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giovedì 30 aprile 2020

Recensioni: "La fanciulla nella torre" - "Racconti di Malá Strana e altre storie praghesi"


"La fanciulla nella torre" di Eloisa James

Editore Mondadori
Genere Romanzo

Questo è l'ultimo libro della serie "Lieto fine", serie che rivisita le fiabe e le trasforma in storie d'amore ambientate nell'800.
Questa storia in particolare è la rivisitazione di "Raperonzolo".
In questo libro, il duca di Kinross, Gowan Stoughton, ha dovuto mettere da parte la pesca per un altro tipo di caccia: quella alla moglie.
Durante il ballo del conte Gilchrist, Gowan si imbatte nella figlia del padrone di casa: Edith.
Una ragazza silenziosa, docile e Gowan si innamora all'istante di lei, tanto che il giorno dopo conclude il fidanzamento con il padre della ragazza.
Gowan però non sa che Edith non è affatto docile e silenziosa ... quella sera era solo terribilmente influenzata.
Il duca si accorge presto del suo errore, lei gli manda una lettera con scritto cosa si aspetta dal loro matrimonio.
Da quel momento non ho più spesso di ridere!
Gowan è un protagonista originale, come tutti quelli di questa serie. Lui è un uomo deciso, fermo nelle sue decisioni, autoritario ma nel corso del libro si scoprono in lui alcune piccole fragilità che lo rendono ancora più attraente.
Edith è sicuramente dotata di un certo senso dell'umorismo, è un po' noiosa, però, per quanto riguarda la musica.
Lei suona per passione ma molte volte sconvolge i piani del marito perché deve assolutamente suonare il violoncello! Non può non suonare! E le sue prove devono per forza durare determinate ore! Insomma più che una musicista passionale mi ha dato l'idea di essere una musicista rigida, il cuore lo mette solo fino a un certo.
Certo che Gowan ha una pazienza infinita!
All'inizio, tra loro sembra divampare la fiamma dell'amore, poi subentrano diversi problemi come quelli ... a letto.
La storia è carina ma non è la migliore della serie.
Il romanzo è piuttosto introspettivo, gran parte del testo è dedicato ai pensieri dei due protagonisti.
Ora che ho concluso la serie posso dire di esserne rimasta soddisfatta.
Se cercate delle letture leggere e veloci, passionali e divertenti, la serie "Lieto fine" fa per voi.

"Racconti di Malá Strana e altre storie praghesi" di Jan Neruda

Editore Marsilio
Genere Racconti

Jan Neruda era un famoso scrittore, poeta e giornalista.
Lui scrisse molto sulla sua città, Praga e in particolare sul quartiere dove viveva: Malà Strana.
In questo libro sono appunto raccolte alcune storie su questo quartiere praghese.
Dopo uno sostanziosa introduzione e la biografia dell'autore, iniziano i racconti.
Neruda descrive Malà Strana come un posto silenzioso, dignitoso, all'antica, sonnacchioso.
Racconta storie di vicini di tavolo, in un locale, che non parlano mai per anni, parla di mendicanti, di persone buone e ... altre un po' meno.
Racconta di dottori che non curano nessuno, Neruda parla di morte e di vita, di bambine generose e di musicisti scrittori.
A volte Neruda si lascia andare e divaga un po', parlando del lotto o della birra finisce con il parlare di politica o di storia.
Non tarda mai, però, a tornare sull'argomento principale: Malà Strana.
È come se Neruda rubasse questi scorci di quotidianità e li intrappolasse nel libro.
Malà Strana vive tra le pagine di questo libro, Neruda evoca questo quartiere e le persone che vi vivono con le sue parole.
Tra un racconto e l'altro, a volte, ci sono delle affascinanti illustrazioni di Malà Strana e di alcuni suoi particolari.
Questa raccolta non mi è dispiaciuta, anche se alcuni racconti non sono proprio scorrevoli e piacevolissimi.
I miei preferiti sono quelli che parlano della gente del posto. Quelli che evocano il quartiere praghese.
A Malà Strana io sono passata alcune volte, per questo ho preso questo libro, volevo rivivere quei momento a Praga.
Come lettura, secondo me non è male.
Io ve la consiglio.

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