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lunedì 22 ottobre 2018

Recensione: "La stanza della tessitrice" - Cristina Caboni


Editore Garzanti
Pagine 300
Prezzo Cartaceo 18,60 €
Prezzo Ebook 9,99 €
Prima Pubblicazione 2018
Genere Narrativa

Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l'ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c'è un sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l'unico indizio per ritrovare la sorella che Marianne non ha mai conosciuto. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all'epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell'incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l'ago più acuminato non può scalfire.

Camilla lavora nella sartoria per signore di Sandra Finot, a Bellagio, sul lago di Como.
Camilla ricava vestiti nuovi da quelli vecchi, dà loro nuova vita, questa sua idea ha attirato molte clienti, gli affari vanno bene ma il suo cuore non è tranquillo.
A Camilla manca Milano, le manca Marianna, la donna che l'ha cresciuta dopo la morte dei suoi genitori. Le manca Daniela, la nipote di Marianna.
Quando quest'ultima la chiama disperata per chiederle aiuto, Camilla mette da parte i motivi che l'hanno portata lontana da Milano, i rancori, i litigi e torna dalla sua famiglia.

"Tu, Daniela, tutti voi non avete fatto altro che sperare che io mi togliessi di mezzo. L'ho fatto."

Marianna non sta bene, ha problemi al cuore, i ricordi che si porta appresso la tormentano, in particolare è oppressa dal senso di colpa.
Il ritorno di Camilla è l'occasione per Marianna di confidarsi, di rivelare finalmente a qualcuno quel passato che la ossessiona.
Marianna ha una sorella, Adele, sparita molti anni prima. Lei non ha mai avuto modo di conoscerla ma l'ultimo desiderio di sua madre era che lei la trovasse.
Tuttavia, Marianna non tenterà mai di cercare la sorella, fino a quel momento almeno.

"Volevo punire mia madre, perchè le sue ultime parole erano state per lei, per Adele, una sorella che mi aveva tenuta nascosta, una sconosciuta alla quale aveva voluto bene."

"La stanza della tessitrice" è un libro affascinante, ricco di bellezze, di immagini meravigliose, di emozioni, di difficoltà, di storie e rivelazioni.
In particolare, la leggenda di Maribelle, la "tessitrice di sogni"che nasconde segreti nei suoi vestiti, è una storia semplicemente divina, idilliaca all'apparenza; sotto la superficie, però, nasconde ombre e ferite mai rimarginate.
Quasi tutti i personaggi del libro sono appesantiti da rimpianti, da promesse non mantenute, da dissapori che fanno male al cuore.
In comune hanno una storia famigliare travagliata.
La mancanza di un affetto profondo.
La solitudine.
Sono tutti personaggi ben costruiti e proprio i loro limiti, i loro problemi, li rendono figure complesse.
Caterina e Camilla sono due protagoniste separate dal tempo ma unite da una vita dura, una vita in cui hanno dovuto darsi da fare per trovare il loro posto nel mondo.
Due protagoniste sole, che fanno affidamento sulla loro forza per non lasciarsi abbattere dalle difficoltà.
A fare da collante anche il loro lavoro, la loro passione per i tessuti, per la creazione di vestiti cuciti con uno spago fatto di sogni.

"Sei stata la mia luce, Caterina, in un mondo pieno di oscurità e di veleno, mi hai mostrato la bellezza."

Non amo particolarmente il modo di scrivere della Caboni, è elaborato, elegante, poetico ma io lo trovo prolisso, spesso mi perdo tra i suoi pensieri, le sue parole.
Trovo, inoltre, che le sue storie siano molto simili tra loro, hanno una base comune, una struttura molto simile, cambiano solo i fatti e i personaggi.
Ad esempio, trovo che questo libro somigli a "Il sentiero dei profumi". Entrambi hanno protagoniste in difficoltà, protagoniste che tentano di riportare alla luce fatti che le riguardano da vicino, fatti avvenuti anni prima. La Caboni è solita intrecciare il presente e il passato, le sue storie hanno radici profonde.
In questo caso, Camilla partirà per un viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca di Adele. Ripercorrerà la storia di Maribelle, ripercorrerà i suoi passi per portare alla luce una verità scomoda.
Nel "Il sentiero dei profumi" invece, la protagonista è alla ricerca della soluzione dell'enigma del Profumo Perfetto.
In entrambi i libri, inoltre, le protagoniste sono alla ricerca di risposte e per trovarle, compiono vari viaggi. Infine, tutti e due i libri ruotano intorno a un tema principale: i profumi e i vestiti.
Le trame della Caboni sono senza dubbio ricche di misteri ma sono costruite in modo un po' troppo simile.

"È come seguire un sentiero: prima la collezionista a Parigi, poi l'atelier in avenue Montaigne, adesso la fabbrica delle stoffe a Como."

"La stanza della tessitrice" è un testo affascinante, mi disturba però il fatto che la Caboni usi un po' lo stesso stampino per i suoi libri.
Senza dubbio, però, è stato un piacere leggerlo.
Assegno al libro:

- Trama: 3 - Narrazione: 3 - Personaggi: 3 - Cover: 4 - Finale: 3 -

3 Wonderland su 5

2 commenti:

  1. Ciao Claudia, ho letto solo un libro della Caboni: nel complesso mi era piaciuto, ma ricordo di averlo trovato un po' lento e prolisso, per questo non ho letto più niente di suo, anche se le trame dei suoi libri sembrano tutte molto affascinanti...

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    1. Io ne ho letti due però sì ... si assomigliano molto, la base è la stessa, cambiano i dettagli

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