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giovedì 6 settembre 2018

Recensione: "Il volo dei cuori sospesi" - Elvia Grazi



Editore Garzanti
Pagine 220
Prezzo Cartaceo 17,60 €
Prezzo Ebook 9,90 €
Prima Pubblicazione 2018
Genere Narrativa Italiana


Le gemelle Ariele e Rebecca, di origine ebraica, non potrebbero essere più diverse. La prima, occhi così limpidi che ci si può vedere attraverso, è timida e schiva; la seconda, penetranti occhi verdi, è una ribelle pronta a sfidare tutto e tutti pur di non subire la vita. Ma Ariele possiede un talento che Rebecca non ha: fa sogni premonitori. Una fortuna e una condanna, perché spesso le cose che vede accadono senza che lei possa impedirlo. A nulla, infatti, servono quei sogni quando l’odio nazista si riversa sul paese in cui hanno trovato riparo. Così, la loro madre Giuditta si trova costretta a prendere una decisione cui nessuno dovrebbe essere chiamato: può salvare solo una delle figlie. E sceglie di salvare Ariele, affidandola alle cure di un’amica, e di portare con sé ad Auschwitz Rebecca, convinta che il suo carattere forte potrà salvarla. Una decisione che lascia un segno indelebile nella storia di tutta la famiglia. Negli anni a venire, Rebecca, che sopravvive all’orrore dei campi, chiude il suo cuore al mondo e decide che a nessuno sarà più permesso di calpestarlo. Al contrario, Ariele cerca di non sprecare l’occasione che le è stata offerta. Accoglie l’amore che le viene dato e se ne fa portavoce nella vita di tutti giorni. Senza mai tirarsi indietro. Anche quando Rebecca, con la quale non è più riuscita a ricostruire un rapporto, bussa alla sua porta e le chiede di occuparsi di una figlia, la sua, che non riesce nemmeno ad abbracciare, una bimba cui ha voluto dare un nome che racconta tutta una storia: Catena. Talvolta i ricordi sono come sassi che possono trascinarci a fondo, bloccando in un freddo, sincopato respiro gli ingranaggi del cuore.

Ariele e Rebecca sono due gemelle.
Condividono lo stesso aspetto, occhi chiari, bionde, ma hanno caratteri opposti.
Ariele è timida, mite, ubbidiente, Rebecca è invece forte, ribelle, vendicativa, curiosa.
Ariele ha poi un dono inusuale: sogna il futuro, sogna la morte.
La prima volta che ha avuto una di queste premonizioni aveva cinque anni, ha sognato la morte del padre, cosa che si è effettivamente realizzata pochi giorni dopo.
La nostra storia, o per meglio dire, quella di Ariele e Rebecca, inizia dalla fine, con un sogno che Ariele fa nel 1993, e da lì torniamo poi nel passato delle due gemelle.
Il libro copre gli eventi che vanno dal 1943 al 1993.
La vita delle gemelle è sempre stata piuttosto complicata.
Da piccole hanno dovuto affrontare la seconda guerra mondiale.
Loro madre Giuditta ha dovuto darsi da fare per accudirle. Ha lavorato sodo, quando questo non bastava, rubava oppure usava le visioni di Ariele per predire il futuro alla gente del posto.
In paese la consideravano una strega, ma a lei non importava, il suo unico obbiettivo era dare da mangiare alle sue figlie. Cosa che è diventata ancora più complicata, quando di mezzo ci si sono messe le leggi razziali.
Erano anni bui, anni in cui la crudeltà riempiva anche i cuori dei più giovani, e Rebecca, con la sua sfrontatezza, di nemici se ne era fatti alcuni.


Poi ecco arrivare una nuova premonizione di Ariele: le brigate nere stanno arrivando.
Giuditta e le figlie tentano di nascondersi ma l'odio è tenace e arriva fino a loro.
Quando tutto sembra perduto, però, giunge un aiuto, una speranza tramite una madre ariana che ha perso la figlia.

"Dammene una."

È così che Giuditta deve fare una scelta che una madre non dovrebbe mai fare. Quale figlia salvare e quale sacrificare?
Sceglie la via più sensata: salva Ariele, la più fragile, l'unica delle due che sicuramente non resisterebbe in un campo di concentramento.

"Tua madre ti ha dato la vita due volte, non buttarla via."

Mentre Ariele va in Svizzera con la sua nuova famiglia, Rebecca finisce ad Auschwitz a causa della scelta della madre.

"Forse per troppo amore, forse per un senso di colpa e per centomila altri percorsi avversi della mente, io ho scelto di sacrificarti."

Nel più terrificante dei campi di concentramento, Rebecca cresce colmando il suo cuore di odio. Diventa una donna piena di rabbia vendicativa. Il suo bisogno viscerale di indipendenza le offusca spesso la mente, facendole commettere azioni che poi le si ritorcono contro.


Ariele, invece, si trasforma in una donna posata, che ama trascorrere il suo tempo nella pace solitaria di casa sua, tanto che rischia di diventare un soprammobile pieno di polvere.
Pagina dopo pagina, anno dopo anno, vediamo l'odio umano indurire il cuore di Rebecca così come l'amore di una madre tiene invece al sicuro Ariele.
Vediamo come queste riversano sul mondo intorno a loro ciò che hanno raccolto negli anni della loro infanzia.
Vediamo le loro vite compiere quel destino scelto da loro madre.

"Ma la cosa peggiore è che, nonostante ci sia stato regalato il paradiso, riusciamo a creare l'inferno in terra."

Elvia Grazi riesce ancora una volta a donarci una storia tragica quanto travolgente.
La sua narrazione, il modo in cui descrive personaggi e fatti, è qualcosa di puramente divino, tanto che si viene assorbiti dalla storia senza rendersene conto.
Elvia riesce a far sì che la rabbia di Rebecca diventi la nostra rabbia, ci fa sentire spaesati, confusi come Ariele e ci spezza il cuore con la scelta di Giuditta.
"Il volo dei cuori sospesi" è una storia toccante, a cui non si può rimanere indifferenti.
Non si può evitare di commuoversi, arrabbiarsi, sentire il cuore straziarsi.
Questo libro è ambientato, in parte, in uno dei periodi più nefasti della storia dell'umanità.
Tra le sue pagine, però, oltre alla disumanità, c'è anche l'amore di una madre che tenta di fare la scelta giusta per la salvezza delle figlie.
C'è la determinazione di una bambina che non accetta di arrendersi, non accetta di dover morire, che combatte per potersi un giorno vendicare.
C'è la risolutezza a non soccombere al senso di colpa, c'è la forza e il coraggio di non piegarsi di fronte alle ingiustizie e alla crudeltà.
Adoro i libri di Elvia Grazi perchè ogni volta manda in subbuglio le mie emozioni e mi ruba un pezzetto di cuore.
Le sue storie raccontano di amori complicati, di vite particolari, che non seguono le regole delle favole.
Nei suoi libri c'è molta più verità di quella che sembra, nascosta dietro alla fantasia.
Sono rimasta però delusa da una cosa: il finale è troppo netto, ha lasciato delle questioni in sospeso, c'erano molte cose di cui volevo ancora leggere.
Per questo non assegno il massimo punteggio, ma:

- Trama: 4 - Narrazione: 5 - Personaggi: 4 - Cover: 4 - Finale: 3 -

4 Wonderland su 5

4 commenti:

  1. Ispira tanto anche a me, e presto vorrei leggerlo ☺

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    1. Se ti piace questo, ti consiglio anche lasciami contare le stelle, altro libro stupendo di Elvia Grazi

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  2. recensione bellissima grazie. la cosa che più mi ha emozionata? che avresti voluto leggere ancora e ancora GRAZIE!!!!

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    1. E spero di leggerne molti altri tuoi! Scrivi libri stupendi, ogni volta, mi trasmetti mille emozioni

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