Pagine 255
Prezzo 16,50 EURO
Prezzo ebook 7,99 EURO
Anno prima edizione 2014
Se vuoi intraprendere questo viaggio apri bene gli occhi, respira profondamente e dimenticati della velocità del mondo. Stai per imboccare la strada che ti condurrà a Sant'Ireneo di Arnois, un universo dove le persone sono più buone e la vita è più bella, dove il frastuono e la frenesia non arrivano e dove finalmente avrai il tempo per godere a
pieno delle piccole gioie quotidiane. Proprio a Sant'Ireneo approda la signorina Prim, una trentenne coltissima che sotto l'apparenza razionale e lo spirito indipendente nasconde le debolezze e le contraddizioni di un animo sensibile e passionale. Spinta dal desiderio di scappare dai ritmi dell'ufficio, dalle interminabili giornate tutte uguali, avvelenate da sorrisi sarcastici e occhiate malevole, dopo aver letto sul giornale l'annuncio di un posto di lavoro come bibliotecaria a casa di un "gentiluomo", si è infatti convinta che l'occasione per cambiare passo sia finalmente arrivata. Quando però si presenta a casa del suo nuovo principale, una sorta di orgoglioso e affascinante Mr Darcy che con metodi assolutamente non convenzionali insegna ai bambini del paese, si rende conto di non essere preparata a fronteggiare una realtà così distante dalla sua tradizionalissima formazione. Le regole e le abitudini di questo paese, così come i suoi anticonformisti e arguti abitanti, aiuteranno la signorina Prim a ristabilire un contatto con la bellezza delle piccole cose e la accompagneranno lungo un cammino di crescita personale.
La difficoltà che sta dietro ad una recensione si basa completamente sul livello del libro in questione.
Più un libro è affascinante ed interessante, più la recensione è semplice e stimolante; più il libro è noioso e poco coinvolgete, più la recensione appare complicata da scrivere ma molto utile per un Lettore in procinto di acquistare il libro oggetto della recensione.
Il libro protagonista di questa recensione è “Il risveglio della signorina Prim”, un romanzo tutt'altro che facile, sia da leggere che da recensire.
Quando lessi la trama in copertina pensai che il romanzo fosse una rielaborazione di Orgoglio e pregiudizio in chiave moderna, in realtà non è altro che una rielaborazione noiosa e sofisticata in chiave filosofica!
La protagonista di questo libro è la Signorina Prim (che nel libro viene indicata con l’appellativo “la bibliotecaria”). Questa sostenuta, intelligente e sensibile trentenne trova lavoro come bibliotecaria presso l’abitazione privata di un orgoglioso e affascinante proprietario: l’uomo dello scranno (non ho ancora ben compreso quale sia il suo vero nome). La Signorina Prim si trasferisce quindi presso l’abitazione del gentiluomo che risiede nel paesino di Sant’Ireneo di Arnois, una colonia di esiliati dal mondo moderno che hanno deciso di vivere una vita semplice e rurale, ispirata ai più alti valori filosofici e morali e decisi a recuperare lo splendore dell’antica cultura europea.
Ok, in effetti avrei dovuto capire che non era la classifica storia in cui i due protagonisti si incontrano e poi si innamorano! Ma nemmeno credevo che fosse così complicata da leggere!
La parte forse che più mi ha dato noia è il fatto che i due protagonisti, la signorina Prim e il suo superiore, vengano sempre chiamati non con i loro rispettivi nomi ma con gli appellativi: la bibliotecaria e l’uomo dello scranno.
Superato questo primo ostacolo dei nomi, arriva la parte in cui viene descritta la città: un posto strano, fuori dal mondo e un pochino irreale.
In poche parole si potrebbe riassumere l’interno romanzo usando il termine: “strano”.
Il libro parla di una strana città in cui vivono strani personaggi in fuga dalla modernità che hanno un modo strano di gestire non solo le loro vite ma anche quelle degli altri.
Ho acquistato questo libro aspettandomi una lettura rilassante e leggera e mi sono ritrovata con 250 pagine piene di paroloni, filosofia, storia, concetti sulla vita e … noia!
Sembra quasi che parli di uno scontro filosofico tra Elizabeth Bennet e Mr. Darcy. Agghiacciante.
È un libro in cui perfino i bambini parlano come vecchi saggi centenari in grado di citare a memoria testi di Virgilio, Dante e altri personaggi altolocati famosi per il loro intelletto.
Ci vuole un bel bagaglio culturale per riuscire a capire appieno questo libro, che di sicuro non fa parte della categoria dei romanzi rosa perché di rosa in quel libro c’è ben poco!
I dialoghi poi, in alcuni punti, sono forzati e rallentano la lettura.
Non sono molto soddisfatta della lettura di questo libro, l’ho trovato poco coinvolgente, in alcuni punti difficile da leggere e per niente romantico. Con il romanticismo non ha proprio niente a che fare.
Scrivere un libro di narrativa/filosofia non è cosa semplice. Mi viene in mente solo un libro che sia riuscito in questa difficile impresa (Il mondo di Sofia) e non è il libro di cui stiamo parlando in questa recensione.
Non so quale sia il fine ultimo della scrittrice, se raccontare l’evoluzione della Signorina Prim o scrivere una rielaborazione del romanzo della Austen in chiave più sofisticata, ma il risultato per me è insufficiente. Ho letto svariati libri, dai romanzi rosa ai gialli, dalla narrativa alla filosofia, dalle biografie al fantasy, e sono davvero pochissimi i libri che non sono riuscita ad apprezzare: questo è uno di essi.
C'è una cosa di questo libro, però, che mi è piaciuta molto. Il suo suggerire che l'amore tra due persone nasce non perché queste sono di comportamento e carattere uguale ma perché sono diversi. Amore non è uguaglianza ma diversità e complementarietà.
Assegno al libro:
2 stelle su 5
Ecco alcune frasi dal libro:
- "Ma lui restava sempre dentro, a leggere, la mente immersa in mondi che gli altri a malapena intuivano."
- "Qui apparteniamo tutti, per così dire, a un club di rifugiati."
- "Ma non si meravigli: la vita è sorprendente."
- "E' più facile proiettare la colpa negli occhi degli altri e difendersi da quello, piuttosto che trovarla dentro di sè, dove non c'è nessuna possibile difesa."
- "La tradizione, non ha età, bambina, è la modernità a invecchiare."
- "Che cosa minuscola e immensa è la felicità."
No, decisamente un romanzo che non cattura la mia attenzione.
RispondiEliminaNon saprei :/ un po' mi incuriosisce ma la tua recensione mi lascia perplessa!
RispondiElimina2 stelline sono veramente poche! Mi sa che lascio perdere XD
RispondiEliminaMi sa che adotterò anch'io la tua scelta.
EliminaLasciamo perdere va.
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