"Un litro di lacrime" di Aya Kito
Editore Rizzoli
Genere Biografia
L'autrice di questo libro è anche la protagonista della storia in esso raccontata.
Aya è una bambina quando inizia a scrivere questo libro, che altro non è che il suo diario.
Tra quelle pagine lei racconta la sua vita, racconta della malattia che le ha stravolto l'esistenza.
Aveva quattordici anni quando ha iniziato a scrivere il diario. Nelle prime pagine parla della sua famiglia, dei genitori e dei fratelli.
A quindi anni inizia ad accorgersi che qualcosa in lei non va.
Inizia a dimagrire, i suoi movimenti sono più lenti, cammina barcollando.
Sua madre lo nota e la porta dal dottore.
Dopo una serie di esami, i medici riescono a fare una diagnosi. Aya ha la SCA, che comporta la degenerazione delle cellule del cervelletto.
Mese dopo mese, anno dopo anno, Aya diventa sempre più debole. Le sue gambe fanno sempre più fatica a sorreggerla, perfino parlare è diventato difficile.
Nel suo diario parla delle difficoltà che incontra, delle cadute, dell'umiliazione che prova quando non riesce a fare le cose più semplici.
Riversa sulle pagine la sua frustrazione, quanto difficile sia accettare questa dolorosa realtà. Racconta del suo malessere all'idea di essere un peso per gli altri.
E piange, piange tutte le lacrime del mondo. Il titolo è decisamente appropriato perché di lacrime, in questo libro ce ne sono tante.
Aya però ha anche una grande forza interiore. Nonostante la malattia, nonostante i limiti del suo corpo, nonostante la tristezza, lei va avanti con la sua vita, non si abbatte, tenta di fare quante più cose possibili.
Purtroppo temo di aver letto questo libro nel momento sbagliato.
In questo periodo prediligo lettura attive, piene di eventi e questo non è decisamente quel genere di libro.
La narrazione è piuttosto monotona, il tema è certamente sensibile e merita grande attenzione e rispetto ma io non riuscivo davvero a concentrarmi. La narrazione mi sembrava pesante e telegrafica. Dovrei rileggere questo libro in un altro momento, forse lo riuscirò ad apprezzare di più.
"Il caso Jane Eyre" di Jasper Fforde
Editore Marcos Y Marcos
Genere Giallo
Siamo nel 1985, un 1985 futuristico.
Gli animali estinti possono essere ricreati e venduti come animali domestici.
Non ci sono testimoni di Geova ma difensori di Francis Bacon che ti suonano tenacemente alla porta.
Il mezzo di trasporto più apprezzato è il dirigibile.
Ci sono molteplici religioni, tra le quali la DGS, che racchiude un po' tutte le religioni e per strada ci sono fanatici dell'arte: rinascimentisti, raffaeliti, romantici!
È un mondo in cui la letteratura e l'arte la fanno da padroni.
Per quanto riguarda la polizia, la divisione operazioni speciali è suddivisa in trenta reparti. I primi venti sono segretissimi.
La nostra protagonista, Thursday Next è un'agente dell'OPS 27, è una detective letteraria.
Di solito si occupano di violazioni del diritto d'autore, frodi letterarie e a volte di ladri e contraffattori di prime edizioni.
Questa volta, però, Thursday deve vedersela con un nemico in grado di alterare la mente altrui, è invisibile alle telecamere, è il terzo criminale più ricercato al mondo. Cosa ha fatto? Ruba prime edizioni e rapisce i personaggi per modificare le storie.
Thursday riuscirà a prenderlo?
Questo libro parla di un mondo idilliaco, un mondo in cui a noi lettori piacerebbe tanto vivere.
In questo mondo entrano nei libri! Entrano in contattato con i personaggi!
Anche se, qui le storie sono diverse dalle nostre.
"Jane Eyre" finisce in modo diverso, ha un finale decisamente deludente. Questo classico ha un ruolo rilevante soprattutto nella parte finale del testo.
Un altro elemento di grande importanza è la guerra in Crimea, guerra che dura da centotrentuno anni e che ha segnato profondamente Thursday.
Nel libro, inoltre, si parla molto anche delle varie teorie sui libri di Shakespeare. Si mette in dubbio il fatto che sia lui il vero autore delle opere che portano il suo nome. Lo credono solo un prestanome. Qual è la verità?
Tra le pagine di "Il caso di Jane Eyre" si salta nei libri ma anche attraverso il tempo e lo spazio.
Insomma, è un giallo insolito, creato proprio per noi amanti dei libri.
Certo, il caso non si basa sulla ricerca del colpevole, fin da subito sappiamo chi è. L'indagine ruota attorno alla sua cattura, alla battaglia tra lui e la protagonista.
La storia è ben costruita ma la narrazione non sempre è scorrevole, in alcuni punti è un po' lenta. Mi ritengo comunque soddisfatta e non vedo l'ora di leggere il seguito.
"Se mi vuoi bene" di Fausto Brizzi
Editore Einaudi
Genere Romanzo
Diego Anastasi ha quarantacinque anni e soffre di depressione.
Ha due figlie, una ex moglie e lavora come avvocato.
La prima parte del libro è interamente concentrata sulla famiglia di Diego e la sua improvvisa depressione.
Mentre leggevo ... la depressione stava venendo anche a me!
Ho infatti trovato il testo di una noia tremenda.
Diego parla dei suoi anni scolastici, della famiglia, dei genitori, dei nonni, della moglie, dei figli.
Poi, tanto per infierire ulteriormente, ci dà dentro con i discorsi sulla depressione.
Quando però ho letto del suo tentativo di suicidarsi mi sono improvvisamente riempita di speranza ... se il protagonista muore questo libro finisce! Invece si salva a causa di un tappo.
Fortunatamente poi arriva una parte interessante (che però mi ricorda la scena presente in un altro libro).
Diego si imbatte in un negozio singolare chiamato "Chiacchiere", gestito da Massimiliano.
In quel posto, grazie all'aiuto del suo nuovo amico, Diego capisce che per sconfiggere la depressione deve aiutare le persone che per lui sono più importanti.
Ecco quindi che crea dei piani per attuare il suo intento.
Andrò forse controcorrente (su Amazon infatti ho visto tutte recensioni positive) ma a me questo libro non è piaciuto. Mi sono annoiata tantissimo tra le pagine di questo testo.
Tutto quel parlare della famiglia di Diego mi ha fatto venir voglia di abbandonare il libro.
Come ho detto sopra, in questo periodo non amo i libri con trame povere di eventi, probabilmente, se lo leggessi in un altro momento il mio parere cambierebbe.
Al momento, però, assegno un voto negativo.
Peccato, perché della scrittura di questo autore avevo un ricordo positivo.
Editore Rizzoli
Genere Biografia
L'autrice di questo libro è anche la protagonista della storia in esso raccontata.
Aya è una bambina quando inizia a scrivere questo libro, che altro non è che il suo diario.
Tra quelle pagine lei racconta la sua vita, racconta della malattia che le ha stravolto l'esistenza.
Aveva quattordici anni quando ha iniziato a scrivere il diario. Nelle prime pagine parla della sua famiglia, dei genitori e dei fratelli.
A quindi anni inizia ad accorgersi che qualcosa in lei non va.
Inizia a dimagrire, i suoi movimenti sono più lenti, cammina barcollando.
Sua madre lo nota e la porta dal dottore.
Dopo una serie di esami, i medici riescono a fare una diagnosi. Aya ha la SCA, che comporta la degenerazione delle cellule del cervelletto.
Mese dopo mese, anno dopo anno, Aya diventa sempre più debole. Le sue gambe fanno sempre più fatica a sorreggerla, perfino parlare è diventato difficile.
Nel suo diario parla delle difficoltà che incontra, delle cadute, dell'umiliazione che prova quando non riesce a fare le cose più semplici.
Riversa sulle pagine la sua frustrazione, quanto difficile sia accettare questa dolorosa realtà. Racconta del suo malessere all'idea di essere un peso per gli altri.
E piange, piange tutte le lacrime del mondo. Il titolo è decisamente appropriato perché di lacrime, in questo libro ce ne sono tante.
Aya però ha anche una grande forza interiore. Nonostante la malattia, nonostante i limiti del suo corpo, nonostante la tristezza, lei va avanti con la sua vita, non si abbatte, tenta di fare quante più cose possibili.
Purtroppo temo di aver letto questo libro nel momento sbagliato.
In questo periodo prediligo lettura attive, piene di eventi e questo non è decisamente quel genere di libro.
La narrazione è piuttosto monotona, il tema è certamente sensibile e merita grande attenzione e rispetto ma io non riuscivo davvero a concentrarmi. La narrazione mi sembrava pesante e telegrafica. Dovrei rileggere questo libro in un altro momento, forse lo riuscirò ad apprezzare di più.
"Il caso Jane Eyre" di Jasper Fforde
Editore Marcos Y Marcos
Genere Giallo
Siamo nel 1985, un 1985 futuristico.
Gli animali estinti possono essere ricreati e venduti come animali domestici.
Non ci sono testimoni di Geova ma difensori di Francis Bacon che ti suonano tenacemente alla porta.
Il mezzo di trasporto più apprezzato è il dirigibile.
Ci sono molteplici religioni, tra le quali la DGS, che racchiude un po' tutte le religioni e per strada ci sono fanatici dell'arte: rinascimentisti, raffaeliti, romantici!
È un mondo in cui la letteratura e l'arte la fanno da padroni.
Per quanto riguarda la polizia, la divisione operazioni speciali è suddivisa in trenta reparti. I primi venti sono segretissimi.
La nostra protagonista, Thursday Next è un'agente dell'OPS 27, è una detective letteraria.
Di solito si occupano di violazioni del diritto d'autore, frodi letterarie e a volte di ladri e contraffattori di prime edizioni.
Questa volta, però, Thursday deve vedersela con un nemico in grado di alterare la mente altrui, è invisibile alle telecamere, è il terzo criminale più ricercato al mondo. Cosa ha fatto? Ruba prime edizioni e rapisce i personaggi per modificare le storie.
Thursday riuscirà a prenderlo?
Questo libro parla di un mondo idilliaco, un mondo in cui a noi lettori piacerebbe tanto vivere.
In questo mondo entrano nei libri! Entrano in contattato con i personaggi!
Anche se, qui le storie sono diverse dalle nostre.
"Jane Eyre" finisce in modo diverso, ha un finale decisamente deludente. Questo classico ha un ruolo rilevante soprattutto nella parte finale del testo.
Un altro elemento di grande importanza è la guerra in Crimea, guerra che dura da centotrentuno anni e che ha segnato profondamente Thursday.
Nel libro, inoltre, si parla molto anche delle varie teorie sui libri di Shakespeare. Si mette in dubbio il fatto che sia lui il vero autore delle opere che portano il suo nome. Lo credono solo un prestanome. Qual è la verità?
Tra le pagine di "Il caso di Jane Eyre" si salta nei libri ma anche attraverso il tempo e lo spazio.
Insomma, è un giallo insolito, creato proprio per noi amanti dei libri.
Certo, il caso non si basa sulla ricerca del colpevole, fin da subito sappiamo chi è. L'indagine ruota attorno alla sua cattura, alla battaglia tra lui e la protagonista.
La storia è ben costruita ma la narrazione non sempre è scorrevole, in alcuni punti è un po' lenta. Mi ritengo comunque soddisfatta e non vedo l'ora di leggere il seguito.
"Se mi vuoi bene" di Fausto Brizzi
Editore Einaudi
Genere Romanzo
Diego Anastasi ha quarantacinque anni e soffre di depressione.
Ha due figlie, una ex moglie e lavora come avvocato.
La prima parte del libro è interamente concentrata sulla famiglia di Diego e la sua improvvisa depressione.
Mentre leggevo ... la depressione stava venendo anche a me!
Ho infatti trovato il testo di una noia tremenda.
Diego parla dei suoi anni scolastici, della famiglia, dei genitori, dei nonni, della moglie, dei figli.
Poi, tanto per infierire ulteriormente, ci dà dentro con i discorsi sulla depressione.
Quando però ho letto del suo tentativo di suicidarsi mi sono improvvisamente riempita di speranza ... se il protagonista muore questo libro finisce! Invece si salva a causa di un tappo.
Fortunatamente poi arriva una parte interessante (che però mi ricorda la scena presente in un altro libro).
Diego si imbatte in un negozio singolare chiamato "Chiacchiere", gestito da Massimiliano.
In quel posto, grazie all'aiuto del suo nuovo amico, Diego capisce che per sconfiggere la depressione deve aiutare le persone che per lui sono più importanti.
Ecco quindi che crea dei piani per attuare il suo intento.
Andrò forse controcorrente (su Amazon infatti ho visto tutte recensioni positive) ma a me questo libro non è piaciuto. Mi sono annoiata tantissimo tra le pagine di questo testo.
Tutto quel parlare della famiglia di Diego mi ha fatto venir voglia di abbandonare il libro.
Come ho detto sopra, in questo periodo non amo i libri con trame povere di eventi, probabilmente, se lo leggessi in un altro momento il mio parere cambierebbe.
Al momento, però, assegno un voto negativo.
Peccato, perché della scrittura di questo autore avevo un ricordo positivo.
Di Un litro di latte ho letto qualche parere discordante, ma non credo faccia parte di quel tipo di romanzi che sono solita leggere ☺️☺️ Il caso Jane Eyre, invece, sembra molto carino 😊😊
RispondiEliminaa me non è piaciuto molto ma secondo me ho sbagliato il tempo in cui leggerlo. Il caso jane eyre te lo consiglio
EliminaHo letto solo Un litro di lacrime, è stata una lettura piacevole, ma mi aspettavo qualcosa di più commovente, non so... non mi ha colpita come pensavo!
RispondiEliminaesatto, anch'io mi aspettavo qualcosa di più emozionante
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