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lunedì 30 ottobre 2017

Recensione: "Quei piccoli grandi eroi che salvarono i libri" - David Fishman


Editore Newton Compton
Pagine 382
Prezzo cartaceo 10,00 EURO 
Prezzo ebook 4,99 EURO
Anno prima edizione 2017
Genere Biografia Storica


La storia vera della brigata della carta che salvò migliaia di libri dal regime nazista
Vilnius, 1941. Le armate tedesche entrano nella capitale lituana e cominciano a saccheggiare la città ricca di tesori d’arte. Nel frattempo gli ebrei vengono ammassati nei ghetti, e sparatorie e uccisioni sono all’ordine del giorno. Nelle biblioteche della città, i direttori Herman Kruk e Zelig Kalmanovich provano a salvare dei libri, nascondendoli ai nazisti. Quando però gli ufficiali della Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg, l’unità speciale nazista incaricata delle confische e dei saccheggi di opere dell’ingegno, iniziano a distruggere documenti importanti, Kruk si impegna a sabotare i loro piani. Nasce così la “Brigata della Carta”, un gruppo di uomini e donne che decidono di sfidare la morte per salvare i libri. Costretti a lavorare in condizioni estreme, mettono in atto delle astute strategie per salvare il patrimonio culturale ebraico; con il passare del tempo, la
brigata diventa una vera e propria forma di resistenza. Nemmeno la brigata, però, può nulla di fronte alla liquidazione nel ghetto di Vilnius. Alcuni membri si danno alla fuga, altri decidono di rimanere nel ghetto e affrontare il destino che i tedeschi hanno in serbo per loro; pochi sopravvivranno e diventeranno degli eroi, mentre la maggior parte di loro verrà catturata e deportata nei campi di concentramento, dove troverà la morte. Quei piccoli grandi eroi che salvarono i libri è una storia di eroismo, di resistenza, di amicizia, d’amore e di devozione assoluta alla letteratura e all’arte. Ma soprattutto, è una storia vera.

Questo libro parla di una storia vera, di una storia che riguarda un manipolo di persone che mettono a repentaglio la proprio vita per salvare i libri.
Durante la seconda guerra mondiale, in Lituania, nel ghetto di Vilnius, c'era una comunità ebraica che trovava conforto nei libri.
Nel ghetto c'era un biblioteca che durante la guerra veniva presa d'assalto dagli ebrei.
Nel 1941 vantava duemila persone registrate e prestava più di trecento libri al giorno.
Nel ghetto si stava stretti e gli ebrei usavano i libri per evadere, per oltrepassare le barriere dell'odio, per volare lontani dalle atrocità.
La lettura era per loro una droga, il bibliotecario era il loro spacciatore.
Era il "miracolo del libro del ghetto".

"La lettura era uno strumento per reagire, per ritrovare l'orientamento."

Il passatempo più emozionante da quelle parti ero lo zamlen, la raccolta di libri e documenti.
A capo di quelle spedizioni c'era Kruk, l'ex direttore della biblioteca Grosser che vantava la collezione di libri ebraici più cospicua di Varsavia. Durante la guerra si era rifugiato proprio a Vilnius, dove divenne il direttore della biblioteca del ghetto e dove scrisse numerosi diari sui travagli degli ebrei, diari che divennero delle testimonianze.
Lui lavorò nella biblioteca del ghetto, assieme ad altri ebrei, come Shmerke, un poeta che lavorava nella biblioteca dell'università di Vilnius e che durante la guerra, assieme a Kruk venne assunto dai tedeschi.
Il loro incarico era quello di trasferire i libri della biblioteca del ghetto nella biblioteca dell'università di Vilnius ma non tutti i testi venivano portati via, molti venivano bruciati.
La stessa biblioteca dell'YIVO (istituto scientifico yiddish) doveva essere demolita.
Per questo iniziarono a contrabbandare libri, a salvarne più che potevano, nascondendoli, proteggendoli, fino a quando la guerra non sarebbe finita.

"La biblioteca era il cuore di quella lotta, e Kruk era il suo visionario."

Misero insieme una brigata della carta, un gruppo di ebrei che ufficialmente lavoravano per i tedeschi ma che in segreto contrabbandavano libri.
Il loro intento era salvare quanti più volumi possibili per fare in modo che la cultura ebraica non andasse distrutta, volevano salvare lo spirito della comunità, volevano lasciare un'eredità agli ebrei che si sarebbero salvati.

"Ed ecco, le nostre anime trovano quel che stanno cercando in fantasticherie artistiche nascoste tra le pagine dei libri."


La vicenda dei libri di Vilnius prosegue ben oltre la guerra.
In "Quei piccoli grandi eroi che salvarono i libri" ci viene mostrata la situazione sia prima che dopo il conflitto.
Vediamo la nostra brigata alle prese con i tedeschi, ma anche con i sovietici.

"Ciascun membro della brigata della carta ebbe il suo destino, fatto di trionfi e tragedie."

Shmerke Kaczerginski | Alberto Kaplan
Questo libro, che non è un romanzo ma bensì un testo storico che riassume fedelmente (anche fin troppo) i fatti dell'epoca, fa un primo piano non solo sugli eventi che riguardano i libri, i documenti, i cimeli della biblioteca di Vilnius ma anche su quelle persone che hanno dato la loro vita per salvarli.
Nel testo, inoltre, c'è anche un approfondimento sulla città stessa, sembra quasi di fare un tour cartaceo.
Ogni capitolo è poi corredato di note precise che rimandano alle fonti, perchè questo non è solo un resoconto, ma in esso compaiono anche testimonianze sotto forma di pezzi di articoli di giornale, poesie, lettere, fotografie, biografie generali dei personaggi.
Insomma, un libro ben diverso da quello che mi aspettavo, libro che un po' noioso, in fin dei conti, lo è.
Ed è qui il punto.
Il testo di per sé è meticoloso, ma anche lungo, tedioso, insomma è un vero e proprio testo di storia, anche se al suo interno ci sono parti, diciamo "sentimentali" che sviano dal semplice mostrare le cose così come erano. Ma il fatto cruciale è che ciò di cui parla, merita davvero di essere conosciuto.
Ecco perché ho dato un voto positivo a questo libro. Perchè narra una storia vera, la storia di un gruppo di lettori come noi, che hanno trovato nei libri un modo per evadere dalla loro prigionia. Lettori che hanno poi salvato quei libri, a rischio della loro stessa vita.
Quindi con il mio voto voglio rendere omaggio non al libro, che sinceramente ho finito solo perché me lo sono imposta, ma a quelle persone che hanno dato tutto per quei libri.
Assegno quindi al libro:

- Trama: 3 - Narrazione: 2 - Personaggi: 5 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

Dal libro:

- "I libri sono il nostro unico conforto nel ghetto!"

- "Per dispetto ai tedeschi, e a prescindere da quanto possa essere duro, ricordiamoci di non essere tristi."

- "Tutti i presenti si misero a singhiozzare o scoppiarono in lacrime, e il loro pianto si estese ben oltre il cimitero."

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