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mercoledì 11 marzo 2020

Recensioni: "Il nome della rosa" - "La duchessa perfetta" - "La vergine nel ghiaccio"

 "Il nome della rosa" di Umberto Eco

Editore Bompiani
Genere Storico

Io non avevo nessuna intenzione di leggere questo libro ma mia cugina me ne ha parlato abbastanza bene, tanto che mi sono incuriosita e ho deciso di leggerlo.
Beh quel "abbastanza bene" si è rivelato essere un commento piuttosto calzante.
"Il nome della rosa" è ambientato in un monastero, dimora di Dio e di peccati ignobili.
Dentro le sue mura si prega e si uccide.
Al suo intero, nasconde reliquie, segreti, inganni e una biblioteca vasta quanto inespugnabile, è un vero e proprio labirinto, dentro al quale sa circolare solo il bibliotecario.
La biblioteca ospita testi rari, religiosi, filosofici, scientifici ... demoniaci.
E pare che sia proprio un libro la chiave di alcuni scellerati omicidi.
Siamo nel 1327, frate Guglielmo e il suo discepolo, il novizio Adso, arrivano nel monastero di cui vi stavo parlando qui sopra.
Pochi giorni prima del loro arrivo, nel monastero era accaduto un fatto singolare.
Un giovane monaco è stato ritrovato morto in fondo alla scarpata dominata dal torrione orientale dell'Edificio, da cui probabilmente è caduto.
Il fatto strano e che non sono state trovate finestre aperte. Per questo motivo si sospetta che tra le mura del monastero ci sia un assassino e qui entra in gioco Guglielmo, sarà lui a dover indagare su questo delitto e ... su molti altri.
Il mattino dopo l'arrivo di Guglielmo e Adso, infatti, un altro monaco viene trovato morto, a testa in giù nel sangue di maiale.
I delitti sembrano proprio presagire l'arrivo dell'Anticristo, sembrano infatti rispecchiare ciò che è stato scritto in un libro...
"Il nome della rosa" si apre con un prologo che riassume gli eventi accaduti durante il secolo in cui è ambientato il libro e vengono inoltre presentati i due investigatori: Guglielmo e Adso.
Loro sono Sherlock Holmes e Watson in versione monacale. A narrare la storia è proprio Adso, il nostro Watson.
Guglielmo, come l'investigatore di Doyle, è molto intuitivo, anche se a volte si lascia ingannare da dei falsi indizi.
La narrazione è altalenante, capitoli lenti e pesanti si alternano ad altri più avvincenti e scorrevoli.
Eco non descrive molto i personaggi ma è molto preciso quando descrive l'ambiente o particolari oggetti (alcune descrizioni sono lunghe due o tre pagine!).
L'ho trovato molto pesate, però, nei punti in cui parla di eretici, dei vari ordini religiosi, di teologia, di papi corrotti, degli esclusi, di negromanzia. Quelle parti mi facevano venire voglia di abbandonare il libro.
Al contrario, la mia attenzione si ridestava quando leggevo delle indagini e della biblioteca.
La prima parte (intendo le prime cento, duecento pagine) è piuttosto tosta e difficile da mandare giù, il resto, in particolare il finale, scorre meravigliosamente.
La parte più bella o comunque quella che a me è piaciuta di più, è quella dove viene raccontato il sogno fatto da Adso. Un sogno che parla di una festa a cui partecipano i monaci e vari personaggi legati alla storia cristiana. Durante questa festa, tutte queste figure si travestono (Gesù da maestro, Adamo da giardiniere, Noè da ubriaco), danzano e fanno regali all'abate, tipo il mento di un santo, l'utero e la coda di una santa (una coda?!).
Io non so cosa Adso si era mangiato ma mi sa che si era pure fumato un po' di incenso!
Nel "Il nome della rosa", comunque, Eco non ci racconta tanto di un giallo medievale ma ci mostra un mondo religioso corrotto, infangato dalla lussuria, dai peccati più osceni. Realizza un quadro veritiero di quello che era il Medioevo.
"Il nome della rosa" è una denuncia verso quel clero folle, peccatore, assassino, torturatore, ignobile. Un clero che in nome di Dio ha commesso le più diaboliche azioni.
"Il nome della rosa" è un libro che tutti dovrebbero leggere per aprire gli occhi, per vedere la vera faccia della Chiesa.

"La duchessa perfetta" di Eloisa James

Editore Mondadori
Genere Romanzo storico

Questo è il terzo libro della serie "Lieto fine".
Ogni libro di questa serie prende spunto da una fiaba.
Questo libro in particolare è la rivisitazione della fiaba "La principessa sul pisello".
Siamo nel 1892 e Miss Olivia Mayfield Lytton è la promessa sposa dell'erede del duca di Canterwich.
Fin da bambina è stata educata a divenire una duchessa perfetta e in tutta sincerità, si può affermare che i suoi insegnanti hanno fallito.
Olivia non è affatto signorile, lei impreca come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non è particolarmente aggraziata, è troppo sarcastica e di certo non ha un fisico delicato, anzi, è formosa.
Sua sorella, invece, è una signorina perfetta, nel fisico e nei modi.
Lei sì che sarebbe una duchessa fantastica ma purtroppo non è lei la prescelta.
Olivia però, considera quel fidanzamento una maledizione!
Il suo futuro sposo, infatti, a causa di un problema alla nascita, non spicca in quanto intelligenza. Sarà infatti Olivia a controllare gli affari una volta sposata, sarà lei a capo del ducato.
Per sua sorella Georgiana è in programma, forse, un altro matrimonio.
Georgiana è infatti una delle due ragazze scelte per diventare la moglie del duca di Oakley. Sarà la madre di quest'ultimo a scegliere la fortunata... o così era il piano.
Il duca infatti rimane abbagliato da Olivia, quando lei si presenta a casa sua completamente bagnata per la pioggia.
Eloisa James ha scelto, per questa storia, due protagonisti lontani dai soliti stereotipi.
Lei non è una lady elegante, è una ragazza spontanea, una ragazza che si vergogna del suo corpo formoso.
Lui non riesce a riconoscere le emozioni e il suo cuore porta ancora le cicatrici di un amore travagliato, motivo per cui questa volta lascia che sia la madre a scegliere una moglie per lui.
Un altro personaggio degno di nota per la sua originalità, è la gemella di Olivia: Georgiana. Lei sembra incarnare lo stereotipo di duchessa perfetta ma in realtà lei è molto più di una fanciulla ubbidiente e rispettosa.
Tra i libri della serie che ho letto, questo è forse quello che mi è piaciuto di meno.
L'unica parte che ho letto con avidità è la fine. Ero così ansiosa di conoscere il finale che ho divorato una pagina dopo l'altra.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo libro della serie!


"La vergine nel ghiaccio" di Ellis Peters

Editore Tea
Genere Giallo Medievale

Novembre 1139.
In questa nuova avventura di Fratello Cadfael la guerra civile è tornata.
Molti fuggiaschi trovano asilo al monastero, dove arriva anche una richiesta d'aiuto.
Due giovani fratelli, un maschio e una femmina, sono scomparsi. Sono in compagnia di una suora.
I tre devono essere trovati al più presto.
Non è la sola questione, però, che richiede l'attenzione di Cadfael.
Un monaco è stato trovato in fin di vita sul ciglio di una strada e il priorato di Bromfield chiede l'aiuto di Cadfael per curarlo.
Cadfael ovviamente accetta ma tra un aiuto e l'altro, trova anche un corpo, incastonato nel ghiaccio, quello di una giovane donna.
Cos'altro dirvi di questa serie che già non vi ho detto nelle mie precedenti recensioni?
Ormai lo sapete, ho un debole per questi gialli medievali, ma ancora di più per l'arguto fratello Cadfael.
Questo libro, in particolare, ha poi un sfumatura ironica inaspettata.
Prima entrambi i fratelli sono scomparsi, poi ne viene ritrovato uno e l'altro no, poi quello ritrovato viene perso e quello che mancava viene trovato.
L'autrice, questa volta, ha messo in scena uno spettacolo macabro sì, ma anche simpatico.
Inoltre, il Natale porterà a Cadfael un dono inatteso quanto unico. Quanti intrecci inaspettati vengono alla luce in questo libro!
Ho faticato un po' a finire questo libro ma penso sia colpa non del testo ma del fatto che ero distratta dal coronavirus. Questo volume però non è tra i miei preferiti della serie.
Sapete, mi sono appassionata così tanto alle indagini di fratello Cadfael, che ho iniziato anche a guardare la serie tv, molto carina e ben fatta. Peccato che ci siano pochi episodi e non tutti, mi pare, legati ai libri.
Io comunque continuerò a leggere questa serie, così intrigante e coinvolgente.

3 commenti:

  1. Mi ha incuriosita molto il tuo parere sul romanzo di Eco, che non ho ancora letto e che presto o tardi colmeró questa ennesima lacuna letteraria 😊😊

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  2. Non conosco ne i libri ne gli autori di cui parli in questo post, eccetto, naturalmente "Il nome della rosa" di Umberto Eco, che è molto bello ed è proprio un classico, oramai !
    Un saluto buon pomeriggio e migliore fine settimana in arrivo

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  3. Ciao sono Christian,volevo partecipare a questa challenge.
    Vorrei fare parte della casata dell'ordine della fenice insieme alla mia fidanzata... grazie mille!!!

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