Pagine 320
Genere Thriller
Originalità 8
Trama 6
Narrazione 7
Personaggi 6
Descrizioni 6
Ambientazione 6
Finale: Mi aspettavo un colpo di scena
Voto Finale: 7
James è il detective ispettore della squadra crimini di Scotland Yard.
Ha un problema con un criminale che aveva arrestato ... è stato rilasciato ed è subito corso a minacciarlo.
James, saggiamente, fa i bagagli e si trasferisce insieme alla moglie in un tranquillo, pacifico, disperso paesino ... eh magari!
Dopo poco che sono lì, a James viene recapitato un pacco. Un tizio lo informa (molto gentilmente, così si prepara) che come nella canzone "dodici giorni di natale" lui ucciderà dodici persone. Una sua personale rivisitazione della canzone.
👉 Fin dall'inizio si capisce che il detective sta un po' fuori. È triste per essersi trasferito perché la tranquillità non gli si addice 🤣 preferisce omicidi, torture, rapine, cose così. Buh che schifo una vita serena. Le risse nei pub sono poco per lui.
👉 L'idea dei dodici delitti di Natale è super interessante peccato che l'assassino faccia cilecca. Ciò parte bene poi si dimentica, perde il bus, non so, non rispetta le scadenze. Ci sono rimasta male perché l'idea mi piaceva, sembrava una storia intrigante ma poi puff, è evaporata.
👉 Le indagini sono più che altro interrogatori, mi aspettavo qualcosa di più.
James e la moglie in pratica non vedono più concittadini ma potenziali assassini.
👉 Il finale potrebbe essere prevedibile, all'inizio un dettaglio mi aveva stranita molto ma mi sono lasciata depistare.
#ordinedellafenice
RispondiElimina⭐Il killer di Natale - Alex Pine
Nonostante le buone premesse, l'idea del serial killer che colpisce con una vittima al giorno nei 12 giorni precedenti il Natale, la trama resta comunque molto fiacca, ovattata come sotto la coltre di neve che avvolge il paesino, con un protagonista che risulta altrettanto scialbo.
Unico colpo di scena ovviamente il finale con l'identità dell'assassino.
Penso si potesse fare decisamente di meglio
Voto 2.5/5 ⭐
Bosa Ellen #bambinisperduti GOLD DI DICEMBRE
RispondiEliminaHo trovato in questo libro, una trama, interessante con un finale , per me inaspettato.
Il personaggio che, più , mi è andato a genio è stato James . Simpatico e gentile , uno che il suo lavoro lo sa fare bene.
Invece per quanto riguarda la scrittura l'ho trovata piuttosto debole , seppur la storia è ben congeniata .
Quando leggo un thriller mi auguro che fin dall'inizio la scrittura mi catturi e mi tenga con il fiato sospeso.
In questo caso è stato un sali e scendi e a volte l'ho trovato, anche , un po ripetitivo.
Nel complesso una lettura piacevole con un bel finale.
⭐⭐⭐/5
Barbara Pintonello
RispondiElimina#bambinisperduti
Ho trovato interessante il soggetto della storia (dodici omicidi a richiamare la canzone dei dodici giorni di Natale) e ho apprezzato i vari colpi di scena anche se in generale lo stile di scrittura mi è parso poco grintoso: diciamo che il libro mi ha fatto sorgere la curiosità di scoprire il colpevole ma non ho sentito quel feeling che mi fa rimpiangere il dover mettere in pausa la lettura. I miei complimenti all'autore perché con la narrazione mi ha distolto dai miei sospetti iniziali (corretti) orientandomi su un altro soggetto quale autore degli omicidi.
Clara Pecoraro
RispondiElimina#bambinisperduti
Non voglio mentire, a me questo thriller non è piaciuto. La trama e l'idea della storia non è male, è intrigante e graziosa, ma come viene sviluppata è pessima. Un detective (protagonista) un po' tonto quando ci sono delle cose ovvie e lampanti neanche le nota, addirittura c'è una scena in cui la sua curiosità dovrebbe essere alle stelle, e si dovrebbe mettere a curiosare tra diari, appunti ed effetti personali di una vittima e invece che fa? Decide di metterli da parte per andare a dormire o fare altro. Mah! Mi chiedo perché? All'inizio della storia mi immaginavo un detective eccellente, con super intuito e invece no. Ma questo alla fine non è il solo lato negativo della storia. Potrei fare un elenco. Ammetto che per la metà del libro non avevo capito il vero assassino, perché sono stata depistata dai pochi pensieri di James ma passato il 60 % di questa storia avevo già capito e intuito qualcosa. Ma non potevo credere che tutto fosse così banale. Comunque unica nota positiva che per qualche strana ragione la storia è super scorrevole, forse perché i capitoli sono molto brevi. Detto ciò, avendo letto questo thriller non ho intenzione di continuare a leggere questa saga o questa storia con james. Per me è un No.
#lostinausten
RispondiEliminaIl killer di Natale - Alex Pine
La trama mi aveva colpita: mi piaceva l’idea di undici delitti ( il dodicesimo l’avrebbe sventato il detective) ispirati alla canzone natalizia. Non è avvenuto nulla di tutto ciò; il serial killer si può intuire già dalle prime pagine, inoltre non è metodico, è disorganizzato e a volte un po’ confuso. Il detective è il più tonto in circolazione, non aggiungo altro per non fare spoiler.
In conclusione, non gli darei nemmeno la sufficienza.
Thriller sviluppato con cura e stile, ma decisamente senza appeal. Dopo poche pagine l'assassino non tarda a crearsi nella mente del lettore. L'idea delle dodici vittime previste giornaliere regge poco, tra l'altro nemmeno tanto originale. Non ho capito il riferimento al Natale, non c'è alcun cenno se non lo stridìo dell'angoscia della comunità in un periodo ordinariamente di festa. La suspense è zero: c'è molta cura nelle descrizioni e numerosi dettagli ma la costruzione è stretta, senza spazi che diano modo di creare tensioni. Approfondimento dei personaggi inesistente. Dialoghi sterili e privi di caratterizzazione. Sembra più una raccolta di quotidiani resoconti della polizia che una vera e propria storia. Unico pregio è la scrittura. Voto 1,5/5.
RispondiEliminaGiovanni Di Filippo
#ordinedellafenice
Ottilia Mason
RispondiEliminaCasata #bambinisperduti
I thriller/gialli erano il mio genere preferito ma con l'andare del tempo e con tanti libri letti, sto diventando ipercritica. Credo che per creare tensione gli autori dovrebbero sfruttare ogni occasione per sorprendere il lettore. Qui invece arrivi al 70% del libro e sono morti solo 2 personaggi sui 12 previsti... Ormai lo sanno anche gli stupidi che per scovare il presunto killer si deve andare al funerale delle vittime! Ma James non lo sa... E poi io mi chiedo (lo faccio anche con la Christie) come fa il colpevole ad essere beccato e spiattellare il pippone della spiegazione tutto in una volta... A parte che ho capito chi era il colpevole appena si è palesato, ma poi non capisco il suo piano se poi appena si gira ammazza un altro solo perché se lo trova davanti... Consiglierei altri libri costruiti un pochino meglio e con più verve.
⭐⭐
#bambinisperduti
RispondiEliminaCassy Giann
Storia con una trama.interessante ma la scrittura non è riuscita a creare assolutamente suspance, il finale per me è stato scontato, non ha presentato colpi di scena: non lo rileggerei ne lo consiglierei
#ladredilibri
RispondiEliminaGreta Persiano
Devo ammettere che non leggo molti libri gialli per cui non posso dare un giudizio oggettivo, ma questo romanzo mi è piaciuto tantissimo. Mi è piaciuto la storia, i personaggi e l'ambientazione suggestiva di Kirkby Abbey. Durante tutta la lettura ho avuto il pensiero costante di “è lui l’assassino”, affidandolo però ogni volta a un personaggio differente. In questo l’autore è stato molto bravo, capace di piantare il seme del dubbio di volta in volta, facendoti sospettare di tutti e di nessuno. Ho seguito con interesse le vicende e mi sono sentita soddisfatta di aver scoperto l'assassino. Inoltre mi è piaciuto lo stile dell'autore, prediligo di gran lunga uno stile leggere e poco sfarzoso.
Anche se mi è piaciuto tanto devo ammettere che avrebbe potuto essere un tantino più intrigante. La totale mancanza di prove è stato molto frustrante e mi sarebbe piaciuto vedere molta più azione e magari anche qualche morto in più. Credo che sia un buon libro, se si cerca qualcosa di leggero e un pizzico di mistero. Non me la sento di definirlo un grande thriller come è scritto sulla copertina però nel complesso non mi è dispiaciuto.
RispondiEliminaTraccia Gold di Dicembre.
Casata:#ordinedellafenice
" Il killer di Natale ", Alex Pine
Ottimo esordio per questo scrittore che è riuscito a vincere il mio scetticismo iniziale trasformandolo in puro piacere di aver letto il suo romanzo!
Mi sono sentita catapultata in un vero e proprio vaso di Pandora trovando al suo interno morte, bugie, pettegolezzi e malcelate verità nelle incalzati 300 e più pagine che sono volate via lisce come l'olio!
Personaggi ben caratterizzati e facilmente memorizzabili, forse mi è mancato un po' più di intuito da parte del protagonista, piccola pecca che viene presto giustificata perché entrare in sintonia con WALKER e provare empatia con lui è davvero facile!
Lyzzie #ordinedellafenice
RispondiEliminaBuongiorno! Ho apprezzato la scelta del libro per questo periodo, ovvero che non fosse troppo natalizio.
L'ho concluso in pochi giorni più per disperazione che per passione. Molto lento inizialmente verso la metà o poco più in là, la trama mi ha appassionato ma per poche pagine. Finale e risoluzione banale e sbrigativa. Mi è sembrata un'opera molto acerba, scrittura poco fluida, troppe descrizioni slegate dal contesto, personaggi non approfonditi. La chicca che mi è piaciuta è stato scrivere l'ultimo pensiero della vittima poco prima di essere uccisa. Non do votazioni ai libri ma sicuramente non lo consiglierò.
#bambinisperduti Ramotswe Lù
RispondiEliminaUno dei thriller più brutti che io abbia mai letto: l'inizio era molto promettente, ma poi è stato una caduta in basso continua: il killer l'ho indovinato subito, il finale prevedibile, il detective è un incapace e la moglie si lamenta di continuo, l'unico personaggio che ho salvato è il vecchio scorbutico, padre del pedofilo. E i 12 omicidi dove stanno? Ci hanno ingannato!! *,5/ *****
Francesca Passaretti
RispondiEliminaCasata #ladredilibri
James Walker è un detective di Londra, sposato con Annie da qualche anno. I due sono felici e sognano di avere un bambino quando, nella loro routine, irrompe una notizia sconvolgente: Andrew Sullivan, un feroce assassino che Walker ha fatto arrestare un anno prima, è stato inspiegabilmente rilasciato ed è in cerca di vendetta. Annie, che teme di non riuscire a concepire proprio per lo stato di continua tensione a cui è sottoposta, convince James a lasciare Scotland Yard per trasferirsi a Kirkby Abbey, l’idilliaco e tranquillo villaggio dove lei è cresciuta, dove tutti si conoscono e dove il lavoro di un poliziotto è di certo meno rischioso.
In un primo momento James si sente sminuito ma, poco dopo il loro trasferimento, proprio nella nuova casa dei Walker si verifica un fatto inquietante: il detective trova davanti alla porta un pacco di Natale che contiene i macabri resti di una pernice morta e un biglietto che preannuncia 12 omicidi per i 12 giorni che precedono il Natale. Immediatamente Walker pensa che dietro alla minaccia ci sia Sullivan, il quale però si trova da tutt’altra parte e ha un alibi di ferro.
Il giorno dopo il ritrovamento, la profezia sembra compiersi con l’uccisione del proprietario del pub del paese.
E’ solo una sinistra coincidenza o davvero tra le poche centinaia di abitanti di Kirkby Abbey si nasconde un serial killer che ucciderà 12 persone?
Non sono un’appassionata del genere thriller e purtroppo questo libro non mi ha fatto cambiare idea. L’ambientazione è accattivante ma ho trovato il personaggio di James Walker decisamente piatto: un detective poco brillante, che inevitabilmente si fa condurre in vicoli ciechi fino all’improvvisa risoluzione del caso che avviene in maniera casuale. Il finale è certamente inaspettato anche perché ci si aspettano 12 omicidi e alla fine se ne compiono “solo” 4… Ebbene sì, perché lo stesso spietato serial killer, giustiziere dei peccatori di Kirkby Abbey, che si presume abbia studiato il suo terribile piano nei minimi dettagli, stranamente si perde qualche pezzo per strada (addirittura, nella confessione finale, quando prima di uccidere Walker che lo ha scoperto gli racconta nei minimi dettagli le sue intenzioni e il motivo per cui volesse uccidere 12 persone del villaggio, ammette che una delle 4 vittime gli è capitata sotto mano per sbaglio…).
Non ho apprezzato particolarmente lo stile di scrittura di Alex Pine. I dialoghi in particolare sono irreali, eccessivamente formali e ricchi dei cliché che non mi fanno amare questo genere. I capitoli sono molto brevi e spesso ripetitivi, quasi come se l’autore non sapesse come arrivare a 12 omicidi e quindi si sia limitato a 4, riempiendo la narrazione con le descrizioni del paesaggio e in particolare della neve che lentamente isola il paese bloccando gli abitanti insieme all’uomo che ha tutta l’intenzione di ucciderli.
Tutto lascia pensare che questo libro sia solo il primo di una serie con protagonista James Walker, e che in futuro tornerà alla ribalta Andrew Sullivan, che qui è stato introdotto ma che ben presto è uscito dall’orbita dei sospetti rimanendo sullo sfondo. Come è facilmente intuibile dalla mia recensione, non credo che proseguirò questa serie.
#bambinisperduti
RispondiElimina.
Lettrice Emy :
🌟/5
Ma che cosa ho appena letto?!?
Che gran delusione questo “Killer di Natale”! L’unica cosa che riesco a salvare di questo libro è lo stile dell’autore, perchè risulta essere molto scorrevole.
Per il resto è veramente pessimo!
La caratterizzazione dei personaggi è snervante: Annie rema contro il marito, le sue lamentele continue sono pesanti e noiose, mentre, James è il peggior detective della storia, non effettua una vera indagine.
La trama è puro trash. Speravo davvero in un finale almeno decente e invece durante gli ultimi capitoli il livello di trash arriva alle stelle! 😂
Meno male che l’ho letto con Clara e Lù! Altrimenti non l’avrei mai terminato.