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venerdì 31 maggio 2019

Book Challenge - Giugno -


A maggio il punto per il gioco casata l'ho vinto io! Non siete riuscite ad indovinare il libro misterioso, anche se una di voi l'ha letto proprio questo mese.
Andrà meglio il gioco casata di giugno?
Il tempo intanto passa, siamo già a metà Challenge! 
Complimenti a tutte per aver postato le recensioni in tempo questa sera. Per premio, ho pubblicato le tracce un po' in anticipo, così possiamo andare tutti a letto presto scegliere i libri per le nuove tracce.


Per partecipare:

- Essere lettori fissi del blog




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Soluzione Gioco Casata Maggio: Oro rosso
viola: lo zafferano viene chiamato oro rosso ed è un fiore di colore viola
Autoritratto: nella trama si legge che ad inizio libro viene fatta una cena all'interno del Musée d'Orsay, dentro cui c'è anche l'Autoritratto di Vincent van Gogh
salmone: la cena viene preparata da un famoso cuoco di sushi, nel sushi c'è anche il salmone



Gioco casata
- 1 punto ai componenti della casata che indovinerà di che libro si tratta -

I libri del gioco casata sono stati tutti letti da me, quindi potete cercare qui sul blog, sulla pagina Facebook, su Goodreads oppure su Instagram.

Indizi: rossa, Vietnam, fate

Traccia Gold
- 5 punti per il lettore -


Gruppo lettura: link



Traccia Musicale
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Abbina uno o più libri a questo estratto, leggili e scrivi la recensione. 

" ... L'estate dentro ai tuoi occhi
(È un'altra cosa)
Il mare dove non tocchi
(È un'altra cosa)
Quando di colpo sorridi e ci tieni sospesi sul mondo così ... "

Francesco Gabbani - E' Un'Altra Cosa

Tracce Casate
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi e recensisci uno o più libri legati solo alla traccia assegnata alla tua casata.

Traccia scelta dalle Ladre di libri per i Bambini sperduti: Libro con un termine meteorologico (pioggia, neve, vento) nel titolo

Traccia scelta dall'Ordine della fenice per le Lost in Austen: Un libro il cui titolo contenga tutte le vocali

Traccia scelta dalle Lost in Austen per le Ladre di libri: Un libro tradotto da un uomo

Traccia scelta dai Bambini sperduti per l'Ordine della fenice: Un libro tratto da una storia vera

Tracce Giugno
-  I punti variano a seconda delle pagine del libro letto - 

Scegli una sola traccia, abbinala a un libro, leggilo e fai la recensione, poi puoi collegare il libro scelto a un altro libro, che puoi collegare a un altro. I collegamenti sono liberi, tranne il primo che deve essere legato alla traccia.

Un libro con uno strumento musicale in copertina
Un libro che la parola viaggio/viaggi nel titolo
Un libro ambientato nell'epoca della reggenza (1811 – 1820)

Esempi tracce viaggio - reggenza - strumento

giovedì 30 maggio 2019

Recensioni Letture di Gruppo: "Notre Dame de Paris" - "Lombra"


"Notre Dame de Paris" di Victor Hugo

Editore Newton Compton
Genere Classico 

"Notre Dame de Paris" inizia nel modo più tedioso possibile.
I parigini sono riuniti al Palais de Justice per assistere a uno spettacolo, a un "mistero", una sacra rappresentazione in versi a contrasto, scritta da Gringoire. Sono in fermento perché gli attori tardano ad iniziare, stanno aspettando l'arrivo del cardinale.
Ecco, ciò che io ho riassunto in poche righe, nel libro occupa lo spazio di quattro capitoli, circa cinquanta pagine! Ve lo dico, per farvi capire quanto, a tratti, è prolisso questo testo.
Dopo aver letto questi capitoli, tutta la mia voglia di leggere il libro era evaporata. L'inizio è di una pesantezza estenuante. Un guazzabuglio inutile di descrizioni superflue e nomi gettati malamente sulla carta come il sale sulle strade in inverno.
A un certo punto, mi sono chiesta se l'autore avesse l'intenzione di nominare tutte le persone presenti allo spettacolo!
Fortunatamente, questi primi capitoli lasciano poi lo spazio a parti più interessanti.
Quasimodo, il campanaro di Notre Dame entra in scena.
Lo spettacolo è infine iniziato ma nessuno vi presta attenzione. Gli spettatori hanno deciso di ignorare gli attori e di fare una gara di smorfie.
A vincere la sfida è Quasimodo, un gobbo dal volto deturpato, sordo e mezzo cieco. Il suo aspetto grottesco gli fa guadagnare anche l'ambita carica di "papa dei matti" e viene portato in processione per le strade di Parigi.
Quasimodo gioisce di tutte quelle attenzione, che importa se il suo seguito è composto da zingari e ladri? Per la prima volta, assapora la dolcezza dell'essere accettato dagli altri.
Mentre tutti continuano ad ignorare lo spettacolo e festeggiano Quasimodo, ecco arrivare in piazza l'Esmeralda, una zingara, una ragazza egiziana che incanta la gente con i suoi balli e la sua capretta Djali.
Il giubilo generale viene presto guastato dall'arrivo di un personaggio arcigno: don Claude Frollo, l'arcidiacono, che trascina via in malo modo Quasimodo, il suo protetto.
Quella stessa sera, Quasimodo, su richiesta di Frollo, tenta di rapire l'Esmeralda ma l'intervento di Gringoire e del capitano Phoebus, scongiurano il misfatto.
Gringoire finisce poi per sbaglio nella famigerata Corte dei Miracoli, la città dei ladri, il covo dei briganti, truffatori, assassini.
Inizia in seguito la terza parte di "Notre Dame de Paris" che contiene pensieri circa il modo deprecabile con cui l'uomo si prende cura della chiesa di Notre Dame.
Hugo incolpa l'uomo per ogni guasto, ogni traccia di distruzione, ogni mutilazione evidente nella cattedrale.
Mai capitolo scritto nel passato si è rivelato così attuale!
Nonostante la modernizzazione, nonostante siano passati anni da quando Hugo ha scritto questo libro, Notre Dame continua ancora oggi a subire profonde ferite da parte della negligenza dell'uomo.

"Il tempo è cieco, l'uomo è stupido."

In questo capitolo, Hugo ci mostra come Notre Dame era in passato, racconta di come è stata smembrata, denudata, chissà la sua tristezza, la sua rabbia, di fronte alla Notre Dame menomata di oggi.

"... sembrò che tutte le punte di Parigi, guglie, comignoli, pinnacoli, prendessero fuoco in un momento."

"Notre Dame de Paris" è, in pratica, divisa in due parti.
Quella inerente la storia di Quasimodo, Esmeralda e Frollo, e quella riguardante le "divagazioni".
Hugo è logorroico. Quando divaga diventa insopportabile.
Il libro terzo, ad esempio, è di una pesantezza inaudita.
Passino i capitoli su Notre Dame ma quelli su Parigi sono una vera e propria prova di resistenza!
E le strade, e le università, e le chiese, e i tetti, e le porte, pagine e pagine piene di Parigi, della sua architettura, delle sue vie.
Una mappa sotto forma di parole.
Senza dubbio è evidente l'attaccamento di Hugo per Parigi ma non poteva scrivere un libro a parte?
Questi capitoli su Parigi, la stampa, lo spettacolo, hanno poco a che vedere con la storia, sono superflui, lo scrittore poteva benissimo non scriverli, oppure parlarne ma in modo sintetico.
È come su Hugo volesse parlare per forza di questi argomenti e ha approfittato della storia di "Notre Dame de Paris" per farlo.
Durante la lettura, le mie emozioni erano altalenanti: rabbia, divertimento, noia, tristezza.
Se devo dirvi se questo libro mi è piaciuto o meno, non saprei rispondervi!
I capitoli "extra" mi hanno fatta irritare, la storia di Quasimodo ... beh, un po' anche quella.
Il personaggio di l'Esmeralda mi ha deluso profondamente, forse perché in mente avevo la fanciulla della Disney.
Ad inizio testo, l'Esmeralda era una figura affascinante, una giovane indipendente, fiera, generosa, scaltra! Poi è diventata una bambolina succube di un uomo che le sbatte in faccia la sua indifferenza! La sua storia, però, è così allettante!
Quasimodo, invece, mi ha conquistata. Lui vive a Notre Dame, la cattedrale è la sua casa, la sua corazza, il suo mondo. Le statue sono suoi amici, le campane le sue amate. Lui è l'anima di Notre Dame.
"Notre Dame de Paris" è una lettura che riserva non poche sorprese, sia in positivo che in negativo.
Una moltitudine di personaggi, le cui storie si intrecciano creando un racconto struggente quando appassionante (capitoli "extra a parte"), pieno di amore, per Parigi, per Notre Dame, per le persone a cui teniamo.
"Notre Dame de Paris" è un libro non facile da leggere ma per Quasimodo, vale la pena intraprendere questa ardua avventura.

Commenti dalla lettura di gruppo:

Loredana: "Un capolavoro. Un libro che va centellinato per apprezzare al meglio ogni capitolo. Hugo disegna una cartolina per
l'ambientazione (si vedano, ad esempio, i capitoli 1°e 2° del libro terzo che descrivono rispettivamente la cattedrale e Parigi); traccia per ciascun personaggio un profilo psicologico che lo rende reale."

Ines: "La storia di per sé non sarebbe male ma alcuni personaggi e il modo di scrittura non mi sono piaciuti. Io amo leggere i classici ma ahimè questo ho fatto molta fatica a finirlo, ci ho messo un'eternità."

Alessandra: "Romanzo un po' statico in alcuni punti descrittivi (sopratutto paesaggistici), ma decisamente bello una volta che parte con la storia d'amore tormentata di questi personaggi.
Consigliatissimo a chi ama i classici, titolo che non può mancare in libreria."

Elena: "L'inizio del romanzo, molto descrittivo, è stato abbastanza lento, ma una volta entrati nel cuore della storia è diventato più fluido e scorrevole. Ho amato Quasimodo e fino alla fine ho fatto il tifo per lui. Era già da tempo che volevo leggere questo romanzo di Hugo, gli eventi dello scorso mese hanno fatto scattare la molla."

Cristina: "La lettura non è facile, lo stile di Hugo è pomposo e ci sono interi capitoli noiosi e pesanti di descrizioni e divagazioni storiche e architettoniche ma nonostante ciò la storia è molto bella e profonda . Il finale poi è il top del libro secondo me, un finale triste e commovente.Sicuramente un capolavoro da leggere."

Stefania: "Mi aspettavo tutt'altro probabilmente per le reminiscenze del cartone animato Disney.
Fatto sta che ho faticato molto a leggerlo, secondo me Hugo non si aspettava che ancora nel 2019 leggessimo questo suo libro. È scritto in maniera pesante e le descrizioni dei vicoli più remoti di Parigi non hanno aiutato. La trama in sè è veramente "banale" ma ciò che allunga il brodo sono proprio le varie descrizioni, che poi alla fine della storia poco importano. Ho letto tanti classici, e li ho molto apprezzati nonostante il modo di scrittura magari più altisonante rispetto a un libro più moderno, ma questo libro invece proprio non mi è andato giù e mi dispiace perché avevo alte aspettative."

Marianna: "Libro che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, sensazioni contrastanti e personaggi che mi immaginavo diversi.
Uno di quei classici da leggere una volta nella vita, anche solo in omaggio ad una delle cattedrali più belle del mondo....
Le descrizioni della Parigi del '400 spesso prolisse e noiose distolgono l'attenzione del lettore dalla trama, a tal punto che proprio la cattedrale diventa protagonista del romanzo.
Il personaggio di Esmeralda ha deluso anche me, all'inizio presentata in modo eccellente, alla fine diventa apatica e anche un po' superficiale."

Elvira: "La lingua scorre con una pienezza vigorosa, seppure spesso frammezzata da pompose citazioni latine. La trama è comunque coinvolgente e avventurosa.
Alla fine di tutto, però, credo che - dopo lo sgomento iniziale per l’imponenza dell’opera (popolare anche al cinema, come cartone animato e musical) - quello che resta davvero, è una tenerezza infinita per le persone più deboli ed indifese, per l’innocenza sacrificata allo stremo, oltre al “groppo in gola” al pensiero dell’incendio, occorso meno di un mese fa, che ha in parte distrutto – speriamo non per sempre - un capolavoro dell’umanità."

Antonella: "Un classico senza tempo, dopo tanto tempo nella mia lista ho avuto l'occasione di leggerlo, i primi capitoli non invogliano per niente la lettura ma come tutti i classici si fanno attendere.
Ovviamente l'autore divaga un pochino troppo sulle descrizioni, ma è un capolavoro e questo non si discute.
Una bella storia, troppo diversa dal cartone animato, ma con un finale bello e triste allo stesso tempo."

Sonia: "Libro iniziato lento e difficile da leggere va via via sempre di più ad addentrarsi nella vera e propria vicenda. Libro bello, mi e piaciuto anche se mi aspettavo qualcosa di diverso. Molto triste in tutta la sua complessità. Lo consiglio a chi vuole leggere un classico!"

"Lombra. Iremonger" di Edward Carey

Editore Bompiani
Genere Narrativa

"Lombra" ultimo capitolo di una trilogia irresistibile.
Il primo libro era ambientato a Heap House, il secondo a Foulsham, questo ci porta, invece, a Londra, o come la chiamano gli Iremonger, a Lombra.
Mentre Foulsham brucia ancora, gli Iremonger trovano rifugio a Londra. Con sé non portano solo i bagagli ma anche l'oscurità, che si riversa insaziabile sulla città, avvolgendo ogni cosa. Londra è avvolta da una notte densa che si infila ovunque e non si lascia scacciare.
Gli Iremonger sono tornati per vendicarsi.

"... siamo le ombre nei vostri sogni, siamo il cattivo presagio che non si lascia scacciare, eccoci, noi soli, grandi Iremonger del più oscuro pattume."

Dopo l'arrivo degli Iremonger, iniziano anche ad accadere fatti strani, alle persone, alle cose.
Innamorati trasformati in tazzina e bussola, un attaccapanni che piange, fiammiferi che scoppiano.

" ... in nessuna delle case ispezionate è stato possibile trovare neppure una singola persona, solo i soliti oggetti collocati nei posti più impensati, come se fossero loro, gli oggetti, i proprietari di quelle case."

Come nei precedenti volumi, anche in questo è celato un messaggio, un altro argomento attuale: il pensiero comune.
Prendere per vero ciò che le autorità ci dicono anche se questi, per primi, ignorano i fatti.
Nel libro, i poliziotti avvertono tutti di stare attenti, che ci sono malvagi in giro, ma non sanno di preciso perché questi loschi individui sono ritenuti malvagi. Per loro sono malvagi perché così gli è stato detto.
Nell'inconsapevolezza generale, ecco comparire Eleanor, un nuovo personaggio che vive a Londra, una ragazzina che non si lascia influenzare, che pensa con la propria testa.
Ha tredici anni e ha già capito che dovrà cavarsela da sola perché i grandi credono a ciò che gli si dice ma ovviamente non prendono sul serio una giovane ragazza. Che ironia! Eleanor è proprio colei che ne sa più di tutti!
I fanciulli di Londra, avranno un ruolo importante in questa storia, ignorati da tutti aiuteranno ad accendere la miccia della rivoluzione.
Personaggi principali di questo libro sono anche gli oggetti, oggetti amati, oggetti buttati, persone trattate come oggetti, oggetti su oggetti che finiscono con il soffocare le persone.
"Lombra" è un finale esplosivo e tumultuoso, una concluse che infonde al lettore un senso di leggerezza.
Tra i tre libri, quest'ultimo è il più angosciante.
La saga degli Iremonger è una trilogia straordinaria, inquietante, oscura, fantasiosa, piena di illustrazioni singolari.
Mi è piaciuto tantissimo leggere questi libri.
Consiglio sicuramente questa trilogia.

Commenti dalla lettura di gruppo:

Monica: "Quest'ultimo capitolo mi è piaciuto un po' di più rispetto ai precedenti, è molto più adrenalinico.
Scritto bene e molto scorrevole nonostante la mole. Il finale mi è piaciuto molto."

Ilaria: "Siamo arrivati al termine di questa trilogia, mi mancherà Clod, Lucy, tutti gli Iremonger e Binadit, probabilmente il personaggio al quale mi sono affezionata di più. Come i precedenti, anche Lombra mi è piaciuto, probabilmente il finale era un po' scontato e magari mi aspettavo qualcosa di più, ma nel complesso è una trilogia che consiglio sicuramente."

Roberta: "Devo dire che questo ultimo capitolo mi è piaciuto un po' di più perché c'era un po' di movimento in città e non più solo nella casa.
Mi è dispiaciuto che abbiano perso la loro casa, mi faceva impazzire.
Sempre ben scritto e tanta tanta fantasia. Questo scrittore è sempre sorprendente."

Ines: "Siamo giunti al termine di questa avventura, la scrittura è scorrevole anche in questo capitolo anche se in alcune parti è un po' noioso. Il mio preferito rimane il primo ma a conti fatti mi è piaciuto molto leggere la serie l'ho trovata piacevole e volevo vedere come andava a finire. Mi ha stupito molto la fantasia dello scrittore."

Chiara: "Il problema con questa trilogia è che non ci ho capito niente. Ho intuito che sotto il velo della fantascienza ci fosse un messaggio ma non credo di averlo capito fino in fondo. Nella convivenza c'è il segreto per vivere, solo chi si mischia con gli altri e nel mondo può sopravvivere, ok. Poi, bisogna fare il giusto peso agli oggetti e non sciuparli e/o gettarli via dopo un breve utilizzo, ok...ma poi? Avrà voluto dire dell' altro?!?"

Elisa: "Finalmente il capitolo finale di questa stranissima trilogia. Mai avrei pensato potesse piacermi, visto che non è il mio genere di libri, eppure mi ha ‘stregata’! Bello anche questo ultimo capitolo, anche se mi sarebbe piaciuto che Binadit avesse una parte un po’ più attiva... si è rimasto il mio personaggio preferito."

Sara: "Che dire... siamo giunti alla conclusione di questa surreale trilogia che nel complesso mi è piaciuta molto e sono un po' triste perché in fondo mi ero affezionata a queste bizzarre creature. Questo terzo libro è stato sicuramente il più intenso, cambia anche un po' lo stile che a tratti me l'ha fatto trovare piuttosto inquietante.
Lo scrittura nonostante ciò rimane scorrevole e accadono così tante cose tutte insieme che non si può fare proprio a meno di continuare a leggere."

Stefania: "Una trilogia piacevole anche se Heap House rimane il mio preferito, ho trovato sia Foulsham che Lombra un po’ noiosi."

Sonia: "Scritto bene, la trama è coinvolgente come nei primi due libri e la lettura è molto scorrevole, non riuscivo a smettere di leggere perché dovevo conoscere la sorte dei vari personaggi."

Marina: "Un libro strano che probabilmente non avrei mai letto, però ritengo scritto piuttosto bene e trascinante."

Antonella: "Si conclude qua la fantasiosa storia della famiglia Iremonger, stabilitasi a Londra (o Lombra come la chiamano loro) decidono di vendicarsi per avergli raso al suolo la loro amata Foulsham, la loro bellissima casa tra i cumuli.
Ringrazio Claudia per avermi fatto conoscere questa trilogia, e non mi sono per nulla pentita di aver dedicato loro il mio tempo."

Ellen: "Di questa trilogia ho letto il primo "i segreti di Hear House . Iremonger " è l 'ho trovato simpatico e stravagante, il secondo "Foulsham .Iremonger " non l'ho letto , invece quest'ultimo "Lombra. Iremonger " l'ho trovato piacevole , di certo una storia originale con alla fine una bella morale, i disegni elaborati dallo scrittore sono molto belli e d'aiuto per la comprensione del testo."

Manuela: "Ora piango, come farò senza rivedere quelli che in breve sono diventati tra i miei personaggi preferiti? Solitamente non sono un’amante del genere fantasy ma stavolta è stata una vera e propria rivelazione. Mi sono proprio affezionata ai protagonisti di questa trilogia, ma come ogni cosa bella anche questa è arrivata alla fine."

mercoledì 29 maggio 2019

Recensioni: "Il bacio di mezzanotte" - "Torta al caramello in Paradiso" - "Come sposare un milionario"


"Il bacio di mezzanotte" di Eloisa James 

Editore Mondadori
Genere Romanzo

Serie Lieto Fine

1. Il bacio di mezzanotte
2. La resa di Piers
3. La duchessa perfetta
4. Beata ingenuità
5. La fanciulla nella torre

Finalmente, inizio una serie letteraria dal primo libro! Cosa non scontata per me.
"Il bacio di mezzanotte" è una rivisitazione della conosciutissima favola "Cenerentola", con tanto di principe e fata madrina (poco magica, però).
La nostra fanciulla maltrattata dalla matrigna è Miss Katherine Daltry.
I suoi genitori sono morti e lei deve ora convivere con la nuova moglie del padre e sua figlia, Victoria.
Dopo la morte di Mr Daltry, Mrs Daltry ha preso in mano gli affari del marito. Non li gestisce molto bene, però. Sperpera tutto il denaro in cose futili e tiranneggia sui mezzani, cosa che fa infuriare Katherine che, tenta di rimediare alle ingiustizie come meglio può.
La sua tortura quotidiana subisce un brusco scossone quando la matrigna la informa che deve prendere il posto di Victoria.
La figlia di Mrs Daltry è indisposta a causa di un morso di uno dei suoi adorati cani. Non può presentarsi in società, ha il labbro sfregiato e siccome non può mancare a un'importante festa, Katherine deve fingere di essere lei.
Victoria deve sposare Algie, un giovane rampollo della famiglia Dimsdale ma per farlo, deve prima ottenere il permesso dallo zio del futuro sposo: il principe Gabriel (semplifichiamo perché ha così tanti nomi che non finiremmo più di elencarli).
Katherine ha seri dubbi sul buon esito del piano. Lei e la sorellastra sono completamente diverse. Lei è così selvaggia e dedita alla tenuta, sempre in giro a cavallo sotto al sole. Victoria è invece aggraziata, elegante, raffinata.
Fortunatamente, la sorellastra non è antipatica come le famigerate sorellastre di Cenerentola e dato che, tutto sommato, le piace, Katherine decide di aiutarla. Raggiunge quindi il principe nella sua tenuta, vestendo le estrosi parrucche di Victoria e sfoggiando i suoi adorati cani.
Il principe si lascerà ingannare? E se iniziasse a corteggiare lei, invece della sua futura sposa?
"Il bacio di mezzanotte" è una storia dolce, romantica, travolgente.
Una storia passionale, struggente, leggera e frizzante.
Una favola Regency da leggere tutta d'un fiato! La storia è così coinvolgente che è difficile chiudere il libro prima di averlo letto tutto.
Non è perfetto, ho trovato qualche difficoltà a serpeggiarmi tra i legami che univano i vari personaggi, personaggi che non rispettano totalmente le rigide regole di decoro dell'epoca.
Sono un po' troppo disinibiti per i canoni Regency. L'autrice si è presa molte libertà. Non è un romanzo storico preciso, è più un romanzo rosa ambientato nel passato che non tiene fede delle usanze di quel determinato periodo storico.
Queste inesattezze a parte, sono rimasta piacevolmente colpita da questa lettura.
La scrittura è scorrevole, i personaggi scandalosi se li consideriamo all'interno di quel contesto storico.
La trama segue vagamente la favola di "Cenerentola" ma non è fedele al massimo, la ricorda vagamente per quanto riguarda la situazione familiare di Katherine.
Se siete alla ricerca di un romanzo in stile "Orgoglio e pregiudizio" questo libro non fa per voi, ma se volete una lettura frivola e appassionata, questo libro fa al caso vostro.

"Torta al caramello in Paradiso" di Fannie Flagg

Editore Sonzogno
Genere Narrativa

L'ultima cosa che Elner Shimfissle ricorda di aver detto prima di risvegliarsi all'ospedale è "Ops".
Accidentalmente, ha disturbato un nido di vespe e quest'ultime l'hanno fatta finire al pronto soccorso.
Elner non sopravvive all'incidente ... o forse no?
Il libro è diviso in due parti che si alternano più o meno ad ogni capitolo. Una parte è dedicata agli amici e ai parenti di Elner (parte ambientata sulla Terra) e l'altra riguarda il viaggio di Elner in paradiso.
La parte inerente gli affetti di Elner è quella più corposa ed anche la più noiosa!
In pratica, ci mostra lo scompiglio creato dalla morte di Elner, la catena di telefonate che tiene impegnati i vari personaggi per ore.

"A Elmwood, i telefoni avevano squillato per tutta la mattina in un frenetico scambio di notizie sullo stato di salute di Elner."

La prima metà del libro è decisamente monotona, poi, per fortuna, a metà testo, le cose si fanno più interessanti.
Dopo che gli amici e i vicini di Elner si sono disperati e messi in azione per prepararle il funerale, ecco che arriva una notizia ancora più scioccante. Elner sta bene, è di nuovo viva!
In paradiso ci era andata solo per mangiare una fetta di torta e per un ragguaglio su alcune domande che da tempo la tormentavano (è nato prima l'uovo o la gallina?).

"È buffo, sapete, mentre siamo in vita ci spremiamo tutti quanti il cervello per capire che cosa sia veramente la vita, e non è altro che un dono da godere."

A quanto pare, Elner fa ancora parte del Club del Tramonto.
Ecco, quindi, che riprendono le telefonate, una seconda ondata di caos travolge gli amici di Elner e la tranquillità semplice del vicinato.
Questo libro, al contrario degli altri testi di Fannie Flagg che ho letto, non mi è piaciuto molto, è quello che ho apprezzato di meno.
L'ho trovato dispersivo e affatto ironico come gli altri romanzi.
Solo i capitoli centrali e quelli finali mi hanno entusiasmata, il resto mi ha lasciata impassibile.
Elner è l'aspetto migliore del libro. Lei è una signora esilarante, allegra, gentile con tutti. Un po' pazzerella, sempre pronta a cogliere nuove occasioni.
Non so, però, se consigliarvi di leggere il libro.
Non è una lettura terribile ma nemmeno formidabile. È uno di quei libri che ti lasciano insoddisfatto, per questo non sono propensa a consigliarlo come altri libri della Flagg.

"Quella sera i membri del Club del Tramonto si riunirono tutti in giardino, ciascuno con la propria sedia."

"Come sposare un milionario" di Curtis Sittenfeld 

Editore DeaPlaneta
Genere Romanzo Rosa

Siamo a Cincinnati. Chip Bingley, prossimo erede di un patrimonio cospicuo, è appena arrivato in città e la signora Bennet progetta già di farlo sposare con una delle sue figlie.
Ovviamente, lo vuole come genero non perché è famoso ma perché è un medico!
Per via dello show "Lo scapolo d'oro", tutti sanno che Chip è alla ricerca di una moglie.
Quindi, ora, rimane solo da stabile una cosa: quale delle cinque sorelle Bennet sarà la sua futura consorte?
La signora Bennet punta su Jane e Lizzie, in particolare su Jane, perché prossima ai quarant'anni e quindi deve sbrigarsi a trovare marito.
Lydia, Mary e Kitty invece (rispettivamente di ventitré, trenta e ventisei anni) hanno ancora tempo per sposarsi.
Al pranzo di benvenuto dei Lucas, i Bennet fanno la conoscenza di Chip e del suo amico e collega neurochirurgo, Fitzwilliam Darcy.
I piani della signora Bennet si realizzeranno? Lizzie riuscirà a mantenere tutti i segreti che la famiglia le ha affidato?
Non vi resta che leggere il libro.
"Come sposare un milionario" è una storia affatto brillante, una brutta copia priva di classe di un romanzo da me molto amato: "Orgoglio e pregiudizio".
La trama di "Come sposare un milionario" è molto simile a quella del classico originale, anche se alcuni eventi sono stati modificati per essere adattati all'epoca moderna.
Perfino alcuni dialoghi sono simili agli originali.
L'autrice è riuscita a preservare l'ironia pungente del signor Bennet ma a mio avviso ha svilito troppo i personaggi delle sorelle, li ha resi fin troppo volgari, sminuendo quelli che sono originariamente i loro pregi. In pratica le ha trasformate in donne viziate incapaci di mantenersi.
Lizzie e Jane vivono a New York, la prima lavora come giornalista (in pratica è l'unica sorella Bennet che si guadagna da vivere) e la seconda insegna Yoga (ma ha bisogno ugualmente di un aiuto finanziario da parte del padre).
Mary, invece, non fa che studiare e conseguire master, Lidya e Kitty ... beh, loro si godono la vita.
In pratica, l'autrice, è riuscita a cancellare tutto ciò che di affascinante c'è in Orgoglio e pregiudizio e ha ottenuto un romanzo scialbo, al limite dell'accettabile.
Ho aspettato tanto per leggere questo libro, era una lettura che volevo assolutamente fare ed ora sono delusa.
"Come sposare un milionario" ha brutalizzato un classico intramontabile, come rivisitazione fa pena, come romanzo rosa è passabile.

lunedì 20 maggio 2019

Recensioni: "Agatha Raisin e La quiche letale" - "Glass magician" - "Il malato immaginario"


"Agatha Raisin e La quiche letale" di M.C. Beaton

Editore Astoria
Genere Giallo

Serie
1. Agatha Raisin e la quiche letale 
2. Agatha Raisin e il veterinario crudele 
3. Agatha Raisin e la giardiniera invasata 
4. Agatha Raisin e i Camminatori di Dembley 
5. Agatha Raisin e il matrimonio assassino 
6. Agatha Raisin e la turista terribile 
7. Agatha Raisin e la sorgente della morte 
8. Agatha Raisin e il mago di Evesham 
9. Agatha Raisin e la strega di Wyckhadden 
10. Agatha Raisin e le fate di Fryfam 
11. Agatha Raisin e l'amore infernale
12. Agatha Raisin e i giorni del diluvio 
13. Agatha Raisin ed il caso del curioso curato 
14. Agatha Raisin e la casa infestata 
15. Agatha Raisin e il ballo mortale 
16. Agatha Raisin e il modello di virtù 
17. Agatha Raisin. Amore, bugie e liquori 
18. Agatha Raisin. Natale addio! 
19. Agatha Raisin e una cucchiaiata di veleno
20. Agatha Raisin. Arriva la sposa! 
21. Agatha Raisin e l'insopportabile ficcanaso
22. Agatha Raisin. Il maiale allo spiedo

Come potete notare qui sopra, la serie di Agatha Raisin è alquanto lunga, soprattutto se consideriamo il fatto che non tutti i libri sono stati tradotti in italiano.
Io ho letto questa saga a singhiozzo, sono partita dagli ultimi ed ora sono tornata indietro, leggendo il primo libro.
In questo primo capitolo, Agatha, una cinquantatreenne prepotente, ruffiana, una donna che ottiene ciò che vuole per sfinimento (insomma, una persona non molto amabile) va in pensione.
Vende la sua società di pubbliche relazioni e compra un cottage a Carsely, un posto i cui abitanti considerano "appena arrivati" le persone che vivono lì da meno di vent'anni.
Appena arrivata, Agatha litiga subito con la vicina, le ruba (letteralmente) la donna delle pulizie. Si è trasferita da nemmeno un giorno e ha già una nemica!
Per inserirsi nella comunità (leggi: per mettersi in mostra), decide di partecipare al "grande concorso di quiche".
La gara si conclude tragicamente, il giudice della gara muore dopo aver mangiato un pezzo della quiche avanzata di Agatha (quiche ovviamente comprata. Figurarsi se Agatha sa cucinare!).
Si è trattato di un incidente? 
Agatha non ne è convinta e in men che non si dica idealizza un nuovo piano per diventare popolare tra gli abitanti del paese: risolverà il caso scoprendo come sono andate veramente le cose!

"In futuro, Agatha Raisin, pensi ai fatti suoi e lasci le indagini alla legge."

In questo libro, nasce il personaggio di Agatha, una detective dilettante che si impiccia, senza imbarazzo, degli affari altrui.
Lei mi piace perché è un personaggio originale, diverso dai soliti protagonisti/eroi. Prepotente, arguta, non ha problemi a corrompere o a lusingare per ottenere ciò che vuole. 
È un tipetto singolare, da non sottovalutare. 
Nel libro, vediamo anche come nasce l'amicizia tra lei e alcuni personaggi storici della serie, come la signora Bloxby.

"La bontà della signora Bloxby era un'arma scintillante e luminosa contro le forze oscure della notte."

I casi di Agatha Raisin non sono complicatissimi, spiccano non tanto per le indagini che, di per sé non sono molto brillanti, ma per la protagonista, Agatha, una donna di mezza età acida e ficcanaso.
Se c'è qualcuno abile a mettersi nei guai, quella è lei!
I libri di M.C. Beaton  sono molto simpatici e scorrevoli, è un vero piacere leggerli.
Questo libro si conclude poi con un finale scoppiettante. Agatha non si smentisce mai, ostenta atteggiamenti spavaldi, vanta una mente vivace ma poi finisce sempre con il fare la figura dell'allocca!
Se cercate una lettura leggera e frizzante, questa serie fa al caso vostro.

"Glass magician" di Charlie N. Holmberg

Editore Fannucci
Genere Fantasy

Serie
1. Paper magician
2. Glass magician
3. Master magician

Questo secondo capitolo della trilogia si apre con il compleanno di Ceony, apprendista Piegatrice di Mg Thane.
Come nel precedente, anche in questo libro l'inizio è esplosivo.
Ceony viene mandata assieme ad altri apprendisti in gita alla cartiera di Dartford. Cartiera da cui escono poco prima che questa esploda.
Se nel primo libro, Ceony ha avuto a che fare con una nemica agguerrita, in questo libro dovrà vedersela con ben due avversari.
In particolare, uno spregiudicato mago è convinto che lei conosca un prezioso segreto. Segreto che lui vuole conoscere ad ogni costo.

" ... l'Escissione l'aveva resa cupa, le aveva rubato l'anima."

Ho trovato questo volume molto più avventuroso del primo. Ci sono molti più cambi di ambientazione, per non parlare della scoperta che fa Ceony alla fine!
Tantissime magie vengono fatte e vengono approfondite anche altre branchie della magia relative alla manipolazione di diversi elementi magici.
Questa trilogia è davvero affascinante, nella sua semplicità, ha tutti gli ingredienti necessari per incantare il lettore: magia, romanticismo, duelli, misteri!
Charlie N. Holmberg ha creato un mondo suggestivo, un mondo abitato da maghi che lavorano elementi diversi (carta, gomma, metallo ... sangue).
Un mondo che mi ha tenuta incollata alle pagine del libro! Ero così immersa nella storia che ho letto fino a notte tarda per scoprire come finiva il libro.
Non vedo l'ora di leggere il terzo e ultimo volume! 
Spero di iniziarlo già questo mese o al più tardi il prossimo.


"Il malato immaginario" di Molière

Editore Garzanti
Genere Opera teatrale

Questa è l'ultima opera del ciclo della medicina, nonché ultima opera scritta e interpretata da Molière prima di morire.
Con il ciclo della medicina, Molière non vuole mostrare la sua ostilità nei confronti dei medici e della medicina, vuole schernire, in realtà, l'illusione dietro ad essi.
Molière rimprovera ai medici di essere ingenui e alla medicina di non essere scientifica, di non basarsi sull'esperienza e la sperimentazione.
Nel libro si legge che il compito di un medico non è guarire un paziente ma prescrivergli dei farmaci. Il compito di guarire spetta al paziente.
L'opera si apre, poi, con Argante (Molière) che calcola quanti soldi deve al farmacista per i rimedi che gli ha somministrato contro gli umori cattivi.
Sessantatré lire in un mese per medicine inutili e superflue ma di cui il malato immaginario è convinto di aver bisogno.
Le presunte malattie di Argante sono la fortuna del dottore e del farmacista.
Argante è talmente convinto di essere malato che vuole addirittura imparentarsi con il dottore.
Vuole che la figlia sposi il nipote del suo medico.

"Per il motivo che invalido e malato come mi ritrovo, voglio farmi tra i medici un genero e delle amicizie, al fine di assicurarmi ogni soccorso possibile."

La figlia, però, ha altri piani e sicuramente non ha nessuna voglia di affrontare un primo appuntamento davanti a un'autopsia.
La cosa curiosa è che Molière fa esprimere i suoi pensieri non al suo personaggio ma a Beraldo, il fratello di Argante.
Inoltre, Molière parla di se stesso nell'opera, proprio attraverso Argante che parla appunto, in modo negativo, di questo Molière e delle sue opere.

"Non sono i medici che lui canzona ma tutto il ridicolo che c'è nell'esercizio della medicina."

A sua volta, Argante, viene preso di mira da un po' tutti i personaggi.
In particolare, da Antonietta, la domestica, che non perde occasione per burlarsi di lui.
Nonostante le scene giocose tra Argante e Antonietta, il libro non è così ironico come mi aspettavo.
Ho acquistato il libro, convinta di leggere un'opera divertente invece ho letto sì una storia vagamente spiritosa ma soprattutto una storia che cela un messaggio.
Messaggio che viene largamente spiegato nella nota iniziale.
Il libro presenta il testo originale francese a fronte.
L'opera non è complessa, è di immediata comprensione ma consiglio prima di leggere gli approfondimenti per comprendere appieno il pensiero di Molière.

sabato 18 maggio 2019

Recensione Lettura di Gruppo: "Linea di sangue" - Angela Marsons


Editore Newton Compton
Pagine 381
Prezzo ebook 2,99 €
Prezzo cartaceo 12,00 €
Genere Thriller


Serie
1. Urla nel silenzio
2. Il gioco del male
3. La ragazza scomparsa 
4. Una morte perfetta
5. Linea di sangue

In questo nuovo capitolo della serie delle indagini della detective Kim Stone, torna a tormentarci un vecchio nemico, già incontrato in uno dei precedenti volumi.
Uno dei più acerrimi rivali di Kim, che mi era rimasto impresso per la sua crudeltà e freddezza, nonché per il modo disinteressato con cui manipola le persone, ricompare per chiedere a gran voce la rivincita.
Questo antagonista spietato ed insensibile reclama vendetta e, soprattutto, vuole uscire di prigione.
Ha organizzato un doppio piano, usando tutte le sue tecniche di persuasione.
Mentre quest'ultimo attua il suo inganno, Kim viene contattata per un caso.
In un quartiere famigerato che Kim conosce bene, viene rinvenuto il cadavere di una donna di mezza età.
È stata uccisa con un'arma da taglio nella sua auto.
Kim rimane colpita dalla scena del crimine, è asettica, priva di emozioni. Niente rancore o rabbia. 
Pochi giorni dopo, viene trovato un altro cadavere, stesso modus operandi.
Kim deve trovare l'assassino prima che dissemini dietro a sé una scia di cadaveri.
In questo libro entrano in gioco nuovi personaggi.
Il nostro spiritoso medico legale che non si lascia mai sfuggire l'occasione di tirare frecciatine a Kim, viene affiancato da un nuovo solerte assistente: Jonathan.

"È meglio evitare il contatto visivo e gli approcci diretti. Come tutti gli animali selvatici, è assai imprevedibile."

Il libro vanta diversi personaggi fissi molto interessanti, come Bryant, il deterrente di Kim, colui che limita i danni della detective.
La vera punta di diamante, però, è proprio Kim, un'eroina piena di demoni. Demoni che la tormentano in continuazione ma che la spingono anche a dare il massimo, ad aiutare gli altri, a lottare perché la giustizia vinca.
In "Linea di sangue" la detective dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato.
Ora più che mai sarà costretta ad affrontare momenti che da sempre la tormentano.
Basta rimandare, basta nascondere tutto in una parte remota della mente, Kim dovrà ora guardare in faccia i suoi demoni.
Ancora una volta, Angela Marsons, ha scritto un thriller ricco di mistero ed azione.
Ho letto gli ultimi capitoli con l'ansia che mi avvolgeva, con una curiosità implacabile di conoscere la verità.
La vendetta riveste un ruolo importante in questo libro, si può quasi dire che questo è il capitolo dedicato alla vendetta, in quanto, quasi tutta la storia, ruota intorno ad essa.
Altro elemento protagonista è la crudeltà.
In questa saga, Angela Marsons ha racchiuso scene raccapriccianti, scene disumane, ha trasformato gli antagonisti in veri e propri mostri capaci di compiere nefandezze che mettono i brividi.
Perché leggere questa serie? Perché ti trasmette una scarica di emozioni travolgenti: rabbia, ribrezzo, odio, soddisfazione e non mancano le risate!
Cosa sorprendete se consideriamo la tragicità delle varie storie.
Angela Marsons è riuscita a creare una serie thriller appassionante! I casi di Kim Stone non deludono mai.
Assegno al libro:

4 Wonderland su 5

Commenti dalla lettura di gruppo:

Elisa: "Ancora una volta ho letto il libro velocemente e con piacere. Trama ben intrecciata, scrittura scorrevole, buoni punti di suspense. Mi è piaciuta di più la parte di ‘sfida’ tra Kim e l'antagonista, che l’indagine degli omicidi. Aspetto il prossimo capitolo di questa bella saga!"

Loredana: "Un thriller che si sviluppa bene solo verso gli ultimi capitoli. Troppo articolato all'inizio per i tanti personaggi presentati e per le storie che li riguardano. Pur amando il genere, non è un libro che avrei il piacere di rileggere."

Sara: "Secondo libro della Marsons per me, ancora una volta mi sono maledetta per non aver letto tutti i precedenti e quindi non conoscere il passato della nostra detective.
La Marsons ha uno stile di scrittura che mi piace molto, si legge tutto d'un fiato.
Ancora una volta mi sono sorpresa ad arrivare a conclusioni del tutto insensate, ancora una volta non ho minimamente capito chi fosse il colpevole finché non è stato rivelato.
Trovo che l'istinto naturale di Kim, a volte è leggermente forzato e rende il personaggio irreale."

Marianna: "Kim è coraggiosa e fragile, una tosta che affronta il suo passato con dignità e caparbia.
La trama è stata intricata e intrigante, con storie diverse accomunate da un unico modus operandi dell'assassino. La storia degli omicidi si affianca a quella personale di Kim che combatte con il suo passato.
L'assassino non lo avrei mai scovato, è un libro pieno di adrenalina e suspence, che ti tiene fino alla fine con il fiato sospeso.
Gli elementi investigativi e polizieschi sono un po' trascurati a favore di quelli psicologici: i personaggi sono descritti nelle loro intime emozioni indagando le loro caratteristiche e i loro sentimenti in modo eccellente.
Bello, bello, bello!"

Roberta: "Questa volta devo dire che mi è dispiaciuto un sacco finire questa lettura!!!! Molto coinvolgente dall'inizio alla fine. Il finale mi è piaciuto anche se mi fa sperare in un nuovo capitolo di questa saga. La scrittrice come sempre sa coinvolgere bene il lettore."

Marina: "Non avevo mai letto niente dell'autrice, ma ho trovato molto interessante questo libro. Una scrittura scorrevole, ogni capitolo che ti invogliava ad andare a quello successivo, l'attenzione sempre accesa.
Un bell'intreccio fra il lavoro e la vita personale. Un libro che consiglierò certamente."

Ilaria: "Un buon thriller, non ottimo, ma buono. Onestamente mi aspettavo di più, il fatto di non aver letto i libri precedenti mi ha fatto perdere qualche punto o sfumature della storia. Avrei apprezzato più dettagli psicologici dei personaggi, per carità ci sono nel libro, ma affrontati in maniera superficiale e non nel dettaglio con qualche spiegazione in più. Nel complesso il libro si legge bene, appassiona, ma non ti tiene incollata alle pagine, come già detto un buon thriller."

Elvira: "Il libro è scritto con una scioltezza di lingua e di immagini veramente apprezzabile. Il filo logico si sussegue in una trama molto ben congegnata con l’elemento thriller mantenuto vivo e adrenalinico per tutto il libro. Il finale poi non è scontato.
Non avendo io letto i precedenti episodi della saga, ho trovato certe descrizioni caratteriali poco approfondite, (anche se comunque di facile deduzione) . Mi affascina molto il personaggio principale. Ci si può riconoscere nelle sue reazioni da pura paladina della giustizia ed è confortante immaginare il lieto fine. Penso che leggerò l’intera collezione."

Antonella: "Un thriller appassionante che incolla il lettore non solo per il caso da risolvere ma anche per l'introspezione psicologica e gli spunti che ci sono.
Secondo me il più bello."

Paola: "Ho letto solo il primo volume di questa serie e mi era abbastanza piaciuto nonostante non ami le serie sui detective. Ovviamente l'aver saltato alcuni capitoli mi ha fatto trovare personaggi che non conoscevo anche se comunque la storia si segue bene e i vari riferimenti ai volumi precedenti mi hanno aiutata a capire abbastanza per godermi la storia.
Ciò che di solito non amo di queste serie è che spesso la "parte thriller" viene inframezzata da lunghe deviazioni sui problemi del/la protagonista e riferimenti al passato che poco mi interessano, cosa che qui accade comunque ma anche questa parte della trama è interessante e mantiene viva l'attenzione."

Barbara: "Ero un po' incerta se leggere o meno il nuovo capitolo di questa serie, dato che il libro precedente mi aveva un po' delusa. Per fortuna questo libro è tornato "sulla retta via" e mi è piaciuto molto."

Martina: "Questo è il primo romanzo della Marsons che leggo e le aspettative non sono state deluse, nonostante non abbia letto i capitoli precedenti sono riuscita a capire comunque la trama. Scrittura e lettura molto scorrevole, pieno di suspence. Consigliato."

Stefania: "La Marsons non delude, il libro mi è piaciuto ed ho apprezzato il comportamento che Kim ha tenuto con sua madre. Dalle vostre recensioni ho capito di non averne letto uno e porrò rimedio al più presto alla cosa"

Sharon: "Mi è piaciuto, un thriller scorrevole e che analizza alcuni modi di agire di Alex, rendendo più attiva la partecipazione del lettore."

Gruppo lettura: link

martedì 14 maggio 2019

Recensione: "La ragazza che leggeva nel metrò" di Christine Féret-Fleury


Editore Sperling & Kupfer
Pagine 130
Prezzo ebook 9,99 €
Prezzo cartaceo 17,90 €
Genere Narrativa


Siamo a Parigi, la Parigi moderna, attuale.
Juliette è solita prendere sempre lo stesso metrò per andare al lavoro.
Durante il tragitto non può fare a meno di osservare i lettore intorno a lei.
Scruta i loro movimenti, le loro emozioni durante la lettura.
Un giorno, però, Juliette decide di cambiare la sua routine. 
Quella decisione apparentemente innocua sconvolgerà la sua vita.
Scende qualche fermata prima della sua, azione che le fa incontrare la piccola Zaide e un posto speciale contrassegnato da una targa con scritto sopra "libri senza limiti".
È un luogo speciale, pieno di libri e polvere.
Al suo interno, Juliette si imbatte in Soliman, il padre di Zaide. Lui è un uomo particolare, prigioniero di quel suo posto magico, pieno di storie e magia.
Soliman e Zaide sono due personaggi avvolti dal mistero. Da dove vengono? Qual è la loro storia?

"Si era trincerato, volontariamente, in una fortezza di carta ..."

Soliman non perde tempo e propone subito a Juliette di diventare una Liberalibri.
In pratica, Juliette deve trovare i lettori giusti per i libri che Soliman le affida. Deve dare i libri alle persone che ne hanno bisogno.

"Parlava di libri come di esseri viventi ... di vecchi amici, a volte temibili nemici, alcuni nelle vesti di adolescenti arroganti e altri di vecchie signore che agucchiano il loro ricamo davanti al caminetto. A suo dire, sugli scaffali di una libreria si trovano eruditi scorbutici e fanciulle innamorate, furie scatenate, assassini potenziali, esili ragazzi di carta che porgono la mano a fragili fanciulle, la cui bellezza si dissolve a mano a mano cambiano le parole per descriverla."

"La ragazza che leggeva nel metrò" è un elogio alla letteratura. Sono tantissimi i titoli di libri nominati nel testo. Troverete quindi tanti consigli, alcune citazioni e ovviamente la storia di Juliette, una lettrice appassionata come noi.
"La ragazza che leggeva nel metrò" mostra la bellezza del leggere, quanto meraviglioso può essere il perdersi tra le pagine di un libro. Mostra anche il potere delle storie, il potere di farci viaggiare stando fermi in poltrona.
Tuttavia, ci ammonisce anche a non rimanere incastrati in quelle pagine. Questo libro ci spinge sì a leggere ma anche a vivere, a viaggiare, a uscire dalle nostre stanze piene di libri.
"La ragazza che leggeva nel metrò" ha però una trama relativamente piatta, non ci sono eventi particolari, niente che ti lasci con il fiato sospeso, niente che ti spinga a leggere con ansia il libro per scoprire cosa accadrà nella pagina seguente.
Mentre leggevo il libro mi sembrava di essere circondata dalla nebbia, spesso mi perdevo tra le parole perché il testo non riusciva a canalizzare la mia attenzione.
La narrazione è ricca di eleganza, di frasi che riflettono quella che è realmente la vita di un lettore.
Il motivo principale per cui ho assegnato al libro un voto un po' basso è appunto la trama. Non mi ha coinvolta come speravo.
Di positivo, però, ha che è una lettura veloce e semplice. Se la trama mi avesse appassionata maggiormente l'avrei finito in pochissimo tempo, tanto è scorrevole la scrittura. Invece ho impiegato qualche giorno e solo perché mi imponevo di rispettare determinati ritmi.
Non ho amato molto questa storia, ma chissà, forse a voi piacerà di più.
Assegno al libro:

3 Wonderland su 5

sabato 11 maggio 2019

Recensione: "La circonferenza di una nuvola" - Carolina Capria


Editore HarperCollins
Pagine 236
Prezzo ebook 6,99 €
Prezzo cartaceo 16,00 €
Genere Narrativa


Lisa ha sedici anni, i denti già cariati, ossa fragili e pochi capelli in testa.
Pesa trentasei chili e una sua grande abilità è saper vomitare con un colpo di tosse.
Lisa è bulimica e anoressica.
I genitori, dopo due ricoveri, decidono di mandarla a Villa Erica, una struttura per persone affette da disturbi alimentari.

"State portando la figlia in manutenzione per vedere se è possibile aggiustarla."

Nella struttura ci sono una decina di ragazze.
Susi è la compagna di stanza di Lisa. Susi è a Villa Erica perché è sovrappeso.
C'è poi Fran, sempre allegra, Mat acida e sfacciata, non fa che dare ordini a Reda, lei fa sempre quello che gli altri le dicono di fare.

"Ho così tanta paura di non essere amata che dico sempre di sì, a qualunque cosa."

Un gruppo di ragazze fragili, in lotta contro il cibo, contro se stesse.
Un gruppo di amiche unite da un mistero.
Un giorno, Lisa, accidentalmente, fa cadere un quadro.
Dietro la cornice scopre un foglio, un messaggio firmato "A." che condurrà Lisa e le altre ragazze ad altre lettere, lettere che nascondono, proteggono i pensieri, le speranze di una ragazza che voleva disperatamente essere normale.
E proprio quei biglietti aiuteranno le ragazze di Villa Erica.
Ciò che più mi ha colpito di questo libro è la crudeltà che certe persone sono in grado di riversare su altre.
Perché ci sono persone che godono ad umiliare e deridere altre persone?

"Lisa, tu vuoi essere bella? No, io voglio essere forte."

Il libro non parla solo di disturbi alimentari ma anche di come la società ci fa sentire inadatti, insufficienti, fuori luogo.
Ma davvero è essenziale l'approvazione degli altri per riuscire ad accettarci?
Uno dei disturbi più diffuso al giorno d'oggi è l'incapacità di amarci così come siamo.

"... il tuo corpo non appartiene a nessuno che non sia tu."
"Perché le persone ti dicono come deve essere il tuo corpo?" domando allora.

"La circonferenza di una nuvola" è un libro che fa riflettere molto.
È una lettura attuale, una lettura molto scorrevole e veloce, l'ho letta con grande trasporto e in poco tempo.
Il libro è narrato dal punto di vista di Lisa. Le vite delle ragazze non sono molto approfondite, l'autrice non si discosta molto dal tema principale dei disturbi alimentari.
Forse, se avesse lasciato maggior spazio anche alle amiche di Lisa, la storia sarebbe stata ancora più coinvolgente.
L'argomento principale non è trattato in modo pesante né propriamente medico. È raccontato dal punto di vista delle ragazze, attraverso le loro sensazioni ed emozioni.
Il finale è stato un po' troncato.
Non c'è una conclusione vera e propria della storia di Lisa e delle sue compagne, è un finale aperto, che lascia spazio alla fantasia.
Il libro poteva certamente essere approfondito maggiormente, per questo non gli ho assegnato il punteggio massimo ma, anche così, è una lettura decisamente gradevole.
Assegno al libro:

3 Wonderland su 5