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sabato 25 marzo 2017

Recensione: "Il serpente di fuoco" - Massimiliano Prandini - Sara Bosi


Editore Delos Digital
Pagine 218
Prezzo ebook 3,99 EURO
Anno prima edizione 2016
Genere Fantasy


Solo un antico rito può salvare Città del Sole.
Sono necessari un sacrificio e un assassino: il sangue del primo farà sgorgare l'acqua e la punizione del secondo terrà in vita la sorgente per i prossimi mille anni. Ma per resistere ai tormenti che lo attendono, l'assassino deve essere vestito con la pelle del Serpente di Fuoco, un animale mitico che nessuno a memoria d'uomo ha mai visto. Amber ha quindici anni e non è mai uscita dal palazzo cisterna che fornisce acqua alla città, il suo compito è curare il Giardino dell'Ombra, un orto officinale attraverso cui il Re, suo padre, cura le malattie del popolo. Dammar è un esploratore, passa la maggior parte del tempo a verificare i confini del deserto per sincerarsi che nulla disturbi l'isolamento del Popolo del Sole e coltiva in segreto un'amicizia che va contro le leggi della sua gente. Amber e Dammar non si conoscono, ma il disseccarsi della sorgente li condanna a essere sacrificio e assassino, un destino a cui pare impossibile sfuggire. Ma se nessuno ha mai visto il Serpente di Fuoco, sarà davvero necessario completare il rito per salvare Città del Sole?

Città del Sole è un insediamento che sorge nel mezzo del deserto.
Gli abitanti hanno un re che più che altro è un dottore che cura i casi più gravi.
La figlia, la principessa Amber, si occupa invece del Giardino dell'Ombra, dove si coltivano le piante per le medicine.
Amber non è mai stata fuori da palazzo, conosce solo quella decina di persone che lo abitano, compreso Jasper, il figlio del Magistrato alle Acque.
Città del Sole, dipende totalmente dall'acqua e dalla sorgente da cui essa arriva.
Si narra che Città del Sole, non sia sempre vissuta dell'insediamento attuale, ma che si posti man mano che la sorgente finisce.
Per trovarne una nuova, serve il Vul Dulak e la pelle del Serpente di Fuoco.
Ovviamente, non può mancare poi un sacrificio!
A sostenere con convinzione questa leggenda è il sacerdote di Città del Sole, anche chiamato il bruciato per via dei numerosi riti della scottatura a cui ha partecipato. E quando l'acqua in città inizia a mancare, superstizioni o meno, il Vul Dulak va cercato, l'antico rito va effettuato.
Amber non ne vuole sapere di dare ascolto a tali sciocche leggende, tanto che non si è nemmeno mai sottoposta al rito della scottatura, tramite cui i bambini vengono esposti per un giorno intero a Vebrah (il sole).
Ma se l'acqua viene mancare, cos'altro si può fare?
Un libro pieno di tradizioni, grandi ideali e spregevoli riti.
Un racconto che segue le vicende di vari personaggi, che finiscono poi con l'incatenarsi l'uno all'altra.
Evocative e dettagliate descrizioni ci portano tra le strade di Città del Sole, nel deserto e tra il popolo Koi Koi.
Una storia coinvolgente, ricca di tensione, dalla scrittura fluida e appassionante, che però mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Ero curiosa di conoscere la fine, ho letto con interesse la storia ma una volta preso atto della conclusione, sono rimasta delusa, mi aspettavo un finale migliore.
Nonostante questo, ho sfogliato con piacere questo testo fantasy, pieno di curiosi dettagli.
Assegno quindi al libro:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 4 - Cover: 2 - Finale: 3 -

4 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Amber piange e i suoi singhiozzi salgono verso le stelle indifferenti."

- "Non sarò la loro vittima e non ti permetterò di diventare un assassino."

- "Sapere è diverso da vedere. Finché non hai visto, ciò che sei convinto di sapere può cambiare."

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