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lunedì 31 ottobre 2016

Un ponte verso Re Artù

Per la rubrica: 

Salve miei cari Lettori,
è da un pò che non scrivevo un nuovo articolo per questa rubrica girovaga.
Quindi eccomi qui a rimediare.
Oggi vi voglio parlare di una leggenda che tanto ci ha fatto fantasticare. Sto parlando di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda.
La storia narra che il re di Bretagna Uther Pendragon, grazie all'aiuto del Mago Merlino, assunse le sembianze del duca di Cornovaglia al fine di giacere con la di lui moglie. Da questa unione nacque un figlio, illegittimo ovviamente, che venne chiamato Artù e affidato alle cure del Mago Merlino che a sua volta lo consegnò al nobile cavaliere Antor (Ettore).
Quando il re Uther morì, i nobili convocarono Merlino per chiedere consiglio su chi nominare nuovo re di Bretagna.
Questi fece comparire davanti alla Chiesa di Santo Stefano a Londra una roccia in cui era conficcata una spada, Excàlibur, su cui era scritto “Chi estrarrà questa spada sarà coronato re dei Britanni”.
Ovviamente in molti tentarono la sorte ma nessuno riuscì ad estrarre la spada, tranne Artù che venne poi proclamato re.
Re Artù fondò poi il leggendario ordine della Tavola Rotonda, formato da intrepidi cavalieri sempre pronti a combattere a fianco del loro re.
Alcune leggende narrano anche che i cavaliere della Tavola Rotonda girassero il mondo per aiutare i più debole e per trovare il mistico Santo Graal, la coppa in cui Cristo bevve durante l’ultima cena e in cui poi fu raccolta una goccia del suo sangue caduta dalla croce.


Al di là della leggenda, sono molte le ipotesi fatte sulla figura di Re Artù.
Alcuni studiosi pensano che questa figura sia ispirata Cu Chulainn , protagonista di poemi epici irlandesi, altri credono sia un dio del pantheon celtico e c'è chi ritiene che Artù sia realmente esistito nel VI secolo d.C.
Quest'ultima ipotesi vede anche il castello di Tintagel come il luogo dove Artù venne concepito.
Fu Goffredo di Monmouth con il suo "Historia Regum Britanniae'" ad affermare quel castello fosse il luogo dove Artù era nato e poi vissuto.
I dati storici però affermano che il castello risale ad un'epoca postuma quella di Re Artù, quindi la leggenda sembra non trovare conferma.
Tuttavia, la storia di Camelot e dei suoi cavalieri è così suggestiva che ormai tutti assocciano il castello di Tintagel alla storia di Artù.


Oggi, il castello non è altro che una rovina a cui fa da sfondo un paesaggio estremamente suggestivo.
Questo sito, che sorge su di un promontorio, è aperto al pubblico e si può raggiungere grazie a un ponte costruito nel 2015 che collega la terra ferma al promontorio.
Il ponte, costruito dalla "Ney & Partners" in collaborazione con William Matthews Associates vuole richiamare l'idea di quel lembo di terra che nei secoli passati univa il resto del mondo al castello, al fine di armonizzarlo con l'ambiente circostante.
Del castello si possono visitare la Sala Grande (quel che ne rimane almeno) e antiche abitazioni risalenti al V e VII secolo.

Che la storia di Artù, di Merlino e dei cavalieri sia finzione o realtà non si sa, ma io penso soltanto che se una storia ti fa sognare, allora vale la pena continuare a raccontarla.


Fonti:
Vanilla magazine
Miti e misteri
Studia rapido

8 commenti:

  1. Quella di Artù è una delle storie in cui credo di più perché mi fa davvero sognare. Per quanti studi si facciano, noi non eravamo lì, non sapremo mai effettivamente se è solo leggenda <3

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    1. Concordo con te, è una leggenda così magica, così fantastica che se proprio non riescono a confermare che è effettivamente realtà che almeno ci lascino i nostri sogni.

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  2. Concordo! La serie televisiva Merlin, poi, a mio avviso, ha colto in pieno l'anima di questa leggenda 😊

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    1. Era stupenda quella serie! Peccato che l'hanno fatta finire!
      Una delle pochissime serie di cui vedo la fine!

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  3. Amo le storie di re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda *o*
    Anche se in rovina sarebbe stupendo poter visitare quel castello! :D

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  4. sempre affascinato da questi articoli, ho letto anche un libro tempo fa sul sacro graal

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