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mercoledì 10 aprile 2019

Recensione: "Il paese senza adulti" - Ondine Khayat


Editore Piemme
Pagine 263
Prezzo ebook 6,99 €
Prezzo cartaceo 16,50 €
Genere Narrativa

Slimane è un bambino di undici anni che si nasconde nell'armadio con suo fratello per fuggire i pugni e i calci del Demone, loro padre, uomo iracondo e violento.
Slimane e Maxence sognano di andare nel paese senza adulti, un posto dove gli unici adulti presenti sono quelli con l'anima da bambini, quelli cioè che sanno ancora sognare. I due fratelli vogliono scappare dai loro genitori che invece di proteggerli, li annientano.
Vogliono fuggire da un padre ubriaco e violento e da una madre che non ha il coraggio di salvare i propri figli, che li guarda inerme mentre giacciono sul pavimento, ricoperti di sangue e lividi.

"È colpa tua!"

Maxence è la roccia di Slimane, il suo angelo custode.
Maxence è l'ancora a cui Slimane si aggrappa tenacemente per non soccombere a quella vita piena di dolori.

"Maxence è come Mary Poppins. Quando fa schiocchiare le dita, la tristezza scoppia a ridere."

Ma quando Maxence se ne va nel paese degli adulti, Slimane come può affrontare da solo il Demone?

"Sono sicuro che tutti sanno che il Demone picchia noi e la mamma. Ma nessuno fa niente. La gente ha già un mucchio di problemi, così nessuno ha voglia di far la parte del giustiziere."

"Il paese senza adulti" ci mostra una realtà triste e ingiusta. Una realtà che sconvolge, una realtà che non dovrebbe esistere.
Il libro è narrato dal punto di Slimane, un bambino che ha perso la sua innocenza.
Il libro di Khayat fa tremare l'anima, intristisce il cuore, fa vibrare la coscienza.

"Il mondo dei grandi, io non lo voglio."

Questa storia è crudele perché racconta qualcosa di inconcepibile eppure che avviene ancora oggi.
Come può un genitore riempire di botte i figli? Come può far passare loro la voglia di vivere quando è lui stesso ad aver dato loro la vita?

"Nel mio cuore, non ci sono più sogni, solo incubi. Il mio cielo non è più tanto blu. È scuro, nuvoloso, senza stelle."

Il Demone, è l'oscurità nella vita dei suoi figli. Ha eliminato i loro sogni, ha calpestato la loro infanzia, ha divorato la loro voglia di vivere.

"Gli adulti passano il loro tempo a dirci di fare questo, o quello, di essere così o cosà, ma quando alla tele vedo come hanno ridotto la terra, penso subito che farebbero meglio a starsene muti, e che a comandare dovrebbero essere i bambini."

Il libro è composto da due parti. La prima è ambientata nella casa di Slimane e del fratello, nella seconda invece c'è una cambio di ambientazione che ci dà l'occasione di incontrare altri bambini con problemi diversi. In questa parte, però, vengono portati alla luce anche alcune difficoltà dell'essere adulti.
"Il paese senza adulti" è un monito a non arrendersi, a non girare la testa quando vediamo qualcuno in difficoltà.
Questo libro è lo specchio di una realtà che spesso non vogliamo vedere.
È una lettura d'impatto, ci sono alcune scene forti ma vale la pena leggerlo.
Assegno al libro:

3 Wonderland su 5

2 commenti: