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giovedì 11 giugno 2020

Recensione: "La biblioteca di Parigi" - Janet Skeslien Charles


Editore Garzanti
Genere Narrativa

La storia parla di due periodi storici diversi, quello a partire dal 1939 e quello dal 1983 in poi, in entrambi, però, la protagonista è Odile.
Nella Parigi del 1939, l'ombra di Hitler si sta allargando su tutta l'Europa. 

"Immagino che l'odio sia dappertutto."

Odile è una bibliotecaria, sa a memoria il sistema decimale Dewey ed è appena stata assunta all'American Library, il posto in cui si sente a casa. 
Quella biblioteca non è solo un posto pieno di libri ma un rifugio in cui nascondersi, un posto pieno di persone che sono un po' come una seconda famiglia.

"Qualcosa mi disse che lei aveva bisogno della biblioteca."

Odile adora lavorare all'American Library, sembra tutto così perfetto, almeno fino a quando la guerra non arriva.
I tedeschi invadono Parigi.

"A volte i libri mi piacciono più delle persone."

Quasi cinquant'anni dopo, nel Montana, nel pieno della guerra fredda, la piccola Lily, una ragazzina di seconda media, è oltremodo affascinata dalla sua vicina di casa, una signora che indossa sempre la stessa cintura, una signora avvolta nel mistero, di cui nessuno sa nulla, se non poche cose.
La chiamano la "Sposa della Guerra" e Lily vuole conoscerla meglio, tanto che, quando a scuola le danno un compito su Parigi, lei non si lascia sfuggire l'occasione e corre dalla vicina, la signora Odile, per intervistarla.

"Vivo per leggere."

Questo libro, attraverso la storia di Odile, parla dell'amore per i libri, un amore che non viene sconfitto nemmeno dalla guerra.
L'altro tema predominante è la guerra.
Il libro si concentra soprattutto sul passato di Odile, sulla sua vita durante l'invasione tedesca.
Un particolare che mi è piaciuto è il fatto che il libro non parli solo delle barbarie commesse dai tedeschi ma anche di quelle ad opera degli stessi francesi alla fine dell'occupazione.
Entrambe le fazioni hanno commesso azioni orribili, l'unico buono era colui che in mezzo a tanto orrore, è riuscito a rimanere umano.
Nel libro si parla tantissimo anche di altri libri, è uno spunto per future letture.
Un altro particolare che ho apprezzato è la verità alla base del libro. La storia si basa, infatti, su fatti e persone reali.
L'American Library, il personale, gli eventi riguardanti la biblioteca durante la guerra, sono reali.
L'autrice ha studiato e fatto molte ricerche per ricostruire la storia di questa biblioteca.
Purtroppo, la narrazione non mi convinta totalmente, non è molto fluida. La lettura è scorrevole ma a volte le frasi non sono ben collegate tra loro. Stonano.
Il finale, inoltre, è troppo affrettato, lascia alcune cose in sospeso.
"La biblioteca di Parigi" è un libro dolce - amaro, sulla guerra e sui libri, su grandi amicizie e amori travolgenti. Parla di sbagli e grandi atti di coraggio.
Questa è una lettura coinvolgente, non si riesce a rimanere impassibili di fronte alla storia di Odile e Lily.

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