Translate

venerdì 21 settembre 2018

Recensione Lettura di Gruppo: "Una morte perfetta" - Angela Marsons



Editore Newton Compton
Pagine 381
Prezzo Cartaceo 9,90 €
Prezzo Ebook 1,99 €
Prima Pubblicazione 2016
Genere Thriller

Il laboratorio di Westerley non è un posto per i deboli di cuore. Si tratta di una struttura che studia i cadaveri in decomposizione. Ma quando la detective Kim Stone e la sua squadra scoprono proprio lì il corpo ancora caldo di una giovane donna, diventa chiaro che un assassino ha trovato il posto perfetto per coprire i suoi delitti. Quanti dei corpi arrivati al laboratorio sono sue vittime? Mentre i sospetti di Kim si fanno inquietanti, una seconda ragazza viene aggredita e rinvenuta in fin di vita con la bocca riempita di terra. Non c’è più alcun dubbio: c’è un serial killer che va fermato il prima possibile, o altre persone saranno uccise. Ma chi sarà la prossima vittima? Appena Tracy Frost, giornalista della zona, scompare improvvisamente, le ricerche si fanno frenetiche. Kim sa bene che la vita della donna è in grave pericolo e intende setacciarne il passato per trovare la chiave che la condurrà all’assassino. Riuscirà a decifrare i segreti di una mente contorta e spietata, pronta a uccidere ancora?

Nella recensione sono inseriti alcuni commenti fatti dai lettori durante la lettura di gruppo.

Come gran parte delle storie della Marsons, anche questa affonda le radici nel passato, tutto ha infatti inizio nel 1996, anche prima ad essere precisi.
Sono quegli eventi ad influenzare il presente di tante persone, tra cui quello della detective ispettore Kim Stone.
Come "premio" per un arresto ben riuscito, Kim e la sua squadra, vengono mandati a fare un "viaggetto" nella struttura a Wall Heath, al cui interno vengono fatte ricerche forensi.
In pratica, in quell'edificio, vengono esaminati i cadaveri in decomposizione, studio che può essere d'aiuto alla polizia.
"Io non credo di essere preparata psicologicamente per le autopsie dettagliate a Westerley." (Sara).
Lì, tra tanti cadaveri, Kim ne trova uno estraneo, uno che non appartiene alla struttura.

"Oh, ispettore, solo tu potevi trovare un cadavere qui."

I resti sono quelli di una donna sconosciuta, di una donna a cui è stata massacrata la faccia.
"Mi sono sentita male a immaginare la scena." (Cristina).
Questo è il primo di una serie di delitti raccapriccianti su cui Kim inizia ad indagare senza sosta.
La Marsons descrive come sempre scene da brivido, scene così reali che si riesce a percepire il terrore della vittima.


In questo quarto thriller della serie che vede protagonista la detective Kim Stone, ritroviamo molti dei personaggi che già abbiamo avuto modo di conoscere nei libri precedenti.
Per esempio, è stato per me un enorme piacere tornare a leggere dei battibecchi tra il super paziente sergente Bryant e l'ispettore Kim.
Sempre tagliente è invece il medico legale Keats e che bomba la dottoressa A, archeologa forense che aiuterà nelle indagini.

"Pochi mortali sono in grado di affrontarvi entrambe contemporaneamente."

Inoltre, c'è un grande ritorno, abbiamo infatti l'occasione di incontrare di nuovo Daniel Bate, figura che abbiamo incontrato nel primo libro "Urla nel silenzio" e che con Kim ha fatto scintille.
In questa nuova avventura compare nuovamente anche Tracy Frost, la "giornalista locale e rompiballe a livello nazionale".
Tracy avrà questa volta un ruolo meno marginale e più importante nella storia.
Porterà a Kim un vecchio caso irrisolto, quello di un uomo sconosciuto trovato con le dita mozzate.

"Il suo interesse non era esclusivamente dovuto al mistero delle dita mancanti, ma scaturiva dal fatto che nessuno lottava per le persone comuni."

Il tema centrale, questa volta, è il bullismo, un problema, purtroppo, ancora molto attuale.
Come sempre poi, i cadaveri abbondano, dato anche il fatto che questa volta, il tutto, si svolge in una struttura che lavora proprio con i cadaveri.
Kim, in questo libro, è più ironica che mai. Adoro il suo personaggio, è estremamente umana, lei non giudica le persone, le capisce.
"Non vuoi più catturare l'assassino per amore della giustizia" lei lo fa per loro, per le vittime.
Kim è infatti molto empatica, forse perchè lei stessa ha avuto una vita difficile, vita che non mancherà di essere raccontata, in parte, anche in questo libro.
Ogni thriller della serie contiene un tassello per ricostruire la storia della sua infanzia, storia travagliata, affatto facile.
"Si ma che sequela di sfighe ha avuto questa povera donna nella vita? Se decide di andare a Lourdes per farsi benedire, trova chiuso per ferie! 😂" (Angela).
Questo libro mi ha poi portata a rivalutare alcuni personaggi noti e proprio per questo mi piacciono i libri della Marsons, perchè ti spingono a pensare non tanto al caso ma alle persone, al modo in cui vengono giudicate e bollate per i loro sbagli, per i loro problemi.
La Marsons, con la contrapposizione tra i capitoli riguardanti la vita dell'assassino e quelli delle indagini, spinge il lettore a rivalutare le proprie opinioni, a soffermarsi ad analizzare meglio le situazioni prima di criticare.
Nei suoi libri, arrivi perfino a provare pietà per l'assassino perchè l'autrice non si limita a mostrarti il mostro ma anche ciò che lo ha reso tale e spesso si scopre che prima di essere carnefice, spesso è vittima.
Una cosa che non mi piace di questi libri, però, è il finale. Io li trovo tutti uguali, programmati secondo lo stesso schema.
Kim mai una volta che riesca a fare un arresto come si deve, prima deve sempre essere picchiata e la pistola, per lei, è decisamente un optional!
"Se non la picchiano/legano/rinchiudono prima di arrestare il colpevole non è contenta 😂 Secondo me lo fa per far sentire utili un po' anche gli altri." (Angela).
Insomma, sui finali, la scrittrice potrebbe lavorarci un po' di più, oltre che su alcuni dettagli lasciati in sospeso. Per esempio: perchè la madre dell'assassino ha fatto quel che ha fatto?
"Invece io ho trovato assurdo la spiegazione del custode andato di matto in ospedale." (Cristina).
Onore al merito però, per la scelta dei colpevoli. Ogni volta, la Marsons, mi lascia a bocca aperta.
"Pensa che io metto nella lista dei sospettati tutti quelli che compaiono in un libro, anche il gatto o il pappagallo. Questo colpevole però mi era sfuggito 😅" (Roberta).
Anche con "Una morte perfetta" la Marsons ha dimostrato la sua enorme bravura nel tessere una trama intrigante impreziosita da colpi di scena elettrizzanti.
Sul gruppo, siamo tutti rimasti soddisfatti da questa nuova avventura di Kim, un concentrato di scene raccapriccianti e indagini brillanti.
Ricordo poi che i libri possono essere tranquillamente letti senza seguire l'ordine di pubblicazione, come ho fatto io e come hanno fatto anche alcuni lettori del gruppo. L'unico filo guida che collega i libri è Kim e il suo passato, storia che comunque viene ripresa quasi in tutti i libri.
Assegno al libro:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 4 - Cover: 3 - Finale: 3 -

4 Wonderland su 5

Commenti dalla lettura di gruppo:

Monica:
"A me è piaciuto molto, e il finale non me lo sarei mai aspettato."

Angela:
"Come sempre i libri della Marsons mi tengono incollata alle pagine e mi ritrovo a finirli molto più in fretta di qualsiasi altro libro!
La trama principale anche in questo caso mi è piaciuta molto, e come sempre è riuscita a farmi odiare l'assassino per la sua brutalità ma allo stesso tempo provare una grandissima pena per lui per tutti i traumi che ha subito durante l'infanzia.
La trama secondaria mi è piaciuta un po' meno.
Kim Stone è come sempre miss perfezione che tutto sa e tutto può, tranne per gli ultimi capitoli in cui come sempre riesce a farsi cogliere di sorpresa dall'assassino anche quando è lì che lo aspetta.
Amo Bryant sempre di più, e in questo libro ho visto tanti accenni al rapporto simbiotico che ha instaurato con Kim. Lui in fondo è l'unico che la capisce e sa come parlarle, l'unico che per lei c'è sempre e che fa di tutto per aiutarla anche quando lei per orgoglio non vuole. Sono complementari. E hanno un rapporto bellissimo."

Cristina:
"Il libro ha fatto il suo dovere, l'ho divorato perché curiosa di sapere chi era l'assassino e non il movente perché è abbastanza intuitibile. Mi ha ricordato anche troppo il film San Valentino di sangue 😅. Aggiungo che secondo me lascia un messaggio importante cioè quello che certe cose, traumi infantili e atti di bullismo soprattutto psicologico lascia traccia indelebili che segnano la vita per sempre. Ho trovato anche delle pecche mi sarebbe piaciuto se la Marson avrebbe chiarito e approfondito certi argomenti , alcune cose, lascia il lettore curioso e senza una spiegazione."

Sara:
"Anche io ho adorato questo libro, per me era il primo della Marsons e devo dire che il suo stile mi piace molto. Divorato in pochissimo, ora non vedo l'ora di recuperare gli altri."

Elisa:
"Adoro la Marsons ed anche questa volta non ha deluso le mie aspettative! Avvincente, inquietante, accattivante, un bel cocktail di sensazioni ed emozioni. La curiosità di capire se i miei sospetti fossero giusti o meno, di sapere chi si celasse dietro i cadaveri ha fatto sì che ancora una volta divorassi il libro! E niente come sempre non ci ho azzeccato in niente 🤣 sarei proprio una pessima detective."

Roberta:
"Stavolta mi ha proprio sorpresa, l'assassino era l'ultima persona che avrei mai immaginato. Bello, molto bello. Kim ha quella scorza dura che si è creata intorno eppure un empatia e una sensibilità che instaura con le vittime molto intensa."

Irene:
"Vabbè ragazze dovete leggerlo, anche se la soluzione è sotto ai vostri occhi fino alla fine è quasi impossibile capire chi è l’assassino o gli assassini!!! Adoro i suoi libri!!!
Mi piacciono mai noiosi anzi allontanarsi dalle pagine del libro è impossibile!!!"

Arianna:
"Che dire... la Manson non mi delude mai! A me è piaciuto un sacco, come tutti gli altri che ho letto!!"

Maria:
"Lettura interessante anche se a tratti mi ricorda La fabbrica dei corpi della Cornwell che nel libro viene nominata.
Lo farei leggere a chi si comporta da bullo, magari al pensiero che la vittima un giorno si potrebbe vendicare ci penserebbero due volte prima di prendersela con qualcuno."

Stefania:
"É inutile dire quanto io adori la Marsons, perché credo che sia un pensiero diffuso qui, ma é magnifica. Non ho altre parole, ha quel modo di intricare e districare che é magistrale. Fa venire la pelle d'oca, fa pensare, mi fa fare gli incubi di notte tanto che mi fisso con le sue storie."

Rossana:
"Molto bello il libro, questa scrittrice mi piace molto, un bel thriller da leggere tutto d'un fiato."

Sabrina:
"Ho letto tutti e tre i libri di Angela Marsons proprio grazie a questa Challenge e ho scoperto questa scrittrice per merito di Claudia. Non sono rimasta delusa neanche da questo quarto libro, sapevo di ritrovare una Kim in perfetta forma, pronta a lottare per risolvere un altro caso e nel frattempo proteggere la sua vita privata da intrusioni esterne.
I colpi di scena non sono mancati, non sono riuscita ad indovinare chi fosse il colpevole anche questa volta, lasciando adrenalina e suspense fino all'ultima pagina."

Nessun commento:

Posta un commento