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sabato 12 luglio 2014

"Due" - Irène Némirovsky


Editore ADELPHI 
Pagine 237
Prezzo 11,00 EURO
Anno prima edizione 1939
Genere: Classico 

"Chi meglio della signora Némirovsky, e con un'arma più affilata, ha saputo scrutare l'anima passionale della gioventù del 1920, quel suo frenetico impulso a vivere, quel desiderio ardente e sensuale di bruciarsi nel piacere?" scrisse, all'uscita di questo libro, il critico Pierre Loewel. Le giovani coppie che vediamo amoreggiare in una notte primaverile (la Grande Guerra è finita da pochi mesi, e loro sono i fortunati, quelli che alla carneficina delle trincee sono riusciti a sopravvivere) hanno, apparentemente, un solo desiderio: godere, in una immediatezza senza domani, ignorando "il lato sordido" della vita, soffocando "la paura dell'ombra". Eppure, quasi sulla soglia del romanzo, uno dei protagonisti si pone una domanda - "Come avviene, nel matrimonio, il passaggio dall'amore all'amicizia? Quando si smette di tormentarsi a vicenda e si comincia finalmente a volersi bene?" - che ne costituirà il filo conduttore. Con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, Irène Némirovsky accompagna i suoi giovani personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta, un po' ottusa sicurezza dell'amore coniugale.






“Si baciano”, è così che la scrittrice inizia a raccontare la storia. Un inizio niente male oserei affermare.
La storia che viene raccontata parla di due amanti che diventano poi marito e moglie, per tramutarsi poi in traditori, per divenire conoscenti e alla fine, dopo essere divenuti genitori, si trasformano in amici e confidenti.
Questa è la storia più banale e meglio raccontata che io abbia mai letto.
Uno dei motivi principali per cui amo leggere è l’opportunità che mi donano i libri di evadere dalla realtà. Amo quei libri che mi costringono a leggerli fino alla fine. Amo le storie emozionanti e anche se non sono vere, non importa; il trucco sta nel crederci e basta, senza se e senza ma. Una storia è vera e reale solamente quando noi la riteniamo tale.
Per alcuni libri è semplice convincerci che possano parlare di fatti reali ma mentre leggevo questo libro non avevo alcun bisogno di limitarmi a credere. Lo sapevo, lo intuivo in ogni parola, che quella narrata era pura realtà. Il modo in cui vengono descritti gli stati d’animo, i pensieri, i modi di agire, erano così attinenti alla realtà che per un attimo ho pensato che quel libro stesse parlando di me, di qualcuno a me molto vicino, perché tra quelle parole sentivo di esserci anch'io.
La scrittrice è riuscita a riflettere tra le pagine del libro la realtà più profonda, quello che ognuno di noi vive, affronta ma che non racconta mai. È come se questo libro rivelasse i segreti dell’anima delle persone e per questo non è del tutto semplice amarlo.
Questo libro parla del primo amore, dei primi errori, di quando si cresce e si capisce che la felicità è una delle barzellette più belle che siano mai state raccontate, ed è per questo che è difficile da accettare.
Quando si è giovani non si accetta null'altro al di fuori dell’esperienza e questo libro ti sbatte in faccia la crudeltà della vita, i sentimenti che in tutti i modi stai cercando di nasconderti.
Questo libro vuole dirti ciò che con tutto te stesso stai cercando di nascondere, di non ascoltare, di cancellare se possibile.
Questo libro va letto con il senno di poi, quando ormai hai imparato a non mentirti e a prendere la vita per quella che è: una straordinaria e folle scalata.
Non ho mai letto nulla di così concreto e reale, non avevo conosciuto mai degli scrittori in grado di esprimere con tanta correttezza e facilità sentimenti e pensieri tanto complessi quanto celati nell'intimo delle persone.
Questa storia non è in grado di farti sognare, ma saprà mostrarti il lato di te che più fatichi ad incontrare.
Leggete questo libri con tranquillità, lasciate che il vostro cuore sussulti mentre vi riconoscete fra le parole impresse sulle pagine.
Leggete fino in fondo questo libro, ma poi lasciatelo e rifugiatevi in un sogno. Di realtà ne abbiamo già in abbondanza, tanto vale perdersi in un sogno.
Assegno al libro: 
3 stelle su 5

Ecco alcune frasi dal libro:

- "Di me ti ricorderai. Di me, che faccio parte di quei rari, poveri minuti che non ti saranno ripresi appena dati."

- "Contrariamente a quello che si crede, l'uomo, in generale, è cinico solo quando è molto giovane; a mano a mano che passano gli anni, diventa meno rigido e anche meno coraggioso."

- "Si crede che i morti abbiano un grande potere sui vivi. Ma non è così. Vengono dimenticati. (...)"

- "Erano gli ultimi momenti della festa, i più scatenati, i più deliziosi, così deliziosi che più niente importava. (..)"

6 commenti:

  1. Se già avevo intenzione di leggerlo ora mi hai ancor più invogliato! Cmq è proprio vero quello che dici, quello che si ha bisogno a volte è rifugiarsi in un sogno che ci distolga dalla realtà... leggerti è sempre piacevole :)

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  2. A volte però abbiamo anche bisogno di confrontarci con la realtà ... della Nemirovsky vorrei leggere Suite francese, il trailer del film mi aveva incuriosita molto.

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  3. della Nemirovsky ho letto solamente "Il ballo" devo assolutamente rimediare e leggere anche le altre sue opere!

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