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martedì 4 settembre 2018

Recensione: "Un tè tra le stelle" - David Barnett


Editore Sperling & Kupfer
Pagine 356
Prezzo Cartaceo 18,90 €
Prezzo Ebook 9,99 €
Prima Pubblicazione 2017
Genere Narrativa

Thomas Major odia l'umanità.
Odia suo padre. Odia il suo passato.
Odia la sua vita.

L'11 gennaio 2016 sembra un giorno come tanti: il suo appartamento è vuoto e solitario, la metro è stracolma di persone fastidiose e al lavoro lui sarà come al solito un semplice perito chimico. Quel giorno, in realtà, non ha niente a che fare con tutti gli altri: David Bowie è morto e Thomas diventerà il primo uomo ad andare su Marte. Per una serie di strane coincidenze, infatti, avrà l'opportunità di restare per almeno vent'anni lontano dagli esseri umani, potrà sorseggiare il suo tè tra le stelle in santa pace, dedicandosi alla musica e ai cruciverba. Anche se dovrà sopportare che tutti inizino a chiamarlo Major Tom, come l'astronauta di «Space Oddity», la canzone di David Bowie. Una volta partito verso il pianeta rosso, però, la pace cosmica sognata da Thomas si rivela impossibile. Un banale errore nella connessione telefonica spazio-Terra lo mette, infatti, in contatto con Gladys: 71 anni e un principio di Alzheimer. L'anziana signora è l'unica famiglia che resta ai suoi due nipoti, l'adolescente Ellie e il piccolo James, che cercano di nascondere ai servizi sociali la demenza sempre più evidente della nonna, per non essere affidati a degli sconosciuti prima della scarcerazione del loro papà. Una telefonata dopo l'altra, Thomas diventerà una sorta di angelo custode spaziale per questa famiglia strampalata, pronto a guidarla tra le difficoltà di una vita complicata. E proprio grazie alle stranezze di Gladys, alla determinazione di Ellie e alla genialità di James, Thomas non sarà più l'uomo cinico e scorbutico che aveva abbandonato la Terra per dimenticare tutto e tutti. Scoprirà che la vita vale la pena di essere condivisa sempre e che tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci aspetti a casa, anche al di là delle stelle.

Thomas Major ha quarantasette anni e ironia della sorte, viaggia nello spazio proprio come il protagonista della canzone "Space Oddity" da cui ha preso il nome.
Thomas è su un'orbita terrestre, a trentacinquemila chilometri dalla Terra, immerso nel silenzio più totale con i suoi complicati cruciverba.
Vive in uno spazio lungo circa nove metri, dorme in un sacco a pelo fissato alla parete, mangia cibo disidratato e si sposta nuotando, per via dell'assenza di gravità.
Thomas è un'astronauta, in viaggio verso Marte.

"Ho chiuso con la Terra. Ho chiuso con le persone."

Particolare della copertina americana
Il suo è un viaggio di sola andata, il suo compito è preparare Marte per l'arrivo del primo insediamento umano.
A causa di un problema di comunicazione, l'unico mezzo che ha Thomas per mettersi in contatto con la base sulla Terra è una specie di cellulare, mezzo che rivoluzionerà la sua vita.
Per sbaglio, infatti, Thomas entra i contatto con Gladys, una simpatica nonnina sbadata di settant'anni.
Gladys soffre di demenza senile e di solito si intrattiene al telefono con i signori delle polizze assicurative o dei prestiti, è la prima volta che chiacchiera con un astronauta!
Se solo sapesse cosa comporterà quella prima chiamata!

"Ognuno è pazzoide, stupido e disfunzionale a modo suo."

Quando, per la prima volta, ho letto la trama di "Un tè tra le stelle" ho pensato che avesse tutte le caratteristiche per essere una lettura d'impatto.
Un uomo di mezza età che vola su Marte per scappare letteralmente dalla Terra e soprattutto dalle persone.
Una donna anziana e piuttosto svampita che non riesce a prendersi cura dei nipoti a lei affidati e rischia di perderli.
Una ragazzina di quindici anni che deve sobbarcarsi il compito di prendersi cura della sua famiglia.
Una bambino di dieci anni dalla mente brillante che viene continuamente preso di mira dai bulli.
A unirli, una semplice chiamata Spazio - Terra, che porterà aiuto a Gladis dallo spazio, o a Thomas dalla Terra?
In realtà, sebbene la sinossi sia piuttosto interessante e invogliante, è stato triste poi scoprire che il libro non è nulla di eclatante ... almeno fino a quando non si arriva al finale.
Avete presente quando si è felici e commossi allo stesso tempo e non si può fare a meno di ridere e piangere allo stesso momento?
Ecco il finale di questo libro: un sorriso nascosto in una lacrima che ha il potere di riscaldare i cuori.
Le storie dei personaggi di questo libro sono storie complicate, infelici, storie private dei loro lieti fini ed è proprio l'incastro di queste storie che crea qualcosa di singolare bellezza. Qualcosa che spingerà l'acido e cinico Thomas Major a rivedere la sua vita e i motivi che lo hanno portato sulla strada per Marte. Qualcosa che smuoverà, travolgerà, sconquasserà l'esistenza della famiglia di Gladys.
"Un tè tra le stelle" è un libro che mischia la realtà delle famiglie in difficoltà con il sogno di un viaggio su Marte.
La cosa che mi è piaciuta di più di questo testo è il modo in cui i protagonisti riescono ad aiutarsi nonostante siano praticamente in pianeti diversi.
Non ho amato invece l'andamento un po' a rilento della trama.
In "Un tè tra le stelle" avvengono svariati avvenimenti, si fanno veri e propri tuffi nel passato dei personaggi ma per lo più, la storia si svolge tramite queste telefonate che superano i confini terrestri.
Questo libro mi ha quindi sorpresa con il suo finale "esplosivo", mi ha colpita con le storie complicate dei protagonisti, ma non mi ha convinta fino in fondo con la sua trama, per questo gli assegno:

- Trama: 3 - Narrazione: 3 - Personaggi: 4 - Cover: 4 - Finale: 5 -

4 Wonderland su 5

2 commenti:

  1. Leggendo la trama ero rimasta un po' perplessa, mi sembrava fin troppo strano, ma dopo aver letto la tua recensione mi è venuta voglia di leggerlo, soprattutto per la nonnina strampalata.

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    1. La nonnina è il top! Il suo personaggio è molto buffo, per via della malattia di cui soffre, per ora in forma lieve.
      Anche l'astronauta però è un bel tipetto

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