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venerdì 2 marzo 2018

Recensione: "Roseblood" - A.G. Howard


Editore Newton Compton
Pagine 414
Prezzo cartaceo 12,90 EURO
Prezzo ebook 4,99 EURO 
Anno prima edizione 2017
Genere Fantasy

Rune Germaine ha una splendida voce, paragonabile a quella di un angelo, ma è afflitta da una terribile maledizione: quando si esibisce, infatti, si sente malata e stanca, come se la bellezza del suo canto le rubasse ogni volta un po’ di vita. Sua madre, nel tentativo di aiutarla, decide di iscriverla a un conservatorio poco fuori Parigi, convinta che l’arte potrà curare la strana spossatezza di Rune. Poco dopo il suo arrivo nel collegio di RoseBlood, la ragazza si rende conto che c’è qualcosa di soprannaturale nell’aria. Il
misterioso ragazzo che vede spesso in cortile, infatti, non frequenta nessuna delle classi a scuola e scompare rapidamente come è apparso, non appena Rune distoglie lo sguardo. Non ci vuole molto perché tra i due nasca un’amicizia segreta. Thor, è questo il nome del ragazzo, indossa abiti che sembrano provenire da un altro secolo e in sua presenza Rune si sente meglio, quasi cominciasse davvero a guarire. Ma tra i corridoi di RoseBlood c’è una terribile minaccia in agguato, e l’amore tra Rune e Thor, che sta sbocciando, verrà messo a dura prova. Dalla scelta di Thor, infatti, potrebbe dipendere la salvezza di Rune o la sua completa distruzione.

La Howard è una scrittrice che mi incuriosisce parecchio, (di suo, infatti ho anche la saga "Il mio splendido migliore amico" che però non ho ancora letto). Quando ho visto questo nuovo scritto, ho deciso che non potevo non leggerlo, motivo per cui sono qui ora a parlarvi di "Roseblood".
Il libro, più che una rivisitazione del celebre romanzo "Il fantasma dell'Opera", ne è il seguito, ovviamente non ufficiale.
La storia parla di Rune, una ragazza dalle mirabili doti canore che viene iscritta a RoseBlood, una scuola parigina aperta da appena due anni, che sorge in un teatro dell'opera ristrutturato, che la storia vuole fosse proprio quello del fantasma dell'opera.

"L'accademia di RoseBlood torreggia, cupa e spaventosa. L'architettura barocca, fosca e imponente, la fa sembrare un castello minaccioso e non un teatro dell'opera in un luogo remoto."

Rune viene mandata lì affinché impari a controllare il suo dono.
La ragazza, infatti, è convinta che la musica le parli e al contempo, crede che la sua voce, quando canta, risucchi l'energia vitale delle persone. Lei stessa, quando si esibisce, prova stanchezza, spossatezza, si sente mancare le forze. Eppure, quando sente suonare un'opera, non può fare a meno di cantare.

"E' il momento di capire perchè la mia insostenibile abilità nel cantare, che un tempo mi dava tanta soddisfazione, mi sta consumando come una malattia."

Ecco perchè la madre l'affida alla zia, che gestisce il RoseBlood. Vuole che Rune non sia più succube della sua voce.
Tuttavia, non sa di aver appena messo in pericolo la figlia.
Per una volta non vorrei proprio essere al posto della protagonista. Sinceramente, non so come Rune riesca a rimanere in quel posto. Ombre furtive che la seguono, scherzi raccapriccianti, insegnanti dai macabri hobby.
In effetti, però, qualcosa di bello c'è a RoseBlood: Thor, un ragazzo avvolto nel mistero, il cui destino si legherà a quello di Rune.

"Da tempo percorreva le viscere cupe di quel teatro come un fantasma, l'oscurità era diventata sua sorella, il che era perfetto, dato che suo padre era la notte e la luce del sole un nemico dimenticato."


Quando ho iniziato a leggere il libro, mi sono sentita spaesata, non riuscivo a stare dietro a tutti quei discorsi tra Rune e la madre che tiravano in ballo una miriade di eventi solo accennati.
Si passa da un argomento all'altro, dalla scuola alla nonna, dalla zia alla mamma, senza mai approfondire la cosa. Una baraonda di informazioni superficiali che ti stordisce.
Andando avanti, però, le cose si fanno più chiare, la storia si intreccia con quella più famosa del fantasma dell'opera e ne esce un testo sorprendente.
L'ambientazione è descritta dettagliatamente, l'autrice tesse immagini oniriche che prendono vita davanti ai nostri occhi. Scenari tenebrosi si alternano ad altri più eleganti.
Atmosfere serene e allegre che accompagnano la quotidianità degli studenti, lasciano poi il posto a situazioni tese e tetre, legate ai progetti del fantasma.
In certi punti non riuscivo a non farmi avvolgere da un senso di inquietudine. Mi veniva la pelle d'oca.

"La morte era ovunque, insieme alla speranza per una nuova vita."

Il tutto è narrato sia dal punto di vista di Rune che da quello del misterioso ragazzo che lascia alle sue spalle una distesa di petali di rose morte.
E' una storia che si ripete, il racconto di un amore che non muore, la danza di due anime che non si lasciano mai.
Tra finzioni e fatti reali, concetti filosofici e fantastici, nasce una trama dalle cupe tonalità, che si riallaccia al passato, proiettandosi nel futuro.

"Questo posto non è solo un teatro dell'opera, è proprio un'opera; amore non corrisposto, rivali gelosi, personalità eccentriche, persecuzione, sabotaggio e vandalismo. E per finire, ma non meno importante: una sfida tra mortali e mostri."


Ho adorato questo libro, proprio perchè riusciva a trasmettermi emozioni lugubri, ombrose, sinistre, attraverso immagini funebri, tendenti all'orrido.
Mi è poi venuta un'immensa voglia di leggere "Il fantasma dell'Opera", la cui trama trova già ampio spazio in questo libro (quindi, allerta spoiler!).
Da non sottovalutare poi l'immenso lavoro dietro il libro. A fine testo, si capisce quanto studio ci sia alle spalle di questo scritto.
L'autrice è stata abilissima nel riuscire a intrecciare le sue idee con quella che è la storia effettiva di Leroux e la realtà che vi è alla base.
Insomma, sono rimasta estasiata (e un po' scossa) da questa lettura che consiglio senza se e ma, e alla quale assegno:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 4 - Cover: 4 - Finale: 4 -

4 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Puoi aiutarmi a cantare senza che io provi dolore?"

- "Sono in una storia horror."

- "I pianeti e le stelle nella galassia fluttuano attorno a noi, si allineano, cavalcano la melodia che ora io e il violinista eseguiamo insieme."

4 commenti:

  1. Ciao! La tua recensione mi rincuora! Ho iniziato a leggere questo libro e non ne ho letto tantissimo, ad essere sincera, ma per il momento non ne sono particolarmente impressionata... concordo sugli scenari, che sono splendidi, ma tutto il resto per il momento mi lascia indifferente. La tua recensione però mi fa sperare che le cose possano migliorare! :)

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    1. All'inizio ci capivo ben poco. Tutta una serie di nozioni varie senza spiegazioni. Poi, man mano che andavo avanti, i misteri si svelavano e devo ammettere che mi sono lasciata andare completamente alla lettura.

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  2. Con la tua recensione mi hai incuriosita moltissimo! La Howard è una scrittrice che mi piace molto, soprattutto per la sua originalità e fantasia.
    Ti consiglio di leggere gli altri suoi libri :)

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    1. Li ho già nel kindle! Voglio proporre la saga del migliore amico per la prossima lettura di gruppo, speriamo bene :)

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