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venerdì 22 marzo 2019

Recensioni Letture di Gruppo: "Il caso dei libri scomparsi" - "Stoner"


Senza farlo apposta, entrambe le letture di gruppo di marzo sono state drammatiche.
Nel senso che in entrambi i libri, i protagonisti vivono situazioni che si possono riassumere con lo slogan "maiunagioia".
Non ho amato molto queste letture, "Stoner" l'ho proprio odiato! "Il caso dei libri scomparsi" invece, non è male anche se non straordinario.

"Il caso dei libri scomparsi" di Ian Sansom

Editore Tea
Genere Giallo

Israel Armstrong si trasferisce a Tundrum, in Irlanda perché è stato assunto come bibliotecario.
Peccato che la biblioteca sia stata appena chiusa.
Israel si reca quindi negli uffici del Consiglio di Tundrum  per saperne di più sul disguido inerente il suo nuovo posto di lavoro.
Da una "scoppiettante" Linda Wei, scopre che la biblioteca non è stata chiusa completamente, è stata solo modificata.
La biblioteca, infatti, non sarà più all'interno di un edificio ma sarà ... mobile.
Israel dovrà gestire una biblioteca circolante e di questa cosa, lui non è affatto felice.
Decide però di accettare (di nuovo) l'incarico solo per poche settimane e solo perché così gli pagheranno il biglietto di ritorno.
La chiusura della biblioteca, però, è solo l'inizio dei guai di Israel. Seriamente, a questo protagonista ne capitano di tutti i colori! È un continuo susseguirsi di sciagure.
"Il caso dei libri scomparsi" è un libro tragicomico, a un certo punto non sapevo se ridere o piangere! Pantaloni bruciati, documenti distrutti, il letto invaso dalle galline, sterco ovunque (soprattutto su Israel), occhiali rotti, vogliamo poi parlare del bibliobus? Un catorcio ambulante!
Israel poi è l'ultimo arrivato ma a quanto pare, i problemi li deve risolvere tutti lui, come, ad esempio, l'incidente dei libri scomparsi.
Quando Israel va prendere i libri da mettere sul bibliobus, si accorge che questi sono spariti.
Chi ha rubato i libri? Ma soprattutto, come fa a far entrare 15.000 libri nel bibliobus? (Questa cosa non l'ho ancora capita).
Rispecchiarsi in Israel è molto facile. Lui è uno di noi, è un lettore appassionato che non va mai in giro senza libri.

"Fin da piccolo Israel era stato tormentato dal terribile timore di essere rinchiuso da qualche parte e di non avere con sé qualche libro da leggere."

Ha le tasche del soprabito piene di libri, è cresciuto leggendo di tutto, "... era di quelli che cominciavano a leggere senza che nessuno se ne rendesse conto o lo notasse, a cui piacevano i libri senza che i genitori intervenissero ... dall'animo intelligente, schivo, appassionato e sensibile, pieno di sogni e idee ..."

"Ho la testa piena di libri"

"Il caso dei libri scomparsi" è un libro pieno di personaggi irritanti, a partire da Linda, che non fa che mangiare e ruttare tutto il giorno.
I personaggi non fanno poi che esclamare in continuazione "see", "ahia" e "ach", inutile dire che mi hanno infastidita.
Israel ha una pazienza infinita, io sarei fuggita a gambe levate da Tundrum, il paese degli scocciatori.
L'indagine sui libri scomparsi si conclude in modo prevedibile. Nonostante questo sia un libro giallo, il caso dei libri non è il fulcro della storia. Sono i personaggi, le disavventure di Israel la parte principale del testo. Ovviamente, anche l'amore per i libri è un aspetto importante di questo racconto.

"I libri erano sempre lì ad aspettarlo."

Devo ammettere che la copertina è molto più accattivante della storia.
Questo è il primo libro di una serie che non sono certa di voler continuare.

Serie "Le storie del bibliobus di Tundrum"

Il caso dei libri scomparsi
Cosa è successo a Mr. Dixon
Due uomini e un furgone
Galeotto fu il libro

Commenti dalla lettura di gruppo:

Francesca: "Io l'ho trovato carino, non quel libro che ti fa ridere di gusto ma una risata causata dal disagio! Nel complesso non mi è dispiaciuto, anche i vari ach e see rendevano il tutto molto surreale."

Antonella: "L'ho trovato molto carino, mi aspettavo un romanzo totalmente diverso. Ma non mi è dispiaciuto per nulla.😀"

Paola: "Appena finito. Non sono mai stata così contenta di terminare un libro. Se leggevo ancora un altro See gli davo fuoco."

Michela: "Due risate per Ted e grazie al cielo che l'autore lo ha infilato. Il libro è scritto sul nulla, anzi sui see e ach, per poi finire in due righe? Dall'odio all'amore in quattro righe? No dai... 👎"

Marina: "Appena finito! Beh, non so che dire, la storia non è male, ma lo stile non mi è piaciuto granché. Ripetizioni, ach, see ecc.. comunque credo che di fondo ci siano anche problemi nella traduzione. Sono felice di averlo finito. 😅"

Francesca: "Finito! Solitamente romanzi con una scrittura lenta e descrittiva fatico a finire di leggere, ma grazie all'humour presente ho fatto meno fatica e tutto sommato non mi é dispiaciuto, anche per l"idea della trama in sé."

Roberta: "Finito e contenta perché non ce la facevo più tra see ahia e ach. Trovato curioso all'inizio ma non è mai partito veramente, mi aspettavo un libro completamente diverso. Mi ha delusa molto. Peccato poteva essere migliore!!!!"

Marianna: "Mi aspettavo qualcosa di più dal titolo e dal personaggio. Israel molto immaturo e anche insipido, trama scialba e finale molto scontato."

Manuela: "Mamma mia che delirio! Credo di poter affermare che è stata la lettura più noiosa, trascinata è inutile che abbia mai letto. 😖😖😖"

Elena: "Ho visto recensioni molto contrastanti su questo romanzo, personalmente mi ha divertito questo romanzo, con un umorismo puramente inglese. Al povere Israel succede di tutto e di più, mi ha fatto molta tenerezza ed ho fatto il tifo per lui fino alla fine. Mi sono piaciuti anche gli altri personaggi di questo romanzo, che sembravano inventarsi di tutto per ostacolarlo e rendergli la nuova vita difficile."

Maria: "Un libro sicuramente comico per l'assurdità delle sfortunate situazioni che colpiscono il protagonista, ma che non mi ha coinvolto più di tanto. Brillante il personaggio di Linda Wei."

Daiana: "Sono certa che in un altro periodo sarebbe stato diverso, ma è un libro che purtroppo non ho saputo apprezzare;
Uno stile prolisso che mi invogliava a saltare le righe per non perdermi nelle lunghe descrizioni e proseguire la narrazione.
Non ho saputo amare il protagonista, Israel, e la strampalata storia non mi ha convinta."

Marina: "Non lo avrei letto di mia iniziativa. Inizialmente irritante e noioso. Non l'ho trovato entusiasmante per miei gusti anche se dopo un po' ti abitui ai vari elementi che si incontrano durante la lettura. Il finale mi è sembrato incompleto."

Federica: "All'inizio si fa odiare per lo stile troppo ripetitivo, alla fine piace per lo stile troppo ripetitivo e al di fuori dal coro.
La storia è leggera, la trama già sentita, un poco scontata, ma anche poco importante per un libro che mi dà l'idea di puntare più sul 'modo che sul contenuto."

Ilaria: "Questo libro mi ha ricordato “Tanto rumore per nulla”, praticamente una commedia degli equivoci. Divertente, si legge bene; sicuramente non un best seller, però mi è piaciuto. Consiglio per una lettura leggera e senza grandi aspettative."

"Stoner" di John Edward Williams 

Editore Fazi
Genere Narrativa

Attenzione, nella prima parte ci sono alcuni piccoli spoiler. Inseriti solo per argomentare la mia opinione.

Stoner è nato in una piccola fattoria del Missouri.
Dopo le superiori, il padre lo sprona ad andare alla Columbia University, alla facoltà di agraria.
Al secondo anno, però, Stoner lascia agraria e inizia a frequentare il corso di filosofia, storia antica e letteratura inglese.
Dopo la laurea in lettere, Stoner rimane all'università, diventa un'insegnante. In pratica passerà il resto della sua vita in quell'università.
Tra una lezione e l'altra, Stoner trova anche il tempo di sposarsi con una riluttante Edith.
Credevo non esistesse un personaggio più odioso di Daisy del libro "Il grande Gatsby" ma mi sbagliavo. Edith la supera alla grande!
Lei è una donna detestabile, opprime e punisce il marito per il fatto di averla voluta sposare, come se fosse colpa di Stoner se lei gli ha detto di "sì" all'altare! Inoltre, usa la figlia per i suoi ignobili piani, insomma, Edith è una vipera.
Durante la lettura ho odiato lei per la sua meschinità e Stoner perché la lascia fare!
All'inizio compativo Stoner, provavo compassione per lui, poveretto, se la prendono tutti con lui, il titolo del libro non dovrebbe essere "Stoner" ma "Tutti contro Stoner". Lui non è che faccia chissà che per attirare tutte queste inimicizie ma non fa nemmeno nulla per respingerle! Ed ecco perché dal provare pena per lui ho iniziato a disprezzarlo, per il semplice fatto che non reagisce.
Il libro, comunque, vanta una lunga serie di personaggi disprezzabili. Non se ne salva uno!
Questo è il motivo principale che mi ha spinta a odiare questo libro!
Non vedevo l'ora di finirlo!
Questo testo non è altro che una lunga serie di soprusi e sfortune a non finire!
Ma gliene andasse bene una a Stoner! Una!
Il "maiunagioia" è stato inventato per lui!
"Stoner" racconta la lunga e travagliata vita di Stoner, appunto, e benché la narrazione sia elegante, raffinata, la trama l'ho trovata pesante, piatta e tragica.
Io non riesco a capire come abbia fatto questo libro a suscitare così tanto entusiasmo. Già la sinossi non mi convinceva ma ho letto il libro incuriosita dalle tante recensioni positive, tuttavia non sono proprio riuscita a vedere il fascino di questa storia.
Penso che questo libro sia uno di quelli che o ami o odi, senza vie di mezzo, è un libro a cui non puoi rimanere indifferente.
Io l'ho odiato.

"Una guerra non solo uccide qualche migliaio, o qualche centinaio di migliaia di giovani. Uccide anche qualcosa dentro le persone, qualcosa che non si può più recuperare."

Commenti dalla lettura di gruppo:

Ilaria: "Secondo me le recensioni super positive traggono in inganno. Mette un'angoscia assurda, ti chiedi che cavolo gli succederà di brutto in seguito e infatti al peggio non c'è mai fine 🤦🏼‍♀️"

Carla: "Io non vedo l'ora che passi un po' di tempo per poterlo rileggere."

Paola: "Io l'ho adorato. Non escludo di rileggerlo ancora più avanti."

Maria Francesca: "Io ero partita tutt'altro che convinta da una trama e una prima pagina che sottolineavano una vita piuttosto "piatta e desolata". Invece ho finito per appassionarmi alla storia del protagonista. È vero che gliene capita una dopo l'altra, che certi personaggi, a partire dalla moglie, sono così odiosi da rendere inconcepibile la troppa bontà - per non dire remissività - di William; ma forse è proprio questa sua caratteristica che ha fatto scattare una sorta di empatia verso il personaggio. Un libro bello e ben scritto."

Gresi: "Per quanto mi riguarda, mi è piaciuto proprio per questa posizione scomoda che giorno dopo giorno Storner è costretto a vivere, sebbene voluta. Per non parlare la profondità di come è stato scritto. Questo è stato uno dei tanti fattori che mi hanno indotta ad amare Stoner e la sua triste storia."

Monica: "Io l'ho adorato e sono d'accordo con Maria Francesca su tutto... Edith odiosa al massimo... Mi sono affezionata a Stoner... Finalmente un libro diverso dai soliti con le trame tutte uguali."

Chiara: "Secondo me è un libro che si gusta per le descrizioni dei sentimenti che sono comuni a molti, al di la della storia del protagonista che effettivamente è piatta e banale. E' scritto molto bene, anche in traduzione. Io per non rileggerlo ho ascoltato l'audiolibro letto da Sergio Rubini, merita."

Marina: "Ho trovato la narrazione spesso lenta e in alcuni punti avrei voluto entrare nel libro, scuoterlo e dirgli di reagire. Credo che Stoner non entrerà mai nella mia classifica dei top, ma devo ammettere che in qualche modo mi ha colpita."

Marisa: "Un libro come pochi che sa dare pathos e sentimento a una vita quasi piatta e anonima, che nonostante tutto non toglie dignità ad un grande personaggio."

Elisa: "A me non è piaciuto granché. L’ho trovato un po’ lento, a tratti ripetitivo. Alcuni passaggi mi sono piaciuti un po’ di più ma nel complesso non è un libro che consiglierei. In molte parti mi ha quasi innervosita, mi ha fatto venire voglia di scuoterlo!"

Manuela: "Questo romanzo è piatto, con una storia lineare come una strada appena asfaltata. Tutto il libro resta avvolto da un alone di tristezza, in un qualcosa che deve succedere e non succede mai. Eppure non sono riuscita a staccare gli occhi, rimasti incollati fino all’ultima parola."

Monica: "Un libro bellissimo, molto profondo, mi ha coinvolto profondamente, l'ho divorato non vedevo l'ora di mettermi a letto per poter continuare la lettura nel silenzio più assoluto.
Lo stile di scrittura è ottimo, mi è sembrato di essere lì per spiare Stoner nella sua vita quotidiana.. Alla fine del libro ci si rende conto che siamo tutti, ognuno a modo suo come il protagonista."

Antonella: "Non ero molto convinta da questo libro, nonostante i commenti super positivi!
L'ho trovato molto pesante e lento.. Una storia che ha del surreale, Stoner incapace di prendere qualsiasi decisione, un matrimonio infelice con una donna che ho odiato dopo la seconda riga, una figlia remissiva come lui..
Il finale molto toccante, visto che le sfighe le attirava come una calamita..
Mi ha lasciato l'amaro in bocca...e credo di non averlo capito sino in fondo, ma forse non era il momento giusto per leggerlo."

Irene: "Una vita inetta e passiva, anonima senza gioie e con tanti turbamenti, ai quali non cerca neanche di porvi rimedio. Emarginato, solo, inetto, tanti sono gli aggettivi che gli si addicono. Alla fine del libro non si può provare che pena per lui. Nonostante non mi abbia travolto, e per tre quarti di libro anche un po’ annoiato i punti di riflessione sono molti."

Loriana: "Devo ammettere che all’inizio il libro non mi ha coinvolto troppo: racconto lento, personaggio quasi insignificante che fa tutto quello che gli dicono gli altri, ha una vita banale, scialba per certi versi. Poi la storia si accende, Stoner prende vita, si appassiona al suo lavoro, trova l’amore, diventa più consapevole di se stesso e dei suoi desideri e alla fine diventa anche un bravo insegnante.
È un romanzo che va assaporato lentamente."

2 commenti:

  1. Ciao "Il caso dei libri scomparsi" di Ian Sansom sembra molto interessante. Mi attira abbastanza. Sicuramente trovo che il titolo sia azzeccato anche se richiama altri libri, in particola mi rimanda all' "Imprevedibile piano della scrittrice senza nome" di Alice Basso. Buona giornata, continuazione di settimana e mese di Aprile in arrivo a breve

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    1. Non è perfetto però, alla fin fine, non è una lettura da evitare. Carino ma non eccezionale

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