Translate

domenica 23 luglio 2017

Recensione: "L'anello" - Georgette Heyer


Editore Astoria
Pagine 248
Prezzo cartaceo 17,00 EURO
Prezzo ebook 9,99 EURO
Anno prima edizione 1936
Genere Classico


Una divertente trama gialla accompagna
Ludovic, un erede fuggiasco perché accusato di omicidio, e un serissimo gentiluomo di campagna, sir Tristram, costretto a un matrimonio di convenienza per la parola data a un vecchio e burbero zio.
Le due eroine, l’impetuosa Eustacie e la posata Sarah, costrette a una vita noiosa in quanto donne, non vedono l’ora di partecipare a un’avventura. E più questa si fa rocambolesca e pericolosa, più le due giovani si armano di entusiasmo e ingegno.

Fin quando non ho iniziato a leggere il libro, non mi ero resa conto che l'opera appartiene alla stessa autrice che ha redatto anche "Il dandy della Reggenza" libro che ho letteralmente adorato e che consiglio sempre agli amanti dei classici.
Con grande emozione, allora, ho continuato la lettura di questo testo che, vi preannuncio, non mi ha delusa.
Non lo trovo migliore di "Il dandy della Reggenza" ma è stata ugualmente una buona lettura.
La trama riguarda la morte di lord Lavenham e il suo futuro erede.
Il nono barone Lavenham, un uomo che non rinuncia alla parrucca incipriata e ai suoi anelli nemmeno sul letto di morte, sta difatti per morire e prima della sua dipartita vuole chiudere alcune faccende.
Prima di tutto, vuole che suo nipote, sir Tristram Shield, sposi la cugina Miss Eustacie de Vauban, una ragazza francese che lo stesso lord ha salvato dal rischio della ghigliottina.
Quei due, però, non possono essere più diversi.
Tristram ha trentuno anni, è riservato, cupo, pratico.
Eustacie invece ha solo diciotto anni, ha lucenti capelli scuri, veste alla moda, e sebbene sia di bassa statura, ha un portamento aristocratico.
Tuttavia è un'inguaribile romantica, tanto da sembrare sciocca, in più è frivola, volubile e non fa che lamentarsi di Tristram, che le rovina in continuazione i suoi sogni sentimentali.
A dire il vero, nella lista di pretendenti alla mano di Eustacie, ci sarebbe anche Basil Lavenham, detto il Beau, ma al lord lui non sta affatto simpatico, detesta i suoi calzoni gialli! E non vuole saperne di averlo come erede.
E qui sorge il problema.
Il vero erede di lord Lavenham è il nipote Ludovic, che però è un fuggiasco, a causa dell'accusa di omicidio che pesa sulla sua testa.
Era un giocatore d'azzardo e proprio a causa di una scommessa persa, gli è stato vinto al gioco il suo prezioso anello a talismano che a quanto pare è il motivo per cui ha assassinato colui che l'aveva vinto.
Il Beau, però, sostiene che Ludovic è innocente, ma il lord e Tristram non ne sono del parere.
Le cose si fanno interessanti, quando Eustacie decide di fuggire a Londra per evitare il matrimonio combinato con il cugino.
Durante la fuga di mezzanotte, Eustacie finisce tra le mani di alcuni contrabbandieri, o come si definiscono loro, liberi trafficanti, in particolare caracolla tra le braccia di un giovane che si scopre essere proprio Ludovic, il suo "romantico cugino" dai lunghi capelli biondi annodati sulla nuca.
Ed ecco che le avventure che Eustacie tanto agogna hanno inizio.
Eustacie, assieme a vecchi e nuovi amici, tenterà di discolpare Ludovic e fargli assumere il ruolo che gli spetta, quello di erede di Lord Levenham.
Un libro pieno di eventi ma anche di signorine in cerca di avventure, la cui capacità di mantenere un segreto è davvero imbarazzante.
I personaggi si muovono all'interno di un'ambientazione limitata, più che altro agiscono nel "Leone Rosso", una locanda alquanto particolare.

"Ma che locanda è mai questa? Criminali e furfanti, assassini mascherati, guardie di Bow Street, e il giovane Lavenham che si ficca in capo di vivere in una cantina. Non comprendo più nulla."

L'autrice ha impregnato il testo di ironia, motivo per cui lo si può definire in linea con i testi della Austen, anche se qui, il sarcasmo è senza dubbio maggiore e meno velato e sagace rispetto ai testi della celebre scrittrice inglese.
Le donne in questo racconto sono poi piuttosto superficiali ed emotive, all'inizio erano alquanto fastidiose.
Al contrario, ho apprezzato il ruolo di Tristram, figura tra le più composte e brillanti.
Ho letto, infine, quest'opera molto velocemente, l'ho trovata particolarmente rilassante, leggera e simpatica, non ho dubbi a consigliarla agli amanti del genere, e ad assegnarle:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 3 - Cover: 3 - Finale: 4 -

4 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Signora, nelle ultime dodici ore la mia vita si è a tal punto riempita di contrabbandieri, gabellieri e malvagi cugini che ora mi sento in grado di affrontare tutto."

- "E' la locanda più strana che io abbia mai frequentato."

- "Mai ho agognato un'avventura romantica come questa!"

2 commenti:

  1. Wow smembra davvero interessante questo libro e credo proprio che lo inserirò nella mia WL :)
    P.S. ti ho nominata in un'iniziativa che uscirà nel mio blog domani mattina, quindi spero che accetterai e parteciperai! (dovrei postarla intorno alle 9:30)
    Un bacione
    Sil

    RispondiElimina