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domenica 31 maggio 2020

Recensioni: "Ultimo respiro" - "Il giallo della villa abbandonata" - "La mossa del cartomante"


"Ultimo respiro" di Robert Bryndza

Editore Newton Compton
Genere Giallo

Dopo aver letto "La donna di ghiaccio" ero curiosa di leggere anche il seguito.
"La donna di ghiaccio" non mi aveva fatto impazzire ma questo, "Ultimo respiro" è decisamente migliore.
L'inizio è un colpo allo stomaco, un po' tutto il libro lo è.
Una donna va a gettare la spazzatura e quando apre il cassonetto, uno sciame di mosche la investe.
Mosche che stavano banchettando con il cadavere di una ragazza.
Sei mesi dopo, viene trovata un'altra ragazza, sempre in un cassonetto.
Il detective Peterson viene chiamato ad indagare e dato che l'ispettore capo Erika Foster è con lui, decide di seguirlo sulla scena del crimine.
Erika, però, non è più dell'omicidi, è stata trasferita in un altro ufficio.
Lei, però, non resiste, vuole tornare alla omicidi, vuole trovare l'assassino di quelle ragazze.
Oltre a questo caso, nel libro, ne spunta fuori anche un altro ma se ne parla superficialmente, magari sarà l'argomento del prossimo libro.
Nel libro gli eventi si susseguono velocemente, alcuni mi hanno davvero sorpresa, non me li aspettavo proprio.
Nel testo però non c'è una vera e propria caccia al colpevole, cioè Erika indaga ma noi lettori sappiamo già l'identità dell'assassino, diversi capitoli sono raccontati dal suo punto di vista. Capitoli piuttosto agghiaccianti.
Di solito odio conoscere già l'identità dell'assassino ma in questo caso, questo aspetto mi ha messo un'ansia terribile. Leggere quello che fa e dall'altra parte vedere Erika indagare, mi ha fatta fremere e non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine.
Sul finale, alcuni dettagli mi hanno un po' lasciata stranita, dettagli legati a un personaggio non molto brillante!
Il tema principale del libro è l'uso dei social network, più che l'uso, il potere smisurato che essi hanno.
Potere non sempre positivo, anzi, spesso negativo.
I social non sono sempre un mezzo di comunicazione e informazione, a volte sono anche un'arma pericolosa.
Ho trovato questa lettura davvero intrigante, in alcuni punti però, è piuttosto macabra.
Il libro si legge velocemente, la trama è così accattivante che fermarsi è difficile.
Se volete leggere questo thriller, sappiate che è parte di una serie:
1. La donna di ghiaccio
2. La vittima perfetta
3. La ragazza nell'acqua
4. Ultimo respiro

"Il giallo della villa abbandonata" di Riccardo Landini

Editore Newton Compton
Genere Giallo

Roberta riceve in eredità dalla zia "Villa Augusta", un rudere polveroso, lugubre e non in ottime condizioni.
Roberta se ne vuole sbarazzare quanto prima e dato che all'interno ci sono mobili antichi che potrebbe vendere, si mette in contatto con Astore, un restauratore.
Astore è un uomo un po' burbero ma è normale dato quello che ha passato.
Malvolentieri, va a Villa Augusta per vedere questi mobili.
Non valgono nulla, l'unica cosa interessante è un dipinto, raffigurante la crocefissione di Gesù.
Lui non sa molto di quadri, chiama quindi Antonio, un esperto.
Quest'ultimo, quando vede il quadro, ne rimane folgorato.
Il quadro è stato dipinto da Balkan, un pittore dell'ottocento. Aveva fama di essere un negromante, un evocatore di morti. Affermava di poter ritrarre i morti dopo averli evocati.
Ma non è per questo che il dipinto è famoso, a quanto pare cela parte del codice segreto per evocare i morti e trovare ...
Antonio prende il quadro per esaminarlo meglio ma qualche giorno dopo, la polizia va da Astore.
Antonio è stato ucciso e il quadro è sparito.
Possedere quel quadro è estremamente pericoloso, in molti lo cercano e non hanno problemi ad uccidere per ottenerlo.
Astore vuole rimanere fuori dai guai ma ormai è invischiato in quella faccenda e non gli resta che scappare, tentando disperatamente di non farsi uccidere.
Questo libro è così avvincente!
Già l'idea di questo quadro oscuro è intrigante ma poi alla storia si aggiungono numerosi altri aspetti accattivanti, insomma la trama è davvero entusiasmante.
Alcune scene mettono i brividi.
Le ambientazioni sono diverse, si viaggia un po' per l'Italia. La villa è decisamente l'ambientazione più agghiacciante.
La lettura è scorrevole, ci sono così tanti eventi che non ci si annoia mai tra le pagine di questo testo.
Alcuni cliché ci sono ma la storia è così elettrizzante che non vi ho badato più di quel tanto.
Sul finale si guasta un po' ma recupera in fretta con una conclusione che fa pensare che ci sarà un seguito.

"La mossa del cartomante (Le indagini dell'ispettore Santoni Vol. 2)" di Franco Matteucci

Editore Newton Compton
Genere Giallo

Lupo Bianco è insieme ai suoi animaletti, un topolino e una colonia di formiche, quando sente il sonagliare funesto del falco Trogolo.
Quando appare vuol dire che qualcosa di brutto è accaduto, Trogolo è un brutto presagio.
Di lì a poco, infatti, Lupo Bianco si accorge che la casa di Marietta, la sarta alcolizzata di Valdiluce sta andando a fuoco.
Lupo Bianco interviene ma ormai non può più fare nulla, Marietta è bruciata viva.
A Valdiluce vorrebbero far passare la cosa come un incidente ma l'ispettore Lupo Bianco non ne è convinto, secondo lui è un omicidio.
Valdiluce è piena di segreti, appena Lupo Bianco smuove un po' i cittadini, ecco affiorare verità sconcertanti.
A Valdiluce c'è anche un nuovo prete, mi ha fatta scoppiare a ridere, si è accorto che le sue pecorelle sono un tantino libertine, giusto un po' insomma, niente di che, solo qualche orgia, qualche festa satanica. Ne ha parlato con Lupo Bianco per chiedergli di intervenire e nel mentre gli parla anche del Cartomante, una figura che porta alla perdizione molte donne ...
Una cosa che mi ha infastidita di questo libro, sono i salti tra un'ambientazione e l'altra. In un capitolo l'ispettore è dal benzinaio, in quello dopo compare semplicemente sulla scena del crimine.
Ci si perde un po'.
L'indagine ruota intorno all'esoterismo, tema piuttosto stuzzicante.
Lupo Bianco è, come sempre, affascinante, è un investigatore acuto grazie anche al suo super potere, l'olfatto eccezionale.
A Valdiluce, però, gli remano tutti contro, con lui non vogliono proprio parlare.
Ogni volta sembra di assistere a un incontro: Valdiluce contro Lupo Bianco.
Il caso è un po' scontato ma non l'identità del colpevole.
Questa serie mi piace più che per i casi, per l'ispettore e i vari misteri di Valdiluce.
In ogni libro, c'è sempre anche un pizzico di erotismo.
Ho iniziato a leggere la serie al contrario, ora sto recuperando i primi.
Prossima lettura, il terzo volume: Tre cadaveri sotto la neve.

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