Translate

venerdì 15 gennaio 2021

Recensione Lettura di Gruppo: "Tess dei d'Urberville" - Thomas Hardy


Editore Rba
Genere Classico

Una sera, per caso, Jack Durbeyfield, un povero barrocciaio, scopre di essere l'ultimo discendente di una nobile dinastia di cavalieri: i d'Urberville.
Questa notizia gli dà alla testa, ora si sente importate e quando viene a sapere di un ramo minore della famiglia (ancora in possesso di importanti ricchezze) decide insieme alla moglie, di mandare da loro la figlia maggiore: Tess.
Quest'ultima è titubante ma anche ignara di come va il mondo e alla fine accontenta i genitori e va a fare visita a questi parenti lontani, magari ci guadagneranno qualcosa (un matrimonio, spera la madre).
Ad accoglierla è Alexander d'Urberville che chiede poi a Tess di trasferirsi nella tenuta per badare ai polli della madre.
Quella scelta cambierà per sempre la vita di Tess e non è che l'inizio di una storia travagliata.

👉 Una narrazione velata, che lascia intendere senza mai dirlo chiaramente, ma anche melodiosa e poetica.

👉 Una trama ricca di vicissitudini, la parte centrale tuttavia è più lenta rispetto al resto del romanzo.

👉 Tess muta molto nel corso della trama. Da ragazzina innocente la vediamo diventare una donna matura e disincantata. La vita sarà la sua insegnante, un'insegnante molto dura.
I sentimenti, le tribolazioni di Tess sono sparsi tra le pagine di questo testo.
La bellezza è il suo tormento, il suo crucio, la sua maledizione.
La sua voglia di essere felice si scontra con il suo senso del dovere.
La sua sincerità si sfracella contro un muro di freddezza.
Il suo amore, la sua devozione devono vedersela con la severa realtà.
Tess mi ha fatto pena, lei così sottomessa, così in balia delle sferzate crudeli della vita e nonostante tutto, così orgogliosa.

👉 Angel Clare, ragazzo che incontriamo subito ad inizio libro e che poi ricoprirà un ruolo importante nella vita di Tess, è il figlio di un parroco. Lui ha un profondo senso del dovere, a tal punto da anteporre i suoi ideali ai suoi sentimenti. 
Non è poi molto furbo, va dall'altra parte del mondo alla ricerca di una risposta che in pratica ha già.

👉 La madre di Tess mi ha lasciata senza parole. Non è riuscita a insegnare a Tess la dura arte del vivere. Se ne esce poi con delle affermazioni che ti fanno spuntare il sorriso sulle labbra, come quando dice che sua figlia, lei no, "non la conosco manco per niente".

👉 Particolare che ho apprezzato particolarmente è il linguaggio grezzo. Nei dialoghi dei contadini, dei più poveri, dei meno istruiti ci sono errori grammaticali, questo li rende più realistici.

👉 Questo libro ti aiuta a capire quanta strada hanno fatto le donne, quante vittorie hanno conquistato.
Questa storia mostra come erano trattate, il ruolo e le mille colpe che avevano anche quando erano innocenti. Erano colpevoli anche quando subivano decine di torti.
Queste pagine sono pregne della mentalità retrograda dell'epoca, alcuni pensieri fanno proprio venire il nervoso, come Tess quando afferma: "sai meglio di me come devo essere punita".

👉 Questa storia mostra vari esemplari di esseri umani, da quelli più infidi a quelli più sinceri. Da chi mette i suoi principi morali sopra a tutti, a chi ama senza limiti e senza nulla pretendere in cambio.

👉 Il finale racchiude tanta felicità quanta tristezza.
Alcuni dialoghi mi hanno poi fatta ridere, quando invece sarei dovuta essere malinconica. 

👉 Tess dei d'Urberville: la storia di una donna vittima delle convenzioni sociali dell'epoca.

Sotto i commenti della lettura di gruppo.

54 commenti:

  1. Ho trovato la narrazione molto piacevole ed estremamente poetica , le descrizioni della vita agreste così minuziose da sembrare quasi reali come se anche noi ne fossimo parte integrante .
    La trama sicuramente è di forte impatto per i temi trattati in primis la condizione femminile e poi la differenza di classi sociali. L’autore ha messo in evidenza quanto possa essere deleteria la vanità e la bramosia per elevarsi socialmente lo vediamo chiaramente nell’atteggiamento del padre prima , che non fa che vantarsi della sua origine e della madre poi che farà di tutto per spingere la figlia a reclamare una condizione migliore . Ma il focus principale è la denunzia per la condizione della donna in quella società moralista e bigotta , una società improntata solo sull’apparenza , sull ‘essere casti e puri (ma solo per le donne) ;non sono ammessi matrimoni con classi inferiori non è ammesso che una donna possa avere una mente pensante o che possa essere considerata per ciò che è realmente , ecco perché Tess pur essendo vittima diventa peccatrice . Un racconto straziante per tutti i torti subiti da Tess per tutte le sofferenze e dolori , ma che lei con coraggio e dignitá ha affrontato a testa alta , ha sacrificato la sua libertà per poter vivere quell’amore davvero puro .
    Cosa mi ha lasciato questo libro? Innanzitutto la consapevolezza che si può essere dignitosi anche nella miseria e purtroppo , pur essendo la condizione femminile migliorata , ancor oggi rimane un po’ di quel retaggio culturale .

    Pina Borderi #ladredilibri

    RispondiElimina
  2. Simona Anelli

    #ordinedellafenice

    Ho amato questo libro, ma allo stesso tempo l’ho odiato.
    Amato per la tipologia di scrittura, le descrizioni minuziose e pittoresche che facevano rivivere le atmosfere dal vivo.
    Odiato per le descrizioni sulla condizione della donna. Rabbia e impotenza.
    Al contempo queste caratteristiche ne fanno un romanzo forte e deciso, che consiglio. Non lo conoscevo e l’ho veramente apprezzato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è davvero brutto leggere di come erano considerate le donne all'epoca e della mentalità che avevano

      Elimina
  3. Luana Cibin #lostinausten

    Il primo pensiero che ho avuto è stato che se Tess avesse avuto il mio (brutto) carattere, il romanzo sarebbe durato sì e no 10 pagine. A parte questo però,la lettura è stata molto piacevole, infatti ho finito il libro durante le ferie di inizio anno, in poco più di 2 giorni. Mi sono piaciute le descrizioni della vita di campagna, sembrava proprio di essere lì con i protagonisti... Ho anche apprezzato il fatto di leggere un romanzo con un'ambientazione completamente diversa da quelle che sarebbero le mie preferenze; questo è sicuramente l'aspetto che mi piace di più della challenge!
    I personaggi che mi sono piaciuti meno sono stati i genitori di Tess, il padre scansafatiche che aspetta che la fortuna gli piova dal cielo e non si interessa troppo dei figli e la madre che incolpa Tess dell'accaduto, quando invece avrebbe dovuto darle il suo supporto. I personaggi che invece ho apprezzato di più sono i datori di lavoro di Tess quando va a fare la lattaia, trovo che avevano delle premure nei confronti dei dipendenti che, purtroppo, anche al giorno d'oggi non sono così scontate. Inoltre mi ha intenerito che abbiano organizzato una festa per il matrimonio di Tess.

    RispondiElimina
  4. Era la prima volta che leggevo un libro dell’800 e L ho trovato una lettura molto piacevole, scorrevole e poetica allo stesso tempo. Ho cercato di immedesimarmi nella protagonista Tess e mi sono ritrovata a voler combattere contro tutte le ingiustizie che ha subito, a volte assurde per come viviamo noi adesso. La cosa che più mi ha turbato infatti è stata che difronte alla violenza che ha subito non ha avuto da nessuno un conforto. E anche la morte del figlio non ha avuto quasi nessun seguito (nessuno ha pianto, si è disperato o quant’altro).
    Io l’ho letto tutto d’un fiato, ed è stata una lettura che ho apprezzato molto (solo a volte l’ho trovata un pochino lenta) con finale non proprio a lieto fine ma almeno non scontato!

    Federica Cossutta
    #ladredilibri

    RispondiElimina
  5. Tess dei D’Urberville è un romanzo moderno a mio parere, certo è pur sempre un classico dell’800 ma affronta temi contemporanei, come la figura femminile in quell’epoca. Tess subisce una trasformazione nel corso del libro, da giovane ingenua a donna forte e coraggiosa. Subisce tanti troppi soprusi dagli uomini: Alec, arrogante e presuntuoso, che non sa accettare un no, e infatti quello che le fa è imperdonabile; così come lo è lo stesso comportamento di Angel, che nonostante lui abbia avuto una storia fuori dal matrimonio non sa accettare lo “stupro”di Tess come se fosse colpa sua. Finale tragico ma in un certo senso Tess ha avuto la sua vendetta. Ho apprezzato molto l’ambientazione, il Wessex e la scrittura di Hardy è un po’ dispersiva ma comunque fluida..è uno dei miei classici preferiti

    RispondiElimina
  6. #ordinedellafenice

    Come molti classici, anche questo libro può avere diversi livelli di lettura. E' la storia romantica di una contadinella che incontra un cattivo ragazzo (il cugino Alec d'Urberville) e poi l'amore della sua vita che si chiama Angel. E' peccato leggerlo esclusivamente in questa chiave perchè ha un livello di lettura più alto che riguarda la morale, i condizionamenti sociali, l'importanza di un nome e l'estrazione sociale che influenza in maniera determinante la vita. Per comprenderlo a pieno bisogna immergersi nella cultura e nella società dell'epoca, alcuni pregiudizi sociali possono essere oggi superati ma secondo me dei retaggi persistono anche inconsciamente nella nostra società ancora oggi. Adesso una ragazza sola incinta forse fa meno scandalo dell'epoca ma le differenze tra uomo e donna ancora sono presenti, allora come oggi. Un uomo che ha avuto delle "esperienze" poco convenzionali prima del matrimonio è comunque accettato e perdonato ma se simili esperienze le ha vissute la donna, senza avere piena coscienza oltretutto, difficilmente può essere perdonata.

    Un altro aspetto interessante del libro è la descrizione dettagliata dei paesaggi della campagna inglese nei diversi periodi dell'anno e il racconto minuzioso dei diversi lavori in campagna. Questo rallenta un pò la storia principale ma consente di conoscere uno spaccato di vita contadina ormai persa. Parla anche dell'avvento della modernità anche in campagna e si avverte che sono gli ultimi sprazzi di un mondo che progressivamente sta scomparendo. In alcuni casi si potrebbe dire, per fortuna!

    In questo romanzo è presente una forte critica nei confronti della morale e delle convenzioni sociali dell'età vittoriana; ma anche della religione con i suoi dogmi e dell'esaltazione religiosa che infiamma gli animi e acceca i cuori e le menti.
    L'unico personaggio trionfante e Tess, pur nella sua sconfitta terrena. La sua forza, il suo orgoglio, la voglia di farcela da sola a sostenere se stessa e anche la sua famiglia (che avrebbe potuto odiare perchè fonte principale delle sue sventure), la rendono una delle eroine a mio parere più forti e affascinanti della storia della letteratura.

    Gli uomini mostrano la loro piccolezza e povertà d'animo, tutti senza distinzione. Il cugino Alec il cattivo, volubile ed egoista. L'insicuro Angel apparentemente pronto a sfidare tutte le convenzioni ma che si ritrova più di altri impantanato nei legacci della morale e del giudizio degli altri, il padre Sir John, antipatico già dalle prime pagine, totalmente indifferente alle sorti della figlia.

    Un libro da leggere con la mente aperta e la voglia di immedesimarsi nel tempo tardo vittoriano, la voglia di superare i tratti più lenti e descrittivi e cercare di assaporare anche quelle righe pur importanti. Voto pieno, cinque stelle, entra tra i miei preferiti.

    RispondiElimina
  7. Questo libro mi ha appassionato pian piano e alla fine l'ho trovato molto bello, lo consiglio!
    Ho odiato la figura di Alec e la condizione femminile, dobbiamo sempre ricordarci le lotte che abbiamo dovuto fare! Tess in alcuni momenti non ho capito alcune scelte in altri momenti l'ho ammirata e che dire del finale?!
    Angela Gojis #LostinAusten

    RispondiElimina
  8. Mi è piaciuta la lettura di questo classico. Certo la povera Tess ne passa di tutti i colori e i personaggi che la circondano non sono proprio così simpatici. In particolare mi ha dato molto fastidio la madre, una donna che pensa solo al proprio tornaconto per solare, attaccata ai soldi in maniera eccessiva, pronta a svendere la figlia per avere dei vantaggi per tutta la sua famiglia. Anche il padre è un uomo che mi ha dato particolarmente sui nervi, è un ubriacone, uno sfaticato, anche lui approfitta di questa disperata disperato legame con gli uber vile per ricavarmi chissà che cosa, lui che non è neanche capace di dare sostentamento alla propria famiglia.E anche il giovane che le fa la corte, Alec Stoke-Uberville, è solo un gradasso, è un personaggio pessimo che avrei preso a schiaffi ogni istante. È un romanzo di formazione molto interessante che vede la ragazza crescere e maturare durante tutte le peripezie che deve affrontare

    RispondiElimina
  9. Per mettere in luce tutti gli aspetti e parlare di tutti i temi toccati dall'autore in questo romanzo, occorrerebbe uno discorso ben più lungo di questo. Gli spunti di riflessione che nascono da questa lettura sono davvero tantissimi, alcuni di una modernità disarmante, ed è proprio questo a renderlo senza ombra di dubbio un grande classico ancora attuale.

    Tuttavia in questo mio commento vorrei soffermarmi sull'aspetto che mi è sembrato più interessante. Ovvero, l'audacia e il coraggio dell'autore nel prendere le distanze da quel concetto di "rispettabilità" così tipicamente vittoriano e demolirlo mettendone in luce tutta l'ipocrisia.

    Tutte le disgrazie di Tess sono causate sì, da eventi spiacevoli che non è stata in grado di evitare, ma anche - e soprattutto - dalla pressione sociale e dal giudizio della gente.
    Sia Tess che suo marito sono entrambi - anche se in modi differenti - vittime di quella rigida moralità, del perbenismo e di quegli antiquati pregiudizi culturali che sono stati inculcati così a fondo nelle loro menti, da essere alla base di ogni loro comportamento ed emozione.

    Tutta la loro infelicità deriva fondamentalmente da quello.
    La maggior parte dei loro tormenti avrebbe potuto essere tranquillamente evitata se la loro finale presa di coscienza fosse arrivata prima. Angel non avrebbe perso tutto quel tempo in Brasile se avesse giudicato Tess in base alla volontà del presente piuttosto che in base alle azioni del passato, o se avesse valutato il proprio giudizio superiore all'opinione pubblica. Tess non avrebbe passato la sua vita attanagliata dal senso di colpa e dal peso del disonore, e forse non sarebbe arrivata alla fine a fare quel che ha fatto per sentirsi libera. Forse insieme avrebbero potuto passare anni tranquilli.

    Nonostante Tess venga giudicata dagli altri come una donna indegna e lei stessa continui a colpevolizzarsi comportandosi come una martire sottomessa, viene comunque presentata come una donna forte, pura, indipendente. È una vittima della meschinità dell'uomo e dei capricci del fato, ma mantiene intatta la sua dignità ed i suoi ideali. Tess è innocente dall'inizio alla fine. Si, perfino alla fine, per noi rimane comunque innocente.
    Una donna che rifiuta di sposare il ricco uomo che l'ha violentata come invece avrebbe voluto la mentalità popolare (e sua madre), che preferisce passare una vita di privazioni e sacrifici piuttosto che chiedere soldi ad altri, che non ha paura di lavorare e faticare per essere economicamente indipendente e provvedere alla sua famiglia, che non si lascia tentare dalle facili promesse, e che rimane sempre fedele al marito lontano soltanto perché lei lo ama e non farebbe mai nulla per arrecargli danno. Non fa scenate, non sviene, non piange istericamente, nemmeno quando questi atteggiamenti così tipicamente femminili per l'epoca le sarebbero stati di vantaggio nel farsi accettare da Angel. Lei semplicemente sopporta e aspetta che sia lui a capirla e ad accettarla spontaneamente, perché non si accontenterebbe di niente di meno. Tess decide da sola come vivere, e decide da sola perfino come morire.

    Attraverso questa caratterizzazione l'autore mette un'enorme distanza fra ciò che Tess è, e il modello della "donna perduta" che avrebbe dovuto essere per le convenzioni del tempo. Fa di lei un personaggio estremamente moderno e attuale, la rende immortale, e di conseguenza Tess rimarrà per sempre una delle grandi protagoniste della letteratura.


    RispondiElimina
  10. Monica Burel
    #ladredilibri

    Ho iniziato questo libro con tutte le buone intenzioni.. L'ho lasciato e ripreso in più occasioni. È stata una lettura lenta e piuttosto noiosa. Purtroppo il mio rapporto con i classici non è dei migliori..ma i protagonisti di questo libro mi hanno lasciato del tutto indifferente. La mancanza di carattere da parte di Angel mi ha lasciata senza parole. Che Alec fosse un manipolatore si è capito fin dall'inizio. Su Tess non so veramente cosa dire.. Di sicuro la situazione di una donna in quel periodo non deve essere stata semplice.. Ma per la miseria un po di carattere poteva pure tirarlo fuori!! Il mio giudizio come si è capito non è positivo.. Non mi resterà memoria di questa lettura..e non penso di leggere altro di questo scrittore.

    RispondiElimina
  11. #LostInAusten

    POSSIBILI SPOILER

    Commento: Tess dei D'Urbervilles è decisamente un testo impegnativo, giusto per farmi del male ho anche deciso di leggerlo in inglese. La parte impegnativa è stata anche questa per me: Hardy ricrea il modo di parlare – la cadenza e la pronuncia – dei personaggi... ecco, non proprio una passeggiata, soprattutto quando vengono usati modi di dire locali. L'altra parte abbastanza impegnativa di questo libro sono le descrizioni costanti e dettagliate. Bisogna essere dell'umore giusto per apprezzarle, se poi si ha abbastanza immaginazione ci si sente anche perfettamente trasportati in quelle campagne e si riesce quasi a vedere l'immagine che Hardy va a descrivere. Se invece l'umore è altro... diventano un po' troppe (ho attraversato entrambe le fasi leggendo il romanzo).
    Una delle cose che ho sempre pensato leggendo questo libro è stata: “Povera Tess”. Più ragionevole e responsabile dei propri genitori – ad un certo punto mi è sembrato quasi che la stessero letteralmente vendendo al “falso parente”. Tess, all'inizio del libro, è proprio una ragazza buona e innocente, e Alec d'Urberville (il “cugino”) ne approfitta. “It has to be”, così doveva essere. Ma, mentre lei cerca di essere buona, le continuano a capitare cose... ecco, la parte, se pur piccola, di suo figlio mi ha fatto molta tenerezza e tristezza. Anche quando trova l'amore, ricambiato, non le va bene – ho pensato che la reazione di Angel fosse veramente esagerata, non tanto per il periodo storico in cui è ambientato il romanzo, ma perché il suo idealizzare Tess così tanto è stata poi la causa della rottura. Il finale ovviamente è tragico, e anche lì mi è dispiaciuto per Tess... insomma, per tutto il romanzo ha accettato quello che decidevano gli altri (vedi il marito che l'abbandona), si ribella una volta sola e “fa danni seri”, come direbbe mia nonna.

    Voto: 4

    RispondiElimina
  12. #ordinedellafenice

    Avevo dei pregiudizi sul romanzo di Hardy (avendo sempre temuto i grossi tomi dalle note pessimistiche) ma ho dovuto in parte ricredermi. La narrazione ha carattere quasi “cinematografico” e mediante accurate descrizioni del paesaggio naturale riesce con semplicità a catapultare il lettore nello spazio del libro. Tale natura ricorda quella descritta dai quadri romantici dove il sublime si impone come elemento dominante: l’impotenza di fronte a tanta maestosa forza (somigliante a quella dei marinai de il naufragio della speranza di Caspar David Friedrich) che può solo essere assecondata e non combattuta, è il motore del romanzo. Sono tanti e contrastanti i sentimenti suggeriti al lettore che si accosta a Tess dei D’Uberville. Ci si affeziona presto alla povera Tess -pura e innocente- e si prova per lei pena e compassione; allo stesso tempo ci si arrabbia e si resta sbigottiti per la “follia” dei suoi gesti. Il finale è quasi scontato, ma si spera fino alla fine che qualcosa in quel destino possa mutare.
    Le tematiche sono molteplici, così come le critiche sociali che costarono a Hardy la censura: le differenze sociali in primis, la dura vita dei campi, la religione come costrutto sociale. Aggiungerei che è possibile leggervi anche una critica alla condizione di inferiorità della donna (non so quanto voluta dall’autore). È indubbiamente un romanzo contemporaneo sotto moltissimi aspetti. Se siete alla ricerca di un libro che possa suscitare in voi sentimenti ambigui non vi resta che aprire Tess dei D’Uberville e correre tra i campi verdeggianti del Wessex.

    RispondiElimina
  13. Roberta torte Notarangelo
    Ordine della fenice
    Un libro davvero triste. Si sarebbe potuto chiamare benissimo "il 2020 di tess".. Una profusione di disgrazie una dietro un altra per una vita intera, senza sosta, hanno oppresso questa ragazza. Una drammaticità in ogni azione epeche ogni azione diventa automaticamente drammatica. Una scalogna divina senza eguali.
    Ho fatto fatica inizimente a iniziarlo poi man mano che incalzavano le disgrazie ci ho preso gusto come una vouyer macabra alla ricerca del prossimo guaio. Lo stile di lettura non è il mio preferito, troppo roboante e con tanti particolari inutili e i personaggi li ho tutti odiati dall inizio alla fine,partendo dalla protagonista.

    RispondiElimina
  14. Come molti classici, anche questo libro può avere diversi livelli di lettura. E' la storia romantica di una contadinella che incontra un cattivo ragazzo (il cugino Alec d'Urberville) e poi l'amore della sua vita che si chiama Angel. E' peccato leggerlo esclusivamente in questa chiave perchè ha un livello di lettura più alto che riguarda la morale, i condizionamenti sociali, l'importanza di un nome e l'estrazione sociale che influenza in maniera determinante la vita. Per comprenderlo a pieno bisogna immergersi nella cultura e nella società dell'epoca, alcuni pregiudizi sociali possono essere oggi superati ma secondo me dei retaggi persistono anche inconsciamente nella nostra società ancora oggi. Adesso una ragazza sola incinta forse fa meno scandalo dell'epoca ma le differenze tra uomo e donna ancora sono presenti, allora come oggi. Un uomo che ha avuto delle "esperienze" poco convenzionali prima del matrimonio è comunque accettato e perdonato ma se simili esperienze le ha vissute la donna, senza avere piena coscienza oltretutto, difficilmente può essere perdonata.

    Un altro aspetto interessante del libro è la descrizione dettagliata dei paesaggi della campagna inglese nei diversi periodi dell'anno e il racconto minuzioso dei diversi lavori in campagna. Questo rallenta un pò la storia principale ma consente di conoscere uno spaccato di vita contadina ormai persa. Parla anche dell'avvento della modernità anche in campagna e si avverte che sono gli ultimi sprazzi di un mondo che progressivamente sta scomparendo. In alcuni casi si potrebbe dire, per fortuna!

    In questo romanzo è presente una forte critica nei confronti della morale e delle convenzioni sociali dell'età vittoriana; ma anche della religione con i suoi dogmi e dell'esaltazione religiosa che infiamma gli animi e acceca i cuori e le menti.
    L'unico personaggio trionfante e Tess, pur nella sua sconfitta terrena. La sua forza, il suo orgoglio, la voglia di farcela da sola a sostenere se stessa e anche la sua famiglia (che avrebbe potuto odiare perchè fonte principale delle sue sventure), la rendono una delle eroine a mio parere più forti e affascinanti della storia della letteratura.

    Gli uomini mostrano la loro piccolezza e povertà d'animo, tutti senza distinzione. Il cugino Alec il cattivo, volubile ed egoista. L'insicuro Angel apparentemente pronto a sfidare tutte le convenzioni ma che si ritrova più di altri impantanato nei legacci della morale e del giudizio degli altri, il padre Sir John, antipatico già dalle prime pagine, totalmente indifferente alle sorti della figlia.

    Un libro da leggere con la mente aperta e la voglia di immedesimarsi nel tempo tardo vittoriano, la voglia di superare i tratti più lenti e descrittivi e cercare di assaporare anche quelle righe pur importanti. Voto pieno, cinque stelle, entra tra i miei preferiti.

    RispondiElimina
  15. Cristina Ficano
    Ordine della fenice

    Tess D'Uberville è il nome della protagonista di questo romanzo nata sotto il segno di #maiunagioia ma che nonostante le avversità che le riserva la vita,sopporta e va avanti con dignità. Appartiene ad una famiglia di contadini che scoprono di essere in realtà discendenti decaduti di un antico e nobile casale quello dei D'Uberville. Da questo momento in poi una serie di vicessitudini si abbatteranno su Tess, tragedia dopo tragedia, fino all'epilogo.
    Mi sono innamorata della penna di Harsy, del suo modo di descrivere le campagne inglesi, delle condizioni di vita dei contadini e di quei lavoratori che di stagione in stagione girano per le fattorie in cerca di lavoro per la sola sopravvivenza. Con la sua prosa fluida e mai noiosa, descrisse non solo queste condizioni ma mise nero su bianco il vero motivo per cui migliaia di contadini scappavano dalle campagne per la città, ma soprattutto descrisse le condizioni delle donne vittime di una società bigotta e falsa moralista dell'Inghilterra vittoriana.
    Tess incarna la figura di donna colpevole. Viene stuprata o sedotta? Non si capisce bene, Hardy non dice apertamente, lascia a noi trarne le conclusioni..... e da allora sopporta con dignità le conseguenze, ma ha sempre la forza di andare avanti, di farcela con le proprie forze.
    Ma Tess ha anche delle debolezze, lei stessa si colpevolizza, si sminuisce, si autocommisera, si ritiene una ragazza indegna di felicità.
    Ho amato tantissimo questo libro pur odiando tutti i personaggi, nessuno dal mio punto di vista si salva. Mi ha colpito la fluidità della storia nonostante sia un romanzo dell'800, l'ho finito in pochissimo tempo perchè volevo scoprire cosa avrebbe riservato il futuro a Tess.
    L'odio che ho verso due personaggi in particolare per uno, che non è neanche il cattivo della storia è talmente grande che faccio fatica a contenermi per non fare spoiler. Anche in questo caso Hardy è stato magistrale, nel tratteggiare la psicologia di ognuno di loro. Quante paturnie mentali!!! Avrei voluto prendere a schiaffi pure la protagonista alle volte.
    Il finale poi mi ha lasciato basita, mi ha sconvolto. Un romanzo tragico e potente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. l'autore è un po' snervante, in alcuni punti non spiega bene cosa succede

      Elimina
  16. #ordinedellafenice

    Per me questo libro è stata una tortura, finirlo un sollievo. Lo stile è lento e allungato, descrizioni troppo lunghe. La trama è lenta, non mi ha appassionato, i personaggi mi hanno infastidito tutti alla stessa maniera, che dire, non è per nulla una lettura per me, nonostante le tematiche sociali-storiche mi interessino molto e diano sempre tanti spunti di riflessione per vedere e apprezzare ciò che abbiamo noi oggi (soprattutto i diritti delle donne e le normative per i lavoratori in generale).

    RispondiElimina
  17. #LostinAusten
    Una narrazione che è partita con l'incuriosirmi, poi ha rallentato molto fino a rendersi quasi noiosa, infine ha recuperato la mia piena attenzione per il continuo susseguirsi di eventi, personaggi, luoghi.
    I punti di forza per me sono stati:
    - le descrizioni dei luoghi;
    - la caratterizzazione dei personaggi;
    - la rappresentazione culturale dell'epoca con, in primo piano, la condizione femminile;
    - la modernità dell'autore, che disquisisce di filosofia e religione, senza timore di sfiorare alcuni dogmi religiosi e culturali;
    - l'intento educativo del libro. La frase di Hardy "i genitori che educano le figlie nella pericolosa ignoranza delle trappole e delle reti che i malvagi possono tendere loro si dovrebbero vergognare, anche se hanno un valido motivo per agire così, o se a spingerli è soltanto l'indifferenza" era valida allora ed è tuttora attuale;
    - il sottostante confronto continuo tra Tess e sua madre. La madre ne esce come una bambina viziata, ignorante e sciocca, la figlia invece come una ragazza intelligente, devota alla famiglia e dedita al lavoro duro. E' Tess, che dalle prime pagine, sacrifica tutta se stessa per mantenere genitori e fratelli;
    - la trattazione del tema della bellezza, che per Tess è stata una virtù e una maledizione, non avendone all'inizio piena coscienza;
    - il linguaggio dello scrittore, così fluido e poetico, con differenti caratteristiche nei dialoghi dei signori, che si esprimevano in perfetto inglese, e dei contadini, che si esprimevano in dialetto.
    Cose che mi sono piaciute meno:
    - eccessiva lunghezza del libro, con alcuni punti morti che lo hanno reso, per un po', noioso;
    - stacco troppo forte e repentino tra la Tess fanciulla e la Tess adulta, come se la celebrazione del matrimonio l'avesse immediatamente trasformata in un'altra; avrei preferito un'evoluzione più graduale e naturale.
    Il mio giudizio complessivo è più che positivo, soprattutto perchè trovo che questo classico abbia ancora una collocazione attuale. Mi è piaciuto molto.

    RispondiElimina






  18. Gold di Gennaio


    Casata: #LostinAusten 


    " Tess dei d'Urberville ",  Thomas Hardy



    È un classico e con questo potrei aver già detto tutto, vista la mia idiosincrasia nei confronti di questo genere😥... a una prima lettura ho trovato molta similitudini con " PAMELA " di SAMUEL RICHARDSON ( letto tempo fa, probabilmente in un momento in cui mi volevo proprio poco bene! ), perché anche qui c'è la casta fanciulla che viene insidiata dal giovanotto malintenzionato di turno! Andando avanti, mi sono un po' ricreduta, in quanto TESS è un tantino più complessa e, per fortuna, più definita...

    Cosa mi resta dentro dopo questa lettura? Un grande senso di ingiustizia e la consapevolezza che quando un marchio ti viene stampato addosso non te lo toglie nessuno, per quanto sforzi tu faccia, per quanto forte tu sia 😞 

    RispondiElimina
  19. #bambinisperduti
    Mamy Sara
    Traccia Gold

    Raramente mi butto su letture classiche e pensavo che il libro mi sarebbe pesato tantissimo..mi sono piacevolmente ricreduta lasciandomi catturare dalla scrittura scorrevole di Thomas Hardy e dal suo modo di mettere in risalto la situazione delle donne in un epoca di bigottismo e superiorità maschile. L'arrendevolezza di Tess mi hasconvolto e il comportamento della madre mi ha disgustata..
    Nonostante questo la lettura di questo libro mi è piaciuta molto. Mi attrae molto la descrizione della vita dell'800 e del modo semplice e puro di vivere la vita e la lotta per la sopravvivenza.
    🌟🌟🌟🌟🌟

    RispondiElimina
  20. Una storia struggente che è ora narrazione della maturazione di Tess Durbeyfield/d'Urberville, da ragazzina ingenua a donna disincantata, ora tratteggio di una società per lo più contadina - quella dell'Inghilterra del XIX secolo - in cui il titolo nobiliare era un miraggio cui ambire per riscattarsi, in cui le convenzioni erano più importanti di qualsiasi legame affettivo e in cui la donna aveva scarso peso nella scala sociale.
    È un romanzo che mi ha lasciato un profondo senso di amarezza, ma che al tempo stesso mi ha tenuta incollata alle pagine regalandomi molteplici sensazioni: indignazione, speranza, stupore, sottile ilarità, tristezza, perplessità. Mi ha intenerito la bontà spesso eccessiva di Tess, nonché il suo doversi continuamente risollevare da episodi infausti; mi ha fatto indignare l'ottusità dei genitori, della madre in particolare, che mandano allo "stato brado" una figlia solo per uno stupido tornaconto; mi hanno fatto sorridere le tre lattaie compagne di Tess, innamorate perse e senza speranza di Angel, ma che si sono rivelate delle buone amiche.
    Ho infine apprezzato gli scorci che ci ha fornito l'autore su paesaggi, usi e costumi dell'epoca.

    Maria Francesca Galletti
    #ordinedellafenice

    RispondiElimina
  21. #ladredilibri
    Sinceramente ho fatto molta fatica a leggere questo libro, molte pagine del libro sono dedicate a descrizioni davvero troppo particolari, oltre al fatto che l’autore usa termini piuttosto vetusti. Inoltre le vicende sono molto lente, l’autore preferisce puntare la sua scrittura su altri aspetti della narrazione. Fermo restando che questo libro appartiene al XIX secolo (la prima edizione porta l’anno 1891), le vicende narrate sono uno spaccato della vita della donna, in questo caso di Tess, la protagonista, di quel tempo, dove la povertà, la sofferenza, la violenza, la condizione di inferiorità, il silenzio, l’abuso, la privazione della libertà, fanno da cornice ad una realtà triste e provata della classe umile dei contadini. In alcune parti del racconto, l’autore vuole far credere al lettore che la protagonista voglia dare una svolta alla propria vita, alzando la testa e lottando contro un mondo non proprio favorevole, ma alla fine questo non avviene e lei stessa dovrà soccombere alla società e alle condizioni della sua classe sociale di appartenenza. Interessante il paragone con la società odierna, in cui forse alcuni aspetti in alcuni contesti sono cambiati di poco o forse di niente...

    RispondiElimina
  22. Veronica "Immersi nel mondo dei libri" casata #lostinausten

    Come prima gold di quest’inizio di challenge, che mi sta appassionando tantissimo, posso affermare che si inizia con il botto. Il libro scelto non è certo un romanzo, leggere di questi argomenti trattati sono in un certo qual modo ancora attuali.
    Il personaggio di Tess, che si rivela quello principale ci da un punto di vista sulla situazione non solo delle donne di quell’epoca, ma anche sul modo di vivere , sui costumi e le vicende narrate.
    Thomas Hardy ci fa inoltrare in questo romanzo con delle vicende ad intreccio che pian piano svelano la complessità del suo stile di scrittura.
    Se nei primci capitoli si andava a “rilento”, verso la seconda parte del romanzo i colpi di scena e la suspense creata ti mantiene sul chi vive. Ho fatto molta fatica, infatti alla fine ho rinunciato a entrare nei panni di Tess, in quanto vive in maniera troppo diversa per approcciarmi a lei. Questa è la prima volta che mi capita, sono stata delusa da tutti i personaggi del romanzo, chi per un motivo, chi per un altro; nessun personaggio si salva a parer mio.
    Solo dopo averlo finito da un paio di giorni, mi sono resa conto che era proprio questo l’intento dell’autore, cioè voleva trasportare su carta le vicende umane, nude e crude; impersonando i personaggi con pregi e difetti che ha ognuno di noi dentro di sé.
    Concludendo, anticipo che non è un libro che piacerà a tutti si fa un pò fatica a leggerlo all’inizio e non sempre le vicende descritte sono nelle corde di tutti, ma per chi non dispera e arriva fino alla fine posso dire che è un libro che ti fa riflettere. Oh beh, così come fa sul ruolo della donna all’epoca e oggi, inoltre si capisce penso solo alla fine e a mente ben fredda, ciò che l’autore ci ha voluto comunicare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. secondo me l'autore voleva smuovere i lettori, aprire loro gli occhi sui maltrattamenti subiti dalle donne

      Elimina
  23. #LostinAusten

    Durante la lettura di questo romanzo ho apprezzato molto le capacita' di descrizione dell'autore: la scrittura evocativa, vivida e coinvolgente trascina il lettore ad osservare cio' che accade con gli occhi del narratore. In particolare mi ha colpito la definizione dell'atmosfera della valle come "azzurra", colore che evoca serenita', in contrasto con i patimenti che li' vi soffre la protagonista, Tess, e con i dintorni, descritti come "verdi" o "bruni".
    Inoltre l'autore caratterizza vivacemnte i propri personaggi che non risultano mai piatti, bensi' vivi ed emotivi...ingenui, stolti, bigotti ed ipocriti, ma vivi.
    Premesso questo, quindi un giudizio di per se' positivo sul libro (chi sono poi io per permettermi "giudizi" su un classico?!), devo dire che ho impiegato parecchio a terminare la lettura perche' sovente ho dovuto interrompermi per il nervoso ed il fastidio che alcuni personaggi mi provocavano. In particolare, trovo estremamente negative quasi tutte le figure maschili, di certo tutte quelle rilevanti nella storia: il padre di Tess e' un incapace, ubriacone e fanfarone che per i suoi capricci condanna tutta la famiglia alla miseria; Alec e' vanesio, attaccabrighe e presuntuoso; Angel e' arido, bigotto (anche se lui affermerebbe con orgolio il contrario) ed ipocrita. Non un bel quadro, insomma.
    Le figure femminili non sono tanto meglio: ingenue e sottomesse, se non altro manifestano guizzi di orgoglio ed una sorta di solidarita' femminile (negli intenti se non proprio nei fatti) che forse andrebbe rivalutata al giorno d'oggi.
    Sono consapevole che i classici non vadano letti con gli occhi "moderni" ma avendo sempre presente che sono figli del proprio tempo; tuttavia ben poche volte ho avvertito cosi' nettamente un senso di fastidio per l'ipocrisia degli uomini di quella societa' che non esitavano un attimo ad accusare una donna per "crimini" di cui loro stessi si erano macchiati e per cui pretendevano di essere perdonati. La prima notte di nozze di Tess e Angel, l'accusa di Alec a Tess di tentarlo con i suoi occhi e le sue labbra...

    La condizione delle donne e' cambiata enormemente da allora, ma credo dovremmo leggere piu' spesso questi romanzi, indignarci maggiormente per questi trattamenti, per renderci conto di quanta strada ancora dobbiamo fare: il senso di colpa, la macchia sull'onore, la diversita' di giudizio non sono del tutto assenti nemmeno ora

    RispondiElimina
  24. Alessandra Tenuti #ordinedellafenice

    Credo di non aver mai letto un libro più tormentato, disperato e triste di questo. Tess ha tutto contro, il ceto sociale, la famiglia, gli uomini che incontra e il fato. È incredibile la sua forza di volontà e il suo non arrendersi mai, sempre avanti nonostante tutto. Gli uomini della sua vita sono quello che di peggio si possa trovare, vili ed egoisti che approfittano della sua ingenuità.
    L'ambientazione è contadina, campagne, territori e natura descritti anche troppo nel dettaglio. La povertà, la vita difficile dei lavoratori di classe sociale bassa e il scarso valore che si dava alle donne sono alcuni dei temi trattati. Devo dire che nonostante la sua crudezza e i momenti in cui volevo mollare la lettura perché #maiunagioia [... Il muro sembrava l'unico amico che avesse...] questo romanzo, alla fine, mi è proprio piaciuto, mi ha coinvolta e commossa

    RispondiElimina
  25. 📖Tess dei D'Urbeville
    👩‍💻Thomas Hardy
    Pag. 460
    #ladredilibri

    #spoileralert

    Tess è una ragazza di 16 anni, la prima di una famiglia umile, con un padre poco voglioso di lavorare ed una madre "leggera".
    Il padre incontra un sacerdote che gli comunica di aver scoperto che l'origine della sua famiglia è nobile: i D'Urbenville, ma andato in rovina. Il titolo, attualmente, è stato acquistato da alcuni "arricchiti" della contea. Per questo il padre manda Tess a richiedere, in nome della vecchia famiglia un lavoro. Tess non ha molta voglia, ma per un incidente da lei provocato, si convince e parte. Tess deve fare la dama di compagnia della signora, ma giunta lì, viene circuita dall'uomo e una notte la violenta. Dopo questo episodio, torna a casa dai suoi. Dalla violenza nasce un bimbo, ma muore alcuni mesi dopo. Tess parte a questo punto per lavorare come mungitrice in una fattoria. Vuole riniziare a vivere. Nella fattoria vive un "signorotto" che è li per studiare l'andamento delle fattorie per poi averne una sua. Si innamora di Tess, ma lei rifiuta la sua corte a causa del suo passato. Tutte si innamorano di lui, ma lui insiste con Tess. Fin quando lei non cede. Si sposano, ma la prima notte di nozze, lui gli confessa tutto, causando cosi l'irreparabile: la loro divisione.
    Angel, questo e il nome dell'uomo, non riesxe a tollerare la vecchia vita della moglie. Decide così di mandarla dai suoi suoceri e partire per nuove terre: il Brasile. Tess torna dai suoi, ma comprende presto che non può rimanere tra quelle mura. Nell'attesa che il suo sposo cambi idea, torna a lavorare presso le fattorie. Lavoro durissimo il suo, non propriamente adatto alla "signora" che dovrebbe essere.

    Certo povera Tessha vissuto una vita giudicata come una poco di buono per quell'epoca. Se fosse vissuta nella nostra epoca non ci sarebbero stati questi pregiudizi.
    Ho amato le descrizioni dell'autore che mi ha trasportato nell'inghilterra di quei tempi.
    🌷🌷🌷/5

    RispondiElimina