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domenica 18 ottobre 2020

Recensione Lettura di Gruppo: "Cambiare l'acqua ai fiori" - Valérie Perrin


Editore e/o
Genere Narrativa 

Violette Toussaint fa un lavoro particolare: la guardiana di cimitero. Insieme a lei, lavorano anche tre necrofori: Nono, Gaston, Elvis, quelli delle pompe funebri: Pierre, Paul, Jacques e il parroco: padre Cédric.
Ormai, lavorano insieme da tanti anni e di cose, Violette ne ha sentite e viste parecchie. 
Conosce le storie dei morti, si prende cura delle loro tombe, adotta i loro animali.

"Se esiste il paradiso, sarà paradiso solo se troverò ad accogliermi i miei cani e miei gatti."

E mentre fa tutto questo, la sua vita passata riaffiora per noi. Vita piena di delusioni, disgrazie ma anche attimi di gioia. 
Quando poi una notte arriva al cimitero un uomo, un commissario, ecco che alla storia di Violette si aggiunge quella della madre dell'uomo, una storia che leggeremo sulle pagine del suo diario.

"Nessuno dice mai che si può morire per averne avuto troppo spesso le palle piene."

👉 Una lettura a tratti lenta, con un carico considerevole (quasi surreale) di sventure ma ... che storia pazzesca, delicata, un libro pieno di personaggi speciali, dal carattere così ben delineato, dai sentimenti così intensi.

👉 Violette è nata sotto il segno del "mai una gioia".
Alla nascita, i suoi genitori l'hanno abbandonata, la credevano anche morta ma poi ha dimostrato che in lei c'era ancora tanta vita.
Il suo nome e il suo cognome sono stati scelti dall'ostetrica che ... non si è impegnata poi molto.
Da giovanissima ha incontrato Philippe Toussaint e ha avuto una figlia.
Il loro è un matrimonio infelice ma tutta la gioia di cui ha bisogno, Violette la riceve dalla figlia tanto amata.

👉 Il personaggio che più mi ha lasciata a bocca aperta, che più mi ha stupita è Philippe. Uomo egoista, menefreghista, abituato ad avere ciò che vuole e a usare gli altri come se fossero cose e non persone. Mi ha ricordato una lezione importante: i "perché" contano tantissimo. E in questo libro ci sono tanti "perché" che ti rubano le parole.

👉 Un libro malinconico che ti dona la speranza e la forza di andare avanti anche dopo tutte le batoste della vita.

👉 Mostra che per ogni persona malvagia ce ne è una buona, che nella vita non può andare male sempre e che la felicità può celarsi anche tra le lapidi di un cimitero.

"Mi mandi l'indirizzo dell'eternità".

👉 Storie di fantasmi, di ombre che fanno l'amore tra le tombe.
Storie che rimangono sospese nel tempo. Storie straordinarie proprio perché imperfette. Storie tragiche, tormentate ma per questo belle, perché reali, perché nascondono una moltitudine di cose non dette, perché piene di errori a cui non si può rimediare e da cui i personaggi tentano di scappare, perché nonostante tutto vogliono andare avanti.

👉 Vite piene di rimpianti, di sbagli, rancore, vite piene dell'incapacità di rimediare, di tornare indietro, di sistemare le cose, perché certi errori non si possono proprio cancellare.

👉 Una storia, anzi tante storie, che ti tolgono il respiro e ti fanno capire che il lieto fine è utopia, ci saranno sempre sfide da affrontare e superare, fino alla fine.

"È una bella cretina fare come tutti, un'idea stupida."

Sotto i commenti della lettura di gruppo.

48 commenti:

  1. Primo Gold del mese di novembre
    Che delusione questa lettura, forse  avevo grandi aspettative, ma non fa per me.
    Ho trovato la scrittura  piuttosto lenta  e ripetitiva. Il personaggio principale ,Valerie, l'ho trovata alcune volte un po  scialba. Ho provato la sua stessa tristezza per l' episodio accaduto a sua figlia.  Toccante l'episodio della figlia i continui salti temporali mi hanno distolto dall' attenzione . Comunque sono stata contenta di averlo portato a termine perché la fine del libro è  stata la parte più  interessante .
    Dal mio punto di vista non lo consiglierei " caldamente" .

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    1. Ti è piaciuto così poco che hai anche confuso il nome della protagonista con quello dell'autrice xD xD

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    2. Brava,😳 hai ragione. E se mi chiedi anche adesso a distanza di giorni come si chiama. Mi verrebbe da dirti il nome dell'autrice.grazie

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    3. io sono rimasta invece abbastanza soddisfatta dai

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  2. Violette è nata sfortunata. La sua vita è stata una tragedia continua, fin dalla nascita, quando sua madre non l'ha voluta. L'unica gioia sembra essere sua figlia e curare il suo orto, mentre si prende cura del cimitero.
    Il libro parte lento, incespica un paio di volte di troppo per i miei gusti, c'è un continuo andare avanti e indietro nel tempo che mi rende stordita a un certo punto e devo capire che momento sta narrando per venire a capo della matassa.
    Ho odiato il personaggio di Philippe, egocentrico, egoista, narcisista! Anche se devo dire che alla fine una cosa giusta forse l'ha fatta.
    Ho apprezzato il personaggio di Sasha così come quello di Julien, discreto e silenzioso, ma molto apprezzato.
    Il personaggio di Gabriel mi ha ricordato un po' quello di Philippe per alcune caratteristiche comuni come l'arroganza e forse non l'ho apprezzato.
    Ho sentito parlare benissimo di questo romanzo, che era consigliato e incantevole. Purtroppo personalmente mi ha lasciato l'amaro in bocca, come un frutto non ancora completamente maturo. Sicuramente un buon libro ma forse un po' sopravvalutato.

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  3. #bambinisperduti. Serena Rossi.
    Ho sentito parlare molto bene di questo libro. Infatti anche io lo reputo un bel libro scritto bene. Con una storia particolare. Mi è piaciuto molto il personaggio di Violette. Donna che rimane sola con le disavventure che la vita gli ha offerto. Mentre non ho apprezzato il personaggio di Philippe. Mi è piaciuto L intreccio delle varie storie, e anche la storia nata tra il commissario e Violette. Mentre leggevo immaginavo il finale. Un finale travolgente come la protagonista. Ma non è successo nulla. Anzi sono rimasta a bocca asciutta. Consiglio questo libro per chi ha voglia di immergersi in un romanzo diverso dal solito.

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  4. Alessandra Acanfora
    #lostinausten
    Mi è piaciuto molto, non volevo finirlo infatti le ultime pagine le rimandarvo sempre. All'inizio mi è sembrato un po' piatto, monotono, poi c'è stato un "boom" al capitolo 42 e da lì è stato tutta una salita. Avevo immaginato un finale diverso ma se tutti i libri finissero tutti allo stesso modo non ci sarebbe più lo sfizio di leggerli

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  5. Le Lost in Austen

    Manuela Bertuccelli

    Questo libro per me è stato un parto. Iniziato ad agosto continuato a settembre, sospeso a ottobre, finito a novembre.
    Ho amato il personaggio di Violette, una donna che nella vita ha avuto grandi dolori, forti delusioni, ma che, in maniera molto composta, trova la forza per una parola gentile, un sorriso genuino da regalare al prossimo. Si prende cura del cimitero, cura ogni lapide con devozione, come in maniera celata si prende cura del proprio aspetto. Ma chi è veramente Violette? Da dove arriva? Qual è il suo passato? In una narrazione lenta, troppo ripetitiva e con salti temporali continui la protagonista si svela piano piano. Ed è proprio qui che si perde la bellezza, tanto acclamata, di questo libro. Peccato, perché comunque anche i personaggi che girano intorno a Violette, nel bene e nel male, sono ben caratterizzati e hanno alle spalle storie interessanti, a volte commoventi. Forse proprio perché così tanto acclamato, ne sono rimasta ulteriormente delusa. Un libro, per quanto drammatico, che non è riuscito a farmi entrare in empatia, né con i personaggi, né con la storia.

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  6. Prima recensione novembre
    Traccia Gold
    Valèrie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori, Ed. E/O, 2018.
    Casata: Lostinausten
    Tutti parlavano di “Cambiare l’acqua ai fiori” e, proprio per questo, non volevo leggerlo. Non mi va mai di leggere libri che tutti leggono, di solito poi non mi piacciono. Altro punto negativo era che il personaggio di Violette è stato paragonato a Renee dell’Eleganza del Riccio, libro che ho profondamente odiato. Insomma mi sono approcciata a questo libro con tante premesse negative. Ma questa lettura è stata una scoperta. Intanto l’ambientazione: il cimitero e la cura delle sepolture. Può sembrare lugubre invece è la leva del libro. Da un luogo apparentemente di morte rinasce la vita della protagonista. E poi il tema dell’imprevedibilità della vita che si sviluppa dall’incontro con il commissario (Le persone non si incontrano mai per caso. Sono destinate a incrociare la nostra strada per una ragione). Violette è un personaggio che si lascia vivere fino ad un certo punto della trama, che da tantissima importanza a personaggi della sua vita che non meritano o che, apparentemente, non meritano (Imparare a dare assenza a chi non ha capito l’importanza della vostra presenza). La svolta arriva con la nascita della figlia Leò (La felicità rende idioti) e si concretizza con l’incontro con Sasha. Sasha diventa una sorta di “guaritore” per Violette, le insegna la vita e gliela fa riprendere in mano (Non avevo capito che ogni giorno bisogna togliere le erbacce che crescono accanto agli ortaggi, altrimenti si bevono tutta l’acqua, si prendono la vita). Ma il personaggio più sopravvalutato del libro è Philippe. So che chi lo ha letto lo odia non poco, ma a me ha suscitato compassione.
    E poi c’è la parte divertente con i personaggi che popolano il cimitero. La sottotrama che non mi è stata chiara è la storia legata alla madre di Julièn. Passa totalmente inosservata.
    Bel libro…merita.

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  7. #LostinAusten
    Libro meraviglioso, storie nelle storie e continue rivelazioni che fanno cambiare il punto di vista. Violette, una “primavera vestita da inverno”, va avanti sempre rincorrendo un barlume di luce che intravede sempre in fondo al tunnel, seminando nei cuori di chiunque incontri quegli stessi semi di vita che rendono meraviglioso il suo orto-giardino. Il dolore non la distrugge, ma lei è sorprendentemente in grado di accoglierlo, di accudirlo e, alla fine, sarà in grado di relegarlo un po’ più in là nel suo cuore, per far spazio a qualcosa di nuovo. Philippe mi ha fatto un’immensa pena, la prima vittima di tutta la storia è lui e se quello di Violette è un percorso di rinascita, quello di Philippe lo è di autodistruzione.
    Un libro forte e delicato allo stesso tempo, che porterò nel cuore.

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  8. Ordine della fenice

    L'ho finito anch'io 😭 qualcosa mi aveva già spoilerato mia mamma quando l'aveva letto, ma leggerlo è stato un altra cosa, questo libro è davvero speciale❤️, intanto per il tema poco "usuale" diciamo come il cimitero e poi perché nonostante questo mi ha fatto anche sorridere anche se mi ha lasciato un grande vuoto 😭
    Ci sono varie storie all'interno del libro di cui magari non capiamo subito il senso ma che poi si capisce essere pezzi di uno stesso puzzle e alla fine tutto ci è chiaro...
    Apparte perché mamma e papa Toussaint erano lì quella sera...mi è davvero salita una rabbia e una tritezza in quel momento che ho avuto la stessa reazione di Philippe : "zitto,zitto, zitto...."

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  9. Cristina Gentile
    #LostinAusten
    Ho letto recensioni contrastanti su “Cambiare l’acqua ai fiori” e per questo ho trascorso l’estate a chiedermi se ne valesse la pena.
    Poi l’ho iniziato e finito in tre giorni, pentita di non averlo fatto prima.
    La protagonista di questa storia è Violette, guardiana di un cimitero. Non è affatto una donna cupa e triste, a me non ne ha mai dato l’impressione. Anche se, nel suo momento di dolore più alto, ti trascina giù insieme a lei.
    I continui flash-back ti fanno conoscere anche persone, storie e luoghi che appartengono al suo passato o che hanno incrociato la sua vita, ma fondamentali per il suo percorso di rinascita.
    Immaginavo un finale diverso, più giusto, ma forse è stato scelto quello che concede un po’ di speranza.

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  10. Ottilia Mason
    Casata #bambinisperduti
    C'è qualcosa in questo libro che mi ricorda molto i libri di Dicker. Il continuo passaggio dal presente al passato, i colpi di scena, i discorsi e le scene al limite del delirio (almeno in un paio di casi). Il giallo vero e proprio comincia verso la metà del libro e il gabbiano così ricorrente ne La verità sul caso di Harry Quebert è sostituito dal libro Le regole della casa del sidro. Io l'ho interpretato così ma avrei aggiunto ancora più incastri, se fosse possibile (per esempio sarebbe stato bello se l'avvocato del processo per Leonine fosse stato l'amante della madre di Julien, se ci avessero fatto capire che fine ha fatto l'amico gay di Violette o altri incastri ancora) Insomma, la costruzione era fatta abbastanza bene ma non ho avuto quel tipo di sorpresa che Dicker ci regala nel suo romanzo e che lascia a bocca aperta. Mi chiedo se l'autrice ne sia stata influenzata in qualche modo perché ha avuto la stessa reazione di pubblico (almeno da quello che leggo dalle numerose recensioni miste tra positive che negative)

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    1. Dicker? non ci ho pensato, sai. Forse nei viaggi avanti e indietro nel tempo

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  11. Ottilia Mason
    Casata #bambinisperduti
    C'è qualcosa in questo libro che mi ricorda molto i libri di Dicker. Il continuo passaggio dal presente al passato, i colpi di scena, i discorsi e le scene al limite del delirio (almeno in un paio di casi). Il giallo vero e proprio comincia verso la metà del libro e il gabbiano così ricorrente ne La verità sul caso di Harry Quebert è sostituito dal libro Le regole della casa del sidro. Io l'ho interpretato così ma avrei aggiunto ancora più incastri, se fosse possibile (per esempio sarebbe stato bello se l'avvocato del processo per Leonine fosse stato l'amante della madre di Julien, se ci avessero fatto capire che fine ha fatto l'amico gay di Violette o altri incastri ancora) Insomma, la costruzione era fatta abbastanza bene ma non ho avuto quel tipo di sorpresa che Dicker ci regala nel suo romanzo e che lascia a bocca aperta. Mi chiedo se l'autrice ne sia stata influenzata in qualche modo perché ha avuto la stessa reazione di pubblico (almeno da quello che leggo dalle numerose recensioni miste tra positive che negative)

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  12. Questo libro mi ha fatta tornare a leggere con piacere. Mi ha presa da subito. Mi è piaciuta tantissimo per la grinta che ha Violette.
    L'ho trovata un donna forte anche se subito non la pensavo così. Storia curiosa anche se molto triste.
    Ho sospettato da subito la fine di Leonine,a ho sperato fino all'ultimo di sbagliarmi.
    La madre ha fatto una scelta coraggiosa, secondo me, di lavorare nel cimitero io non credo l'avrei fatta fosdi stata in lei.
    Il maruto non mi è mai piaciuto, l'ho trovato molto cattivo nei suoi confronti come se la usasse e non contasse nulla per lui.
    Invece sulla fine mi sono ricreduta credo che in fondo l'amasse a modo suo.
    Mi ha fatta riflettere su diverse scelte che ho fatto in quest'anno ed ho rivalutato certi comportamenti di certe persone.
    Devo dire che mi ha fatta "crescere" questo libro.
    Veramente bello anche se il finale l'ho trovato non tanto in tema, non avrei finito cosi però promosso a pieni voti!!!!!!!

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  13. Simona Anelli
    Ordine della Fenice
    Prima gold mese di novembre

    Un libro delicato, che mi ha pacificata col mondo. A tratti surreale, con personaggi delineati in modo preciso e delicato. Ho amato sia lo stile che la storia. Da un lato commovente, dall’altro sorprendente. Mi ha commossa, mi ha fatta riflettere sul peso delle scelte fatte nella nostra vita.
    Lo consiglio caldamente.

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  14. La trama del libro è in se molto complessa, fatta di tanti flashback, con altrettanti colpi di scena. Ci sono un susseguirsi di storie che si intrecciano e che seguono le vicende di diversi personaggi. Solo alla fine di questo lungo racconto tutti i tasselli rientreranno nel posto giusto, riuscendo ad darci un quadro più chiaro.

    La vita della protagonista è una vita sofferta : nessuna famiglia l'ha accolta, conosce un uomo che la sposa perché grazie a lei ha la possibilità di allontanarsi dalla sua famiglia che odia. È oltretutto un uomo che la tradisce in continuazione, non lavora mai e vive grazie a lei.

    Violette è una donna che vive una grande tragedia come donna e come madre ma che dimostra di avere una grande forza di rinascere. Troverà se stessa proprio in quel cimitero, fra il silenzio di quelle tombe. Li dove tutti vedono la morte lei vede la vita, quella vera, fatta di anime che hanno amato e vissuto. I veri fantasmi per Violette sono le persone che ogni giorno vanno a visitare le tombe,sono loro che si trovano tra la vita e la morte.

    Cambiare l'acqua ai fiori è un libro che non tiene conto delle apparenze ma va aldilà della visione stereotipata e dei cliché a cui siamo sempre stati abituati attorno questo tema e forse è proprio questo ad avergli dato tutta questa notorietà.

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  15. Cristina Ficano
    casata ordine della fenice
    Romanzo poetico che pur nella sua semplicità incanta il lettore. E'quel tipo di libro che quando volgi l'ultima pagina vorresti iniziarlo daccapo. Ricco di sentimenti, di aneddoti, storie che ti entrano nel sangue. A me ha data un senso di pace, ma mi ha anche lasciato un vuoto. E' un romanzo molto triste, fin dalle prime pagine. La vita della protagonista Violette è segnata da profonde tragedie e si intreccia in quelle di altri personaggi.
    Storie nascoste, segreti inconfessabili, parole mai dette, storie di gente che è trapassata a miglior vita.
    Mi ha ricordato molto Antologia di Spoon Rever. L'ambientazione, ma anche la storia è piuttosto insolita. Il cimitero di Chardon fa da sfondo al romanzo che lo rende particolare e suggestivo.
    La protagonista infatti lavora come guardiana di cimiteri, si occupa di tener pulite le tombe, di cambiare l'acqua ai fiori, di registrare ogni dato relativo alle sepolture per tutti quelli che per un motivo o per altro non hanno potuto assistervi.
    La vita di Violette si intreccia con quella dei defunti, passato e presente si alternano, amore e morte si fondono.
    Uno dei romanzi più belli letti in questo anno nefasto, semplice ma di forte impatto emotivo.

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  16. #ordinedellafenice
    devo dire che il libro mi è piaciuto molto.
    All'inizio non comprendevo perchè fosse così lungo, la conclusione per me era capire che fine avesse fatto Leonine, e una volta scoperto quello non mi aspettavo ci fosse altro da scoprire, forse come sarebbe finita tra Violette e Julian (liquidato un po' in fretta alla fine, tra l'altro). E invece, non è solo un romanzo, ma un romanzo che contiene un giallo! Il mistero sulla morte della piccola viene portato avanti lungo tutto il libro, e solo alla fine si riesce a capire cosa sia realmente accaduto. Questo è stato un aspetto che mi è piaciuto molto, perchè non mi aspettavo questa vena investigativa.

    I personaggi sono ben descritti e mi hanno colpito molto, chi in positivo (Sasha, Violette, il parroco, Celia), chi in negativo (Philippe e i suoi genitori, ma anche Irene e Prudent, e Genevieve). Ci sono personaggi che ho odiato, e personaggi per cui ho provato una pena immensa. Le relazioni amorose tra i personaggi sono desolanti, situazioni orribili da cui non si riescono a tirar fuori... la storia tra Irene e Prudent mi ha messo solo tristezza, l'inizio è stato anche romantico ma non sono mai arrivati a un lieto fine. Non comprendo come si possa amare così, per me l'amore è altro...
    Non commenterò i genitori Toussaint, non ne ho la forza. Che tristezza. Il problema è che persone così esistono davvero. è il bello e il brutto dei romanzi, dopotutto.
    Ne escono vincenti invece le amicizie: quella tra Violette e Sasha, o tra lei e Celia, così come anche i rapporti con gli addetti del cimitero e il parroco, sono degli esempi positivi, virtuosi, che mostrano che si può avere una famiglia anche senza legami di sangue.
    Il personaggio di Violette mi ha ricordato un po' Victoria de "il linguaggio segreto dei fiori", principalmente perchè sono entrambe orfane mai adottate, ma anche per il carattere (da una parte più calmo e riflessivo, dall'altro più ardimentoso, ma sono entrambe donne determinate che sono riuscite a prendere in mano la situazione e dirigere la loro vita grazie a un lavoro manuale e inusuale).
    Una bella lettura, che sono contenta di aver svolto con il gruppo!

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  17. (Hilary #LadreDiLibri)

    "Cambiare l'acqua ai fiori"
    di Valerie Perrin
    476 pagine


    "Parlare di te significa farti esistere,
    non dire niente sarebbe dimenticarti."


    Sarò sincera... Ero davvero restia a leggere questo libro, quasi nauseata nel vederlo postato costantemente, ovunque. Un libro che "va di moda", qualcosa di pompato senza magari un preciso motivo. E poi... Poi è arrivata la lettura di gruppo, ho deciso di leggerlo e me ne sono follemente innamorata, tanto da voler procurarmi anche il cartaceo, per sottolinearne le frasi, evidenziarle, tenerlo sul comodino e rileggere qualche frase ogni tanto.
    Ne sono diventata dipendente, tanto da sfiorare l'overdose incapace di staccarmene, perdendo per strada qualche diotria.
    La storia di Violette, i flashback del passato, le storie dei vari personaggi che si intrecciano, che sfilano davanti agli occhi durante la lettura. Tutto così delicato, nonostante la vita poco felice di Violette. Leggevo e mi sentivo tranquilla, serena, quasi faccio fatica a spiegarlo. Mi lasciavo prendere per mano da Violette, per camminare prima tra le tombe del cimitero leggendo le lapidi per poi farmi trascinare nel suo passato, per finire ancora nella sua casetta a bere un goccino di liquore accarezzando Eliane, sentendo la mia inquietudine interiore placarsi.
    È un libro pieno di sentimenti e sensazioni contrastanti, che smonta i pregiudizi e la visione della vita.
    Una scrittura coinvolgente, delicata... Direi "accogliente" anche se, di nuovo, non saprei spiegarne il senso.
    Tutti i personaggi sono ben delineati nel carattere, nell'aspetto fisico e nelle abitudini e ognuno di loro trova grande spazio nella narrazione. Oltra alla nostra guardiana il mio preferito è Sasha, innamorata dei suoi modi e della sua visione del mondo, dell'universo.
    Ogni capitolo è introdotto da una sorta di epitaffio, una citazione o una frase, che ci accompagna nella storia.
    Non saprei come classificarlo... Un romance? Un giallo? Un noir? Forse un po' di tutti e tre, in un equilibrio sorprendente.
    In questo libro l'inverno si fa primavera e poi estate. È una scala di grigi che vira, mano a mano in arcobaleno.
    Un piccolo grande gioiello che rinfranca e tonifica lo spirito e l'anima, che da speranza. Perché, per quanto la vita possa essere difficile, per quanto doloroso possa risultare un lutto (non necessariamente per una morte vera e propria) prima o poi la primavera tornerà con i suoi colori, i suoi profumi, i suoi rumori e, soprattutto, con i suoi fiori.


    ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ 🌸🌺🌹🌼🌻

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  18. Elisa Erba
    Casata #ladredilibri

    Il romanzo è stato un’altalena di emozioni, tristezza, serenità, rabbia, calma e pace. Era impossibile staccarsi dalle pagine perché troppe storie si intrecciavano, alla fine di un capitolo non sapevo mai quali personaggi avrei trovato in quello successivo. Se un segreto sembrava svelarsi in realtà era solo per dare un indizio su qualcosa di ancora più grande. La narrazione è sorprendente, perché riesce a trasmettere al lettore sensazioni contrastanti e autentiche.
    Il personaggio di Violette è molto complesso, è una donna che vive ascoltando gli altri, probabilmente per evitare di sentire i tormenti della sua vita, che cela un segreto si scoprirà solo dopo la comparsa di un poliziotto marsigliese, arrivato per conoscere l’identità dell’uomo accanto a cui la sua amata madre, come ultimo desiderio espresso in uno scritto, ha chiesto di essere sepolta. Da quel momento si cambia registro: all’apparente leggerezza si sostituisce la drammaticità di alcuni eventi che hanno segnato per sempre la vita di Violette.
    La struttura del romanzo è stratificata su più piani narrativi: oltre all’incrocio tra passato e presente, c’è anche un intreccio di vite, l’una legata all’altra, raccontate magnificamente. Ogni capitolo è introdotto da un’epigrafe funeraria, e che ci spiega come in fondo le parole che scegliamo per raccontare chi erano i nostri cari sono sempre troppo poche, non bastano, ci lasciano dei profondi dubbi.
    Siamo tanto altro, siamo quello che non abbiamo mai raccontato a nessuno, siamo fatti di estati e inverni, come il guardaroba privato e colorato, che Violette indossa nelle sue estati serali, e quello invernale dedicato alla quotidiana missione di consolare chi ha perso qualcuno.

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  19. Roberta Notarangelo
    Casata ordine della Fenice
    Un libro malinconico, nostalgico, ricco di vite sfortunatamente e morte
    È un libro che mi ha cullato nella sua delicatezza accompagnandomi nella vita della protagonista. I salti temporali stancamente nn mi ha o disturbato, ma hanno tenuto viva la suspense. Ovviamente il personaggio di philippe è quello che più suscita sentimenti contrastanti, tuttavia anche gli altri personaggi sono ben descritti. La storia è piacevole nonostante le disgrazie. Anche se non è proprio i mio genere devo dire che l ho apprezzato davvero tanto.

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  20. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  21. #LostinAusten

    Loredana Corbanese

    http://lepaginedilo.blogspot.com/2020/11/cambiare-lacqua-ai-fiori-valerie-perrin.html

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  22. Ho letto questo libro con sempre più interesse anche se l’argomento cimiteri non mi era particolarmente gradito ma leggendolo mi sono appassionata alla storia personale di Violette che nonostante sin da piccola abbia sofferto, si sia innamorata di un individuo egoista e senza spina dorsale, alla fine abbia trovato la pace e la serenità proprio come custode di quel piccolo cimitero di Brancion-en-Chalin dove aveva conosciuto il vecchio Sasha. In quel cimitero è sepolta anche sua figlia Leonine morta giovanissima. Devo dire che ho ammirato questa madre distrutta dal dolore più grande ci possa essere che ha saputo rialzarsi proprio occupandosi con amore a tutti i morti e i parenti di quel piccolo cimitero.Mi è piaciuto molto

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    1. Sono Emma Guidi della Casata Ladre di Libri ho scritto io il commento

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    2. è proprio dolce e gentile a occuparsi così dei morti degli altri

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  23. Chiara Salvalaggio
    #ladredilobri

    Ero molto titubante ad iniziare questo libro perché troppo acclamato.
    Spesso son rimasta delusa dai libri troppo consigliati.
    Qualche mese fa ho letto l’altro suo libro , il quaderno dell’amore perduto, libro che ho apprezzato moltissimo. E la paura di essere delusa dopo due mesi di blocco del
    Lettore era grande.
    Per fortuna ho deciso di buttarmi.
    Una lettura splendida. Un libro delicato. Non è facile essere delicati nella morte. Perché si parla di morte. E di chi sopravvive.
    Il cimitero diviene luogo di ripresa. Perché Violette nonostante le mille avversità prova a farcela. La vita non è stata clemente con lei. Per nulla.
    Incontra persone terribili nella sua strada, dalla madre che la abbandona alla nascita, le mille famiglie affidatarie, un marito con due genitori che peggio non possono esserci; ma al cimitero incontra finalmente delle persone che possono considerarsi amiche, Sasha, padre Cedric, i ragazzi delle pompe funebri e i ‘sotterramorti’. Persone che la aiutano a sopravvivere all’amore più grande di tutti.

    ‘ Dopo aver rialzato le sbarre andavo in camera di Léo a guardarla dormire. Era la cosa che mi piaceva di più. Alcuni hanno la vista sul mare, io avevo mia figlia.’

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