Translate

martedì 1 ottobre 2019

Recensione: "Il ladro di tatuaggi" - Alison Belsham


Editore Newton Compton
Pagine 382
Prezzo ebook 1,99 €

Prezzo cartaceo 12,90 €
Genere Thriller


"Il ladro di tatuaggi" è il seguito di "Il tatuatore".
I due volumi presentano vari aspetti in comune, non solo per quanto riguarda i personaggi ma anche i casi.
Come si può dedurre dai titoli, il fulcro di entrambe le storie sono i tatuaggi. Nei libri si parla di due assassini ossessionati dai tatuaggi.
In "Il ladro di tatuaggi", l'ispettore Frank Sullivan è sulle tracce di un assassino che rapisce le vittime, le tatua, le marchia e la lascia poi andare, agonizzanti.
La prima vittima unirà di nuovo le strade di Frank e Marni Mullins.
Nel precedente volume, i due avevano collaborato per risolvere un caso, in particolare, Marni, di professione tatuatrice, aiutava Frank con le nozioni relative al mondo dei tatuaggi.
In "Il ladro di tatuaggi" è Marni a chiamare Frank.
La ragazza di suo figlio è stata rapita la notte prima, vicino al mare e la mattina dopo è stata liberata lì vicino, in un bar.
La ragazza, Tash, è riuscita a chiamare il suo ragazzo e lui si è precipitato da lei con Marni.
La scena che i due si trovano davanti è raccapricciante.
Il locale è imbrattato di sangue.
Tash ha mani e piedi bucati e una scritta in latino tatuata sulla schiena.
Lei non è che la prima vittima.
Sfortunatamente, il figlio di Marni diventa il sospettato numero uno, perché è l'ultimo ad aver visto e ad essere stato in compagnia della giovane.
Per aiutare il figlio, Marni decide di mettersi in gioco e in poco tempo scopre nuovi indizi sui tatuaggi.
Questo, però, non è l'unico caso di cui si occupa Frank.
C'è un motivo se ho tirato in ballo il libro precedente.
Di solito, nei thriller, nei gialli, la storia finisce quando il colpevole viene preso.
In questo libro, invece, viene ripreso anche il caso trattato nel primo libro.
Quindi, prima di leggere "Il ladro di tatuaggi" leggete "Il tatuatore" perché altrimenti ve lo spoilerate tutto.
Un cosa che mi ha infastidita in entrambi i libri è l'arrivismo del sergente Rory. Pur di mettersi in mostra, di dimostrare che è migliore di Frank, è capace di incolpare il primo sospettato a disposizione.
In questo libro emerge dirompente l'ingiustizia della giustizia, i suoi limiti, la sua incapacità, a volte, di punire i veri colpevoli.
Altri temi del libro sono il razzismo e l'accanimento dei giornalisti, a cui interessa solo la loro carriera e non il bene comune, in particolare quello delle vittime.
Il caso è intrigante ma a un certo punto, la soluzione è palese.
Fino all'ultimo, però, sono rimasta con il fiato sospeso.
Perfino mia nonna, si è lasciata prendere da questa lettura, che ha in parte ascoltato mentre gliela leggevo.
Ho preferito questo libro al primo.
L'ho trovato molto più scorrevole.

4 commenti:

  1. Ciao! Ero già molto curiosa di leggere Il tatuatore qualche tempo fa, magari ora li prendo entrambi :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggili in fila se no ti fa auto-spoiler :) il secondo secondo me è più bello del primo

      Elimina
  2. Ciao, sono Ale, nuova follower. Bella recensione, anche io mi sa come @capitolozero prenderò entrambi.
    La sabbia nella clessidra è il mio blog, spero passerai a ricambiare.
    Un bacio

    RispondiElimina