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venerdì 13 febbraio 2015

"Verso l'infinito. La teoria del tutto" - Jane Hawking


Editore PIEMME
Pagine 586
Prezzo cartaceo 19,50 EURO
Prezzo ebook 9,99 EURO 
Anno prima edizione 2015
Genere: Biografia 

È il 1962 e Jane e Stephen frequentano l'università inglese di Cambridge. Lei è una ragazza vivace che palpita per i versi dei poeti spagnoli, lui un promettente studente di cosmologia, sempre perso nei suoi pensieri, alla ricerca di una spiegazione semplice e unica dell'universo. Eccentrico e bizzarro, così lo definisce Jane quando lo conosce. E le piace molto. Le loro vite scorrono separate, fino a che qualcosa non le avvicina
indissolubilmente. Stephen ha solo ventun anni, l'età in cui l'immortalità è ancora l'unica ipotesi contemplata, quando riceve una diagnosi sconvolgente: una malattia degenerativa che gli lascia solo due anni di vita. È allora, con il destino alle calcagna, che i due si innamorano perdutamente e decidono di sposarsi. Con Jane al fianco, Stephen combatte instancabilmente contro la malattia e intanto si butta a capofitto a studiare ciò che a lui più manca: il tempo. Grazie all'amore e alla caparbietà, i due giovani strappano giorni all'eternità, uno dopo l'altro. Mentre il corpo di Stephen è imprigionato in limiti sempre più stringenti, la sua mente continua a espandersi, fino a forzare le frontiere della fisica. Insieme, si spingono più lontano di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Forse, la formula che tiene insieme l'universo ha un solo elemento comune: l'amore.







Cosa si cela dietro il genio? Quali segreti, problemi e privilegi navigano intorno a colui che per anni ha cercato di decriptare i misteri alla base dell’universo? Com’è vivere nella sua ombra? 
Jane Hawking, attraverso questa esauriente opera biografica, cerca di dare una risposta a queste domande. In questo libro sono racchiusi anni passati a curare, consolare, accompagnare e ad amare un uomo, dal mondo ritenuto, un genio della fisica. Ci sono momenti di sconforto, giorni bui ed eventi felici. C’è la storia di una moglie che ha reso possibile il successo del marito. C’è il grido di una donna che chiede aiuto, schiacciata da un sistema sordo, sfidata da una malattia senza certezze, criticata dalla famiglia del marito che non l’accetta.
Non vi celo che all’inizio della lettura del libro, quest’ultimo mi apparisse un po’ monotono e per niente avvincente. La narrazione era scialba, priva di emozioni, meccanica quasi, e solo una lettura più attenta, incentrata nello scorgere i veri sentimenti che la scrittrice provava in quei periodi, mi ha fatto capire quanto quei venticinque anni di matrimonio con Stephen Hawking siano stati travaglianti ma carichi di affetto.
Nonostante il modo di scrivere estromettente ma dettagliato che spinge a mantenere il lettore a una certa distanza dal testo, impedendogli una simbiosi maggiore con il libro, i concetti vengono espressi con chiarezza, tanto che si può comprendere perfettamente l’evoluzione degli stati d’animo della scrittrice.
Questa, inoltre, è la prima volta che mi capita di preferire il film al libro, trovo molto più coinvolgente il tipo di narrazione adottata dall’opera cinematografica rispetto a quella letteraria. Nonostante questo, penso che le due opere siamo complementari. Il film riesce ad infondere emozioni profonde, ma solo il libro è in grado di comunicare appieno i retroscena, i pensieri e i vari personaggi che hanno influito sulla vita di Stephen Hawking.
Attraverso questo libro, infatti, si possono conoscere le varie battaglie che gli Hawking hanno dovuto intraprendere per avere attrezzature, infermiere e sistemazioni idonee alla malattia paralizzante di Stephen. Possiamo leggere di come tutto ebbe inizio, incontriamo un Hawking giovane, ribelle e spensierato, ed una Jane più determinata. A inizio libro, infatti, si fa la conoscenza di una Jane provvista, in parti uguali, di coraggio e forza, mischiate ad una sana dose di fede religiosa, ma questi, proseguendo nella lettura, nel corso degli anni passati accanto al marito, scemano fino a divenire così flebili da garantire a Jane una sconfitta dietro l’altra.
Leggendo questo libro mi sono ritrovata solidale nei confronti di Jane, fedele al marito nonostante lo stress continuo e debilitante a cui era continuamente sottoposta. Mi sono ritrovata, inoltre, battagliera nei confronti dei genitori di Stephen, così accecati dai loro preconcetti e come il figlio, sordi alle parole di tutti coloro che non dimostravano di avere un determinato bagaglio intellettuale.
Il mio cuore si è ristretto nel leggere “(…) potevo solo stare ai margini del successo di Stephen.” e si è allargato nello scorrere la frase “(…) mi ha fatto riflettere su quale privilegio sia stato percorre anche solo un breve tratto del viaggio verso l’infinito insieme a lui.”
Da questo testo, tanti rimproveri si potrebbero alzare verso lo stesso Hawking, esattamente come si potrebbe assegnare parte dei problemi finali della coppia alla perdita di forza e tenacia da parte di Jane. L’unica cosa, però, che alla fine si può dire con certezza di questo libro è che da esso si capisce quanto la risolutezza e la combattività possano molto contro una malattia degenerativa. Stephen Hawking è un uomo che non si è arreso, la malattia si è preso il suo corpo ma il suo genio gli appartiene ancora interamente. Sarebbe un grande ipocrita, però, se non ammettesse che i suoi successi, in minima parte, sono dovuti anche al sacrificio e alla bontà della moglie che, per anni, gli è stata accanto, nonostante tre figli e il peso di una notorietà sempre più assillante che le gravava sulle spalle con sempre più insistenza. Mentre Stephen Hawking si crogiolava del suo meritato successo, sorridendo alla stampa, Jane rimaneva alla sua ombra, accontentandosi di amarlo e stargli accanto.
Questo libro svela i sentimenti e le dure prove che Jane ha dovuto affrontare. È la cronaca di un periodo fondamentale della sua vita, uno sfogo per quegli anni duri ma anche carichi di gioie.
E’ un libro per tutti coloro che stimano e seguono le teorie di Hawking, per coloro che amano i “dietro le quinte”, e per coloro che stanno affrontando una situazione simile a quella di Jane e Stephen.
Assegno al libro:
3 stelle su 5

Alcune frasi dal libro:

- "La mortalità era un concetto che non giocava alcun ruolo nella nostra esistenza. Eravamo ancora abbastanza giovani da essere immortali."

- "Quando si combatte contro il destino, solo le grandi questioni - vita, sopravvivenza e morte - hanno una vera importanza."

- "(...) mi dava un pò di soddisfazione sapere che le mie dita stavamo mettendo sulla carta i primordi dell'universo.."

- "Potevamo speculare su distanze incommensurabili e intervalli di tempo inconcepibili e ammirare il genio (...) capace di trasformare spazio e tempo infiniti in equazioni matematiche e poi di conservarle nella mente; come se, per dirla con Werner Israel, stesse componendo un'intera sinfonia di Mozart nella sua testa."

- "Si trattava per lo più di vicende ordinarie, piuttosto comuni nella vita della maggior parte delle persone, se non fosse per due fattori: la malattia del motoneurone e il genio."

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