Pagine 380 (comprensive di commento finale di Matteo Codignola)
Prezzo 12,00 EURO
Anno prima edizione 1955
Genere: Narrativa straniera
Immaginate di essere un ragazzino di undici anni
nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran
dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile e attraversare insieme a lei l'America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro - o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento.
Poco prima di iniziare a leggere, però, alcuni amici mi hanno dissuasa dall'intraprendere questo viaggio ma ormai decisa, ho fatto finta di niente ed ho iniziato a leggere. Non lo avessi mai fatto!! Ora sono completamente innamorata di Zia Mame!
Una cosa particolare che fin da subito mi ha stupito, è che il protagonista della storia si chiama come lo scrittore: Patrick Dennis, nome che tra l’altro è solo uno pseudonimo.
La storia però non è un’autobiografia, lo scrittore ha preso sì spunto da persone reali per creare alcuni dei personaggi ma quella narrata, apparentemente, non è la sua vita.
Zia Mame, però, sembra essere stata creata su immagine di un’eccentrica zia dello scrittore e pare che quest’ultima lo creda davvero. Una cosa certa è che poco dopo la pubblicazione dei libro (1955) i librai ricevettero una lettera (di colore rosa, bianco e nero) redatta dalla stessa Zia Mame che diceva: "Caro, quel cialtroncello di mio nipote Patrick ha scritto un libro su di me che trovo estremamente scurrile. E soprattutto per nulla veritiero. Pensa, racconta che una volta mi sarei fatta beccare nuda in un dormitorio di Princeton. Smentisco nel modo più categorico: non era Princeton, era Yale ". Con un finale che decisamente non ti lascia indifferente: "Dunque, sappi che farò causa a Patrick. Farò causa alla Vanguard Press. E, nel caso tu venda una sola copia del libro, farò causa anche a te. Baci baci baci, Mame."
Insomma con un anticipazione così, potete ben immaginare come io mi sia buttata a capofitto nella lettura.
La storia parla di un bambino di dieci anni, Patrick Dennis, che diventa orfano e viene affidato alle “amorevoli” cure dell’eccentrica e bislacca Zia Mame, sorella del suo defunto padre che, tra l’altro era poco incline a considerarla affidabile.
In mancanza di altri parenti Patrick viene quindi affidato a Zia Mame, ragazza solare, dai modi originali e dalle idee innovative.
Non appena Patrick approda nel mondo fantastico di Zia Mame, la qual porta gli viene aperta dal simpatico domestico giapponese Ito, capisce subito che ha due alternative: scappare a gambe levate o affrontare una vita piena di divertimento e mille avventure assurde. Non avendo altra scelta, Patrick rimane con la zia e mai scelta fu più assurda e ben presa come quella.
Patrick rimpiangerà quella scelta più e più volte ma non lascerà mai Zia Mame perché in fondo, anche se cercherà di mandarlo in una scuola per nudisti, gli manderà a monte un matrimonio e cercherà di farlo sposare con tre sanguisughe, Zia Mame rimane sempre un’eccentrica donna che dalla vita pretende solo il meglio e che non accetterà mai di arrendersi, nemmeno di fronte a una guerra e a sei piccoli demoni che le faranno esplodere una stanza della casa!
Patrick, nonostante la zia folle, cresce benissimo ed è proprio lui che ci racconterà di come quella zia, molto stramba e poco concreta, gli cambiò la vita quando quel giorno di tanti anni prima lo ricevette in casa con un entusiastico: "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!".
Patrick ci racconta di quella folle zia partendo da un articolo di giornale dedicato ad una donna indimenticabile che in vita sua aveva fatto così tanto per così tante persone, esattamente come zia Mame si descriveva!
Zia Mame è un portento e credete a me quando vi dico che leggendo questo libro vi sarà difficile non sorridere almeno una volta.
La scrittura è semplice e la lettura scorre veloce. Il libro è diviso in pochi capitoli, ognuno dei quali parte dall’articolo di giornale che Patrick legge e dal quale lui inizia a ripensare alla sua vita con la zia.
Nonostante il libro sia del 1955, trovo che la storia sia ancora tutt'altro che banale e penso che chiunque si ami definire un buon lettore, debba leggere questo libro almeno una volta.
Detto questo penso che non tutti però possano amare questa storia. La trama non si può certo definire con il termine “avvincente” e potrebbe quindi risultare un po’ noiosa per gli appassionati di fantasy o romanzi gialli, ma per tutti coloro che amano la narrativa, i classici o anche i romanzi rosa, consiglio caldamente di leggere questo straordinario libro, a cui decido di assegnare:
4 stelle su 5
Ecco alcune frasi dal libro:
- "Ho sempre pensato che nonostante tutte le persone che aveva intorno, e i suoi interessi, e le sue mille e mille occupazioni, zia Mame in fondo si sentisse un pò sola."
- "Col tempo imparerai che a volte nella vita è meglio non essere troppo onesti."
- "Sono stato nel paese delle meraviglie con te, come al solito. Invece adesso vado a New York, col prossimo traghetto."
- "Voglio vedere te, Pegeen e il vostro adorabile bambolotto. Insomma, mi fai un bambino e io neanche lo vedo. Va bene che ho dovuto dare una mano all'Europa e all'Asia a rimpannucciarsi, ma dico. Non puoi mettermelo in una cesta e calarmelo?"
- Lo scrittore a Life: "I lettori tendono a considerare vero quello che gli presentiamo come una finzione, l'unico modo per rendere una finzione credibile è presentarla come se fosse vera."
E' da tanto che sento parlare di questo libri ed è da un po' nella mia wishlist. Dopo aver letto la tua recensione sono ancora più tentata a leggerlo!
RispondiEliminaRimedierò il prima possibile allora! :)
EliminaSiamo in due ^_^
EliminaLa tua recensione mi convince, penso che lo leggerò ^_^ Stefano lo ha descritto come un libro curioso e io sono curiosa di mio XD perciò lo leggerò!
RispondiEliminaDavvero bello, lo consiglio :D
EliminaDesidero leggere questo libro da un po', mi incuriosisce moltissimo! Bella recensione, brava :)
RispondiEliminaio l'ho letto per sfinimento, a forza di sentirlo nominare, mi sono convinta e l'ho letto :D
EliminaNon mi ispira, però tu sei così entusiasta di averlo letto.. mmmmh!
RispondiEliminain apparenza non sembra gran che, ma una volta letto si vede che è un testo molto particolare
Eliminaha un qualcosa che mi ispira questo libro!
RispondiEliminadecisamente singolare
Elimina