Per la rubrica:
"Il pittore di anime"di Ildefonso Falcones
Barcellona, 1901. La città attraversa un momento di estrema tensione sociale: la miseria delle classi più umili si scontra con il lusso dei grandi viali, nei quali originalissimi edifici appena sorti o in costruzione annunciano l’arrivo di una nuova e rivoluzionaria stagione artistica, il Modernismo.
Dalmau Sala, figlio di un anarchico giustiziato dalle autorità, è un giovane pittore e ceramista che vive intrappolato tra due mondi: da un lato quello della sua famiglia e di Emma Tàsies, la donna che ama, entrambe attivamente impegnate nella lotta operaia; dall’altro, quello del lavoro nella fabbrica di ceramiche di don Manuel Bello, il suo mentore, ricco borghese dalla incrollabile fede cattolica.
Nel Pittore di anime, Ildefonso Falcones tratteggia il meraviglioso arazzo di un’epoca convulsa, nel quale l’amore, la passione per l’arte, le rivolte sociali e le vendette personali si fondono in un intreccio emozionante, il ritratto di una Barcellona capace di ribellarsi al grigio potere della tradizione, dimostrando ancora una volta un’innegabile maestria nel tessere personaggi vividi e avventure straordinarie sullo sfondo della Storia di cui è appassionato e attento studioso.
"Qualcosa di personale: Un caso di Alex Cross"
di James Patterson
Per Alex Cross, i casi più difficili sono sempre stati quelli che hanno coinvolto le persone a lui care. Quando suo cugino viene accusato di un crimine terribile, Cross torna nella sua città natale nel North Carolina per la prima volta in oltre trent’anni. Mentre cerca di dimostrare l’innocenza di suo cugino in una città in cui tutte le autorità sembrano essere corrotte, Cross scopre un segreto di famiglia che lo costringe a mettere in discussione ogni sua convinzione. Inseguendo il fantasma di una persona che credeva morta ormai da tempo, Alex rimane coinvolto in un caso per il quale la polizia sembra non trovare soluzione: un’orribile serie di omicidi nell’alta società locale. Dovrà quindi seguire le tracce di un brutale assassino cercando allo stesso tempo la verità sul proprio passato, e le risposte che troverà potrebbero essere fatali.
di Grégoire Delacourt
Emma, quarant’anni, felicemente sposata, tre figli, incontra lo sguardo di uno sconosciuto nella brasserie della cittadina in cui vive. E in un istante, capisce. Capisce che per quell’uomo è disposta a rischiare ogni cosa. Il matrimonio. La sicurezza. La serenità di coloro che ama più di se stessa. Quando lui dimostra di ricambiarla, Emma chiude gli occhi, spalanca il cuore e fa il grande salto. Danzando sull’orlo dell’abisso è il racconto di quel salto. Di cosa accade quando l’amore, la consuetudine, le fondamenta stesse di un’esistenza, vacillano sull’orlo di un abisso che tutto promette e tutto minaccia di inghiottire. Con precisione chirurgica e straordinaria sensibilità poetica, Grégoire Delacourt mette in scena la vertigine del desiderio, le conseguenze della libertà e l’intensità del momento in cui capisci che “il presente è l’unica eternità possibile.”
"Iron Flowers. Regina di cenere"
di Tracy Banghart
Se c'è una cosa che Nomi ha imparato durante il suo inaspettato anno a corte come Grazia è che non bisogna arrendersi mai. Nemmeno quando tutto sembra perduto. Nemmeno quando Malachi, l'uomo che ama più di se stessa e legittimo erede al trono, viene spodestato dal fratello minore e bandito dal regno. Armata di coraggio, Nomi conduce Malachi nell'impenetrabile prigione di Monte Rovina. È convinta che l'unica persona al mondo che possa aiutarli sia sua sorella, Serina. Ma quando Malachi e Nomi arrivano alla prigione, non trovano ad aspettarli le donne vinte e ferite che hanno sempre immaginato. Perché le prigioniere di Monte Rovina si sono ribellate: alle loro ingiuste condanne, al loro ingiusto destino di donne. E Serina, la dolce, remissiva Serina, è il capo della rivolta. Il dolore, la violenza e la sofferenza hanno cambiato sia Nomi sia Serina, eppure le sorelle sono pronte a combattere fianco a fianco. Per liberarsi dell'usurpatore e per ristabilire la giustizia - e l'uguaglianza - in tutto il regno.
"The Warehouse"
di Rob Hart
"Iron Flowers. Regina di cenere"
di Tracy Banghart
Se c'è una cosa che Nomi ha imparato durante il suo inaspettato anno a corte come Grazia è che non bisogna arrendersi mai. Nemmeno quando tutto sembra perduto. Nemmeno quando Malachi, l'uomo che ama più di se stessa e legittimo erede al trono, viene spodestato dal fratello minore e bandito dal regno. Armata di coraggio, Nomi conduce Malachi nell'impenetrabile prigione di Monte Rovina. È convinta che l'unica persona al mondo che possa aiutarli sia sua sorella, Serina. Ma quando Malachi e Nomi arrivano alla prigione, non trovano ad aspettarli le donne vinte e ferite che hanno sempre immaginato. Perché le prigioniere di Monte Rovina si sono ribellate: alle loro ingiuste condanne, al loro ingiusto destino di donne. E Serina, la dolce, remissiva Serina, è il capo della rivolta. Il dolore, la violenza e la sofferenza hanno cambiato sia Nomi sia Serina, eppure le sorelle sono pronte a combattere fianco a fianco. Per liberarsi dell'usurpatore e per ristabilire la giustizia - e l'uguaglianza - in tutto il regno.
"The Warehouse"
di Rob Hart
C’era un tempo in cui guadagnarsi da vivere e metter radici da qualche parte non era poi tanto difficile. Una casa, un lavoro, una famiglia erano obiettivi alla portata di molti, se non di tutti. Ma quell’epoca, ormai, è solo un ricordo, così distante da sembrare a tratti irreale. Perché oggi è tutto diverso. Oggi c’è Cloud: la megacorporation leader nella distribuzione di prodotti di ogni genere – dai libri agli apriscatole – che in due decenni di politiche aggressive ha letteralmente divorato il mercato globale. Per chi, come Paxton, ha mancato d’un soffio il sogno di mettersi in proprio e si ritrova scornato e al verde, Cloud non è l’ultima spiaggia, quanto l’unica spiaggia: l’occasione di rimettersi in piedi e ripartire da zero, cogliendo al volo l’opportunità di traslocare in una delle tante avveniristiche cittadelle in cui gli impiegati del colosso dell’e-commerce abitano e lavorano in perfetta armonia. Anche Zinnia, ex professoressa, è fresca di assunzione. Ma dietro la facciata di impiegata solerte, nasconde intenzioni pericolose. Perché Zinnia è una spia per conto di misteriosi mandanti, incaricata di colpire Cloud dritto al cuore, eliminandone il fondatore, il vecchio, venerabile Mr Gibson. Quando i destini di Paxton e Zinnia si scoprono indissolubilmente legati forse è già troppo tardi. Troppo tardi per chiudere gli occhi sulla realtà di un mondo caduto ostaggio dell’avidità e del cinismo di pochi. Troppo tardi per tirarsi indietro. Troppo tardi per continuare a fingere che la partita sia persa in partenza.
"Il gorilla e l'uccellino"
di Zack McDermott
Un mattino come tanti il giovane Zack McDermott (il nerboruto e umorale Gorilla del titolo) esce di casa con la 24 ore in pugno, diretto al lavoro. Di mestiere è avvocato, di quelli socialmente utili: homeless, tossici, poveracci di ogni risma - non pochi dei quali, per somma ironia della sorte, affetti da più o meno conclamati disturbi mentali - sono i suoi clienti abituali. Quel giorno, però, tutto cambia all'improvviso. Perché Zack, in preda a un'eccitazione morbosa che presto si trasforma in delirio, si convince che la sua strada nel cuore dell'East Village di Manhattan, anzi la città intera, siano stati convertiti in un immenso set, un palcoscenico gigante sul quale giocarsi l'occasione di una vita: il fantasmagorico provino in stile Truman Show destinato a lanciare la sua carriera di attore. Diverse ore dopo, stremato, tremante e coperto solo da un paio di boxer, Zack viene arrestato presso una stazione della metropolitana, e fatto ricoverare nel reparto psichiatria di uno dei più grandi ospedali cittadini. Comincia così l'odissea del Gorilla precipitato nel gorgo della psicosi - e dei ricoveri coatti che equivalgono a "pensare di curare un mal di testa a un rave". Ed è qui che entra in scena l'Uccellino, la apparentemente fragile, determinata madre coraggio decisa a strapparlo alle grinfie della malattia e del pregiudizio. Il risultato è la storia di un ritorno alla vita e a se stessi. Reso possibile da una delle forze più grandi conosciute in natura: l'amore di una madre.
"Il gioco del silenzio"
di Rob Keller
Cristina era una criminologa, forse la migliore, ma ha lasciato la professione per occuparsi a tempo pieno di suo figlio Leone, che soffre di un disturbo di iperattività. Ma questa è solo la versione ufficiale, che ha creato per ingannare persino se stessa. La verità è che l’ultimo caso della sua carriera l’ha letteralmente distrutta, costringendola a cambiare vita e a rifugiarsi in una routine scandita da rigorose abitudini. Poi, un giorno, il telefono squilla. Uno zio a lei molto caro si è suicidato, nel paese sul lago di Como dove è cresciuta e dal quale è fuggita molti anni prima. Troppi incubi, troppi fantasmi, per Cristina, in quelle acque scure e profonde. Tornare sul lago significa ritrovare suo padre, con il quale ha un rapporto tormentato, e soprattutto rimettere piede nella Villa degli Orologi, la spaventosa tenuta dalla quale i Radlach controllano non solo gli affari di tutta la zona, ma anche le vite di chi vi abita. La donna resiste con ogni forza alla tentazione di indagare sulla morte dello zio, perché intuisce che la verità si annida nel groviglio di segreti che lega la storia della sua famiglia a quella dei Radlach. Ma quando Leone troverà in soffitta un orologio da taschino con una misteriosa dedica, diventerà impossibile non aprire il cassetto doloroso dei ricordi. Tra antiche leggende, strane visioni e pericoli più che reali, Rob Keller costruisce un inarrestabile sistema di ingranaggi narrativi, nel quale le tenebre del lago impallidiscono di fronte a quelle ben più inquietanti dell’animo umano.
"È così che si fa"
di Giulia Rossi
Se chiedessimo al professor Federico Gastaldi quando tutto è cominciato, lui risponderebbe d’istinto: «Quel pomeriggio d’ottobre. Proprio nel momento in cui mia moglie aveva più bisogno di me, io avevo altro per la testa e non ho nemmeno sentito il telefono. Da allora mi è andato tutto storto, e ho commesso fin troppi sbagli…»
Questo romanzo, invece, inizia qualche mese dopo, una mattina di maggio, quando a scuola – un liceo classico di una cittadina di provincia – viene trovato un biglietto anonimo che subito viene fotografato e condiviso sulle chat di WhatsApp. È una confessione, uno sfogo, forse una lettera d’addio. Per gli insegnanti, l’autore è di sicuro uno studente, ma chi? L’ultimo a sapere dell’accaduto è come al solito Federico, che tornato a casa si accorge di avere il telefono pieno di notifiche. Legge i messaggi allarmati dei colleghi, infila la mano nella tasca dei pantaloni e impreca… Ha perso quello stupido biglietto, scritto di getto all’alba, e proprio nei corridoi della scuola! Nel giro di un paio di giorni, il biglietto diventa virale su Facebook e la storia monta a tal punto da interessare persino giornali e televisione. Ma un risvolto positivo in questa faccenda c’è. Mentre è freneticamente impegnato a non farsi scoprire e a proteggere la sua vita privata dalla curiosità dei social, Federico ha l’occasione di affrontare tutto ciò che è accaduto da quel famoso pomeriggio di ottobre a quella mattina di maggio. E così anche noi lettori, rivelazione dopo rivelazione, impareremo a conoscere davvero Federico, un brav’uomo che si è scoperto fin troppo fragile, al punto da commettere un ultimo, imperdonabile errore. Vittoria, una moglie allo stesso tempo presente e assente. E Matilde, una studentessa diversa dalle altre: testarda, intelligente e… innamorata. E assieme a loro ci renderemo conto che non c’è più posto per alibi, bugie e scorciatoie. Perché tutti noi sbagliamo nella vita, l’importante è avere la forza e il coraggio di riscattarci.
"Fiori dalla cenere"
di Kate Quinn
Charlie ha affrontato un lungo viaggio su strade ancora dissestate dai bombardamenti. Ma adesso che è finalmente arrivata davanti a quella casa, esita. Questa è la sua ultima speranza di ritrovare la cugina Rose, scomparsa in Francia sei anni fa, nel 1941. Col cuore in gola, Charlie bussa alla porta. Ad aprire è Eve Gardiner, una donna burbera e piena di rancore, per nulla intenzionata ad aiutarla. Sta per cacciarla via, quando Charlie pronuncia il nome dell’uomo per cui lavorava Rose. E allora lo sguardo di Eve cambia. Perché sono trent’anni che lei cerca quell’uomo. Sono trent’anni che attende la sua vendetta.
Eve viene sempre sottovalutata: è giovane, timida, fin troppo silenziosa. Il giorno del suo arrivo a Lille, nel 1915, con un documento falso e l’entusiasmo dei suoi vent’anni, sembra una delle tante ragazze spinte in città dalla fame, abbastanza graziosa da essere assunta come cameriera, abbastanza insignificante da passare inosservata. Nessuno sospetta che sia una spia inglese, e che capisca perfettamente le conversazioni sussurrate in tedesco dai soldati cui serve da bere. Nessuno fa caso a lei. Tranne il proprietario del locale, un collaborazionista scaltro e spregevole, che vuole aggiungerla alla sua collezione di conquiste. Per Eve, quell’uomo segnerà il suo trionfo e la sua rovina…
Charlie ed Eve sono molto diverse, eppure condividono la stessa determinazione, lo stesso coraggio nel combattere per quello in cui credono. Facendo affidamento l’una sull’altra, intraprenderanno un cammino costellato di pericoli e di segreti, perché la fine della guerra non significa per forza l’inizio della pace. Ma solo scoprendo la verità saranno finalmente libere dai fantasmi del passato e pronte a guardare al futuro.
"L'ultima ora del giorno"
di Virginia Baily
Liliana si è lasciata ogni cosa alle spalle: la famiglia, gli amici, gli errori. Per anni, ha condotto un’esistenza tranquilla in Inghilterra. Eppure basta un titolo letto per caso su un giornale per mandare tutto in frantumi. Abramo Cattaneo – oppositore del regime di Gheddafi – è stato vittima di un attentato a Roma e adesso è in ospedale, in condizioni critiche. Liliana è certa che quell’uomo sia il figlio di suo fratello Stefano. All’improvviso si rende conto che questa potrebbe essere l’ultima occasione di affrontare un passato da cui fugge da troppo tempo. Come spinta da una forza invisibile, Liliana parte per l’Italia.
Quando sbarca a Tripoli, appena diciottenne, Liliana Cattaneo vive il suo nuovo inizio col cuore carico di gioia. È il 1929 e lei non vede l’ora di riabbracciare Stefano, che ha preferito l’esilio alla tessera del partito fascista. Lì, in Tripolitania, la morsa del regime è meno opprimente. La gente sembra più amichevole, l’atmosfera più liberale, le possibilità infinite. Ma l’apparenza inganna. Ben presto, Liliana dovrà fare i conti con una realtà più complessa delle storie di conquista e civilizzazione che ha sentito in patria. Sotto la superficie di quella città incantevole, Liliana trova un mondo ambiguo, che ribolle di violenza e inganno. Un mondo corrotto e brutale, in cui la sua ingenuità e la sua fame d'amore sono debolezze imperdonabili, e in cui un passo falso può costarle molto caro…
"L'ultimo regalo di Paulina Hoffmann"
di Carmen Romero Dorr
Berlino, 2016. Quel grande appartamento nel quartiere di Prenzlauer Berg è uno spazio inesplorato, ancora tutto da scoprire. Per Alicia, appena arrivata da Madrid, essere lì è come ascoltare l'inizio di una delle vecchie storie di sua nonna Paulina: colei che è sempre stata la sua confidente e la sua migliore amica, la sua protettrice e la sua complice; che le ha fatto da mamma quando Alicia, da bambina, ha perso la sua, le ha insegnato ad affrontare le prime delusioni, le ha trasmesso l'amore per i libri. A lei Alicia ha sempre confidato tutto, senza mezze verità, ma forse - se ne rende conto solo ora - quella sincerità non è stata reciproca. E quell'appartamento, di cui nessuno in famiglia conosceva l'esistenza, ne è la prova.
Alicia non può affrontare la nonna e chiederle spiegazioni, perché Paulina è mancata. Proprio adesso che la vita privata di Alicia sta andando in pezzi e ora più che mai avrebbe bisogno di una sua parola di conforto. Ciò che resta di lei è un vuoto incolmabile, un vecchio album di foto e quella casa misteriosa che le ha lasciato in eredità. Da lì Alicia partirà per un viaggio di scoperta a ritroso nel tempo, immergendosi nel passato della nonna: dall'infanzia nell'inferno della Berlino nazista alla sopravvivenza nella stessa città durante la brutale occupazione sovietica, fino alla fuga nella Spagna franchista; dal ricordo straziante degli affetti più cari strappatile durante la guerra all'amore incondizionato per i figli e la nipote. Sempre sorretta dalla determinazione feroce con cui aveva imparato ben presto a sfidare il destino: consapevole, da sopravvissuta, che avrebbe dovuto fare affidamento esclusivamente su se stessa.
È in quella vecchia casa, inizio e fine di tutto, che Alicia potrà ritrovare l'origine della forza che ha mosso Paulina e trarne l'esempio necessario, oggi, per dissipare le nubi del suo futuro. Scoprendo nell'ultimo segreto della nonna il più grande regalo che potesse farle.
"L'anno dopo di te"
di Nina de Pass
San Francisco, notte di Capodanno. Come ogni sedicenne popolare che si rispetti, Cara si sta preparando a partecipare alla festa del secolo. Lei e Georgina, la sua migliore amica, indossano gli abiti comprati per l'occasione, si truccano come delle star e inventano una scusa per depistare i genitori riguardo la loro reale destinazione; dopodiché si precipitano a salutare l'anno nuovo in compagnia di tutti gli amici. Nel corso della serata, però, qualcosa va storto e le due amiche lasciano la festa in anticipo. Salgono in auto, imboccano l'autostrada e vengono travolte da un camion. Dopo lo schianto, Cara è l'unica a essere estratta viva dalle lamiere. Per nove mesi, la ragazza smette di vivere e rimane sospesa in una sorta di limbo, in cui a farla da padrone sono l'insonnia, il dolore e il senso di colpa. Disperata, sua madre decide di mandarla a Hope Hall, un collegio svizzero sperduto tra i monti, nella speranza che la figlia torni a essere quella di un tempo e ritrovi la voglia di vivere. Sulla sfondo incantato delle Alpi, Cara cerca di tenere tutti alla larga e di impedirsi di ricominciare, ergendo dei muri che, pian piano, vengono abbattuti dai suoi nuovi amici. E in particolare da Hector, un ragazzo affascinante, anticonformista e forse in grado di comprendere ciò che Cara sta passando meglio di chiunque altro. Più lei si avvicina a Hector, più la vecchia vita le sembra distante un milione di anni luce. Col passare dei mesi, infatti, Hope Hall ha il sapore di una rinascita, ma come può Cara concedersi la seconda occasione che a Georgina è stata negata per sempre? Un romanzo che racconta di rinascita, di empatia e del potere salvifico dell'amicizia.
"La ragazza con le parole in tasca"
di Anna Dalton
Andrea è sempre più vicina al suo sogno. Il secondo anno in una delle scuole di giornalismo più importanti sta per iniziare, e lei ancora non riesce a credere di avere questa opportunità. Eppure, quando varca la soglia dell'antico edificio lasciando dietro di sé il fascino di Venezia, sa che questa volta sarà ancora più dura per lei. Per lei che è lì solo grazie a una borsa di studio che deve mantenere a tutti i costi. Per lei così impacciata e introversa. Per lei che è cresciuta con i libri come unici amici. Ma ora non è più sola, insieme a lei c'è il suo strambo gruppo di amici composto dalla cinica Marylin, dal dolce Andre, dall'irrefrenabile Uno e soprattutto dal misterioso Joker, che l'ha conquistata dal primo sguardo. Ma non sempre questo basta. Andrea è bravissima con lo studio, meno a difendersi dagli attacchi di chi non fa altro che remarle contro. Perché solo il migliore del corso avrà le occasioni maggiori. Una gara che Andrea è pronta a giocare solo perché la sua passione per la scrittura è profonda. Perché quando era solo una bambina la madre, che ora non c'è più, le ha fatto fare una promessa: diventare una giornalista come lei. Nient'altro conta per Andrea. Non importa se il nuovo studente sia così simile a lei da farle perdere per un attimo la rotta che la porta dal Joker. Non importa se la scuola vorrebbe imporle scelte che lei non condivide. Lei ha un obiettivo e un'arma infallibile per raggiungerlo: le sue parole.
"Le figlie del guardiano del faro"
di Jean E. Pendziwol
In lontananza risuonano gli strilli dei gabbiani e lo sciabordio delle onde. Elizabeth ha sempre vissuto vicino al mare e quell’immensa distesa, per lei, è piena di ricordi. Ora che è anziana, però, le immagini sono sempre più lontane, confuse e indefinite. Come il tempo che trascorre in casa di riposo. Per fortuna c’è la giovane Morgan che, a volte, passa le giornate con lei. Anche se sono solo due estranee, quando stanno insieme Elizabeth riscopre un sorriso che credeva perduto. Fino al giorno in cui Morgan vede i disegni che Elizabeth custodisce con cura sin da quando era bambina. Sono delle libellule dalle grandi ali colorate che volano leggere. La ragazza sa chi le ha disegnate, sa di chi è quello stile inconfondibile. Appartiene all’uomo che l’ha cresciuta. Lo stesso che anche Elizabeth ha incontrato anni prima. E infatti le basta sentire il suo nome perché i ricordi riprendano a sgorgare inarrestabili. Le sembra di essere di nuovo nel faro di cui il padre era il guardiano. Con lei, come sempre, c’è la sorella gemella Emily. La fragile e timida Emily. Il passato riaffiora vivido in ogni particolare e, con lui, tutti i misteri rimasti irrisolti, tutte le domande che non hanno mai avuto risposta. Forse Morgan potrebbe averle. Forse i loro destini sono legati, come mai avrebbero immaginato. Ma a volte è meglio che i segreti rimangano sepolti nel passato. Perché hanno ancora molto da dire. Hanno una lunga eco che sembra non finire mai. Come il volo di una libellula.
"Il paese del sale e delle stelle"
di Zeyn Joukhadar
Il mondo di Nour è fatto di colori. Ogni volta che sente una voce o legge una lettera, davanti ai suoi occhi tutto si tinge delle più brillanti tonalità di verde, rosso, giallo e blu. Ma da quando è ritornata in Siria dagli Stati Uniti, dopo la morte del padre, intorno a lei vede solo grigio: non ci sono più sfumature né riflessi. Ora Nour deve occuparsi da sola delle sue sorelline. A dodici anni è un compito difficile, soprattutto in una terra che ti è estranea. Una terra in cui dovrebbero affondare le tue radici, ma dove non conosci nessuno. Una terra rischiosa, con pericoli nascosti dietro ogni angolo. Ma Nour ha le storie che suo padre le raccontava prima di dormire a farle compagnia. È a quelle parole che si aggrappa per trovare il coraggio di affrontare le difficoltà. In particolare, alla leggenda di Rawiya, la sua preferita, che racconta di una ragazzina come lei, costretta a fingersi uomo per realizzare il suo sogno proibito: far parte di una spedizione che vuole disegnare la carta geografica del mondo. Un'impresa straordinaria, in cui riesce a dimostrare tutta la sua forza. Per Nour, che la conosce a memoria, quella favola adesso ha un significato completamente diverso. E anche la mappa che ha trovato tra i documenti della sua famiglia assume un valore speciale. Forse indica la strada da seguire per mettere in salvo sé stessa e le sue sorelle. Forse è la sua unica possibilità. Quello che deve imparare, però, è che ci sono sentieri tracciati sulla carta e sentieri tracciati nel cuore. Che anche le parole a volte possono essere una guida e una protezione, soprattutto se vengono dalla persona che l'ha amata di più al mondo.
"La libertà ha i tuoi occhi"
di Ronald H. Balson
Polonia, 1943. Il treno corre veloce senza fermarsi. A bordo, la giovane Lena e l'amica Karolina sentono solo il rumore delle rotaie che rompe il silenzio assoluto degli altri passeggeri. Dentro di loro, sanno che là dove sono dirette non c'è via di scampo. Auschwitz è la notte della guerra. Una lunga notte che non lascia intravedere neanche una flebile luce. Ma forse un timido bagliore di speranza c'è. Ed è di salvare le gemelle di Karolina che, su quello stesso treno, si tengono strette a loro piene di paura. Si tratta di una scelta impossibile per una madre, ma è l'unico modo di eludere un destino ingiusto: abbandonare le bambine. Anche se questo significa non rivederle mai più. Da allora sono passati anni, eppure Lena, ormai ottantottenne, non ha mai dimenticato l'istante che ha cambiato tutto. Ha provato a rifarsi una vita, a lasciarsi alle spalle il passato. Senza riuscirci. E adesso sente che è arrivato il momento di rintracciare le gemelle. Di dimostrare a Karolina che il suo sacrificio non è stato vano. Così, si affida all'investigatore Liam Taggart e all'avvocato Catherine Lockart, gli unici disposti a darle una mano, a patto che lei racconti loro tutta la storia. Benché sia convinta di fare la cosa giusta, Lena non riesce a essere sincera con chi potrebbe esaudire il suo desiderio più grande. Perché il suo cuore nasconde un segreto che non ha mai osato confessare e che ora tocca proprio a Liam e Catherine portare alla luce: è il solo modo che hanno per offrire a Lena l'aiuto che cerca.
"L'amico fedele"
di Sigrid Nunez
Karen Blixen era convinta che si potesse rendere tollerabile ogni sofferenza inserendola in una storia, come se le parole fossero un balsamo che lenisce ogni ferita. Ma è davvero così? C’è solo una persona cui la protagonista del romanzo potrebbe chiederlo, una sola persona di cui si fiderebbe: il suo più vero e caro amico. Ma non può farlo. Troppo tempo è passato da quando si sono conosciuti, lui professore di un corso di scrittura e lei la sua studentessa più promettente. Quelle lezioni le hanno aperto un mondo fatto di libri. Le hanno insegnato che nessuna pagina scritta è mai sprecata perché, anche se non funziona, si può trarne un insegnamento. Le hanno impresso nella mente le parole di Rilke: se si riesce a vivere senza scrivere, allora meglio non fare lo scrittore. Poche ore nelle aule dell’università e i due sono diventati inseparabili. Un’amicizia che si è nutrita di sapere, pensieri e poesia. Ed è a questi ricordi che la protagonista si aggrappa di fronte all’eredità inaspettata che lui le ha lasciato: un simpatico e ingombrante alano. Perché il professore era d’accordo con Kundera – le relazioni tra umani e animali sono idilliache – e forse aveva ragione anche in questo. Forse dietro quel regalo si nasconde qualcosa. O forse l’amore merita sempre una possibilità. Perché più il tempo passa, più la natura di ciò che la legava all’amico assume forme diverse, sopite, mai confessate. Chissà se è arrivato il momento di dare vita al romanzo che non ha mai avuto il coraggio di scrivere.
"Le figlie del guardiano del faro"
di Jean E. Pendziwol
In lontananza risuonano gli strilli dei gabbiani e lo sciabordio delle onde. Elizabeth ha sempre vissuto vicino al mare e quell’immensa distesa, per lei, è piena di ricordi. Ora che è anziana, però, le immagini sono sempre più lontane, confuse e indefinite. Come il tempo che trascorre in casa di riposo. Per fortuna c’è la giovane Morgan che, a volte, passa le giornate con lei. Anche se sono solo due estranee, quando stanno insieme Elizabeth riscopre un sorriso che credeva perduto. Fino al giorno in cui Morgan vede i disegni che Elizabeth custodisce con cura sin da quando era bambina. Sono delle libellule dalle grandi ali colorate che volano leggere. La ragazza sa chi le ha disegnate, sa di chi è quello stile inconfondibile. Appartiene all’uomo che l’ha cresciuta. Lo stesso che anche Elizabeth ha incontrato anni prima. E infatti le basta sentire il suo nome perché i ricordi riprendano a sgorgare inarrestabili. Le sembra di essere di nuovo nel faro di cui il padre era il guardiano. Con lei, come sempre, c’è la sorella gemella Emily. La fragile e timida Emily. Il passato riaffiora vivido in ogni particolare e, con lui, tutti i misteri rimasti irrisolti, tutte le domande che non hanno mai avuto risposta. Forse Morgan potrebbe averle. Forse i loro destini sono legati, come mai avrebbero immaginato. Ma a volte è meglio che i segreti rimangano sepolti nel passato. Perché hanno ancora molto da dire. Hanno una lunga eco che sembra non finire mai. Come il volo di una libellula.
"Il paese del sale e delle stelle"
di Zeyn Joukhadar
Il mondo di Nour è fatto di colori. Ogni volta che sente una voce o legge una lettera, davanti ai suoi occhi tutto si tinge delle più brillanti tonalità di verde, rosso, giallo e blu. Ma da quando è ritornata in Siria dagli Stati Uniti, dopo la morte del padre, intorno a lei vede solo grigio: non ci sono più sfumature né riflessi. Ora Nour deve occuparsi da sola delle sue sorelline. A dodici anni è un compito difficile, soprattutto in una terra che ti è estranea. Una terra in cui dovrebbero affondare le tue radici, ma dove non conosci nessuno. Una terra rischiosa, con pericoli nascosti dietro ogni angolo. Ma Nour ha le storie che suo padre le raccontava prima di dormire a farle compagnia. È a quelle parole che si aggrappa per trovare il coraggio di affrontare le difficoltà. In particolare, alla leggenda di Rawiya, la sua preferita, che racconta di una ragazzina come lei, costretta a fingersi uomo per realizzare il suo sogno proibito: far parte di una spedizione che vuole disegnare la carta geografica del mondo. Un'impresa straordinaria, in cui riesce a dimostrare tutta la sua forza. Per Nour, che la conosce a memoria, quella favola adesso ha un significato completamente diverso. E anche la mappa che ha trovato tra i documenti della sua famiglia assume un valore speciale. Forse indica la strada da seguire per mettere in salvo sé stessa e le sue sorelle. Forse è la sua unica possibilità. Quello che deve imparare, però, è che ci sono sentieri tracciati sulla carta e sentieri tracciati nel cuore. Che anche le parole a volte possono essere una guida e una protezione, soprattutto se vengono dalla persona che l'ha amata di più al mondo.
"La libertà ha i tuoi occhi"
di Ronald H. Balson
Polonia, 1943. Il treno corre veloce senza fermarsi. A bordo, la giovane Lena e l'amica Karolina sentono solo il rumore delle rotaie che rompe il silenzio assoluto degli altri passeggeri. Dentro di loro, sanno che là dove sono dirette non c'è via di scampo. Auschwitz è la notte della guerra. Una lunga notte che non lascia intravedere neanche una flebile luce. Ma forse un timido bagliore di speranza c'è. Ed è di salvare le gemelle di Karolina che, su quello stesso treno, si tengono strette a loro piene di paura. Si tratta di una scelta impossibile per una madre, ma è l'unico modo di eludere un destino ingiusto: abbandonare le bambine. Anche se questo significa non rivederle mai più. Da allora sono passati anni, eppure Lena, ormai ottantottenne, non ha mai dimenticato l'istante che ha cambiato tutto. Ha provato a rifarsi una vita, a lasciarsi alle spalle il passato. Senza riuscirci. E adesso sente che è arrivato il momento di rintracciare le gemelle. Di dimostrare a Karolina che il suo sacrificio non è stato vano. Così, si affida all'investigatore Liam Taggart e all'avvocato Catherine Lockart, gli unici disposti a darle una mano, a patto che lei racconti loro tutta la storia. Benché sia convinta di fare la cosa giusta, Lena non riesce a essere sincera con chi potrebbe esaudire il suo desiderio più grande. Perché il suo cuore nasconde un segreto che non ha mai osato confessare e che ora tocca proprio a Liam e Catherine portare alla luce: è il solo modo che hanno per offrire a Lena l'aiuto che cerca.
"L'amico fedele"
di Sigrid Nunez
Karen Blixen era convinta che si potesse rendere tollerabile ogni sofferenza inserendola in una storia, come se le parole fossero un balsamo che lenisce ogni ferita. Ma è davvero così? C’è solo una persona cui la protagonista del romanzo potrebbe chiederlo, una sola persona di cui si fiderebbe: il suo più vero e caro amico. Ma non può farlo. Troppo tempo è passato da quando si sono conosciuti, lui professore di un corso di scrittura e lei la sua studentessa più promettente. Quelle lezioni le hanno aperto un mondo fatto di libri. Le hanno insegnato che nessuna pagina scritta è mai sprecata perché, anche se non funziona, si può trarne un insegnamento. Le hanno impresso nella mente le parole di Rilke: se si riesce a vivere senza scrivere, allora meglio non fare lo scrittore. Poche ore nelle aule dell’università e i due sono diventati inseparabili. Un’amicizia che si è nutrita di sapere, pensieri e poesia. Ed è a questi ricordi che la protagonista si aggrappa di fronte all’eredità inaspettata che lui le ha lasciato: un simpatico e ingombrante alano. Perché il professore era d’accordo con Kundera – le relazioni tra umani e animali sono idilliache – e forse aveva ragione anche in questo. Forse dietro quel regalo si nasconde qualcosa. O forse l’amore merita sempre una possibilità. Perché più il tempo passa, più la natura di ciò che la legava all’amico assume forme diverse, sopite, mai confessate. Chissà se è arrivato il momento di dare vita al romanzo che non ha mai avuto il coraggio di scrivere.
"L'apicultore di Aleppo"
di Christy Lefteri
Si può restare attaccati a un sogno, quando tutto il resto è perduto? Le api non avevano segreti per Nuri, negli anni felici della sua vita ad Aleppo: le conosceva, ne sapeva interpretare le danze, i ritmi, l'incredibile miracolo della loro società perfettamente unita. La sua vita, in Siria, era semplice e insieme ricca; lui si occupava delle arnie, sua moglie Afra inventava mille colori per dipingere il mare con le sue mani e i suoi occhi di artista, il piccolo Sami giocava tranquillo. Ma poi la Siria ha cominciato a cadere a pezzi, e così la famiglia di Nuri. Adesso, Sami non c'è più, e Afra è diventata cieca: nei suoi occhi, che hanno improvvisamente smesso di vedere, Nuri rivede ogni giorno il suo stesso dolore, e tutto ciò che, insieme, hanno perduto. Ma negli occhi color del miele di sua moglie, Nuri trova anche dell'altro: una ragione per resistere, per lottare, per continuare a vivere. Lottare per lei come per la piccola ape senza ali che adesso Nuri sta curando proprio lì, in Inghilterra, dove lui e Afra sono arrivati dopo un viaggio pericoloso e straordinario. Un viaggio che Nuri ha voluto intraprendere per seguire l'unico sogno che gli resta. Quello di tornare, un giorno, a sentire la risata di Afra, che era la cosa più bella del mondo. Sulla scia de Il cacciatore di aquiloni, L'apicultore di Aleppo è stato l'evento editoriale del 2019, tuttora ai vertici delle classifiche inglesi e in corso di traduzione nel mondo. Un romanzo commovente, importante e coraggioso, che parla di speranza e di amore. L'amore che, da solo, è in grado di farci vedere di nuovo.
"Il perdono non serve a niente"
di Candice Fox
Perdonare è bene. Vendicarsi è meglio. Ci ha messo un istante ad andare a rotoli la vita di Ted Conkaffey, ex poliziotto della Narcotici di Sydney. È stato l'attimo in cui la piccola Claire Bingley è scomparsa alla fermata di un autobus, e la macchina di Ted era l'unica nelle vicinanze. Adesso che ha perso tutto, ingiustamente accusato pur in mancanza di prove, Ted si è rifugiato a Crimson Lake, paesino sperduto nel cuore nero dell'Australia. Tra le paludi e i coccodrilli, e il nulla intorno, è il posto perfetto per farsi dimenticare. Ma poi nella sua vita è comparsa la detective Amanda Pharrell: ricoperta di tatuaggi e con un discutibile senso dell'umorismo, Amanda si porta appresso un passato pesante, proprio come Ted. E così gli propone di farle da partner nella sua agenzia investigativa. Ed è su un duplice omicidio in una bettola locale che Ted sta indagando quando, a proposito di passato, il suo torna a fargli visita. Nelle sembianze del padre della piccola Claire. Un uomo disperato. Che, come tutti, continua a pensare che la colpa di ciò che è successo sia dell'ex poliziotto. Ed è deciso a fargliela pagare. Se Ted vuole salvare quel che resta della sua vita, non può che mettersi in cerca di chi ha davvero fatto del male a Claire. E, finalmente, affrontarlo.
"Piovono mandorle"
di Roberta Corradin
Nell'estremo sud-est della Sicilia, in una Scicli cosmopolita, teatro di note serie tv e film internazionali, accadono delitti veri. A occuparsene, tra il maschilismo dilagante e la fatica di districarsi tra le troupe che assediano la città, è la commissaria Maria Gelata, donna di grande intuito, una vita privata fallimentare, un segreto ben celato nel curriculum e una passione sconfinata per la mitologia greca, che per lei è in grado di risolvere qualunque crimine. Il nuovo caso che si trova di fronte è più complicato di altri: il morto è un noto psicoterapeuta newyorkese tornato alle origini sciclitane, Salvo Diodato, deceduto in circostanze poco chiare. A piangerlo, o a provare sollievo, le sue pazienti: una pubblicitaria americana teorica degli amori infelici, una docente di lingua inglese che colleziona farabutti, una cuoca immolata sull'altare della figlia adolescente, una manager coach divisa tra Hong Kong e Marzarellì. E, naturalmente, tutti gli sciclitani, tra cui Guglielmo, chef del ristorante più in voga del momento, Ignazio, meccanico con salotto, e Nino, pescatore innamorato. Sarà un'indagine dai continui colpi di scena, ree confesse e falsi indizi che porterà la commissaria Gelata a capire che a volte la verità è meglio che resti sepolta.
"Il perdono non serve a niente"
di Candice Fox
Perdonare è bene. Vendicarsi è meglio. Ci ha messo un istante ad andare a rotoli la vita di Ted Conkaffey, ex poliziotto della Narcotici di Sydney. È stato l'attimo in cui la piccola Claire Bingley è scomparsa alla fermata di un autobus, e la macchina di Ted era l'unica nelle vicinanze. Adesso che ha perso tutto, ingiustamente accusato pur in mancanza di prove, Ted si è rifugiato a Crimson Lake, paesino sperduto nel cuore nero dell'Australia. Tra le paludi e i coccodrilli, e il nulla intorno, è il posto perfetto per farsi dimenticare. Ma poi nella sua vita è comparsa la detective Amanda Pharrell: ricoperta di tatuaggi e con un discutibile senso dell'umorismo, Amanda si porta appresso un passato pesante, proprio come Ted. E così gli propone di farle da partner nella sua agenzia investigativa. Ed è su un duplice omicidio in una bettola locale che Ted sta indagando quando, a proposito di passato, il suo torna a fargli visita. Nelle sembianze del padre della piccola Claire. Un uomo disperato. Che, come tutti, continua a pensare che la colpa di ciò che è successo sia dell'ex poliziotto. Ed è deciso a fargliela pagare. Se Ted vuole salvare quel che resta della sua vita, non può che mettersi in cerca di chi ha davvero fatto del male a Claire. E, finalmente, affrontarlo.
"Piovono mandorle"
di Roberta Corradin
Nell'estremo sud-est della Sicilia, in una Scicli cosmopolita, teatro di note serie tv e film internazionali, accadono delitti veri. A occuparsene, tra il maschilismo dilagante e la fatica di districarsi tra le troupe che assediano la città, è la commissaria Maria Gelata, donna di grande intuito, una vita privata fallimentare, un segreto ben celato nel curriculum e una passione sconfinata per la mitologia greca, che per lei è in grado di risolvere qualunque crimine. Il nuovo caso che si trova di fronte è più complicato di altri: il morto è un noto psicoterapeuta newyorkese tornato alle origini sciclitane, Salvo Diodato, deceduto in circostanze poco chiare. A piangerlo, o a provare sollievo, le sue pazienti: una pubblicitaria americana teorica degli amori infelici, una docente di lingua inglese che colleziona farabutti, una cuoca immolata sull'altare della figlia adolescente, una manager coach divisa tra Hong Kong e Marzarellì. E, naturalmente, tutti gli sciclitani, tra cui Guglielmo, chef del ristorante più in voga del momento, Ignazio, meccanico con salotto, e Nino, pescatore innamorato. Sarà un'indagine dai continui colpi di scena, ree confesse e falsi indizi che porterà la commissaria Gelata a capire che a volte la verità è meglio che resti sepolta.
"Il 6 di Oxford Street"
di Deborah Begali
Inghilterra 1817. Lucas Benedict e Georgiana Eagle, finalmente marito e moglie, si godono la luna di miele nel Mediterraneo a bordo della Thalia. Non tutto, però, procede secondo i piani. Nonostante i numerosi scali e le distrazioni offerte dal viaggio, Georgiana non riesce a non pensare alla sua famiglia: la mancanza di notizie dall’Inghilterra le fa sospettare che qualcosa di terribile sia accaduto ai suoi cari. Come se non bastasse, anche Lucas si comporta in modo anomalo, alternando nei confronti della moglie inspiegabili fasi di ostilità a momenti di inarrestabile passione. Georgiana ignora che un terribile segreto lo perseguita da molto tempo e rischia di compromettere il loro futuro insieme. L’oscuro e raccapricciante passato del capitano Benedict, infatti, è tornato a farsi vivo, e il tormento legato alla sua casa natale, il 6 di Oxford Street, rende Lucas insicuro e spietato, pronto a qualsiasi cosa pur di evitare che la sua adorata moglie ne rimanga invischiata.
Riuscirà l’amore tra lui e Georgiana a essere più forte del destino avverso e a contrastare la dispotica Lady Asheby, capace di tenere sotto scacco ogni mossa di Benedict?
"Le ragioni del cuore"
di Lucille Bauman
Cornovaglia, agosto del 1939.
Catherine è un giovane e bella ragazza di ricca famiglia, innamorata perdutamente di Peter, il garzone di un emporio.
Quello tra i due sembra un amore destinato a durare per sempre, ma la guerra appena scoppiata minaccia di incrinare le loro speranze.
Peter, infatti, viene mandato al fronte e Catherine, presa dalla disperazione, decide di unirsi alle infermiere volontarie.
È qui, tra bende, siringhe, e mille difficoltà, che Catherine farà la conoscenza di Amanda, Lucy e Sara. Tre donne, tre infermiere molto diverse tra loro, che le insegneranno a cavarsela e a trovare la sua via, grazie alla solidarietà e all’amore.
"Hypnos"
di Gino SaladiniNella Vienna di fine Ottocento, dove l'ipnosi può curare o uccidere, un giovane Sigmund Freud rischia la sua carriera di alienista trattando le isteriche attraverso sedute ipnotiche ispirate al lavoro del francese Charcot, e inimicandosi così l'intera Società viennese di medicina. Intanto due gemelli dalla bellezza conturbante, Friederich e Sabine Schwarz - lui commissario di polizia e lei malata d'isteria curata da Freud -, alimentano i pensieri morbosi dei viennesi e di un inafferrabile assassino. Friederich Schwarz viene incaricato di svolgere un'indagine coperta dal segreto di stato sugli omicidi di alcune prostitute, allestiti come se fossero macabre scene ispirate alla mitologia dell'antica Grecia. Tutto è legato, in qualche modo, all'uccisione - avvenuta a Mayerling - del principe Rodolfo d'Asburgo, figlio dell'imperatore Francesco Giuseppe e dell'imperatrice Sissi, e al misterioso agente segreto dell'Evidenzbureau chiamato Hypnos. Di fronte a un caso che non ha eguali nella storia criminale austriaca, Schwarz decide di disobbedire agli ordini ricevuti e di portare avanti la sua indagine chiedendo aiuto al dottor Freud per comprendere le motivazioni dell'assassino. Mistero dopo mistero, la storia condurrà nei luoghi più oscuri dell'anima di tutti i protagonisti.
Mi ha colpita molto la trama di L'amico ritrovato. Sembra davvero molto bello. Ma anche il resto sembra tutto molto interessante 🤗🤗🤗
RispondiEliminaogni mese la mia lista di libri da prendere si allunga!
EliminaQuanti libri interessanti!!!
RispondiEliminaConcordo :)
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