – bastardo di Emma e molti altri ancora.
I dialoghi sono buoni e molto realistici, e nel complesso, questo libro non è affatto male.
Nonostante la premessa che ho fatto prima, penso davvero che questo libro, nonostante sia un romanzo erotico, sia una lettura piacevole ed emozionante. Le scene d’amore ricoprono solo un quarto del libro e il suo vero punto di forza, a mio avviso, è la storia d’amore che impregna le pagine di questo piccolo volume.
È mio credo fondamentale il non giudicare un libro prima di averlo letto.
Io ho letto per intero questo libro, è posso ora affermare, che la mia, è stata un lettura breve, ma assolutamente soddisfacente. Penso che un pizzico d’amore, tra un classico ed un testo di narrativa, ogni tanto, ci voglia. Questo libro è stato il mio pasticcino alla crema di metà giornata, quella brezza di serenità che ti migliora la giornata.
Nonostante il mio scetticismo nei confronto dei libri erotici, ho davvero apprezzato questo libro.
Lo consiglio a tutti coloro che hanno voglia di una lettura coinvolgente ed emozionante, a chi ha voglia di una piccola pausa dalla lettura di libri impegnativi, e a chi ama le storie d’amore a lieto fine.
Assegno al libro:
4 stelle su 5

Ecco alcune frasi dal libro:

- "Ho amato un bastardo per sei anni, vivendo per lui, con lui e di lui, e alla fine mi ha spaccato il cuore."

- "Comunque, basta: da oggi cambia tutto. Voglio tornare a vivere."

- "(...) mi stampa un bacio lieve sui capelli, si allontana lungo il corridoio ed esce dalla mia casa e dalla mia vita."

- "Solo più tardi mi sono resa conto che, finché quel gioco non mi ha stancato, i suoi mesi sono stati sempre molto più corti, perché col mio furto le rubavo i giorni."

sabato 30 agosto 2014

"Lettere d'amore ad Albertina Rosa" - Pablo Neruda



Editore CORRIERE DELLA SERA  
Pagine 185
Prezzo 6,90 EURO + il prezzo del quotidiano 
Anno prima edizione 1974
Genere: Biografia - Lettere 


L'amore tra Pablo e Albertina ha inizio a Santiago del Cile, dove i due si trasferiscono nel 1921 per frequentare l'università. Per il poeta che viene dalla provincia è la scoperta di un amore cittadino, concreto, sessuale, fiorito nella misera vita studentesca. La passione divorante si riversa subito sulla carta e s'incendia soprattutto durante le vacanze, quando i due innamorati si separano per far ritorno alle rispettive famiglie. Il tempo e gli eventi non sembrano spezzare il legame: l'ultima lettera del poeta cileno è del luglio 1932, due anni dopo il suo matrimonio con Maria Antonieta Hagenaar Vogelzanz e quattro anni prima di quello di Albertina con il poeta Ángel Cruchaga Santa María, amico intimo di Neruda. Le strade dei due si dividono ma in queste pagine l'amore di gioventù resta vivo per sempre.







Questo piccolo volume di meno di duecento pagine, lo si poteva acquistare in allegato al Corriere della Sera, oppure direttamente sul sito “Corrierestore.it”. Dal 15 Luglio in poi, il Corriere della Sera, in allegato al giornale, vende una serie di libri che contengono la corrispondenza appassionate dei grandi personaggi dell’Ottocento e Novecento. Il primo volume di questa collana di venti libri è, per l’appunto, “Lettere d’amore ad Albertina Rosa” di Pablo Neruda.
Pablo Neruda è un poeta, diplomatico e politico cileno.
Quelle raccolte in questo libro, sono le lettere d’amore che il poeta scrive alla sua amata: Albertina Rosa.
Il loro amore ha inizio in Cile nel 1921, quando i due si incontrano all'università, e continuerà fino all'anno 1932. La loro storia d’amore è supportata da una ricca e continua corrispondenza, che durerà anche dopo i loro rispettivi matrimoni.
Dalle lettere di Neruda, le uniche che compaiono in questa raccolta, possiamo percepire l’amore profondo e sincero che lo scrittore prova, ma anche l’apparente disinteresse di Albertina.
Il libro si apre con un’introduzione che avrei preferito saltare direttamente, e a susseguirsi, c’è la raccolta delle lettere inviate dal poeta ad Albertina.
Nelle lettere si cela l’irrequietezza, la rabbia, il nervosismo dello scrittore, ma anche la spossatezza, la gioia e l’amore che Neruda prova nei confronti dell’amata.
Nelle lettere, lo scrittore, oltre a parlare d’amore, si lamenta in continuazione delle poche e corte lettere che Albertina gli invia in risposta alle sue, lunghe e appassionate.
Non so se il comportamento di Albertina è dovuto al fatto che lui la chiami con gli appellativi “mia brutta amata Mocciosa” e “mia scarafaggina”, ma il fatto è che lei, stando alle parole dello scrittore, non sembra ricambiare, con la stessa intensità, l’amore che il poeta prova nei suoi confronti.
Verso la fine del libro, poi, il famoso poeta, scrive una cosa che io avevo già pensato mentre leggevo le prime pagine: “mi dai un’impressione di indifferenza che solletica la mia curiosità.”
Leggendo questo libro mi sono convinta, principalmente, di due cose: la prima è che Neruda è profondamente innamorato di Albertina, e la seconda, che Albertina non ha nessuna intenzione di sposare Neruda.
In quasi tutte le lettere, Neruda non fa che lamentarsi e dispiacersi per il comportamento disinteressato della sua amata, della quale si preoccupa, e del cui conforto e sostegno ha bisogno.
Lui non fa che cercare mezzi e modi per permetterle di raggiungerlo e sposarlo, e lei non fa che illuderlo e deluderlo, mandando sempre a monte i suoi progetti.
Arrivata alla fine del libro, provavo un senso di pena per Neruda ed una rabbia ceca verso Albertina.
Magari, se avessimo a disposizione anche le lettere di Albertina, la mia opinione sarebbe diversa, ma visto il tutto da questo unico punto di vista, sembra che l’amore risieda in Pablo e l’indifferenza in Albertina.
Trovo che questo libro sia una lettura curiosa, passionale, un viaggio attraverso la mente e il cuore di un grande scrittore. Un libro scritto con semplicità e ardore, per il quale ringrazio il Corriere della Sera, che mi ha permesso di assaporare e di conoscere il cuore di Pablo Neruda.
Consiglio questo libro a tutti coloro che vogliono scoprire il lato più intimo e sincero di questo grande poeta.
Assegno al libro:
4 stelle su 5

Ecco alcune frasi dal libro:

- "Mi accontento di sapere che mi pensi, e che mi scrivi di quando in quando."

- "(...) apro una finestra perché il vento ti porti fino qui, senza svegliarti, come facevo io."

- "E' l'ora delle streghe, ma in questa tranquilla notte d'estate non ci sono altre streghe che le stelle."

- "Cos'hai fatto in questo tempo? Io ho incrociato tante storie!"

- "(...) finché avrò dei libri da leggere e del tabacco non mi annoierò."

mercoledì 27 agosto 2014

"Stardust" - Neil Gaiman



Editore OSCAR MONDADORI  
Pagine 245
Prezzo 9,50 EURO
Anno prima edizione 1999
Genere: Fantasy 

In una fredda sera di ottobre una stella cadente attraversa il cielo e il giovane Tristan, per conquistare la bellissima Victoria, promette di andarla a prendere. Dovrà così oltrepassare il varco proibito nel muro di pietra a est del villaggio e avventurarsi nel bosco dove ogni nove anni si raccoglie un incredibile mercato di
oggetti magici. È solo in quell'occasione che agli umani è concesso inoltrarsi nel mondo di Faerie. Tristan non sa di essere stato concepito proprio lì da una bellissima fata dagli occhi viola e da un giovane umano e non sa neppure che i malvagi figli del Signore degli Alti Dirupi sono anche loro a caccia della stella.







Ho conosciuto il libro “Stardust” solamente dopo aver visto, parecchie volte direi, il film che porta lo stesso nome.
Ho amato il film per la sua storia, per la sua semplicità, per le sue avventure e per l’amore, diverso dal solito, che in esso veniva narrato.
Ora, posso asserire con tranquillità, che ogni buon Lettore concorderà con me sull’affermazione che “i libri, nella maggior parte dei casi, offrono un qualcosa in più rispetto ai film”, e che rispetto ad essi, sono più descrittivi, completi ed emozionanti. Questa, però, non è una verità sempre esatta. A volte, i film sono in grado di emozionarci di più rispetto al libro.
In questo specifico caso, mi riferisco cioè a “Stardust”, penso che il film mi abbia offerto qualcosa in più.
Sebbene il film sia molto attinente al libro e segua la trama durante la maggior parte del racconto, alla fine c’è un distacco parziale.
Nel film c’è un finale clamoroso, che offre magia, grandi rivelazioni, duelli e scene di grande amore, nel libro, invece, si conclude tutto in modo alquanto blando. Un bacio sulla nuca alla megera che voleva ucciderli, un girovagare continuo per più di cinque anni, e altri eventi che non vi svelerò in questa sede.
Vi posso dire, però, che non è un finale da "favola", ma un finale che ricorda terribilmente quelli della realtà.
Il libro, però, nonostante quanto detto prima, è stato in grado di farmi assaporare e godere al meglio la storia narrata.
Il modo di scrivere di Gaiman è pacato, ti dà l’idea di avere un racconta storie nell’orecchio che ti sta sussurrando una dolce storia. È un po’ limitato nelle descrizioni, non molto bravo nel travolgere le emozioni del lettore, ma esperto nel raccontarti un sogno.
Mentre leggevo questo libro avevo l’impressione di stare distesa su di una nuvola, in una tiepidi giornata primaverile. Non avevo fretta di leggere, ero calma, rilassata, come poche volte mi succede durante la lettura. In quel momento c’ero io, Tristran, la stella, e la loro incredibile storia.
Se consiglio il libro? Sì, ma leggetelo prima di vedere il film, così che ve lo possiate godere appieno.
Vi consiglio di leggerlo in primavera, seduti su una panchina, all’ombra di un albero.
Vi consiglio di immergervi completamente nella storia che racconta di quel strambo ragazzo con un orecchio a punta, che un giorno, per far piacere ad una dama, attraversò il muro invalicabile per dare la caccia ad una stella caduta. Del suo incontro con uno strano omino peloso, dei fratelli che si rincorrono per uccidersi a vicenda, della strega-regina che voleva il cuore della stella, del ragazzo divenuto caprone, e dell’uccellino che divenne regina.
Non potete perdervi una storia come questa, no?
Assegno al libro:
4 stelle su 5

Ecco alcune frasi dal libro:

- "Aveva il sorriso facile, che gli illuminava il volto da dentro, e sognava. (...)"

- "Dal villaggio di Wall le stelle erano come una distesa di mondi o di idee, innumerevoli come gli alberi di una foresta o le foglie di un albero."

- "E, troppo ignaro per avere paura, troppo giovane per provare timore, Tristran Thorn superò i campi che già conosciamo ... e si ritrovò a Faerie."

- "Ogni amante (...) è un folle nel cuore e un menestrello nella mente."

- "Si dice che sottovalutare le cose grandi e ovvie sia facile quanto sottovalutare quelle piccole e insignificanti, ma che spesso i problemi derivano proprio dall'aver trascurato le cose grandi."

- "Gli occhi azzurri cielo lo fissarono e lui ci lesse dentro che non si sarebbero più separati."

- "Inevitabilmente trattenuti dal mondo.
Arriveremo quando ci vedrai."

sabato 23 agosto 2014

"Jane e il prigioniero di Wool House" - Stephanie Barron


Editore TEA 
Pagine 311
Prezzo 12,00 EURO
Prezzo ebook 2,99 EURO
Anno prima edizione 2011
Genere: Giallo storico 

Southampton, 1807. Questa volta la curiosità di Jane per i casi intricati è risvegliata da suo fratello Frank che chiede il suo aiuto per salvare la vita all'amico e collega della Marina, il capitano Tom Seagrave, condannato a morte per un omicidio che non avrebbe commesso. Frank è il solo a credere all'amico e ha bisogno del fiuto di sua sorella per portare a galla la verità. Per i due investigatori inizia un viaggio attraverso i meandri più segreti della famiglia Seagrave, che li porterà fino alle celle della prigione di Wool House, dove uno dei
detenuti potrebbe essere il testimone chiave per risolvere il caso. Ma il tempo a loro disposizione sta per scadere e la verità nascosta cela anche una minaccia di morte indirizzata alla stessa Jane.







Ho perso il conto di quante congetture, supposizioni e accuse ho lanciato durante la lettura di questo libro.
Dei volumi di questa saga che ho letto finora, questo è uno di quelli che preferisco.
In questo racconto, Jane si ritrova ospite in una locanda assieme al fratello Frank, alla cognata, e alla loro madre, in attesa che la loro dimora fissa sia pronta per essere abitata.
Durante il loro soggiorno, Jane e Frank si preoccupano della situazione del capitano Tom Seagrave, accusato di aver ucciso, durante uno scontro in mare, il capitano dell’imbarcazione avversaria.
Entrambi i fratelli si convincono presto dell’innocenza del capitano Seagrave, e si accingono immediatamente a cercare di salvarlo dall’accusa di omicidio.
Sarà la moglie ferita che è convinta che il marito la tradisca, oppure un infiltrato doppiogiochista nella marina, a voler vedere Tom Seagrave morto? O ancora, sarà una giovane dolce dama di antica conoscenza che vuole vendicare la morte del figlio, oppure un marinaio in cerca di una promozione?
La soluzione non è a portata di mano come, invece, potrebbe apparire ad una prima letta. L’enigma e la sua soluzione sono celati dietro la trama fitta di questo racconto, ma posso assicurarvi, che attivando l’ingegnano, si può arrivare felicemente alla soluzione.
Mi piace leggere i volumi che compongono questa saga, prima di tutto perché sono semplici ma arguti, e in secondo luogo, perché ci si può imbattere nella vita quotidiana dell’ineguagliata scrittrice Jane Austen.
Leggendo questi gialli non vi dovete aspettare di certo l’acume che si nascoste dietro la penna di Sir Arthur Conan Doyle, ma penso che non siano nemmeno da evitare. Ho passato molte ore in loro compagnia, e sono state ore, a mio avviso ben spese.
Un giallo ben scritto, comprensibile ed interessante, uno sfondo Regency ed una straordinaria protagonista, fornita di coraggio e acume.
Se avete voglia di una lettura semplice, ma non noiosa, se avete voglia delle delicate parola di Jane Austen, se volete mettervi alla prova, allora leggete la saga di cui questo libro fa parte.
Assegno a questo volume: 
3 stelle su 5

Dal libro: 

- "Noi donne cucivamo come se il mondo intero fosse appeso a un filo."

- "Ringraziare è molto difficile per un uomo indipendente."

- "Quando mai avrei imparato a trattenere la mia lingua frettolosa?"

- "(...) morti che si concedevano la soddisfazione di turbare la tranquillità dei vivi anche per molti anni."

lunedì 18 agosto 2014

"La meccanica del cuore" - Mathias Malzieu


Editore FELTRINELLI  
Pagine 147
Prezzo 8,00 EURO
Prezzo ebook 2,99 EURO
Anno prima edizione 2012
Genere: Narrativa straniera 

Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani fenomeni. È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali.
 Ma non si può vivere al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. 
L'impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei. Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca dell'incantevole creatura, in compagnia dell'estroso illusionista Georges Méliès. E finalmente, due figure delicate, fuori degli schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L'amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto.







Con un briciolo di verità, devo asserire che, di questo libro, la prima cosa che mi ha colpita, è stata la copertina. Lo comprai perché nella mia libreria non poteva mancare un libro dalla copertina così curata e artistica, ma anche perché, la trama, sembrava alquanto interessante.
La storia in questo libro, racconta le vicissitudini della nascita di Jack, avvenuta nel giorno più freddo del mondo.
Jack nacque ad Edimburgo, grazie a Madeleine, che non solo lo aiutò a venire al mondo, ma gli salvò anche la vita.
Jack alla nascita aveva il cuore ghiacciato e Madeleine, per salvarlo, gli impiantò nel petto un orologio a cucù, in legno, che aiutava il suo cuore a battere.
Jack crebbe così, con un tic tac nel petto, nella casa di Madeleine, che per lavoro aiutava a partorire le donne che non avevano abbastanza soldi per un medico vero, e che dopo il parto, gli lasciavano i figli, che lei poi dava in adozione a coppie ricche e benestanti.
Il primo avvertimento che Madeleine dà a Jack è quello di non innamorarsi, mai. Perché l’emozione e poi i subbugli che seguono una storia d’amore, sarebbero stati fatali, per il piccolo Jack.
L’amore, però, arriva anche quando non è ben accetto, e per Jack arriva a dieci anni.
Una piccola ballerina andalusa, che canta e sbatte contro le cose in ugual misura. È lei che fece ticchettare forte il cuore di Jack, è per lei che decide di andare a scuola e poi di partire per l’Andalusia, per cercarla, per farla innamorare di quel suo piccolo cuore a cucù.
Jack però aveva un rivale, Joe, un burbero, anche lui innamorato della piccola ballerina. Sarà una sfida tra loro due, per conquistarla, per avere il cuore ed i suoi baci.
Il finale di questo libro, però, è stato deludente, anzi, non si può nemmeno chiamarlo “finale”. È come se, a un certo punto, il libro si interrompesse, come se un macellaio tagliasse con un’accetta il libro a metà, lasciandoci un grande punto interrogativo in mente.
Il libro tutto sommato è scritto in modo particolare, con dei paragoni bizzarri ed allusivi. È un libro molto diverso rispetto ai soliti libri di narrativa, l’argomento stesso è curioso ed intrigante, anche se, a dirla tutta, poteva essere sviluppato in modo migliore e magari, un po’ più approfondito.
In complesso, questo non è affatto un libro da gettar via, non sarà uno di quei libri in grado di incantarti e di farti innamorare, ma un piccolo sogno, penso che lo celi anche lui.
Il libro merita:
3 stelle su 5

Ecco alcune frasi dal libro:

- "Un mulino per macinare i chicchi del sogno da cui far scaturire la realtà."

- "Questa notte balzerò sulla luna, mi sistemerò nella falce come se fosse un'amaca e non avrò alcun bisogno di dormire per sognare."

- "Il suono del tic tac per me era lo strumento di misura del tempo che scorreva senza di lei."

venerdì 15 agosto 2014

"Harry Potter e i doni della morte" - J.K.Rowling


Editore SALANI
Pagine 656
Prezzo 13,50 EURO
Anno prima edizione 2007
Genere: Fantasy 

"Mi apro alla chiusura": è uno dei tanti enigmi lasciati
da Silente con cui Harry Potter deve confrontarsi in questo ultimo, settimo libro. E la saga stessa, giunta alla sua conclusione, si apre a sorpresa su nuovi mondi, nel passato e nel futuro: getta la luce della meraviglia su dettagli, personaggi ed eventi che sembravano già noti, rivelandone segreti e significati profondi. Insieme a Harry, nella sua disperata ricerca della verità, un caleidoscopio di avventure apparentemente già vissute, piccoli fatti e grandi eventi, seguendo il filo della consapevolezza che si dipana e si acuisce in un crescendo di emozioni, colpi di scena, perdite e conquiste. La conclusione, piena di luce e vapore, sembra indurre a rileggere tutto dall'inizio, per arrivare a chiudere il cerchio. Mai gli interrogativi sono stati così tanti; mai come in questo ultimo volume si ha la piena soddisfazione di una risposta che vada oltre l'apparenza; mai come in questo episodio l'autrice dimostra la sua capacità di sorprendere i lettori, di alimentare un fuoco d'artificio che non cessa di ammaliare il lettore.







Quando inizi a leggere il primo libro di una saga sai, automaticamente, che essa, presto o tardi, terminerà. E sai anche che il senso di smarrimento che ti pervade al termine di una buona lettura, sarà ancora maggiore, dopo aver condiviso la tua vita, così a lungo, con quei libri, di un’unica saga.
Mentirei, se non dicessi che temevo la fine della saga di Harry Potter. Perché sapevo, che dopo aver voltato l’ultima pagina, chiuso la copertina, avrei perso un mondo in cui avevo finito per credere, sperare e vivere.
In quest’ultimo libro, a mio avviso troppo breve, Harry, con i suoi amici Ron ed Hermione, attraversa l’Inghilterra in lungo e in largo, per cercare i sette Horcrux che contengono i brandelli dell’anima martoriata di Lord Voldemort. In questo, più che negli altri libri, le avventure si susseguono uno dietro l’altra, i pericoli sono in agguato dietro ogni angolo, i Mangiamorte sono ovunque, perfino al Ministero, ora nelle mani del Signore Oscuro.
È solo grazie agli amici, al coraggio di chi non vuole arrendersi, che Harry riuscirà ad arrivare alla battaglia finale, contro Lui, il crudele Lord Voldemort, colui che ha ucciso per ottenere l’immortalità, colui che non conosce né amore né perdono, colui che vuole ripulire il mondo da tutti coloro che non hanno il sangue puro, colui che vuole ardentemente uccidere Harry Potter.
Tra draghi, elfi domestici, irruzioni nella Gringott, anziane streghe che diventano serpenti, fantasmi e Doni della Morte, quest'anno Harry avrà un gran da fare per rimanere in vita, ma il coraggio e l'amore, sono per certo le due qualità che più dovrà tenersi strette.
Sono fermamente convinta che nei libri si celano segreti importanti, che solo un lettore attento può scoprire. Sono certa che i libri, ognuno a suo modo, abbiano un messaggio da dare a chi ha la pazienza di leggerli, e in questi di Harry Potter, ho trovato la Verità. E la Verità di cui vi parlo è quella che sta dietro al: Perché siamo lettori? Perché sprofondiamo tra le pagine dei libri, e ci sentiamo realizzati solo se abbiamo la libreria piena di future letture?
Perché noi abbiamo bisogno di credere.
Essere Lettori vuol dire credere nell'impossibile, alla magia, ai vampiri, all'amore a prima vista, ai miracoli, al lieto fine.
Noi non siamo coraggiosi, non siamo nemmeno avventurosi, siamo sognatori! Alla nostra vita preferiamo quella dei libri, alla realtà preferiamo i sogni di carta. Sorridiamo con i libri, piangiamo per i libri, amiamo, odiamo, ci ingegniamo con i libri. NOI siamo i libri. Proprio come Voldemort che esiste solo grazie a Harry, i libri esistono perché NOI li animiamo con la nostra vita. I libri vivono perché NOI viviamo. E quando dite che i libri sono lo specchio della realtà, è vero! Perché in essi c’è tutta la nostra vita, non quella reale, no, quella che NOI vorremmo fosse la realtà.
Amiamo tanto i libri perché prendono la nostra vita e la trasfigurano, rendendola come noi vorremmo che sia. Sono i più tentatori degli amici, perché ci mostrano esattamente ciò che vorremmo avere ed essere. Ma come facciamo a non leggere? Siamo nati Lettori, e sapete una cosa? Siamo destinati a vivere nei libri. È questa la vita che abbiamo, una vita dolce, forse appena un po’ amarognola, ma è vita. Siamo gli eterni Peter Pan, che incessantemente prendono il tè con il Cappellaio Matto e, nei fine settimana, combattono contro il Signore Oscuro, facendo a turno a chi vince e a chi perde. Siamo i burattinai dei sogni, siamo un popolo che vive di libri, e che si ciba delle mille vite che ideiamo di avere. Siamo Lettori. Ed è per tutto questo che amiamo Harry Potter, perché in esso c’è tutta la vita che vorremmo vivere.
Harry Potter è un ragazzo che cresce con noi, che impara a vivere con noi, e che con noi si evolve, prende coraggio, si oppone, si batte, ama e perde.
Amiamo Harry Potter perché in lui vediamo noi. Molti di noi sono cresciuti leggendolo, a undici anni salivamo sull’Hogwarts Express con Harry, scoprivano un mondo magico e combattevo per salvare la pietra filosofale. A dodici anni eravamo con Harry nella Camera dei Segreti e a tredici lo aiutavamo a salvare Sirius Black. A quattordici, con il coraggio che ci scorreva in corpo, combattevamo per vincere il Torneo Tremaghi e a quindici anni, ci arrabbiavamo, al culmine della nostra adolescenza, con gli ormoni a mille, contro coloro che non credevano che Lord Voldemort era tornato. A sedici anni prendevamo lezioni private da Silente e scoprivamo i suggerimento del Principe Mezzosangue e a diciassette anni, eravamo pronti a combattere.
Harry Potter viveva la vita che noi volevamo vivere, Harry Potter era il ragazzo che noi volevamo essere: coraggioso, magico, forte e con amici preziosi al suo fianco.
I libri di Harry Potter contengono la vita che noi volevamo avere, le avventure che volevamo vivere, la magia che volevamo possedere.
Perché leggere Harry Potter? Perché sei un lettore e in quei libri ci sono i tuoi sogni.
Con l’ultimo volume della saga, tutti misteri si chiudono, la connessione tra le bacchette gemelle, l’importanza della cicatrice a forma di saetta, la potenza di un sacrificio d’amore.
Mi mancherà Harry Potter ed i suoi favolosi amici, mi mancherà Hagrid e la sua folle mania di allevare creature non troppo innocue, mi mancherà perfino Peeves, il poltergeist, e mi mancherà quel mondo fatto di magia, così sapientemente creato e realizzato, così perfetto per me.
Mi mancherà perché la vita che ho racchiuso tra le pagine di Harry Potter, è quella che ha creato i sogni migliori.
Grazie Rowling, per avermi permesso di vivere ad Hogwarts.
Concludo la saga, confermando il mio giudizio su di essa, anche questo libro merita:
5 stelle su 5

Alcune frasi dai libri:

- "Le misure per proteggere le loro famiglie, più di qualunque altra cosa, gli fecero capire che sarebbero veramente andati con lui e che sapevano benissimo quanto sarebbe stato pericoloso."

- "Harry rispose al bacio, e fu beato oblio, meglio del Whisky Incendiario; era la sola cosa autentica al mondo."

- "Così giovane." commentò infine, "per lottare contro tanti."

- "Perché (...) a volte bisogna pensare a qualcosa di più della propria salvezza! A volte bisogna pensare al bene superiore! Questa è una guerra!"

- "Il mondo era finito, e allora perché la battaglia non era cessata, il castello non era ammutolito per l'orrore e tutti i combattenti non avevano deposto le armi?"

- "Dopo tutto questo tempo?"
"Sempre." rispose Piton.

- "Tu sei il vero padrone della Morte, perché il vero padrone non cerca di sfuggirle. Accetta di dover morire e comprendere che vi sono cose assai peggiori nel mondo dei vivi che morire."

- "Non provare pietà per i morti, Harry. Prova pietà per i vivi e soprattutto per coloro che vivono senza amore."

- "E sinceramente (...) ho passato abbastanza guai per una vita intera."