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mercoledì 29 gennaio 2020

Recensioni: "Il Circolo Dante" - " La fabbrica degli incubi" - "L'amore fatale"

 "L'amore fatale" di Ian McEwan

Editore Einaudi
Genere Narrativa

Tutto inizia con un evento fuori dal comune: una mongolfiera non riesce ad atterrare e molti uomini lì vicino accorrono per aiutare.
Afferrano le funi e tentano di tirare giù il mezzo ma il pallone continua a salire, con un bambino dentro.
A un certo punto, gli uomini lasciano le funi, tutti tranne il dottore che viene trascinato via, su in alto ... fino a quando non scivola e precipita.
Uno dei soccorritori è Joe, ora tormentato dal senso di colpa per aver lasciato la fune ma ancora più è tormentato da un fanatico religioso, Jed, che dopo averlo visto quel giorno si dichiara perdutamente innamorato di lui.
Il titolo di questo libro è decisamente appropriato. Protagonista della storia è infatti un amore malato, pericoloso, ossessivo.
Jed è infatti affetto da un raro disturbo mentale, la "sindrome di de Clérambault", che lo porta a credersi ricambiato nonostante tutte le evidenze.
Joe si trova così incastrato in quell'amore folle, amore che lo spinge a riflettere sulla sua vita, sulla relazione con Clarissa.
Lo stile di scrittura dell'autore è molto coinvolgente e scorrevole, tuttavia, la storia è caratterizzata da alcune parti lente che rallentano il ritmo incalzante della lettura.
Il libro è più riflessivo che avventuroso. Questo genere non lo amo molto, preferisco trame dinamiche, motivo per cui non ho amato molto questa lettura.

"La fabbrica degli incubi" di Autori Vari

Editore Free Books
Genere Graphic Novel

Mi ero decisamente fatta un'idea sbagliata su questo libro.
Decisamente non si aspettavo qualcosa di così macabro.
Questo sinistro volume, raccoglie una serie di racconti grotteschi, tenebrosi, onirici.
Tutto ruota intorno al modo in cui la mente percepisce la realtà, al modo in cui la distorce, al modo in cui viene influenzata da fattori esterni.
Sono quattro i racconti, tutti preceduti da una breve premessa che spiega, approfondisce ciò che si andrà a leggere.
I racconti hanno tutti personaggi e trame diverse.
Nel primo ci sono clown ad un festival invernale, nel secondo manichini-umani, quello che mi è piaciuto di più è quello del manicomio in rovina.
Gli altri non mi hanno colpita molto.
Il difetto maggiore di questo libro è la grafica dei fumetti, facevo fatica a leggere per via del poco spazio tra una riga e l'altra.
Le parole si sovrapponevano, spesso dovevo rileggere due volte.
Nel testo, poi, non ci sono molti dialoghi, la storia viene praticamente tutta narrata. Altro aspetto che non mi ha entusiasmata molto.
In generale non ho apprezzato molto questa graphic novel, non è esattamente il mio genere.
Anche le illustrazioni non mi hanno stupita o impressionata molto, sebbene siano ben fatte.

"Il Circolo Dante" di Matthew Pearl

Editore Bur
Genere Giallo

Il mio rapporto con questo libro è piuttosto contorto e altalenante.
Il libro inizia bene, nel senso che l'inizio è accattivante.
Nella Boston del 1865 viene trovato il cadavere di un magistrato. La scena è raccapricciante. Il corpo nudo dell'uomo è preso d'assalto dai vermi che gli escono dal naso, dalle larve, dalle mosche, dalle vespe. Stanno divorando le sue carni.
Da qui si passa poi repentinamente al Circolo Dante o per lo meno a uno dei suoi componenti.
Se il caso è interessante ciò che riguarda il circolo invece è noioso e monotono e purtroppo quest'ultimo argomento è il più corposo.
Il difetto maggiore di questo libro sono le parti superflue.
Lo scrittore divaga molto, si sofferma su dialoghi inutili, su particolari che si potevano benissimo non inserire.
L'impostazione della storia non è ottimale e nemmeno la traduzione è delle migliori, però ... però ...
Dopo il primo cadavere, ne vengono rinvenuti altri.
L'aspetto singolare di questi decessi è che riproducono le punizioni inflitte nell'Inferno di Dante.
Cosa di cui si accorge quasi subito il circolo.
Ora, se la polizia scoprisse il legame con Dante sospetterebbe subito dai maggiori esperti in materia, cioè i componenti del circolo (Lowell, Fields, Green, Holmes e Longfellow), motivo per cui i componenti del Circolo Dante decidono di indagare per conto loro.
Dopo le prime cento pagine avevo deciso di abbandonare il libro ma poi, andando avanti, mi sono resa conto che la storia migliorava.
Il finale è la parte migliore, quella più è elettrizzante.
I vari accenni alla vita del poeta e alla sua opera donano un tocco di fascino in più alla storia.
Questo, però, non è l'unico aspetto concentro, l'intera storia è in bilico tra realtà e finzione. Il Circolo Dante e la sua opera di traduzione sono infatti realmente esistiti.
Insomma, questo libro mi ha annoiata e affascinata allo stesso tempo.
Secondo me alcune parti andrebbero tolte per rendere la lettura più fluida e avvincente.
Detto questo, sono felice di non aver interrotto la lettura, di essere arrivata, con testardaggine, fino alla fine.

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