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sabato 27 febbraio 2016

The Danish Girl ... Dal Libro al Film

Per la rubrica: 

Miei cari Lettori, sono appena tornata dal cinema dove ho visto "The danish girl", un film straordinario tratto dall'omonimo libro di David Ebershoff, scritto nel 2000.
Questa commovente e coraggiosa storia, parla di un pittore, Einer, e del suo profondo disagio legato al fatto di essere una donna intrappolata nel corpo di un uomo.
Il nostro protagonista lotterà per potersi sentire finalmente a proprio agio nel suo corpo, per poter finalmente accettare la sua vera natura. 

"The Danish Girl"
di David Ebershoff


"Giovani e talentuosi, Einar Wegener e sua moglie Greta vivono nella romantica Copenaghen di inizio Novecento, accomunati dalla passione per l'arte: paesaggista lui, ritrattista molto richiesta lei. Finché un giorno Greta, per completare un ritratto, chiede al marito riluttante di posare in abiti femminili. A poco a poco, l'ipnotico pennello di Greta, animata da un'improvvisa ispirazione, e il morbido contatto della stoffa sulla pelle di Einar, lo sospingono in un mondo sconosciuto, mettendo in moto un cambiamento che nessuno dei due avrebbe mai potuto sospettare. Quel giorno il giovane scopre che la sua anima è divisa in due: da una parte Einar, l'artista malinconico e innamorato di sua moglie, dall'altra Lili, una donna mossa da un prepotente bisogno di vivere. E Einar si trova di fronte a una scelta radicale: decidere quale delle due sacrificare..."


Dopo tanto tempo devo affermare che sì: ho preferito la versione cinematografica a quella letteraria!
Rispetto al libro, il film offre ai Lettori una versione più realistica della storia di Lili. Mentre il libro è più un'opera romanzata che biografica, il film dona agli spettatori una storia a metà tra la realtà e l'immaginazione.
In ogni caso, posso dirvi fin da ora, che il film merita sicuramente di essere visto.
Il film, diretto da Tom Hooper, si è già accaparrato ben 40 nominations per i premi più prestigiosi, tra cui l'oscar a miglior attore, miglior attrice non protagonista, migliori costumi e migliore scenografia.
E in merito a ciò non c'è nulla da ridire, perché sia gli attori che le scenografie e i costumi sono stati impeccabili. 


I paesaggi, gli appartamenti, i teatri, i saloni per le feste erano tutti magnificamente in tema anni '20 e brillavano per i loro colori perfettamente equilibrati e sgargianti.
I quadri ritratti dai coniugi Wegener sono poi qualcosa di sublime ed unico.
Hanno tratti fini, dolci, ed esprimono con forza i loro messaggi nascosti.


E dei personaggi che dire?
Penso che non esista, per la parte di Einar Wegener, miglior interprete di Eddie
Redmayne. Che fosse un attore eccezionale già lo sapevamo, ma con questo film si è decisamente superato.
Il suo portamento femminile, la sua corporatura esile, il suo viso dai tratti dolci lo hanno reso un inimitabile Einar!
Era convincente, reale, emozionante, l'attore non si è proprio risparmiato per questo film.
I gesti che faceva mentre tentava di copiare le movenze femminili, il suo passo elegante quando indossava i vestiti, il suo sorriso rosso quando si dipingeva il viso, sono tutti particolari così ben attuati e curati nei minimi particolari che sì, solo per essi, Eddie Redmayne merita di nuovo l'oscar come miglior attore.
E non parliamo poi della scena di nudo!


Anche l'attrice Alicia Vikander nei Gerda Wegener (nel libro Greta) non è stata da meno.
E' riuscita nel difficile compito di affiancare uno straordinario attore, facendo la parte della moglie, dell'amica, della persona su cui poter contare per affrontare il difficile viaggio verso la scoperta di sé stessi.


Questo si è dimostrato essere un film straordinario, profondo, commovente, è riuscito a trasmettere la difficoltà, il disagio che le persone come Einar devono affrontare ogni giorno per potersi sentire felici nel proprio corpo.
Ha raccontato delle battaglie che si devono superare, vincere per poter essere sé stessi.
Questo film è arrivato al momento giusto, per mostrare al mondo che non c'è niente di sbagliato ad essere gay o a voler cambiare il proprio corpo per adattarlo alla nostra vera identità.
Voler essere felici, desiderare di poter essere come noi ci vediamo, è umano, è naturale, è un diritto che ognuno di noi dovrebbe avere.

Non solo consiglio caldamente la visione di questa rappresentazione cinematografica ma vi suggerisco di fare come me, e correre a comprare il libro da cui è tratto, per rivivere di nuovo tutte le emozioni del film, e vedere le differenze tra le due opere.

4 commenti:

  1. Ciao Claudia, di per sé la storia è formidabile, non ho resistito ho dovuto avere quel libro che presto leggerò, poi sarà il turno del film. A presto Cuore.

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  2. film meraviglioso! libro non letto

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  3. Come ti ho detto in un altro post, non ho letto nemmeno il libro! Prima o poi li recupero!

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