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giovedì 24 maggio 2018

Recensione: "Il tatuatore" - Alison Belsham


Editore Newton Compton
Pagine 382
Prezzo Cartaceo 12,00 €
Prezzo Ebook 2,99 €
Prima Pubblicazione 2018
Genere Thriller

Brighton. L’ispettore Francis Sullivan, giovane e
ambizioso, è stato appena promosso, e questo è il suo primo caso importante. Marni Mullins, una tatuatrice di Brighton, ha trovato un corpo orribilmente scuoiato. Dalle prime indagini sul cadavere risulta chiaro che non si tratta di un omicidio isolato ma dell’opera di un serial killer.
Il modus operandi e la firma sono agghiaccianti: mentre la vittima era ancora in vita, l’assassino ha rimosso intere porzioni di pelle, presumibilmente tatuate. Questa pista porta Sullivan a credere che una come Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, sia l’unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia. E quando riuscirà a identificare il prossimo bersaglio del killer, lo dirà a Sullivan o si metterà da sola alla ricerca del “Ladro di Tatuaggi”?

Sangue, tanto sangue, pezzi di pelle, persone scuoiate vive, è essenziale che siano vive!
E' così che il libro inizia, raccapricciante, vero?
Marni Mullins è una tatuatrice ossessionata dall'ex marito, non riesce proprio a lasciarselo alle spalle.
Thierry, invece, non ha problemi a fare "nuove amicizie".
Durante una convention, dopo aver lavorato a un tatuaggio per ore, Marni decide di fare una pausa e mentre butta via quel che rimane del suo caffè, in un cassonetto dell'immondizia, trova il corpo di un uomo, in parte mangiato dai topi.
Marni scappa subito via, ma fa una telefonata anonima alla polizia.
Francis Sullivan ha ventinove anni ed è appena stato promosso ispettore (con sommo risentimento dei colleghi), è a lui che viene affidato il caso.
Francis è insicuro, teme di fallire, sente che la sua squadra non crede in lui, è deciso però a dimostrare quanto vale.
Marni non vuole essere coinvolta, non vuole avere nulla a che fare con la polizia, non dopo quello che ha vissuto in passato, ma il caso di quell'uomo sembra riguardarla da vicino, a quanto pare uno dei tatuaggi della vittima era opera di Thierry e quel tatuaggio che manca invece, di chi era?
A Brighton c'è un ladro di tatuaggi in circolazione, Francis riuscirà a fermarlo?


Il libro è diviso in numerosi capitoli, narrati da punti di vista diversi, ci sono quelli di Marni e Francis (i più popolari), poi quelli del sergente Rory e uno di Thierry.
Ci sono poi i capitoli dell'assassino, brutali, privi di compassione, ossessivi, malati. Capitoli che fanno venire la pelle d'oca.
Il libro è pieno di scene macabre, scene da brividi, che prendono forma davanti agli occhi di chi legge.
L'autrice riesce a immergere il lettore in un'ambientazione tetra, truce, ma sa anche come sciogliere la tensione con scene romantiche.
La lettura di questo libro non è stata però soddisfacente come mi aspettavo.
Il sergente Rory non è molto felice di essere stato scavalcato da Francis.
In pratica, l'ispettore è preso di mira un po' da tutti i colleghi e perfino dal suo superiore, Bradshaw.
Non fanno che stargli con il fiato sul collo, non lo lasciano lavorare!
Francis ha delle intuizioni, magari vacillanti, ma per cui vale la pena fare alcuni accertamenti, ma Bradshaw lo ferma, gli impedisce in continuazione di seguire le sue piste!
Più che da colleghi competenti, Francis sembra accerchiato da arrivisti incapaci che fanno tanto gli spavaldi ma poi quando le cose si fanno difficili, con la coda tra le gambe, vanno a chiedere aiuto a Francis! Riservandosi però il diritto di usarlo fino a quando fa loro comodo per poi scaricarlo di nuovo.
Un'altra cosa che non mi è piaciuta è l'astio che serpeggia tra tutti i personaggi, c'è sempre qualcuno che discute con un altro!
Credetemi, questo libro mi ha provocato più nervosismo che altro!
Devo ammettere però che l'identità del tatuatore mi ha sorpresa.
Al contrario, sono riuscita ad intuire un altro sviluppo della trama.
In conclusione, "Il tatuatore" non mi ha fatta impazzire per via dell'acredine tra i personaggi, però il caso al centro della storia è avvincente, morboso, agghiacciante.
Non è il miglior thriller di sempre, non è un libro che leggerei di nuovo, ma come lettura non è stata pessima.
Assegno al libro:

- Trama: 3 - Narrazione: 3 - Personaggi: 2 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

Dal libro:

- "L'immagine di quel corpo putrefatto continuava a ronzarle nella testa e la puzza nauseabonda le si era attaccata alle narici."

- "La stacco da una vera creatura vivente e la rendo un'opera d'arte. E l'arte è più importante della vita."

- "L'arte è pura e vera, mentre l'umanità è falsa, vanitosa e depravata."

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