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giovedì 24 agosto 2017

Recensione: "Un lord da conquistare" - Virginia Dellamore


Editore Amazon
Pagine 366
Prezzo cartaceo 12,99 EURO
Prezzo ebook 0,99 EURO
Anno prima edizione 2017
Genere Romanzo Rosa

Londra, 1814. Althea Hope è tutto fuorché
un’eroina romantica: ha quasi trent’anni, porta gli occhiali, e il suo guardaroba non contiene un solo abito che non sia terribilmente fuori moda. In più, ricopre la classica professione delle zitelle senza speranza: fa l’istitutrice e la chaperon di una ragazza alla sua prima Stagione. Il suo compito è quello di accompagnare la ricchissima e bellissima Greta agli eventi mondani, tenendola sotto controllo ma rimanendo sullo sfondo come una severa tappezzeria.
Anche Lord William Warwick non è il protagonista perfetto di una storia d’amore: è misogino e scontroso, e i modi villani che sfoggia anche nei migliori salotti gli vengono perdonati soltanto perché è più ricco di Creso. È giunto a Londra per cercare moglie: perfino lui, che preferisce concedersi dei rapporti fugaci e considera con orrore la sola idea del matrimonio, si rende conto che a trentacinque anni è venuto il momento di dare un erede legittimo al casato.
Di sicuro, William non è l’uomo ideale di Althea.
Di sicuro Althea non è la donna ideale di William.
Eppure, loro malgrado, finiscono con l’incontrarsi fin troppo spesso e chissà che quelle apparenti scintille d’odio e ripicca non celino ben altri tipi di fiamme...
La storia di un amore imprevisto che tenta vanamente di lottare contro se stesso, fra battibecchi serrati e baci rubati, balli vorticosi e inseguimenti in carrozza, finti corteggiamenti e vere passioni, nel cuore della Londra gaudente del periodo Regency.

Miss Althea Hope è perfetta per ricoprire il ruolo di istitutrice.
Ha l'età di una zitella: ventotto anni (chi vorrebbe mai sposarla a quell'età?) e non il migliore degli aspetti, alta, solida, capelli neri, pelle olivastra, occhi castani e modi pratici.
Insomma, ben lontana dall'essere una figurina romantica.
E' inoltre un'orfana, priva di una rendita sufficiente a mantenerla, motivo per cui ha bisogno di lavorare.
Fortunatamente è una persona colta, motivo per cui viene assunta come istitutrice da Mrs Brown.
Althea deve occuparsi di Greta Brown e farle da chaperon ai balli.
E' durante una serata da Almack's che Althea si scontra con un gentiluomo alto, imponente, affascinante, dai folti capelli biondi e dagli occhi chiari.
E' il marchese William di Warwick che dimostra fin da subito di avere un carattere tutt'altro che aperto, ha la fama di essere una persona piuttosto scontrosa e fin da subito conferma questo pregiudizio.
Non è un uomo che ama molto la compagnia, infatti, dalla sua espressione, si capisce che Almack's è l'ultimo posto in cui vuole essere.
E' lì per accompagnare il nipote, il visconte Audley che sembra proprio interessato a Greta.
Althea e William, si prendono male fin da subito invece.
Si incontrano in una stanza vuota, dove i due si erano rifugiati per trovare un po' di quiete.
Lui le dà della brutta vecchia e l'accusa di volerlo incastrare, facendolo trovare in una situazione compromettente per obbligarlo così a sposarla.


"Non amava nessuno e non voleva l'amore di nessuno"

Althea è sconcertata, e purtroppo per lei, quello non sarà il loro unico scontro.
Da quel momento in poi, i due sembrano incontrarsi in continuazione ed ogni volta il litigio è assicurato.
Eppure ... eppure ... i loro cuori battono sempre più forti e non per la rabbia, ma per un inusuale sentimenti che credevano entrambi di non poter più provare.

"Quella donna lo eccitava e, insieme, lo rasserenava: la sua presenza era aria, acqua, terra, fuoco e speranza."


Questo libro assomiglia molto, anche nell'evoluzione degli eventi, al successo della Austen, "Orgoglio e pregiudizio", con un Mr. Darcy più rude e una Elizabeth Bennet più povera e meno ironica.
Non mi è piaciuta questa somiglianza, ero abituata, da parte della Dellamore a libri più originali, per questo ci sono rimasta un po' male.
Il testo è poi narrato sia dal punto di vista di William che di Althea e a volte gli eventi venivano raccontati due volte, cosa che mi ha annoiata alquanto.
I dialoghi inoltre non erano molto pertinenti all'epoca, ma questo problema lo avevo già notato in altri suoi libri.
I personaggi di "Un lord da conquistare" sono tuttavia interessanti.
Althea è una donna indipendente, ha accettato di vivere una vita da nubile, non ha mai voluto un matrimonio di convenienza, lei ha sempre sognato il vero amore.
William è un ribelle, ha voltato le spalle alla famiglia, non accetta compromessi, fa ciò che vuole, è chiuso alla prospettiva di innamorarsi.

"Non era stato facile crescere, cambiare, sradicare chi era stato per trasformarsi in chi intendeva essere."



In generale, però, sono rimasta delusa da questo libro, non l'ho amato particolarmente, non quanto ho amato altri testi di Virginia.
Per questo, assegno al libro:

- Trama: 2 - Narrazione: 3 - Personaggi: 3 - Cover: 3 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Il vantaggio di non avere nulla, è che non si può perdere nulla."

- "L'amore può arrivare in qualsiasi momento: è un lampo!"

- "E la sua non era rabbia, non soltanto almeno: era un'emozione che comprendeva un milione di emozioni, abbracciate fra loro in un nodo inestricabile."

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