"L'orologiaio di Filigree Street: 1" di Natasha Pulley
Editore Bompiani
Genere Narrativa
Londra 1883.
Thaniel Steepleton lavora nella sala telegrafi dell'Home Office, nell'ufficio del Ministero degli Interni inglese.
Nella sala (un ex ripostiglio) ci sono dodici telegrafi, collegati a diversi uffici, all'interno e all'esterno della zona governativa di Whitehall.
Di sera, di solito, le macchine sono silenziose, per questo al turno di notte c'è solo una persona.
Durante uno di questi turni notturni, a Thaniel succede una cosa singolare.
Uno dei telegrafi inizia a ticchettare.
Il messaggio arriva da Scotland Yard: i Feniani hanno annunciato che il 30 maggio 1884, faranno esplodere una serie di bombe nei palazzi governativi.
Scotland Yard ha sei mesi per scongiurare questa minaccia.
Quella stessa notte, Thaniel scopre che qualcuno si è introdotto nel suo appartamento per riordinare e lasciargli un regalo: un orologio, fermo, la cui cassa non si apre.
Che ladro strano!
Due mesi dopo, ecco però che l'orologio, senza motivo, inizia a ticchettare. Lo stesso giorno, scoppia una bomba alla stazione Victoria. A rivendicare l'attentato sono i Feniani.
Thaniel è sempre più stranito da quell'orologio. A un certo punto, tenta di venderlo ma il commerciante non lo vuole, a quanto pare gli orologi come quello hanno la singolare abitudine di ... sparire.
Il 30 maggio 1884, come avevano preannunciato, i Feniani fanno esplodere una serie di bombe e se non fosse stato per l'orologio, Thaniel sarebbe morto a causa di una di quelle esplosioni.
Thaniel vuole capire, perchè l'orologio ha iniziato a suonare pochi minuti prima dell'esplosione?
Scopre che l'orologio è stato costruito dal giapponese Keita Mori, un uomo misterioso, dai nobili natali.
Thaniel va da lui e scopre un mondo fantastico abitato da prodigiose creature meccaniche che sembrano vive.
"La tua scienza può salvare una vita, ma è l'immaginazione a far sì che valga la pena di essere vissuta."
Vi ho parlato di Thaniel, di Mori, ma manca un terzo personaggio essenziale: Grace, una ragazza che frequenta l'ultimo anno a Oxford.
Grace è un personaggio bizzarro, come tutti gli altri del resto.
Lei è contraria al diritto di voto per le donne, afferma che le donne sono troppo superficiali per prendere decisioni importanti.
" ... la politica estera verrebbe decisa in base alle condizioni delle basette del Kaiser."
Grace, però, è il genere di ragazza che non si piega alle convenzioni ingiuste.
Le donne non possono entrare nella Radcliffe Camera senza accompagnatore? Grace si veste da uomo ed entra senza problemi.
"Erano filosofi; facevano due più due e ottenevano un pesce rosso."
"L'orologiaio di Filigree Street" è un libro ambientato in un contesto storico reale.
Sono gli anni in cui le donne iniziano a mobilitarsi per ottenere il diritto di voto, sono gli anni delle rivolte irlandesi.
Il 30 maggio 1884, sono davvero esplose delle bombe a Londra, bombe posizionate proprio dai Feniani.
In questo contesto storico reale prende vita una storia fantastica, incredibile, una storia che abbatte le barriere del tempo, una storia al limite tra scienza e magia.
La trama ha numerosi risvolti inaspettati, alcuni di questi non mi sono ancora del tutto chiari. È proprio questa linea sottile, praticamente irrilevante, tra realtà e fantasia che ingarbuglia un po' le cose.
Non ho ancora ben chiaro se determinati personaggi hanno poteri magici oppure se tutte le formidabile prodezze che compiono sono merito delle loro menti brillanti.
La trama è davvero curiosa e intrigante, un mix di mistero, romanticismo, il tutto in stile steampunk.
Viene, inoltre, aperta una finestra sul Giappone dell'800.
Ho letto in libro con vivo interesse e trasporto.
Il finale trasmette emozioni opposte: dolcezza e rabbia, rancore e soddisfazione.
Il seguito "Le torri di vetro" parla di un'altra storia, è collegato a questo libro tramite il personaggio di Mori che compare, però, solo alla fine del testo.
Terzo libro della serie è "Pepperharrow", uscirà ad ottobre in lingua originale, in Italia non so, invece, quando uscirà.
Assegno al libro:
3 Wonderland su 5
Commenti dalla lettura di gruppo:
Marianna: "Mi ha appassionato l'ambientazione nella Londra vittoriana dell'800 con rimandi al mondo giapponese dell'epoca. A tratti mi ha ricordato un po' lo stile onirico di Murakami.
Il personaggio più intrigante ovviamente è stato l'orologiaio, ma anche Grace così libertina e sui generis non mi è dispiaciuta.
Mi sono piaciuti soprattutto i capitoli dedicati alle usanze giapponesi, in alcuni tratti la trama è stata nebulosa e difficile da seguire, un tipo di romanzo concentrato forse più sull'atmosfera che sulla storia in sé."
Elisa: "Questo libro mi ha lasciata combattuta per tutta la lettura e anche dopo che è finito. Mi piace? Non mi piace? Diciamo che aveva delle potenzialità, ma ci sono degli elementi che mi fanno un po' storcere il naso. Grace, che all'inizio sembrava una tosta, diventa all'improvviso un'isterica e si comporta come una matta. Thaniel (odio questa abbreviazione!) non fa un cavolo per tutto il tempo e viene solo manipolato dall'orologiaio (in maniera per nulla credibile) che lo fa diventare persino un eroe (ma pare logico? Cioè, prendi uno smidollato e piloti le cose riuscendo a farlo diventare un eroe? A me non sembra credibile. Ma della personalità non vogliamo tenerne conto? Se questo non muove un dito per tutto il tempo, come possiamo aspettarci che ci diventi un James Bond tutto di colpo?) E poi i "poteri" di Mori, a me non tornano molto.
Roberta: "L'ho finito ma non so dirvi se mi è piaciuto o no, certo mi ha incuriosita tantissimo da portarmi fino alla fine. L'orologio mi è piaciuto, quanto mistero!"
Francesca: "Personalmente l'ho trovato poco scorrevole e a volte confusionario. Ho faticato un pochino a terminato."
Marina: "Un po' statico all'inizio della lettura, noioso in alcuni punti. La storia dell'orologiaio è particolare come lo è il rapporto che si instaura fra lui e Thaniel. Il mio personaggio preferito è la scienziata, avanti con la propria mentalità e personalità.
Mentre trovo privo di carattere Thaniel ed accentratore l'orologiaio. Avrei preferito un percorso diverso per il finale, che è in parte plausibile.
Un libro che forse non avrei letto se non suggerito."
Emma: "Il libro avrà un finale un po’ particolare.
L’ho letto con molte aspettative ma non mi ha soddisfatto come è finito."
Roberta: "Un libro molto interessante, particolare, all'inizio ho trovato un po' di difficoltà nel leggerlo, soprattutto dal pov di grace che mi è stata mortalmente antipatica per tutto il tempo. Odio le femministe incallite e un po' presuntuoso, mentre invece ho adorato il misterioso signor mori, e l'evolversi del suo rapporto con Thaniel, addirittura a un punto che non mi sarei aspettata. La conclusione mi ha lasciata un po' in sospeso comunque. Davvero un bel libro."
Giulia: "Avevo già in mente di leggere questo romanzo, tentata dalla copertina, eppure non mi ero mai decisa a farlo. Non mi ha convinta del tutto, devo ammetterlo. La storia è carina, tuttavia ha un ritmo troppo lento; ci ha messo tantissimo ad ingranare e non mi ha lasciato alcunché.
Non è scritto male, anzi, però la narrazione a volte è stata troppo pomposa, rovinando tutto.
Il personaggio di Mori mi ha ricordato Lazarus Jann di ‘Le luci di Settembre’ per via delle sue invenzioni stravaganti e nonostante sia quello che ho preferito dei tre, mi ha lasciata comunque perplessa."
Ines: "Libro ben scritto, personaggi ben delineati. Non ho dato il massimo perché la prima parte l'ho trovata un po' lenta ed ero arrivata già da un po' al colpevole, ma questo non mi ha ostacolato nell'immergermi a capofitto nella lettura. "
Ilaria: "Una storia così incredibile, descritta molto bene ma allo stesso tempo lascia spazio alla fantasia del lettore. Niente e nessuno è ciò che sembra, man mano che si va avanti ci sono tanti piccoli tasselli che mettono insieme questo puzzle. Il polpo meccanico è veramente simpatico, impossibile non sorridere dei suoi piccoli dispetti e nello stresso tempo commuoversi nel finale. Libro che consiglio sicuramente."
Antonella: "Una storia molto carina che secondo poteva essere sviluppata meglio, troppe cose non vengono chiarite ma lasciate all'immaginazione del lettore.
È un romanzo abbastanza scorrevole e intrigante, purtroppo il finale non mi ha entusiasmato."
Francesca: "Libro che mi ha preso fin da subito a causa della trama incalzante e piena di suspence dovuta alla vena poliziesca del libro, la quale però con l'andare delle parti si è un po' spenta e mi ha lasciato perplessa nel suo svolgimento. A un certo punto non capivo dove si volesse arrivare con la fine del racconto, ma alla fine il finale mi ha un po' sorpreso e nel complesso mi è piaciuto!"
Sonia: "Questo romanzo ci fa ragionare sul fatto che le molteplici possibilità tra cui scegliere nella vita, le scelte istintive che compieremo e che modificheranno per sempre il nostro percorso costruiscono il nostro destino. Ogni dettaglio è importante, ogni parola, ogni incontro. Tutto è calcolato!"
"Foulsham" di Edward Carey
Editore Bompiani
Genere Narrativa
Il primo volume della saga degli Iremonger era ambientato a Heap House, questo secondo volume, invece, ci porta a Bay Leaf House, un edificio pieno di tubi e grida.
Non siamo più tra i cumuli, ma a Foulsham.
Una cittadina che si trova tra Londra e i cumuli.
Clod, il nostro protagonista, è diventano una mezza sovrana, il suo tappo, invece, James Henry Hayword è tornato umano.
James ha il divieto assoluto di usare la sua mezza sovrana, ne ignora però il motivo.
James non può uscire da Bay Leaf House ed è costantemente tenuto d'occhio dalla governante, Ada Cruickshanks.
James, però, non si lascia incarcerare a lungo, alla prima occasione, fugge e perde la sua preziosa mezza sovrana.
Per Clod versione moneta inizia un viaggio tra oggetti e persone.
Clod scopre nuove abilità e si imbatte in tante nuove storie.
"Storie pazzesche, storie nel buio."
Anche questa storia è uno specchio che riflette la nostra realtà.
La saga degli Iremonger è un'enorme metafora.
Il nostro attaccamento agli oggetti, le emozioni che riversiamo su di loro, il valore che noi diamo ad essi nel libro assume le sembianze di persone/oggetti, esseri vuoti che prendono vita assorbendo quella delle persone. Oppure, ecco gli stessi oggetti che si animano ed entrano in possesso di una loro volontà. O lo stesso Binadit, nuovo personaggio accattivante, un essere che vive nei cumuli, nell'oscurità, una creatura in simbiosi con l'immondizia. Binadit è pieno di soldi ma per lui non hanno valore, non gli servono a nulla, la sua vita è lì, in quei cumuli, vive nell'immondizia, mangia immondizia, ed è forse questa la fine che faremo? Analfabeti, privi di cultura che sguazzano nella stessa sporcizia che hanno contribuito a creare, che realizzano, finalmente, che il denaro non serve a nulla, non se il mondo in cui viviamo sta morendo a causa nostra.
E non serve accumulare tutto là dove non possiamo vederlo, e non è distruggendo tutto in modo veloce, che il problema si risolve.
È agendo, come prova a fare Clod, che si cambiano le cose.
Il libro, non manca di donarci un po' di speranza. Sarà Binadit, infatti, a trovare un "sottone", un bottone, Lucy Pennant che, a sua volta, aiuterà il suo salvatore.
Questo secondo volume, mi è piaciuto un po' di meno perché la curiosità iniziale è scemata, più o meno sapevo già come stavano le cose.
Il primo libro mi ha colpita grazie al fattore "novità", questo secondo volume mi ha impressionata di meno ma l'ho ugualmente apprezzato, soprattutto per via di tutte le metafore che contiene.
Assegno al libro:
4 Wonderland su 5
Commenti dalla lettura di gruppo:
Melania: "Questo capitolo mi è piaciuto più del precedente, non riuscivo a smettere di leggerlo! Adoro Clod e Penny, sono due personaggi coraggiosi e intraprendenti. Il personaggio di Binadit mi ha fatto molto riflettere, questo libro con le sue metafore lascia forse la libera interpretazione al lettore, e ho avuto la sensazione toccasse un po' il tema del bullismo. Oltre a tutte le altre metafore con inquinamento, potere a chi pensa solo ai propri interessi, la povertà. Non vedo l'ora di leggere il terzo."
Ilaria: "A me invece è piaciuto un po' meno, perché c'è stato meno l'effetto "wow" dell'ambientazione, e poi a livello di trama si sente tanto che è "il libro di mezzo".
Ora non vedo l'ora di sapere come andrà a finire! Spero sarà tra le scelte per il prossimo mese o al massimo per giugno, non saprei aspettare di più!"
Elisa: "Questo secondo libro mi è piaciuto più del precedente. Forse perché ormai conoscevo i personaggi, forse perché non mi assaliva tutti e cinque i sensi con il puzzo e lo schifo legato alla spazzatura come faceva il primo volume, o forse perché c'era sempre una suspance di fondo. Non vedo l'ora di sapere cosa ne è stato di Lucy."
Elisa: "Mi è piaciuto davvero tanto! Più del primo, cosa rara in una saga! Ancora una volta resto sconvolta dalla fantasia dell’autore, capace di creare un mondo a se stante basato sulla spazzatura! Ho adorato Binadit ... che si rivela un personaggio ricco di sentimenti ed empatia! Mi piacciono molto anche i disegni che aprono i capitoli. Ed ora aspetto con ansia di leggere il terzo! "
Francesca: "Questo libro mi è sembrato ancora più vago e senza senso del primo, in quello almeno ti faceva vedere i vari personaggi e ho avuto l'idea che ci fosse un corpo del romanzo; qui invece sembra un po' un tutometto! Carino come il primo ma mi sembrava un po' senza capo nè coda, probabilmente dovuto anche al fatto che è il secondo della trilogia, quindi non inizia e non conclude nulla appunto."
Antonella: "Ben scritto come il primo romanzo, la storia diventa sempre più intrigante e non vedo l'ora di conoscere la vera fine della storia.
Un romanzo particolare, che mi è piaciuto molto, credo sia dovuto al fatto che è molto scorrevole e non ti accorgi di averlo già finito."
Eleonora: "Bello, bello mi è davvero piaciuto, non vedo l'ora di leggere il terzo. I fantocci sono davvero inquietanti, povero bambini ...chissà che succederà 😯"