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martedì 16 giugno 2020

Recensione: "Il cacciatore di anime" - Romano De Marco


Editore Piemme
Genere Giallo

Il libro inizia con un tuffo nel passato di ventitré anni.
Il primo capitolo è davvero agghiacciante, la scena che ci viene descritta è piuttosto forte quindi cari lettori, se non amate molto i libri con scene di questo genere fate attenzione, in questo libro ce ne sono alcune.
Dopo questo scorcio sul passato, torniamo rapidamente al presente.
Il capitano Rambaldi è stato trasferito a Roma, lì dovrà gestire un'unità sperimentale per le indagini sui casi di omicidi seriali.
La sua partenza però viene posticipata all'ultimo minuto a causa di un nuovo caso.
A Pisa, più precisamente a Peccioli, è stato trovato il cadavere di una ragazza.
La cosa più singolare è che il corpo è stato rinvenuto all'interno di una teca nel museo archeologico.
La ragazza era la custode del museo e altro fatto strano, è stata sistemata non in una teca a caso, vuota ma in quella di Isadora.
Durante le indagini, Rambaldi si imbatte in Angelo Crespi, uno dei maggiori esperti italiani di serial killer. Ne ha catturati ben tre ... ma a quale prezzo.
Il capitano chiede il suo aiuto ma Crespi è titubante, non vuole tornare ad indagare. Rambaldi riuscirà a convincerlo? 
Dopo la parte iniziale, il testo si "raffredda" un po', oltre alle indagini si parla anche del privato di Rambaldi, cosa che non amo molto nei gialli, preferisco quando si concentrano unicamente sul caso.
Inoltre, vengono descritti largamente anche diversi altri personaggi secondari, ci viene mostrato proprio uno stralcio delle loro vite.
Nella trama che leggete sugli store, inoltre, sembra che tutto il libro ruoti intorno a Crespi e sì, è effettivamente un personaggio essenziale ma anche Rambaldi ha la sua importanza.
Crespi compare più che altro nei capitoli dedicati a lui e nella parte finale. Nel resto del testo, a farla da protagonista è il nostro Rambaldi.
L'ambientazione italiana è ben delineata e ha una certa importanza nel testo.
La narrazione è fluida ma la trama, benché il caso sia intrigante, non mi ha convinta totalmente.
Sono quei capitoli sulle vite dei personaggi che proprio non mi sono piaciuti ma questa è una mia preferenza, magari a voi lettori non dispiaceranno.
Il caso è intrigante, soprattutto la "sorpresa" finale, il colpo di scena inaspettato.
Crespi è un personaggio piuttosto intrigante, non sono molti i libri italiani che parlano di esperti di serial killer, è una figura che compare soprattutto nei libri stranieri.
Se quindi apprezzate i libri gialli incentrati sui serial killer, questo fa al caso vostro.

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