"Mary Poppins ritorna" di P. L. Travers
Editore Bur
Genere Narrativa per ragazzi
È tempo di fare ritorno nel Viale dei Ciliegi.
Da quando Mary Poppins se ne è andata, le cose vanno improvvisamente male.
La signora Banks è a un passo dall'impazzire e il signor Banks minaccia di prendere il largo su una nave.
Un pomeriggio, vittima della disperazione, la signora Banks spedisce i suoi figli al parco, da soli.
I due più grandi prendono i due più piccoli e insieme vanno al parco. Una volta lì, Michele si mette a far volare l'aquilone e con l'aiuto di Giovanna e del guardiano del parco, riesce a far volare il suo aquilone oltre le nuvole.
Quando lo tira giù, però, appesa ad esso c'è lei, l'inimitabili Mary Poppins.
Il signor Banks fu molto soddisfatto di sapere dalla moglie che tutto era tornato come prima ... quasi, quasi in mare non ci andava più.
Che bello fare ritorno nel Viale dei Ciliegi, dove Roberston dorme ovunque, dove Michele chiede stupito al padre se davvero anche lui è stato bambino e dove il signor Banks trema per l'imminente arrivo della sua ex governante, la signorina Andrew, il cui solo nome fa fuggire il povero signor Banks che intanto si dichiara anche deceduto.
Nuove avventure a testa in giù e tra le costellazioni aspettano il lettore tra le pagine di questo libro.
Ma dove la trovate una tata che parla con il sole in persona?
" ... è reale se tu ritieni che lo sia."
L'avventura poi con la vecchina dei palloncini? Per caso, è parente di quella che sta ai giardini di Kensington, da Peter Pan?
Anche questo libro è molto diverso dal film (e questa volta oserei dire: menomale! Il secondo film su Mary Poppins è inguardabile).
La Mary dei libri, quella originale, è vanitosa, severa, precisa, compie magie ma non vuole che i bambini ne parlino perché sono tutte sciocchezze!
Lei è una tata che non solo bada ai bambini ma insegna loro a diventare adulti, senza però togliere loro la magia dell'essere bambini.
Il film è poi ambientato anni dopo i fatti narrati nel primo film, il libro no, riprende pochi mesi dopo la fine della precedente storia.
Insomma, la Mary Poppins dei libri a me non dispiace.
"Mary Poppins ritorna" è una storia divertente, dolce, magica con un finale che rattrista un po' il cuore. Ma non poteva essere altrimenti.
"Cercasi commessa al reparto omicidi. I misteri dei Magazzini Sinclair" di Katherine Woodfine
Editore Battello a Vapore
Genere Giallo per ragazzi
Londra, 1909.
Sophie è uno degli ingranaggi che anima i Grandi Magazzini Sinclair, è una commessa del reparto modisteria.
Dopo che suo padre è morto lasciandola orfana e senza denaro, Sophie ha dovuto cercarsi una sistemazione e un lavoro.
I Grandi Magazzini stanno per aprire e cercavano del personale, Sophie non si è lasciata sfuggire l'occasione.
Fin da subito, Sophie è stata presa di mira dalle colleghe, alcune di loro non si fanno screpoli a farle i dispetti. La temono, è chiaro fin da subito che la capo reparto la stima.
Ai Grandi Magazzini si stanno tutti dando un gran da fare. Stanno per aprire al pubblico e tutto deve essere pronto, anche la collezione privata di Sinclair, che verrà mostrata in occasione dell'apertura.
In quei giorni, Sophie incontra: Billy, apprendista fattorino con la passione dei racconti polizieschi, Lil, modella che sogna di diventare attrice e Joe, un ragazzino di strada.
I quattro hanno più o meno la stessa età, sono giovani, Sophie ha solo quattordici anni e non sanno che presto finiranno al centro di un caso di omicidio.
La notte prima dell'apertura, viene rubata la collezione di Sinclair.
Un vetro in frantumi, uno sparo, sangue, un'ombra nella notte.
Sophie viene sospettata e per discolparla, i suoi tre amici si mettono d'impegno e iniziano ad indagare.
Un gruppo di ragazzini in difficoltà, emarginati, che vestono i panni dei detective dilettanti.
Un furto apparentemente banale che però è solo una parte di un piano molto più elaborato.
Un caso con tanto di messaggi in codice.
Un'avventura elettrizzante con un finale pieno di adrenalina.
Sophie mi ha fatta tenerezza, è davvero ingiusto il modo in cui viene trattata dalle colleghe, sembra che il destino ami accanirsi su di lei.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo volume, alcuni dettagli sono rimasti in sospeso e non vedo l'ora di saperne di più.
"La stagione delle bombe" di Judith Kerr e G. De Biase
Editore Bur
Genere Narrativa per ragazzi
Nel precedente libro (Quando Hitler rubò il coniglio rosa) Anna era una bambina e vedevamo la seconda guerra mondiale attraverso i suoi occhi.
Anna è ora cresciuta, ha quindici anni ed è rifugiata in Inghilterra con la sua famiglia.
Anna e la sua famiglia hanno lasciato Berlino da sette anni, è il 1940.
Mentre i suoi genitori sono in un hotel, lei è da degli amici perché non ci sono abbastanza soldi per pagare anche la sua stanza.
I tedeschi stanno avanzando sempre di più, conquistano una nazione dietro l'altra e stanno arrivando anche a Londra.
Ben presto, Anna si ritrova sotto una pioggia di bombe, cosa che la terrorizza ma non la sconcerta come il vedere, al mattino, che tutto è normale, così come è sempre stato, almeno fino a quando non imbocca una nuova via e trova davanti a sé la desolazione.
Strade perfette e poi, all'improvviso, vie rase al suolo dalle bombe.
"Mi piacerebbe proprio dirgliene quattro, a quell'Hitler"
E di fronte a tutta quella distruzione, Anna si sente felice ... perché è ancora viva.
E, strano ma vero, la cosa più dura non è la guerra ma la pace che viene dopo, lo scoprire che tutto quel dolore, quell'orrore non è servito a nulla.
Il libro si conclude proprio con la fine della guerra.
Il testo non parla, non mostra gli ebrei nei campi o i soldati al fronte, ci parla della famiglia di Anna, rifugiati tedeschi, antinazisti, che lottano contro le bombe, i razionamenti, la difficoltà di trovare un lavoro, la povertà.
La guerra ci viene mostrata poco.
Questo secondo libro mi è piaciuto meno dell'altro, preferivo il punto di vista di una bambina innocente e inconsapevole a quella di un'adolescente.
Qui Anna pensa al lavoro, all'amore, la guerra c'è ma è lontana.
La narrazione è un po' lenta, non mi invogliava ad andare avanti, non ci sono nemmeno eventi particolari che ti spronano a leggere per sapere come evolve la situazione.
Non è una brutta lettura, ma il primo libro è decisamente migliore.