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giovedì 12 maggio 2016

Recensione: "Emerald Gloom" - Elle Caruso


Editore Amazon
Pagine 410
Prezzo cartaceo 12,48 EURO
Prezzo ebook 0,99 EURO 
Anno prima edizione 2016
Genere Narrativa Italiana 


L'ultima cosa che Aaron Clark vede prima di essere investito sono i fari di un’auto, poi l’oscurità completa fino al risveglio in ospedale, due mesi più tardi.
Fortunatamente, Aaron non subisce lesioni permanenti e una volta sveglio inizia a riprendersi rapidamente. Non tutto però torna alla normalità: la notte dopo il risveglio, Aaron rivive in sogno il momento dell’incidente ma, invece di essere investito, viene salvato da una ragazza che non ha mai visto prima. Da quel
momento i suoi sogni sembrano trasformarsi in una sorta di esistenza parallela, così simile a quella reale che a volte diventa persino difficile distinguerle.
Ma ancora peggio dei sogni c’è il fatto di non riuscire più a comporre, proprio nel momento in cui il suo gruppo, gli Emerald Gloom, sembra sulla strada giusta per raggiungere il successo.
In una spirale di emozioni e sentimenti repressi, di legami indissolubili e di ferite mai rimarginate, inizia il viaggio alla scoperta dei luoghi più oscuri dell’animo di Aaron, protagonista controverso e tormentato, che nonostante la giovane età ha già conosciuto la morte ed è in costante lotta con la vita.
A far da cornice, la città di Seattle e le note dei brani più memorabili della musica grunge.

Dopo due mesi in coma, Aaron si sveglia in un letto d’ospedale.
È stato investito da una macchina ma la cosa che lo scuote di più sono i ricordi e i sogni che gli affollano la mente.
La protagonista di questi frammenti di visioni è sempre lei: Florence, una misteriosa ragazza dai capelli rossi che Aaron ama alla follia ma di cui non sa per certo se è reale o mera fantasia.
Svegliatosi dal coma, Aaron torna a suonare e a cantare nella sua band, gli Emerald Gloom, ma non riesce a smettere di tornare con il pensiero a quella magnifica ragazza che invade i suoi sogni.
Tra sedute dallo psicologo e concerti, Aaron non si darà pace fino a quando non
scoprirà se Florence esiste veramente, o se è solo una conseguenza piacevole del suo incidente.
Un romanzo che ci fa vivere un’avventura tra illusione e realtà.
Un libro che amplia i suoi temi e che non si limita a narrarci una storia d’amore, ma ci parla anche di musica, amicizia e psicologia.
Un testo in cui i personaggi si rincorrono perfino nei sogni e dove le note degli Emerald Gloom fanno da colonna sonora a baci onirici e speciali.
Una trama senz’altro accattivante ma scritta in modo dispersivo.
Leggendo il libro avevo l’impressione di non giungere mai al punto principale della storia, il protagonista continuava a sognare e a suonare fino allo sfinimento e solo sul finale si è giunti a un cambiamento, a una svolta, al punto di maggior interesse del romanzo.
Penso che la scrittrice si sia dilungata troppo, focalizzandosi sui medesimi argomenti.
Questo non è un romanzo ricco di eventi, Aaron ha la sua musica, i suoi sogni, la sua ricerca, ma a parte i concerti e l’incidente, sono poche le cose che gli accadono, sono pochi gli avvenimenti che animano la trama.
In breve, ho trovato il testo piuttosto curato dal punto di vista grammaticale, ma la trama mi è apparsa piatta e leggermente inconsistente. 
Nemmeno i protagonisti sono riusciti ad entusiasmarmi più di quel tanto.
Per questo assegno al libro:
2 Wonderland su 5

La risposta dell'autrice:
"Ciao Claudia,
mi spiace che il libro non ti sia piaciuto.
In effetti è un romanzo psicologico per cui ho dato molto più spazio all'introspezione che alla trama e capisco che apprezzarlo o meno è una una cosa molto soggettiva."

Dal libro:

- "Smise all’improvviso di suonare, ma quasi subito ebbe l’impulso di riprendere. Il fatto era che non riusciva proprio a sopportarlo, quel silenzio."

- "Per lui era musica, per i pittori linee e colori, per gli scrittori parole, ma qualunque cosa fosse, un artista non poteva farne a meno: perdere l’ispirazione significava morire dentro, giorno dopo giorno."

- "Ecco, forse era così che la gente sopravviveva: quando non riusciva a colmare i propri vuoti da sé, lasciava che fossero gli altri a farlo."

2 commenti:

  1. Dalla trama ho detto "Oddio che figata, sembra bellissimo", poi ho letto la tua recensione e ho visto il tuo voto! Dai non puoi smontarmi così! ahahahhahaha
    Ci penserò!

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  2. io adoro la musica in tutta la sua forma

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