"Poirot a Styles Court" di Agatha Christie
Editore Mondadori
Genere Giallo
Questo è il primo romanzo giallo di Agatha Christie, lo ha scritto durante la prima guerra mondiale ed è anche il primo libro in cui compare come protagonista l'ex poliziotto belga: Hercule Poirot.
A narrare la storia è Hastings, l'amico di Poirot.
Hastings, a causa di una ferita, torna a casa dal fronte.
Un suo amico, John Cavedish, lo invita a Styles, dove vive insieme alla matrigna e al resto della sua famiglia.
La madre di John si sta per risposare (con un mascalzone a dire del figlio).
Una mattina presto, la signora Inglethorp, la madre di John, mentre è chiusa in camera sua, è scossa da violente convulsioni.
Muore poco dopo l'arrivo dei suoi parenti.
A quanto pare, è stata avvelenata.
Fortuna che Poirot si trova nei paraggi! La signora Inglethorp, infatti, lo stava ospitando insieme ad altri connazionali dell'investigatore.
Poirot non perde tempo e si mette alla ricerca della verità.
Ci sono molto dettagli da chiarire, tra cui: dove era il veleno?
Ogni personaggio sembra colpevole, nessuno è al sicuro dai sospetti.
Con maestria e arguzia, Agatha Christie intesse una storia intrigante, piena di mistero e segreti.
Mi piacciono i suoi gialli perché tutta l'attenzione è puntata sulle indagini, non c'è una storia di sottofondo o alternativa, la trama è interamente inerente il caso.
La Christie, inoltre, riesce sempre a raggirarmi per bene! Sa come manipolare la mente del lettore, come farlo focalizzare su determinati dettagli invece che su altri, come fargli credere che il colpevole sia uno quando in realtà è un altro.
Insomma, considero i gialli della Christie dei capolavori di sagacia.
Commenti dalla lettura di gruppo:
Elvira: Proprio complicato. Non avevo capito niente. Però non è giusto che metta tutto nell'ultimo capitolo. Comunque brava Agatha
Viviana: Ieri sera ho finito il libro e pur non essendo io un amante dei gialli, l'ho trovato 'frizzante' e geniale! Senza spoilerare nulla, per quanto riguarda il finale, su una persona avevo intuito bene ma sull'altra no! A. Christie va letta non solo tra le righe ma facendo attenzione proprio alle parole che scrive perché nasconde indizi che io proprio non avrei mai immaginato!
Marianna: Bello, intrigante e coinvolgente come solo Agatha sa essere. La cura dei dettagli e la descrizione minuziosa delle reazioni e delle emozioni dei personaggi è tipica della maestra del giallo per eccellenza. Della Christie mi piace molto il modo in cui confonde il lettore, convincendolo di un assassino e nello stesso tempo distogliendolo dalla verità pagina dopo pagina, affinché rimanga nel dubbio fino all'ultima riga.
Roberta: Finito e devo dire che mi è piaciuto è il primo con Poirot che mi piace io adoro molto di più Miss Marple.
Coinvolgente come sa solo fare questa scrittrice.
Bello.
Rita: Finito ieri e mi è piaciuto tantissimo. Adoro Poirot 😜 e il suo modo di fare 😂😂😂 Agatha Christie rimane una certezza!
Giulia: È il secondo romanzo di Agatha Christie che leggo e mi è piaciuto veramente molto. La storia tiene incollati alle pagine ed è intrigante, non risulta mai banale, tanto da riuscire a far sì che il lettore sospetti di tutti i personaggi fino all'ultimo istante. Essendo il primo romanzo in cui compare Poirot, avrei preferito venisse approfondita di più la sua storia e che fosse lui il narratore, ma lo trovo comunque ben scritto.
Elisa: la lettura è stata molto scorrevole, i personaggi pochi rispetto a quelli che troviamo in molti altri libri, leggerlo è stato come vedere una delle puntate della signora in giallo che mio papà ama e costringe tutti noi a guardare, mille indizi sparsi, cose che all'occhio del lettore appaiono superflue e che invece Poirot cataloga nell'archivio della sua mente, liti, personaggi che scappano.
Barbara: Questo libro, datato 1920, è il primo in cui compare Poirot.
I suoi tratti distintivi ci sono già tutti: geniale, misterioso, folle in ogni suo ragionamento, saccente, riflessivo ed intuitivo allo stesso tempo.
La storia è di quelle classiche della Christie, in cui tutti sembrano colpevoli, ma fino alla fine non si capisce nulla. O meglio. Molte cose si intuiscono, ma il puzzle è difficile da comporre.
Una bella lettura, scorrevole, non il mio Poirot preferito ma comunque un ottimo libro.
"La famiglia Aubrey: 1" di Rebecca West
Editore Fazi
Genere Narrativa
La famiglia Aubrey deve trasferirsi a Lovegrave a causa del nuovo lavoro del signor Aubrey.
È stato assunto per dirigere il piccolo quotidiano locale, di proprietà del signor Morpurgo.
Il signor Aubrey partirà per primo, cercherà una casa e la preparerà per l'arrivo della moglie e dei suoi quattro figli (Cordelia, Mary, Richard Quin e Rose).
La famiglia si sposta di continuo, Sudafrica, Edimburgo, Cape Town, a quanto pare sempre a causa del padre.
Altro non so dirvi perché arrivata al quarto capitolo ho alzato bandiera bianca e mi sono arresa!
Non riuscivo ad andare avanti, tanto tediosa era la narrazione!
La scrittura è fin troppo dispersiva, viene nominato un personaggio o un oggetto e via che l'autrice parte a raccontarne vita, morte e miracoli
Questo libro è fin troppo dettagliato e prolisso.
Su cento pagine, venti raccontano le vicende della famiglia Aubrey mentre il restante è pieno di inutili particolari su oggetti d'arredo e ricordi del passato. Tutte pagine da tagliare, secondo me.
Per farvi capire quanto dispersivo sia questo libro, sappiate che quel breve riassunto che vi ho fatto, è la storia raccontata nelle prime cento pagine! Loro si devono trasferire, ci sono alcuni problemi di comunicazione con il signore Aubrey ma alla fine riescono tutti a giungere a destinazione.
Ecco, ciò che io ho riassunto in poche righe, l'autrice l'ha allungato, l'ha infarcito con dettagli superflui e l'ha spalmato su cento e passa pagine.
Non so quanti della lettura di gruppo siano arrivati alla fine del libro, pochi credetemi. In molto lo hanno abbandonato, io per prima.
Troppo noioso, troppo inutilmente lungo.
Ne ho avuto abbastanza dei primi quattro interminabili capitoli (lunghi circa cento pagine!).
Commenti dalla lettura di gruppo:
Rita: Dalla copertina e dalla trama pensavo meglio, molto meglio... invece sono arrivata alla fine con molta fatica, ma l'ho finito solo per vedere cosa poteva succedere più avanti e se valeva la pena poi leggere il seguito... mhhhh... non credo... noioso?? Lento? Non lo so perché non mi ha preso... so solo che finisce qui la mia conoscenza con gli Aubrey!!
Roberta: Sinceramente ho abbandonato la lettura l'ho trovato noioso e lento. Una storia per niente coinvolgente sembrava di leggere sempre le stesse cose.
Peccato lo pensavo migliore era pure una vita che volevo leggerlo.
Mi dispiace molto quando abbandono un libro e quando resto delusa dalla lettura.
Sonia: Non l'ho letto con voi, ma l'ho letto tempo fa. Io l'ho trovata una narrazione piacevole. È una di quelle letture da assaporare e che secondo me, si apprezza dopo averla un po' elaborata. Benché la prosa sia un po' lenta, ho apprezzato l'io narrante, ho apprezzato la caratterizzazione e ho apprezzato l'ambientazione. Io credo che continuerò la lettura dei volumi successivi.
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