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lunedì 30 maggio 2016

Recensione in Anteprima: "L'uccello del Tuono" - Valentina Marcone



Editore Nativi Digitali Edizioni
Pagine 220
Prezzo cartaceo 10,00 EURO 
Prezzo ebook 3,99 EURO 
Anno prima edizione 2016
Genere Fantasy

"Alcune persone passano tutta la vita a prepararsi al peggio, pensano di essere capaci di affrontare qualsiasi avversità, spendono ore a immaginare scenari disastrosi e realtà terrificanti per essere sempre all’altezza. Anche io pensavo di esserlo, anni di duro allenamento fisico, sudore e dedizione continui, credevo di essere pronta a tutto, con l’appoggio della mia famiglia poi ero convinta di
superare qualsiasi avversità.
Potere, amore e rispetto ti fanno sentire al sicuro da tutto, sentivo di avere la forza di affrontare tutto quello che mi minacciava, licantropi, vampiri e qualsiasi altra creatura mitica. Ti guardi allo specchio e ti senti invincibile, con un consorte immortale accanto, con i fratelli Sincore a guardarti le spalle.
E poi, quando la situazione richiede tutte le tue capacità, quando arriva il momento della verità realizzi… cazzo, quello era lo specchio delle brame."
Avete conosciuto Deva in “La Croce della Vita”, l’avete vista crescere in “La Stella dell’Eire”, ora nella III parte della saga, “L’uccello del Tuono”, la giovane Furia dovrà affrontare il problema più grande: se stessa.

Come giustamente avevo programmato, una volta iniziato a leggere il terzo capitolo della saga “La croce della vita”, non sono più riuscita a fermarmi … non prima di essere giunta alla fine!
È stata una vera e propria maratona letteraria, di cui mi sono goduta ogni singola pagina!
Se nel primo volume della serie abbiamo fatto la conoscenza di
Deva e della sua famiglia vampiresca iperprotettiva, se nel secondo abbiamo avuto modo di approcciarci alla vera natura di Deva, quella da Furia, nell’ultimo scritto … beh, realizzeremo che Deva anche a letto è decisamente una furia!
In questo nuovo capitolo rincontriamo sì una Deva sempre sommersa da mille dubbi e paranoie, con un animo fragile e insicuro, ma la ritroviamo anche molto più lussuriosa e scalmanata dell’intimità con il suo bel Gabriel.
Tra sesso sfrenato e immancabili litigi, vedremo Deva combattere contro branchi di lupi spregevoli che questa volta, la combineranno davvero grossa! A cosa mi riferisco? Lo scoprirete leggendo questo frenetico e passionale libro che metterà a dura prova la vostra libidine!
Tra tutti e tre i testi che formano attualmente la saga, questo è quello che più ho amato leggere, dopo il primo volume.
In questo ultimo scritto ho trovato il modo di scrivere dell’autrice più sicuro e azzardato, questo aspetto l’ho visto non solo nella narrazione estremamente fluida e coinvolgente, ma anche nella protagonista che ostenta un modo di approcciarsi con il suo consorte più diretto e aperto. 
Certo, quando ho letto che Deva leccava il petto tutto sudato di Gabriel, non ho potuto reprimere una smorfia di disgusto, forse nell’intimità la nostra Deva si è fatta fin troppo disinibita e audace, ma la scoperta di questo suo nuovo lato erotico curioso e voluttuoso, non me la fa amare di meno, anzi, non vedo l’ora di vederla furente, magnifica, potente nelle sue vesti di Furia vendicatrice.
Il finale di questo volume mi fa pensare che ce ne sarà anche un quarto, e sembra proprio che si aprirà
con una bella battaglia sanguinaria!
Che altro dire? Anche questa volta Valentina ha saputo incantarci con le sue parole velenose e al contempo afrodisiache, e non si è risparmiata con i colpi di scena! Fulmini, rapimenti, amori dimenticati, tradimenti e … sapeste che acrobazie a letto!
Un fantasy erotico così elettrico da stimolare le vostre emozioni.
Un nuovo capitolo di una saga eccitante, piena di testosterone e creature fantastiche.
Un testo scritto con slancio, brio e passione.
Un libro che ho amato e di cui non vedo l’ora di leggere il seguito.
È sempre un piacere per me ritrovare Deva, Gabriel, Raffaele e Michele, le ore in loro compagnia volano via con una velocità quasi irreale! 
Valentina, datti da fare, sono una creatura impaziente, ed io bramo il mio prossimo incontro con i tuoi personaggi!
Ho trovato piacere nel leggere ogni parola di questa lettura e non posso che assegna al libro:


4 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Era questo l'amore, no? Amare nonostante i difetti, vedere oltre l'arroganza, e io oltre la sua vedevo solo tanta paura. Paura di perdermi."

- "Io ti ho vissuta giorno dopo giorno per ventuno anni, ho respirato la tua aria, ho bevuto dai tuoi occhi e sono tornato a vivere grazie a te."

- "Eravamo io e lui, due corpi, due metà perfette, una sola anima."

sabato 28 maggio 2016

Recensione: "Shirley" - Charlotte Brontë


Editore Newton Compton
Pagine 544
Prezzo cartaceo 4,90 EURO 
Prezzo ebook 3,49 EURO 
Anno prima edizione 1849
Genere Classico

Pubblicato nel 1849, due anni dopo il clamoroso successo di Jane Eyre, Shirley è ambientato durante le guerre napoleoniche, nello Yorkshire del primo Ottocento, percorso dai fervori dell’industrializzazione e da profonde tensioni sociali. È la storia di due donne, Shirley Keeldar e Caroline Helstone. Ricca ereditiera la prima, orfana nullatenente la seconda: a legarle sono
una profonda amicizia e un uomo, Robert Moore, spietato imprenditore tessile oberato dai debiti. Caroline lo ama, ricambiata; Shirley no, ma è a quest’ultima che Mr Moore chiede la mano, per salvarsi dalle difficoltà economiche. In uno straordinario intreccio di romanticismo e analisi delle lotte di classe, Charlotte Brontë delinea il ritratto preciso e particolareggiato di un mondo in drammatica mutazione, e lo fa attraverso gli occhi di una protagonista forte e orgogliosa: il risultato è una modernissima riflessione sulla condizione femminile, che ancora oggi non ha perso nulla della sua lucidità.


A poche ore dalla fine della mia lettura, posso asserire che “Shirley” è stata un’avventura a metà tra il tedioso e il delizioso.
Non era soltanto una dolce storia d’amore ma era anche un resoconto storico ampio e preciso.
Tra blocchi del commercio, fazioni politiche e guerre napoleoniche, ci viene narrata la storia di due giovinette di differente estrazione sociale.
Miss Shirley Keeldar è un’agiata signorina maliziosa, furba, schiva e allegra, che decide di finanziare il lavoro di Mr Robert Moore, un imprenditore tesile arguto quanto spietato negli affari, che altri non è che il cugino di Miss Caroline
Helstone, la nostra seconda protagonista, nonché migliore amica di Shirley.
Caroline è una ragazza docile, affettuosa e al contrario della sua coetanea, non è economicamente indipendente, è senza genitori e vive presso lo zio ecclesiastico, Mr Helstone. 
Questi personaggi così vari, assieme a molti altri ancora più curiosi, si riuniscono in queste pagine per allietarci con le loro storie, a cui fanno da sfondo lotte operarie, tentati omicidi e molteplici richieste di matrimonio. Non mancheranno, ovviamente, anche i colpi di scena e gli abituali malanni tipici dell’epoca.
Questo è un libro dove curati più combattenti che religiosi si alternano a donne pie quanto povere, dove imprenditori scaltri e precettori dall’indole indomita e forte hanno il loro bel da fare con i propri problemi di cuore.
Ogni personaggio che anima questo racconto ha un suo ruolo ben preciso e la maggior parte di loro viene descritta con fare accurato ed elegante.
La scrittrice disegna i loro tratti in modo completo, come se li avesse davanti agli occhi in quel preciso istante, ne segna non solo l’aspetto ma anche il carattere, e lo fa con tal abbondanza di parole che non si può non rimanerne stupiti.



Tutte le descrizioni riguardanti i personaggi, inoltre, vengono praticamente compresse ad inizio testo, come se la scrittrice volesse presentarceli prima dell’inizio dello spettacolo, così che possiamo apprezzare meglio il loro ruolo.
In questo brano, Charlotte Brontë ha voluto rompere i canoni comuni di narrazione, decidendo di tanto in tanto, di interrompere il suo racconto per parlare direttamente al Lettore dei suoi personaggi o per spingerci a concentrarsi su un determinato punto.
Una cosa che mi è poi parsa alquanto bizzarra, è stata la decisione di introdurre la protagonista Shirley solo dopo un centinaio di pagine, piene invece di personaggi secondari e  discorsi politici.
Ciò ha decisamente rallentato la mia lettura, che si è fatta incalzante e più sostenuta solo nell’avvicinarsi al cuore del romanzo, e anche lì, la scrittrice, di tanto in tanto, lasciava il suo racconto per soffermarsi su poetici discorsi sull’ambiente.
Come la stessa Charlotte ha scritto nel testo "Capitolo XVIII. Che il raffinato lettore è pregato di sorvolare, essendovi presentati personaggi di basso rilievo." Beh, questo avvertimento doveva comparire ad inizio libro!
Mi duole dirlo, ma Shirley non è affatto all’altezza di “Jane Eyre”.
La trama è asfissiata dalle divagazioni della sua narratrice e benché l’intento della Brontë, presumo, fosse quello di creare un’opera non solo sentimentale ma anche di una certa rilevanza storica, gli accenni legati ai problemi dell’epoca, hanno soffocato la storia romantica e l’hanno resa involontariamente pesante.
Certo, alla fine sono riuscita ad apprezzare ugualmente la storia e a provare un tenero piacere nel leggerla, ma l’inizio mi ha messo davvero in croce.
È stata una lettura lenta, ma non priva di emozioni, un racconto dal passato intriso di galanteria e soavi modi di parlare.
È un’opera con i suoi alti e bassi ma che tutto sommato, sono felice di aver letto.

Questo è un libro a cui assegno:



4 Wonderland su 5

Dal libro: 

- "Credo che l'essere felici talvolta dipenda da noi stessi."

- "Meglio provare ogni cosa e trovarla vuota, che lasciar vuota la nostra stessa vita."

- "Si sbaglia, si cade, si viene umiliati, ma poi si riprende ... con maggior prudenza."

Dieci e più scuse per comprare un libro

Per la rubrica: 

I libri sono per noi un vero e proprio tallone d'Achille, sono la nostra passione ma anche la croce dei nostri portafogli, e sebbene ogni volta che entriamo in una libreria abbiamo mille e un buon proposito per non comprare libri, alla fine usciamo ugualmente stracarichi di libri a causa delle scuse che ci inventiamo per auto giustificare la nostra fame di letteratura.
Ora, se la prossima volta che andate a fare acquisti, siete a corto di scuse, eccovene un paio da segnarvi e che vi saranno d'aiuto per non sentirvi in colpa per i vostri acquisti.


#1 Leggere è una passione sana che fa bene alla mente, allo spirito e al cuore
Considerate il comprare un nuovo libro come un favore che vi fate.
Pensate a tutti gli effetti benefici che ha e a come vi farà sentire meglio.
Vedrete che alla fine, non vi pentirete del vostro acquisto e che l'unico a piangere sarà il vostro portafoglio!


#2 Quel libro è scontato! Non posso non approfittarne!
Gli sconti sono la scusa perfetta per acquistare nuovi libri. 
Quel volume lo avresti preso ugualmente, tanto vale comprarlo quando costa meno!


#3 E se il libro che desidero uscisse di catalogo e non lo trovassi più?
Una delle cose più terribili per un Lettore è il non trovare più il libro che desidera.
Perchè correre il rischio? Compralo subito!


#4 In libreria, oggi, c'è un commesso bellissimo, quale modo migliore per avvicinarlo se non quello di comprare qualche libro?
Tua madre ti dice sempre che ti devi trovare un fidanzato? Perchè non tentare con il bel bibliotecario? Tua madre sarà soddisfatta del tuo tentativo e mal che vada, avrai sempre un libro in più da leggere!


#5 Mi voglio così bene che non posso non farmi un regalo!
Questa settimana siete stati così bravi al lavoro, a scuola e a casa che i vostri sforzi meritano un premio ... magari un libro! 


#6 Questo mese ho risparmiato una decina di euro sulle bollette, mi merito proprio un premio!
Vi siete lavati a settimane alterne, avete scritto lettere invece di chiamare, avete cotto la pasta usando un complicato marchingegno che produce energia pulita grazie al criceto che gira sulla ruota ... beh un libro ve lo siete più che meritato!  


#7 E' l'ultimo libro sullo scaffale! Devo prenderlo prima che lo faccia qualcun'altro! 
Se hanno comprato tutti quel libro un motivo doveva pur esserci! Non resistete alla curiosità, afferrate l'ultima copia e fatela vostra! 


#8 Questo libro ha una copertina bellissima! Starà benissimo nella mia libreria! 
State arredando casa? Non avete idea di quanto un libro dalla bella copertina può rivoluzionare la vostra stanza! Può fare miracoli, provate! 


#9 Anche un mio amico era interessato a questo libro. Lo compro, lo leggo e poi magari glielo presto.
In questo modo non solo vi accaparrerete una nuova lettura ma farete pure la figura dei buoni samaritani. E anche se alla fine il libro non glielo prestate ... beh l'intento c'era!


#10 Questo fine settimana non esco, meglio comprare un libro in più tanto per essere sicuri di avere abbastanza di che leggere.
Metti che venga una tempesta di neve in piena estate e sei costretto a rimanere a casa per una settimana o più, come puoi resistere senza libri?
Meglio fare scorta!


#11 Compro solo questo libro e poi non ne prendo più fino al prossimo mese.
Questa scusa la potete riciclare e riutilizzare ogni giorno.


#12 Questo libro voglio regalarlo a un mio amico ... magari però prima lo leggo io!
Eh, è un regalo, bisogna proprio comprarlo, se no si fa la figura degli avari! E' una spesa necessaria! 


Ditemi, ne avete già usata qualcuna di queste, o ne avete perfino di nuove da suggerirmi?

giovedì 26 maggio 2016

Cosa c'è di nuovo nella mia libreria

Per la rubrica: 

"Visto che ho tanti altri libri da leggere questo mese non compro nulla" quante volte lo abbiamo detto?
Io per prima lo ripeto almeno una volta al giorno, è come un mantra, bellissimo da dire, ti fa stare meglio al solo pensare che seguirai letteralmente il tuo proposto, ma non appena vedi l'oggetto dei tuoi desideri, la tua mente fa cilecca e improvvisamente ti dimentichi di tutto tranne ... di quel meraviglioso libro che deve essere tuo ad ogni costo!
E immancabilmente, nonostante il mio bellissimo mantra, ecco che la settimana scorsa mi arriva direttamente a casa un bel pacco pieno di libri!
Nella foto qui in alto potete osservare il mio bel bottino al cui si aggiungono anche questi qui sotto (lo so sono insaziabile!).


"Shirley"
di Charlotte Brontë
Editore: Newton Compton 

Pubblicato nel 1849, due anni dopo il successo di "Jane Eyre", "Shirley" è ambientato durante le guerre napoleoniche, nello Yorkshire del primo Ottocento, percorso dai fervori dell'industrializzazione e da profonde tensioni sociali. È la storia di due donne, Shirley Keeldar e Caroline Helstone. Ricca ereditiera la prima, orfana nullatenente la seconda: a legarle sono una profonda amicizia e un uomo, Robert Moore, spietato imprenditore tessile oberato dai debiti. Caroline lo ama, ricambiata; Shirley no, ma è a quest'ultima che Mr Moore chiede la mano, per salvarsi dalle difficoltà economiche. In uno straordinario intreccio di romanticismo e analisi delle lotte di classe, Charlotte Brontë delinea il ritratto preciso e particolareggiato di un mondo in drammatica mutazione, e lo fa attraverso gli occhi di una protagonista forte e orgogliosa: il risultato è una modernissima riflessione sulla condizione femminile, che ancora oggi non ha perso nulla della sua lucidità.

"Un volo di farfalle"
di Giovannini Brunella
Editore: Project

Sullo sfondo di eventi quali una sparatoria tra malavitosi e il drammatico naufragio di Lampedusa dell'ottobre 2013, ha inizio l'amicizia tra Anna Paola e Aisha il cui incontro sembra essere già stato scritto. Entrambe ricoverate nell'ospedale di Agrigento, e sottoposte a complicati interventi chirurgici, finiscono in coma e il loro primo incontro avviene in un'altra dimensione. Aisha viene messa a conoscenza dell'esistenza di una cassa, sepolta nel giardino della casa di Damasco, contenente un antico manoscritto lasciato in custodia secoli addietro da un antenato, prima di intraprendere un viaggio dal quale non fece mai ritorno. Anche i nonni di Anna Paola possiedono un libro antico scritto da un lontano avo di origini straniere... In ospedale viene ricoverata un'altra paziente: una bimba di colore figlia di un militare. Si forma un trio molto affiatato e la religione diversa o il colore della pelle sono dettagli privi di importanza mentre invece emergono valori quali l'accoglienza, la solidarietà e l'amicizia.

"Apocalisse anno 10. Viaggio nell'Italia degli zombie"
di Furia Nicola
Editore: Arkadia

Come è mutata l.Italia a dieci anni di distanza dall'apocalisse originata dal risveglio dei morti? Esiste ancora una civiltà? In che tipo di società vivono i pochi sopravvissuti? Per dare una risposta a queste domande una squadra operativa di legionari viene incaricata, dal neocostituito Impero Italico Libero, di attraversare la penisola invasa dagli zombie. Un assortito e stravagante commando, composto da sette miliziani, partirà dal distretto di Centocelle, nelle vicinanze di una Roma oramai consegnata agli zombie, per tentare di raggiungere uno sperduto paese della Basilicata in cui pare si stiano conducendo, in gran segreto, terrificanti esperimenti sui risorti. Li accompagnerà una giovane giornalista allo scopo di documentare l'esito della pericolosa missione. Mille insidie attendono al varco i componenti del drappello e non saranno solo gli zombie a intralciare il cammino. Bande di predoni, riottosi ad aderire alla dittatura militare imperiale, agenti dei servizi segreti deviati ed eserciti di guerrieri adolescenti, figli del nuovo mondo, incroceranno la strada dei protagonisti in un crescendo di azione e colpi di scena. Ma il cataclisma che si è abbattuto in Italia è riuscito a spazzare via i vizi, le ingiustizie e le miserie umane che la caratterizzavano prima dell'alba dei morti viventi?


"Una deliziosa pasticceria a Parigi"
di Laura Madeleine

Parigi, 1909. In una stradina appartata c'è un luogo dove, a ogni ora, il profumo che si sente nell'aria è quello di zucchero a velo e crema pasticcera. La Pâtisserie Clermont è la più elegante della città, famosa per le vetrine colorate di macarons e per la gentilezza di Jeanne, la figlia del proprietario. Eppure Jeanne, dietro le apparenze di ragazza tranquilla e sorridente, ha un segreto. Un amore proibito che non può confessare a nessuno. Quando ha visto per la prima volta Guillaume du Frère, un ragazzo di Bordeaux arrivato in città per guadagnarsi da vivere come ferroviere, è stato per caso. Da allora i due non si sono più staccati, pur sapendo di non avere alcun futuro. Fino a che un terribile tradimento ha svelato a tutti il loro amore, e li ha separati, forse per sempre.
Ai giorni nostri, Petra è una studentessa di storia a Cambridge, che sta studiando la vita di suo nonno, un importante storico, e si imbatte in una strana lettera a sua firma. Datata 1910, la lettera è indirizzata a un certo G. Du Frère, e chiede una cosa sola: perdono. Petra scoprirà così la storia di Jeanne e Guillaume, e la parte che vi ebbe suo nonno, gettando luce su quello che avvenne davvero.
E lo farà andando a Parigi, innamorandosi a sua volta, e parteggiando sempre per quei due amanti del secolo scorso che volevano solo vivere la loro vita insieme.

E nella vostra libreria, cosa c'è di nuovo?

Dal libro al film: "Alice Through the Looking Glass"

Per la rubrica:


Proprio ieri sera sono andata al cinema per vedere "Alice Through the Looking Glass" il seguito di "Alice in Wonderland" prodotto sempre dal celebre Tim Burton.
L'opera cinematografica dovrebbe prendere spunto dal libro "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò" di Lewis Carroll. Dico "dovrebbe" perché in effetti non è così.
Ma diamo prima un'occhiata a quella che è la trama effettiva del libro.


"Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò"
di Carroll Lewis


Seguito di "Alice nel Paese delle Meraviglie", "Attraverso lo specchio" (1871) ne riprende i personaggi e le ambientazioni fantastiche, pur in una chiave meno trasognata e più malinconica. Nel mondo a rovescio che Alice trova al di là dello specchio di camera sua, sei mesi dopo il suo primo viaggio nel paese delle meraviglie, è valida una sola regola: credere all'impossibile. Le carte da gioco si tramutano qui nei pezzi di una scacchiera; la sequela di imprevisti e trabocchetti in una sfrenata corsa tra filastrocche, poesie, giochi. E mentre Alice si muove sulla scacchiera, di casella in casella, impara a difendersi, a dire la sua, a entrare nel gioco dell'eccentrico e dell'incredibile, a capire e a simpatizzare con gli esseri stravaganti che incontra, allucinati ma ricchi di umanità.


Quella che viene raccontata nel libro è quindi una specie di corsa assurda in cui Alice finisce immischiata. Per la seconda volta, la ragazzina dai capelli biondi, finisce in un mondo meraviglioso quanto pazzo, ma stavolta vi approda non grazie al Bianconiglio ma attraverso, appunto, uno specchio.
Nella storia, Alice parteciperà a modo suo alla corsa, incontrando nuovi personaggi ma non avrà l'occasione di incontrate gli amici di un tempo che le hanno fatto compagnia nel Paese delle Meraviglie.
Ora, tenendo presente questo breve riassunto, potrete immaginare da voi quanto, in realtà, il film sia diverso.
Innanzitutto, Alice, interpretata fedelmente sempre da Mia Wasikowska, non parteciperà ad alcuna corsa, ma il suo compito sarà quello di ritrovare la famiglia del Cappellaio Matto.
Alice, di ritorno dal suo viaggio in mare a capo della "Wonder" si ritrova a dover scegliere tra il tenere la sua casa o l'amata nave del padre.
Prima di fare questa scelta, però, Alice viene richiamata nel Paese delle Meraviglie dal Brucaliffo (Alan Rickman) che l'aiuta ad approdare nel fantasioso mondo tramite uno specchio che funge un pò da passaporta.
Al di là dello specchio, Alice trova un salotto in cui giace un tavolinetto su cui si disputa una partita di scacchi animata, questa è l'unica parte che è effettivamente fedele al libro, assieme all'uso dello specchio come porta.
Tutto ciò che avverrà da qui in poi è frutto della mente della sceneggiatrice Linda Woolverton e dei produttori Joe Roth, Suzanne Todd, Jennifer Todd, Tim Burton e John G. Scotti (produttore esecutivo).


Una volta arrivata di nuovo a Wonderland, Alice scoprirà che il suo migliore amico, il Cappellaio Matto, interpretato da un fenomenale Johnny Depp, sta perdendo poco a poco la sua moltezza, la sua allegria, la sua pazzia! Questo perchè si è convinto del fatto che la sua famiglia è ancora viva e non è, come si è visto nel precedente film, morta a causa del Ciciarampa.
Nella speranza di aiutare il Cappellaio, Alice segue il consiglio della Regina Bianca (Anne Hathaway) e va nella dimora del Tempo con l'intento di rubare la
sua cronosfera per tornare indietro nel tempo e salvare la famiglia del Cappellaio.
Ma naturalmente le cose non vanno come dovrebbero andare e Alice finisce con il farsi un bel viaggio nel passato, tra le vite dei suoi amici.
Sulle sue traccie ci sarà il Tempo, interpretato da un abile Sacha Baron Cohen.
Alice dovrà, però, vedersela anche la Regina Rossa, l'inimitabile Helena Bonham Carter, di cui scopriremo alcuni segreti mai rivelati.


Questo, senza dubbio, è stato un film piacevole da vedere, con la sua buona dose si avventura e suspense, purtroppo non è stato affatto pertinente al libro, ma di certo non è una visione da sconsigliare.
Come nel primo film, anche qui i personaggi sono stati all'altezza del compito, ed è stato un piacere rincontrarli di nuovo.


In questa nuova rappresentazione cinematografica, ci viene mostrata una Alice più coraggiosa, determinata, e decisamente più colorata! 
I costumi di scena che hanno creato per lei sono esuberanti ma rispecchiano il suo nuovo carattere, così forte e privo della paura e dell'insicurezza di cui era provvista nel precedente film.
Gli altri protagonisti sono pressoché gli stessi, eccetto il Cappellaio che qui troviamo di indole più oscura e bisognoso di un amico che gli creda.
Purtroppo, il finale del film lascia intendere che non ce ne sarà un terzo e che con questo, come nella letteratura, finiscono definitivamente i viaggi nel Paese delle Meraviglie. 


Sebbene diversa dall'originale, questa è stata una storia intensa, malinconica sul finale ma che come sempre, è stata in grado di insegnarci qualcosa di nuovo ... anche se folle. 
La parte più toccante, è stata quando, a fine film, sullo schermo è apparso un tributo ad Alan Rickman.