Translate

venerdì 31 luglio 2020

Book Challenge - Agosto


Statistiche sesto mese di Challenge:
186 partecipanti
+ 600 recensioni scritte
+ 2.000 punti totali
Possiamo fare di più! Tutti a leggere!
Pronti per un nuovo mese pieno di letture?
Per partecipare:

- Essere lettori fissi del blog


VINCE IL BONUS

Bambini Sperduti: 591
Ladre di Libri: 545
Ordine della Fenice: 475
Lost In Austen: 421

Traccia Vagabonda 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi uno o più libri ambientati nel posto citato.

AUSTRALIA 


Traccia a Cascata 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi un libro che si collega a questa traccia e poi collega un altro libro a quest'ultimo (massimo 3 collegamenti).

Libro ambientato nel posto in cui vivi
(cioè città, paese, campagna, mare, montagna, lago)

Traccia Normale 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi uno o più libri che si collegano a questa traccia. 

Libro con un disegno in copertina 

I bambini sperduti usano il bonus, cambiano traccia per la loro casata: Un libro che hai in casa da tanto tempo

Tracce Autore 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Leggi uno o più libri scritti dall'autore assegnato alla tua casata.

Le ladre di libri scelgono per l'Ordine della Fenice: Chuck Palahniuk
L'ordine della fenice sceglie per le Lost in Austen: Jack Kerouac
Le lost in Austen scelgono per i Bambini Sperduti: Philip K. Dick
I bambini sperduti scelgono per le Ladre di libri: Lilli Gruber

Traccia Artista 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto -

Abbina uno o più libri all'opera qui sotto.


Luna crescente - Montague Dawson

Tema: pirati, avventure per mare, marina, crociere
Copertina: navi, notte, luna, mare

Tracce Gold
- 5 punti -


Gruppo lettura: link


Traccia Annuale 
- I punti variano a seconda delle pagine del libro letto + punti extra -

Leggi un solo libro per traccia. Avete tempo tutto l'anno per completarle.

1. Una trilogia (+3)
2. Una saga composta da cinque libri (+5)
3. Un libro di almeno mille pagine (+1)
4. Sei commedie di Shakespeare (a scelta tra: I due gentiluomini di Verona, La commedia degli errori, La bisbetica domata, Pene d'amore perdute, Il mercante di Venezia, Sogno di una notte di mezza estate, Molto rumore per nulla, Come vi piace, La dodicesima notte, Le allegre comari di Windsor, Tutto è bene quel che finisce bene, Misura per misura, Pericle principe di Tiro, La tempesta, Il racconto d'inverno) (+6)
5. Cinque classici, ognuno composto da almeno trecento pagine (+5)
6. Tutto il ciclo del "Signore degli anelli" (lo Hobbit, La Compagnia dell'Anello, Le due torri, Il ritorno del re) (+4)
7. Decameron (20 punti)
8. Cinque libri per ragazzi (+5)
9. Sei libri ambientati in sei capitali diverse (+6)
10. Leggere tutti i libri di un autore deceduto (devono essere minimo quattro) (+1 extra per ogni libro)
11. Un libro in lingua straniera (+1)
12. Arcobaleno. Leggi sette libri, ognuno deve avere il bordo di un colore dell'arcobaleno (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola) (+7)

Recensione: "Mary. La ragazza che creò Frankenstein" - Linda Bailey


Editore Rizzoli
Genere Narrativa per ragazzi 

Quando ho visto questo libro, me ne sono innamorata subito, è stato un colpo di fulmine!
Quando poi mi è arrivato a casa, mi sono innamorata ancora di più (è possibile?).
Il libro racconta come è nato il classico "Frankenstein", quali episodi hanno ispirato Mary Shelley.
Il libro non è una biografia dell'autrice, ci parla in generale della sua vita e si concentra su quegli eventi che l'hanno portata a scrivere il libro che tutti noi conosciamo, libro che parla di un uomo che crea un mostro.
La storia inizia mostrandoci Mary da piccola e ci racconta un po' la sua infanzia. 
Mary che chiama i suoi sogni "castelli in aria".
Mary che va a sognare nel cimitero dove è sepolta la madre.
La storia, però, si concentra soprattutto sui suoi diciotto anni, quando una notte tempestosa si ritrova ad ascoltare storie di fantasmi con altre quattro persone. 
Dire una notte non è esatto perché quella è la notte in cui non solo è nata l'idea del mostro letterario più conosciuto al mondo ma durante la quale sono state gettate le basi anche di un altro personaggio gotico che ha poi conquistato per secoli i lettori.
"Mary. La ragazza che creò Frankenstein" è un libro davvero pazzesco.
Non solo si legge ma si guarda anche.
In ogni pagina ci sono illustrazioni spettacolari che lasciano a bocca aperta per i colori, i tratti, i soggetti, i minuziosi dettagli. Ad inizio libro c'è anche un'illustrazione di gruppo che mostra i vari personaggi. Potete vedere due illustrazioni sul mio profilo Instagram: link
Il testo è breve, si legge in un'oretta ma ti lascia la meraviglia negli occhi.
Nel libro vengono raccontati gli episodi più rilevanti della vita di Mary e si conclude circa dopo quella fatidica notte. C'è però una nota conclusiva che approfondisce la vita di Mary.
Questo libro è un ottimo modo per avvicinare i bambini ai grandi classici della letteratura.
Sa come stupirli, come affascinarli, come incuriosirli.
A mio avviso, è un libro davvero stupendo da avere in libreria.

Recensione: "Il signor Sbagliosky" - Roberta Fasanotti


Editore Mimebù 
Genere Narrativa per bambini 

Quando ho visto la copertina e il titolo di questo libro, me ne sono innamorata all'istante.
"Il signor Sbagliosky" mi ha subito incuriosita e l'ho iniziato a leggere non appena mi è arrivato.
Il libro racconta una storia semplice, condita con un pizzico di simpatia e fantasia.
Il protagonista della nostra storia è un giovane serio e responsabile.
Arrigo è un bambino insicuro, affetto dal pallino del tuttoperfetto e schiacciato dalla severità del padre.
È gentile ma non ha amici per via di quella sua tendenza a fare tutto bene, più che bene.
Una notte sente uno strano rumorino ... non capisce proprio cosa sia, solo dopo qualche giorno, una mattina presto, scopre che quel rumore viene dal Signor Sbagliosky, un nanetto vecchierello, pelato, con la pancia e con pochi denti.
Parla in modo strano e da subito si offre di essere "amicino" di Arrigo.
Inconsapevolmente, il Signor Sbagliosky ha un'influenza positiva su Arrigo. Il bambino inizia a prendere le cose più alla leggera e riesce anche a far ridere i suoi compagni di classe, cosa mai successa prima!
Il Signor Sbagliosky non rende Arrigo meno bravo a scuola ma lo spinge ad uscire dal guscio, ad essere più spontaneo e meno rigido, meno ossessionato dall'idea che deve fare tutto in modo perfetto.
Gli insegna a ridere.
"Il signor Sbagliosky" è una storia deliziosa che si legge in poche ore e lascia il sorriso sulle labbra.
Il modo buffo di parlare del Signor Sbagliosky mi ha fatta ridere molto.
All'interno del libro ci sono anche delle illustrazioni in bianco e nero, potete vederne una qui, sul mio profilo instagram: link
Questo libro è per bambini dagli otto anni in su. È una storia fresca, leggera, spiritosa, una storia che vuole ricordare ai bambini che nella vita, bisogna anche divertirsi.
La storia parla anche del rapporto complicato tra Arrigo e il padre. Il genitore lo vorrebbe diverso da come è, una versione più atletica e meno corretta. Fortuna che Arrigo ha il Signor Sbagliosky che con i suoi grattini e la sua gentilezza lo aiuterà ad amarsi e accettarsi così come è.
Una lettura piacevole e coinvolgente. Consigliata!

P.s. Vorrei avere anch'io un Signor Sbagliosky.

mercoledì 29 luglio 2020

Recensione: "La mappa dei giorni. Il quarto libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali" Ransom Riggs


Editore Rizzoli
Genere Fantasy 

Jacob non avrebbe mai immaginato di vedere i suoi due mondi, quello Normale e quello Speciale, incontrarsi e mischiarsi.
Sembra impossibile ma nel soggiorno di casa sua ci sono i bambini Speciali e Miss Peregrine. Arrivati giusto in tempo per salvarlo dal manicomio.
"La mappa dei giorni" riprende la storia là dove si era interrotta.
Le ymbryne sono riunite a Devil's Acre, la nuova base degli Speciali bisognosi di aiuto, un rifugio da cui si può accedere agli Anelli e dove ha sede il nuovo governo degli Speciali europei.
Ovviamente, a governare sono le ymbryne, sono loro che decidono quali compiti assegnare agli Speciali.
Quelli di Miss Peregrine, però, non sono contenti degli incarichi che sono stati loro assegnati.
Loro vorrebbero aiutare, fare qualcosa per i problemi degli Speciali lì in America ma nonostante tutto ciò che hanno fatto, nonostante il fatto che tutti lì li considerano degli eroi, si ritrovano a dover fare compiti di poco conto, quasi inutili.
Fortuna che Abe ha lasciato al nipote, Jacob, una traccia, una missione da portare avanti.
In America le cose sono diverse dall'Europa. Lì non comandano le ymbryne ma i clan e gli Speciali sono merce rara, da compare a volte.
Jacob riuscirà a portare a termine la missione di suo nonno?
La storia in questo libro è molto meno elettrizzante di quelle nei precedenti volumi.
Procede tranquilla fino a quando si arriva alle ultime cento pagine, lì si concentrano tutte le avventure.
Nel resto del libro si parla più che altro della nuova situazione in cui si trovano gli Speciali europei e di alcune vicissitudini non particolarmente elettrizzanti ma interessanti perché ci fanno conoscere nuovi Speciali.
Il libro chiude con il botto, lascia intendere che nel prossimo volume, ad attenderci, c'è una grandiosa impresa.
Nonostante non ci siano molte vicende rocambolesche, il libro si legge abbastanza velocemente.
Come sempre, molto interessanti le foto all'interno del libro, foto reali trovate dall'autore.
La parte più buffa, più curiosa è quella dove i bambini di Miss Peregrine si approcciano alla modernità.
Loro hanno sempre vissuto nel passato ed ora si trovano davanti al nostro presente tecnologico e consumistico.
Per esempio non capisco proprio perché abbiamo bisogno di vari tipi dello stesso prodotto. Ne abbiamo davvero bisogno?
Nel libro si parla anche di razzismo, della paura del diverso, della segregazione, non solo dei Normali ma anche degli Speciali.
Questo libro non è il mio preferito della serie però fa da apri pista a un'avventura, seconde me, molto interessante.
Non mi resta che leggere anche il prossimo libro.

martedì 28 luglio 2020

Recensione + Intervista: "Una storia straordinaria" di Diego Galdino


Editore Leggereditore
Genere Romanzo

Il libro si apre in un modo alquanto originale.
I primi capitoli sono infatti dedicati ai cinque sensi: olfatto, gusto, udito, tatto e vista.
Ogni capitolo è incentrato su uno di questi sensi e in questa parte iniziale ci viene raccontata la storia prima della storia, come era la vita dei nostri protagonisti prima che il destino si accanisse su di loro.
Luca e Silvia sono destinati a sfiorarsi più e più volte.
In ascensore, in gelateria, nella metro, le loro vite corrono verso direzioni diverse fino a quando, finalmente, non si scontrano.
Inizia la seconda parte della storia, la più corposa, quella principale.
Luca è diventato cieco a causa di una malattia e Silvia ha dei problemi a rapportarsi con le persone, conseguenza di un'aggressione che ha subito.

" ... essere non vedente ti rende una persona sola."

Entrambi tentano di stare a galla, di approcciarsi a quella loro nuova vita.
Poi si incontrano, di nuovo e insieme scoprono che l'amore è più forte del buio e della paura.
"Una storia straordinaria" è un romanzo che pone l'attenzione unicamente sui due protagonisti: Silvia e Luca. Sono loro al centro di tutto, gli altri personaggi sono secondari, un più che completa la storia.
Silvia e Luca sono stati costruiti molto bene, a fine libro si ha quasi l'impressione di conoscerli veramente.
Altro dettaglio descritto molto bene è l'ambientazione: Roma. Dal modo in cui ne parla si percepisce l'attaccamento dell'autore per questa nostra città magica.
L'aspetto che mi è piaciuto di più del libro è l'attenzione ai sensi, argomento trattato non solo ad inizio testo ma presente un po' in tutto il libro.
Questo tema mi ha spinta a dare più valore ai sensi che spesso tendiamo a dare per scontati.
La narrazione è piuttosto scorrevole e poetica, il libro si legge velocemente ed è facile immergersi nella storia.
Nel testo, un ruolo importante lo giocano i dialoghi. Ce ne sono molti però spesso vengono tirati in ballo i film (grande passione di Silvia e Luca). All'inizio, il fatto che i protagonisti parlassero attraverso i film era interessante, poi però, a lunga andare, mi ha un po' stancata. Lato positivo è che ho ora una super lista di film da guardare!
Ciò che ho apprezzato di meno di questo libro è l'alto livello di romanticismo tra queste pagine, è una storia romantica all'ennesima potenza.
Questo particolare tuttavia è soggettivo, come a me non piace, ad alcuni di voi invece potrebbe piacere.
Secondo me vale la pena leggere questo libro perché la storia che racconta mostra quanta differenza fa l'amore nella vita delle persone. Amore che ti salva, ti dà la forza per rialzarti.
Non ho amato follemente questo libro ma sono contenta di aver intrapreso questo viaggio nel mondo di Silvia e Luca.

ORA, QUALCHE DOMANDA ALL'AUTORE: DIEGO GALDINO, lo scrittore barista.

1. Nel libro si legge che a Luca piace guardare le persone e fantasticare su di loro. È anche una sua caratteristica? Cioè i personaggi dei suoi libri sono ispirati per caso a persone che magari ha visto nel suo bar? 
In realtà i protagonisti dei miei romanzi a parte l'avvenenza e l'età rispecchiano il mio modo d'intendere l'amore, il romanticismo, la vita e soprattutto le mie passioni più grandi, come i libri, il cinema, l'arte e nel caso de Il primo caffè del mattino e L'ultimo caffè della sera la mia passione per l'arte di preparare il caffè... Nel caso di Luca, il protagonista del mio ultimo romanzo Una storia straordinaria ho solo cercato di pensare a cosa avrei fatto io se mi fosse stata tolta improvvisamente la possibilità di guardare le persone che amo, Roma e i film.

2. Quando trova il tempo per scrivere? Pensa alle sue storie anche quando lavora nel suo locale?
Da sempre per scrivere mi sveglio alle quattro del mattino, scrivo per un'ora e mezza e poi dopo essermi travestito da barista, vado a preparare il caffè ai personaggi dei miei libri. Se poi durante la giornata, tra un caffè e l'altro, mi viene un'idea me l'appunto al volo su un tovagliolino di carta per poi svilupparla la sera prima di andare a dormire.

3. Sta già lavorando a un nuovo libro? Ha già una storia che sta prendendo vita nella sua mente?
Ho appena consegnato il nuovo romanzo al mio editore se e quando sarà pubblicato non lo so, ma se e quando succederà i miei lettori stavolta si ritroveranno a leggere qualcosa di diverso. Ovviamente sempre una storia d'amore, ma sarà un amore un pochino più gotico... La protagonista infatti è una strega e si chiama Anniceride, ma tutti la conoscono come la Strega delle mele...

😮 Sembra una storia alquanto accattivante! Sono curiosa di saperne di più!

4. Ci consigli un libro. Un libro che le è piaciuto particolarmente. 
Il libro che consiglio è il mio libro del cuore... Persuasione di Jane Austen.

😊 E qui ci intendiamo alla perfezione, anch'io adoro Jane Austen, ma il libro che preferisco è Orgoglio e Pregiudizio, sebbene abbia letto tutti i suoi libri.

domenica 26 luglio 2020

Recensioni: "Il rifugiato dell'abbazia" - "Il colibrì" - "Coraline"


"Il rifugiato dell'abbazia. Le indagini di fratello Cadfael: 7" di Ellis Peters

Editore Tea
Genere Giallo Storico

È notte.
I monaci dell'abbazia di Shrewsbury sono riuniti per il mattutino.
A un certo punto, il loro canto è interrotto dall'arrivo di un giovane inseguito da un manipolo di uomini che lo aggrediscono.
L'abate Radulfus interviene per aiutare il giovane.
Il ragazzo è accusato dell'uccisione del padre di uno di quegli uomini e di aver saccheggiato la sua cassaforte.
L'abate non permette però a quel gruppo di prendere Liliwin, il giovane ora sotto la custodia del monastero.
Il monaco gli dà asilo per quaranta giorni.
Liliwin è un girovago che si guadagna da vivere facendo il buffone, giochi di prestigio e cantando alle feste.
Stava appunto lavorando a casa degli Aurifaber quando lo accusano di aver rotto una brocca e lo mandano via con solo parte del suo compenso.
Un'ora dopo, Liliwin si ritrova braccato senza sapere perché.
Fratello Cadfael ha poco più di un mese per scoprire la verità. Liliwin è davvero innocente?
Purtroppo mi sono spoilerata tutto il libro guardando prima la serie tv.
Con mia grande sorpresa, ho scoperto che l'episodio dedicato a questo volume è estremamente fedele, praticamente viene mostrato passo dopo passo ciò che è narrato nel libro.
Sfortunatamente mi ricordavo proprio tutto l'episodio quindi sapevo già chi era il colpevole e come si era svolta l'intera vicenda.
La serie delle indagini di fratello Cadfael mi piace molto perché riesce a farmi apprezzare un'ambientazione che solitamente non amo: il Medioevo, un periodo rozzo, violento, dominato dall'avarizia e dalla profonda fede in Dio.
Tema principale di questo libro è proprio l'avarizia e le sue conseguenze. Questa storia è un ammonimento, mostra come la fame di denaro ha rovinato la famiglia Aurifaber.
In questo libro le indagini non sono molto marcate, fratello Cadfael non si mette molto all'opera. Nei precedenti libri è molto più attivo, qui più che altro segue l'evoluzione degli eventi.
Tutte le attenzioni sono puntate ovviamente sulla famiglia Aurifaber e il giovane accusato di essere un assassino.
Tra tutti i personaggi, quello che maggiormente ha attratto la mia attenzione è Griffin, un tredicenne con un ritardo mentale, un grande lavoratore al servizio del fabbro Peche.
Questa lettura è stata meno coinvolgente rispetto alle altre della serie. Questo non è dovuto tanto a un difetto della storia ma al fatto che la conoscessi già, sembrava quasi una rilettura.
Il fatto di conoscere già tutto ha reso meno entusiasmante la lettura.

"Il colibrì" di Sandro Veronesi 

Editore La Nave di Teseo
Genere Narrativa

Di solito evito come la peste i libri che hanno vinto qualche premio o che sono troppo acclamati.
Nella mia mente, questi meriti vengono associati alla delusione, motivo per cui mi tengo lontana da questi "casi editoriali".
Con "Il colibrì" ho voluto però fare un'eccezione, a causa di alcuni commenti che avevo letto in proposito.
Non ho preso però il libro ma l'audiolibro.
"Il colibrì" è Marco Carrera, soprannominato così dalla madre per via di un ritardo della crescita che aveva da bambino.
Marco è un oculista e nel 1999, una mattina di metà ottobre, riceve nel suo studio una visita inattesa.
Al primo piano di uno dei palazzi del quartiere trieste di Roma, entra Daniele Carradori, un uomo calvo, barbuto, dallo sguardo magnetico, psicanalista della moglie di Carrera.
Marco non lo sa ancora ma Carradori gli cambierà la vita, si può dire che gliela salverà.
Ironico perché a Marco gli psicanalisti non piacciono proprio, ma se li ritrova sempre intorno.
Questo è l'inizio di "una storia di molte altre storie".
Viaggiando avanti e indietro nel tempo, leggiamo non solo della vita di Marco ma anche di quella dei personaggi secondari.
Nonostante i continui salti temporali, la lettura non risulta confusa, anzi è facile seguire la storia, o meglio, le storie.
Ogni personaggio ha il suo spazio nella trama, nessuno viene ignorato, di ognuno viene raccontata, anche se in generale, la storia.
Leggiamo quindi di Marco, ma anche di Carradori e ovviamente di Marina, la moglie di Marco, e di Luisa, l'amore di sempre, poi c'è Duccio, l'amico che porta sfortuna e la sua teoria dell'occhio del ciclone, poi della figlia con il suo filo invisibile e Miraijin, l'uomo nuovo.
Una giostra di vite, eventi, malattie, amori sospesi e litigiosi, grandi gioie e dolorose perdite.
Una storia di attimi, momenti in cui tutto cambia, il rapporto con la moglie, con la figlia, con l'amico.
Il libro pone l'attenzione sulle crepe, là dove le cose hanno inizio e dove incominciano a incrinarsi.
Ciò che mi è piaciuto di più di questo libro sono proprio questi attimi, apparentemente insignificanti che però sono in grado di cambiare le vite delle persone.
E quel concetto di colibrì: il coraggio di stare fermi.
Tutto questo è narrato, a volte, attraverso lettere o e-mail.
La narrazione è scorrevole, ammaliante ma a volte anche puntigliosa.
Mentre ascoltavo il narratore leggere la lista degli arredi con tanto di dettagli e prezzo stavo per perdere la pazienza.
Un altro aspetto che non ho apprezzato è la lunga serie di sfortune che capitano a Marco. Verrebbe proprio da dire: ma tutte a lui?

"Svariate persone sono seppellite dentro di noi"

"Il colibrì" è una storia triste, malinconica a tratti, ma ha il suo perché, quel pizzico di saggezza che dà senso a tutta la storia.
Ora non posso dire di aver amato questo libro, di considerarlo un capolavoro ma sicuramente non mi è dispiaciuto.

"Coraline" di Neil Gaiman

Editore Mondadori
Genere Libri per ragazzi

Coraline e i suoi genitori si sono trasferiti in una casa suddivisa in vari appartamenti.
Al pianterreno ci sono due anziane e grassocce donne: Miss Spink e Miss Forcible. Due ex attrici che convivono insieme ai loro terrier scozzesi.
Nel sottotetto vive invece un anziano pazzo con dei baffi enormi. Sta cercando di ammaestrare un circo di topi, senza troppo successo.
Per far passare il tempo, Coraline esplora i dintorni della casa ma un giorno, causa pioggia, è costretta a spostare le sue ricerche all'interno della sua nuova casa.
Curiosando nelle stanze trova una porta che però dà su un muro di mattoni.
O forse no?
Un giorno in cui la madre è fuori, Coraline si procura la chiave della porta e quando la apre scopre che il muro è sparito e al suo posto c'è un corridoio buio che porta ... alla sua casa, a un'altra versione della sua casa dove ci sono i suoi altri-genitori con i bottoni al posto degli occhi.
È in un altro mondo, dove i gatti e i cani parlano, un mondo magico con spettacoli in teatri pieni di cani, un mondo in cui Coraline può avere ciò che vuole ma deve indossare anche lei i bottoni.
La cosa che mi ha stupito di più di questo libro è il fatto che è la versione semplificata del cartone.
Mi aspettavo di leggere qualcosa di completamente diverso, invece non solo è uguale ma anche meno ricco rispetto al film.
Cosa che mi ha delusa.
Certo, la storia è originale e accattivante, ma mi aspettavo di più.
"Coraline" è una storia sul coraggio, sull'affrontare le proprio paure.
È una storia di paura per ragazzi, così dice l'autore prima dell'inizio della storia, ma io trovo che il cartone faccia venire molti più brividi.
Non è una storia lunga, si legge in poco tempo e la narrazione è scorrevole.
Coraline forse è un po' troppo matura per la sua età, a volte sembrava proprio un'adulta. Riesce a mantenere la calma in situazioni tese e ho come avuto l'impressione che la magia, la fantasia, non fossero cose per lei. Per questo non sembrava una bambina.
Questo libro mi ha un po' frastornata.
Strano ma vero: è meglio il film.

mercoledì 22 luglio 2020

Recensioni: "Il dolce domani" - "Ristorante al termine dell'universo" - "Cinder"


"Il dolce domani" di Banana Yoshimoto

Editore Feltrinelli
Genere Narrativa

A ventotto anni Sayoko scopre di non essere immortale. Tutti da giovani vediamo la morte come qualcosa di così lontano, quasi sconosciuto ma Sayoko la vede da vicino.
Lei e il suo ragazzo hanno un incidente durante un viaggio in auto.
Lei sopravvive, lui no.
Lei dovrà affronta non solo un recupero doloroso ma dovrà anche imparare a sopravvivere alla perdita del suo ragazzo.
"Il dolce domani" è una storia che parla del dolore di perdere una persona amata, della nuova visione della vita che si ha dopo aver visto la morte così da vicino.
Sayoko si confronta sempre più spesso con la solitudine, con la malinconia derivante dai ricordi.
Confronta la vita che aveva con quella che ha ora, una vita senza anima, vissuta in compagnia di una fantasma.
Banana Yoshimoto è molto brava a descrivere le sensazioni provate dai suoi personaggi e a pennellare l'ambientazione dentro cui si svolge la storia.
Purtroppo, non amo questa autrice per via della sua narrazione.
È sì avvolgente e ammaliante ma è dispersiva. La Yoshimoto parte da un fatto e poi vi collega decine di ricordi. Il personaggio prova una determinata sensazione ed ecco che questa evoca eventi del suo passato.
Questo particolare è il motivo per cui non amo leggere i suoi libri. Non amo tutti questi salti da un ricordo all'altro.
Questa però è l''unica critica che posso farle.
Questo libro non ha una trama originale ma la Yoshimoto tratta il tema in modo personale, unico, il concetto dell'anima persa non l'avevo mai letto da nessun'altra parte.
Secondo me, i libri della Yoshimoto o si amano o si odiano, senza via di mezzo.
Io, sfortunatamente, non sono una sua grande fan.

"Ristorante al termine dell'Universo (Guida galattica per gli autostoppisti Vol. 2)" di Douglas Adams 

Editore Mondadori
Genere Fantascienza

Questo è il secondo libro della serie "Guida galattica per gli autostoppisti".
Una serie fantascientifica ma anche molto divertente.
Alla sesta frase del primo capitolo stavo già ridendo.
Ma di cosa parla il libro?
La Terra altro non è che un enorme computer che deve scoprire qual è la Domanda Fondamentale sulla Vita, l'Universo e Tutto Quanto.
La riposta la si sa già, manca la domanda.
Il problema è che la Terra viene distrutta un attimo prima di rivelare questa domanda.
Bisognava far spazio per una super-strada interspaziale.
Fortunatamente si sono salvati due terrestri, ora su un'astronave inseguita dai Vogon (coloro che hanno distrutto la terra e voglio completare ora il lavoro).
Riusciranno a sopravvivere insieme ai loro nuovi amici spaziali?
Tra le pagine di questa serie ci si diverte davvero un mondo!
Litigi con macchine super tecnologiche e super non funzionanti.
Navi spaziali con bubboni gialli.
Robot depressi e ascensori esasperati.
Palazzi che vengono rubati e fatti volare attraverso lo spazio interstellare.
Corpi che divorziano dalla propria mente.
Comandanti che fanno il bagno da tre anni.
E ovviamente il Milliways, un costosissimo ristorante al termine dell'universo. La sua esistenza è complicata da spiegare, è in una bolla temporale ferma alla fine dell'universo.
Mentre si mangia carne di animali che vengono direttamente al tuo tavolo per chiedere quale loro pezzo desideri, si può vedere l'universo esplodere.
Questo libro racconta di avventure spaziali tragico-comiche.
L'universo dipinto in questo libro è ironico, tendenzialmente sfortunato, logicamente senza senso.
Questa è una serie stellare, è così folle, così originale.
Magari il genere fantascientifico non fa per voi ma questa serie è unica. Io ve la stra - consiglio.

"Cinder" di Marissa Meyer
Editore Mondadori
Genere Fantasy

Il libro è ambientato nel futuro, dopo la quarta guerra mondiale.
Un futuro in cui la luna è abitata da umanoidi dai pericolosi poteri e in cui le persone possono essere trasformate in cyborg.
In questo futuro l'umanità è a rischio per via di una malattia mortale, la pesta o anche chiamata letumosi. Una malattia che non ha ancora cura, nonostante sia ormai presente da dodici anni.
La storia si focalizza in particolare su Cinder, l'unico meccanico fisso del mercato settimanale di Nuova Pechino. 
Gli altri mercanti la guardano sempre male perché lei è un cyborg, ha cioè delle componenti artificiali.
Una mano e una gamba sono meccanici, inoltre ha un'interfaccia mentale.
I cyborg non sono ben visti. Benché nati umani, vengono considerati dei mostri, degli oggetti da possedere. 
Un giorno, mentre Cinder aspetta l'arrivo di Iko, un effervescente androide "dall'immaginazione meravigliosa" e con una personalità del tutto singolare, al suo banco arriva il principe Kaito, detto Kai.
Lui è andato da lei in incognito, il suo androide non va più e ha bisogno che Cinder lo ripari.
Quello stesso giorno, al mercato si diffonde il panico, non per l'arrivo del principe ma per il fatto che uno dei mercanti scopre di avere la peste.
Cinder scappa di nascosto per non essere messa in quarantena e torna a casa dalla matrigna e dalle due sorellastre.
Cinder appartiene ad Adri, la sua matrigna, la sua proprietaria. Deve dare a lei tutto ciò che guadagna. Cinder mantiene tutta la famiglia ma non un soldo viene speso per lei.
Cinder è sfruttata e derisa, è una Cenerentola versione cyborg.
Sfortunatamente, una delle figlie di Adri, quella a cui Cinder tiene di più, si ammala di peste e Adri, furente, dà la colpa a Cinder e la vende come test sul vaccino della peste.
I cyborg vengono usati da anni per testare le cure, sono cavie, sono schiavi.
Cinder viene presa e ... 
Avevo decisamente sottovalutato questo libro. Le mie aspettative erano molto basse ma mi sono ricreduta in fretta. "Cinder" è una lettura coinvolgente, una rivisitazione davvero originale di "Cenerentola".
Il libro affronta tematiche come i pregiudizi, la concezione di essere superiore ed inferiore.
Cinder è poi un personaggio più interessante del previsto.
L'autrice si è ispirata alla favola di "Cenerentola" ma ha creato poi una storia molto più complessa.
Marissa Meyer  riesce molto bene a coinvolgere il lettore, a suscitare in esso sentimenti come lo sdegno, la rabbia, la tenerezza.
Il finale di questo libro è molto elettrizzante, alcune rivelazioni però erano prevedibili.
Sono molto curiosa e impaziente di leggere i seguiti, questa storia mi ha affascinata molto più di quanto mi aspettassi.
Consigliata!

domenica 19 luglio 2020

Recensione: "Tulle, scorpioni e fantasmi (I misteri di Amelia Montefiori Vol. 1)" - Sara Ottavia Carolei


Editore Self
Genere Giallo 

Mi sono innamorata di questo libro prima ancora che uscisse su Amazon ed ora che l'ho letto, confermo: un esordio niente male. 
Amelia Montefiori è un'esperta di oggetti antichi ed occultismo.
Ad una festa, Amelia conosce Enrico Limardi, un investigatore, un criminologo che si interessa anche di crimini d'arte ... ma non solo.
Poco tempo dopo, infatti, Amelia viene contattata da Enrico, il quale ha un cliente con un problema di ... fantasmi.
Enrico ha bisogno di un'esperta di occultismo per un'indagine che riguarda un fantasma piuttosto tumultuoso.
Che dite? Non è un caso intrigante? Non inizia tutto con il delitto ma con il fantasma!
"Tulle, scorpioni e fantasmi" è la prima opera di Sara Ottavia Carolei.
Non l'ho trovata perfetta ma è stata ugualmente una bella lettura.
All'inizio ci viene presentata Amelia, la nostra protagonista. Nei primi capitoli, l'autrice ci parla di Amelia, della sua vita, della sua infanzia, dei suoi studi, del suo lavoro, avrei preferito che parlasse di lei un po' alla volta, durante tutto il libro.
Comunque il personaggio di Amelia è stato delineato molto bene.
Ci sono rimasta un po' male quando ho scoperto che Amelia non è una vera e propria strega ma una sensitiva.
Mi immaginavo una strega che fa incantesimi e pozioni ma alla fine i poteri di Amelia riguardano solo i fantasmi.
I fantasmi, in questo libro, sono entità in grado di fare del male, di spostare oggetti, di trasmettere visioni (almeno ad Amelia).
Questa particolarità ha reso la storia più intrigante e mi ha fatto venire anche qualche brivido.
Le indagini sono particolari, non vengono fatte solo su carta, su internet o interrogando le persona ma anche attraverso proprio il fantasma.
La trama di questo libro è davvero intrigante e la copertina e il titolo sono strepitosi.
Non mi ha convinto molto la narrazione, non è molto scorrevole, in certi punti facevo fatica ad andare avanti. Forse è troppo minuziosa, l'avrei preferita più leggera.
Da ricordare però che è il primo libro dell'autrice e come inizio mi pare più che buono.
Consigliato.

Recensione Lettura di Gruppo: "Finale" - Stephanie Garber


Editore Rizzoli
Genere Fantasy

Eccomi qua, alla fine di un fantastico viaggio che mi ha portata tra mille illusioni e centinaia di segreti.
"Finale" è l'ultimo libro della trilogia "Caraval", una serie di libri che parlano di un gioco pazzesco che sembra tremendamente reale.
Il primo libro era narrato da Rossella, il secondo dalla sorella Donatella e quest'ultimo da entrambe.
Delle due sorelle ho sempre preferito Donatella, la più coraggiosa, la più impavida, la più esplosiva, è un agglomerato di guai, mentre lei tenta di eliminare i Fati, leggendarie figure dai potenti e pericolosi poteri, Rossella organizza un'assurda gara per scegliere chi sposare.
Insomma, Rossella è sempre stata la più prudente tra le due sorelle, quella che sceglie la strada sicura, più facile piuttosto che quella più ardua ma anche più fruttuosa.
In questo libro, Rossella ricoprirà un ruolo importante, ne sarà all'altezza?
"Finale" riprende la storia là dove si era conclusa in "Legend".
Dopo la fine del secondo Caraval, Tella continua a ricevere la visita di Legend in sogno.
Dopo due mesi, però, lui non si fa più vedere.
Preoccupata, Tella corre a cercarlo e scopre la prima di una serie di rivelazioni che l'aiuteranno a capire come eliminare il problema dei Fati.
Di tutta la trilogia, quest'ultimo libro è quello che più ho apprezzato.
"Finale" è ricco di avventure, segreti da svelare e mille problemi di cuore.
L'amore più grande contenuto in questo pagine, però, sono convinta che sia quello di Julian per il fratello. Lui gli vuole bene nonostante il fratello non lo ricambi.
Come nei precedenti volumi, anche in questo libro non si sa mai a chi credere e di chi fidarsi.
Il bello di questa trilogia è proprio il senso di smarrimento che ti trasmette. Non sai mai a chi e a cosa credere.
Quest'ultimo libro, però, dà una risposta a tutti quei quesiti che erano rimasti in sospeso ... tuttavia, io ho ancora qualche curiosità in merito ad alcuni dettagli che sono emersi nella parte finale del testo. Dettagli che riguardano il futuro dei personaggi, quindi, domanda: ci sarà un sequel o una serie successiva? 
Io sarei molto curiosa di leggerla.
"Finale" è la degna conclusione di una trilogia sorprende, una parte del finale però non mi è piaciuta molto, l'ho trovata affrettata, meritava uno sviluppo più attento e approfondito.
Se non lo avete ancora fatto, vi consiglio caldamente la lettura di questa trilogia.
Amori, inganni, magia, questa serie è davvero meravigliosa.

Qui sotto i commenti della lettura di gruppo.

domenica 12 luglio 2020

Recensione: "La ragazza senza nome" - Elda Lanza


Editore Salani
Genere Giallo

Recensione breve 👉 Questo libro mi ha stupita e resa scontenta allo stesso tempo.

Recensione lunga 👉 "La ragazza senza nome" è un romanzo postumo, pubblicato cioè dopo la morte dell'autrice. Il libro fa parte della serie che vede protagonista l'avvocato Gilardi.
Un giorno, l'avvocato viene disturbato dall'arrivo inatteso di una donna.
La signora afferma di sapere chi era la ragazza sconosciuta trovata morta nella roggia di Sanpietro, tra la spazzatura. Questa sua conoscenza vuole rivelarla all'avvocato perché lo stima molto e beh ... voleva conoscerlo.
La donna viene ascoltata, la sua storia viene registrata e Gilardi la convince poi ad andare dalla polizia con la sua socia, Laura Licasi, per raccontare il tutto anche all'ispettore Scalzi, è lui infatti che si occupa del caso.
La donna, però, non riesce ad arrivare da Scalzi. Viene uccisa e il registratore scompare. I due avvocati sono gli unici che conoscono la storia raccontata dalla signora ... loro e la figlia.
Questo è il problema con il caso della ragazza senza nome: i testimoni fanno una brutta fine, chi sa qualcosa sulla ragazza, viene tolto di mezzo, non si riesce a capire chi sia la vittima.

"Che male poteva fare una che rideva sempre?"

Gli eventi narrati si susseguono molto velocemente, i capitoli sono brevi e sintetici.
La narrazione è veloce e scorrevole ma non coinvolgente al 100% proprio per via di questa super sintesi.
Solitamente amo quando i gialli vanno dritti al punto ma in questo caso è come se mancasse qualcosa.
Non so se ciò è dovuto al fatto che l'autrice non ha fatto in tempo a terminare/rivedere l'opera o se è proprio così che la voleva e quindi è un "problema" del suo modo di scrivere, fatto sta che la narrazione non mi ha convinta totalmente.
Sembra quasi di leggere la bozza, non il libro finito.
Inoltre, lo spazio che viene dedicato al privato dei due avvocati non ha catturato il mio interesse.
La parte riguardante il caso mi ha conquistata molto di più, soprattutto quando a metà libro viene fatta una scoperta che mi ha lasciata completamente di stucco. Non mi aspettavo proprio un tale sviluppo degli eventi. Era da tempo che non mi stupivo così tanto di fronte a un colpo di scena.
Quindi da una parte c'è un'indagine accattivante e dall'altra una narrazione rigida, scarna.
Non boccio questa lettura ma nemmeno la elogio.
Sicuramente è un giallo che stupisce, peccato però per la narrazione.

venerdì 10 luglio 2020

Review Party: "Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie" di Lord Dunsany



Editore Mondadori
Genere Fantasy

Lord Dunsany, alias Edward John Moreton Drax Plunkett era uno scrittore e drammaturgo irlandese, famoso per le sue opere fantastiche ambientante in un mondo immaginario.
Lord Dunsany era uno scrittore estremante attivo, nell'arco della sua vita ha scritto tredici romanzi, centinaia di racconti e poesie, più di quaranta drammi teatrali, dozzine di saggi, cinque volumi di autobiografie, senza contare il grande numero di articoli, lettere, critiche letterarie e teatrali.
La Mondadori ha voluto riunire in unico libro alcune di queste sue opere fantastiche.
In "Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie" sono contenuti:
- Il Libro delle Meraviglie (una raccolta di quattordici racconti)
- Demoni, uomini e dei (una raccolta di racconti che contiene le sottocategorie: Uomini, Eroi e meraviglie, Jorkens, Dei)
- La figlia del re degli elfi (libro completo)
- La maledizione della veggente (libro completo)
Il mio compito, oggi, è di parlarvi della prima raccolta di racconti: Il Libro delle Meraviglie.
Il titolo mi ha attratta fin da subito, mi ha fatto pensare a storie magiche ed epiche.
Questa raccolta contiene quattordici racconti diversi tra loro.
Protagonisti di queste storie sono centauri, sfingi, nomadi, ladri, pirati, draghi, Farfurelli.
Lord Dunsany ha creato un mondo abitato sia da uomini che da creature fantastiche, mistiche, divine. Ha creato una realtà in cui potesse coesistere reale e utopico.
Tutti questi suoi personaggi si muovono in scenari diversi, fantastici o reali. Alcune storie sono ambientate a Londra, altre ai confini del mondo.
Peculiarità di queste storie è la mancanza di un vero e proprio inizio, sembrano tagliate da storie più ampie e alcuni finali sono un po' troncati.
I racconti in questa prima raccolta sono abbastanza brevi e scorrevoli.
Sono storie semplici, non troppo elaborate ma piene di fantasia e a volte è stato aggiunto anche un pizzico di magia.
Sono storie di re che tentano di conquistare la loro regina, storie di ladri e stranieri che tentano di vendere finestre magiche che mostrano sempre una città splendente con stendardi con sopra draghi d'oro.
Una delle storie che mi è piaciuta di più è quella del capitano Shap (L'incoronazione di Thomas Shap), un pirata che aveva una nave-isola e tentava di conquistare una regina.
Altra storia affascinante è quella della regina dei boschi (La cerca delle lacrime della regina), Sylvia che decide di sposare solo l'uomo che riuscirà a farla piangere.
Particolare affascinante del libro sono le stupende illustrazioni in bianco e nero che raffigurano alcuni episodi delle storie. Sono però state inserite un po' a caso, non tutte compaiono all'interno del capitolo, della storia che rappresentano.
Leggendo questo libro ho scoperto di non essere una grande fan di Lord Dundany e delle sue opere ma ciò non mi ha impedito di apprezzare ugualmente alcune sue storie.
Cosa che mi è piaciuto tanto è il continuo cambio di ambientazioni, lo scrittore, con le sue storie, ci fa viaggiare continuamente.
Se amate i fantasy, la mitologia e i racconti, non vi resta che leggere questo libro.

giovedì 9 luglio 2020

Cosa c'è di nuovo nella mia libreria


In questi ultimi mesi mi sono arrivati/ho comprato un sacco di libri ed ebook nuovi.
Alcuni li ho comprati, altri li ho ottenuti in scambio e altri ancora li ho ricevuti tramite le collaborazioni con le case editrici.
Di sicuro, per i prossimi mesi, non rischierò di rimanere senza libri da leggere.
Vi mostra ora i miei nuovi libri.