Editore FELTRINELLI
Pagine 58
Prezzo 6,50 EURO
Anno prima edizione 2012
Genere: Narrativa italiana
Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante,
capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film "La leggenda del pianista sull'oceano".
Un monologo di appena cinquanta pagine, in grado di emozionarti come pochi.
Una bella storia da raccontare a chi, ha la pazienza di ascoltare.
Uno personaggio, Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, un nome che la dice lunga.
Destinato alla grandezza, ufficialmente mai nato, sarà un uomo che vi travolgerà con il suo semplice stare al mondo. Mai sceso dalla nave da crociera: Virginian, solca gli oceani, incantando tutti con la soave melodia del suo piano.
La sua semplicità, la sua stravaganza, il suo essere al di là della vita, lo rende uno dei personaggi più interessanti della scrittura italiana.
Sembra quasi una storia surreale ma se per un attimo, fai finta che sia tutto vero, non puoi fare a meno di incantarti.
Umiltà, ingegno, genialità, è ciò che rende questo libro: unico.
Non posso non dargli:
5 stelle su 5
Mi è impossibile ricopiare tutto il testo, per questo mi limiterò a queste poche frasi:
- "Suonavamo perché l'Oceano è grande, e fa paura, suonavamo perché la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov'era, e chi era. Suonavamo per farli ballare, perché se balli non puoi morire, e ti senti Dio. E suonavamo il ragtime, perché è la musica su cui Dio balla, quando nessuno lo vede.
Su cui Dio ballava, se solo era negro."
- "Credetemi, non ne troverete altre di navi così: forse, se cercherete per anni ritroverete un capitano claustrofobico, un timoniere cieco, un marconista balbuziente, un dottore dal nome impronunciabile, tutti sulla stessa nave, senza cucine. Può darsi. Ma quel che non vi succederà più, potete giurarci, è di stare seduti col culo su dieci centimetri di poltrona e centinaia di metri d'acqua, nel cuore dell'Oceano, con davanti agli occhi il miracolo, e nelle orecchie la meraviglia, e nei piedi il ritmo e nel cuore il sound dell'unica, inimitabile, infinita, ATLANTIC JAZZ BAAAAND!!!!!"
- "Lui l'aveva una ... buona storia. Lui era la sua buona storia. Pazzesca, a ben pensarci, ma bella ... E quel giorno, seduto su tutta quella dinamite, me l'ha regalata."
- "Novecento, tutto questo è assolutamente contrario al regolamento".
Novecento smise di suonare. Era un ragazzino di poche parole e di grande capacità di apprendimento. Guardò con dolcezza il comandante e disse: "In culo il regolamento".
- "E se io ci ripenso, mi sembra che era quella cosa lì, essere felici. O una cosa del genere."
- "Il mondo, magari, non l'aveva visto mai. Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l'anima."
- "Cristo, ma le vedevi le strade?/ Anche solo le strade, ce n'era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una/ A scegliere una donna/ Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire/ Tutto quel mondo/ Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce/ E quanto ce n'è/ Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla? A viverla .../ "
- " Ho disarmato l'infelicità. Ho sfilato via la mia vita dai miei desideri. Se tu potessi risalire il mio cammino, li troveresti uno dopo l'altro, incantati, immobili, fermati lì per sempre a segnare la rotta di questo viaggio strano che a nessuno mai ho raccontato se non a te./"
Mentre leggevo la recensione mi sono ricordata che anche io ho letto Novecento, e questo risulta essere sintomatico sulla mia poca passione per Baricco! Il problema è che con questo scrittore sento sempre dell'attrito. Mi dà l'idea di una persona brava a scrivere, brava a creare frasi ad effetto ma vuote, una di quelle persone di cui ti segni tutti gli aforismi sul diario ma che alla fine del libro ti chiedi: "e quindi?"
RispondiEliminaConcordo, anch'io non sono riuscita ad apprezzarlo appieno :/
EliminaProverò a rileggerlo, con calma ^_^
EliminaIl film, invece, è molto bello! L'ho visto per la prima volta alle medie! Consiglio a tutti la sua visione!
RispondiEliminaStavo appunto cercando la recensione di questo libro (mi rendo conto che l'hai scritta molto tempo fa), ho visto il film svariate volte, ma ancora non sono riuscita a decidermi a leggere "Novecento" perché ho il timore che il film superi di gran lunga il libro. I commenti che trovo in giro non mi fanno pensare diversamente, magari un'opportunità gliela darò lo stesso però =)
RispondiEliminaAnch'io ho visto il film, molto prima di leggere il libro. E' proprio guardando il film che mi è venuto una voglia irrinunciabile di acquistare il libro. E per quante emozioni mi abbia dato il film, il libro è divenuto un tesoro prezioso che tengo stretto al cuore. Non rileggo mai i libri, ad eccezione di due: Orgoglio e pregiudizio e Novecento.
EliminaHo seguito il tuo consiglio e alla fine mi sono decisa a leggerlo! Sì, n'è valsa davvero la pena, diventerà uno di quei libri da tenere in bella mostra sulla mensola per poterlo sfogliare di tanto in tanto =)
EliminaSono felice che ti sia piaciuto! Questo libro rimane tuttora nella mia top10 dei libri preferiti!
EliminaOddio mi fa troppo senso vedere il massimo dei voti per questo libro. Io l'ho detestato, assolutamente detestato!! Da allora non ho più letto Baricco, anche se volevo dargli un'altra possibilità, prima o poi!
RispondiEliminaquesto è l'unico libro dell'autore che ho letto ed ho amato moltissimo sia il libro che il film! E' uno dei miei preferiti in assoluto
Eliminail film è molto bello.
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