"Una promessa d'amore" di Mary Balogh
Editore Leggereditore
Genere Romanzo storico
Il conte di Falloden (sorvoliamo sul nome) è alquanto stizzito dal fatto che un commerciante di carbone sia venuto a casa sua per parlargli con urgenza.
Che cosa vuole mai un commerciante da lui?
Si dà il caso che Mr. Transome abbia pagato tutti i debiti (ed erano tanti) del conte.
Il ricco commerciante, in cambio, non vuole il denaro, anzi, è disposto a cancellare l'enorme debito del conte e a dargli altri soldi se lui acconsente a sposare sua figlia.
Il giovane conte, però, non è molto felice di questa proposta. A essere sinceri, quest'idea non piace nemmeno a Eleanor Transome, innamorata di un altro che tuttavia l'ha rifiutata.
Insomma, il conte e Eleanor sono stati messi con le spalle al muro.
A lei tocca sposare un nobile ("razza" che detesta per il modo in cui l'hanno trattata) e a lui tocca sposare una borghese ricca.
Il conte e Ellie, però, non hanno capito che regalo prezioso ha fatto loro Mr. Transome. Un ultimo straordinario regalo di Natale.
Ebbene sì, nonostante la copertina non sia molto in tema, il libro è ambientato nel periodo delle feste di Natale ... e che Natale! I Transome lo festeggiano alla grande!
Il loro Natale è pieno di allegria, spensieratezza, giochi nella neve, canti, tradizioni, addobbi e ovviamente, tanto amore.
Tra le pagine di questo romanzo volteggia allegro lo spirito natalizio.
Se cercate una lettura natalizia, questo libro fa al caso vostro!
"Non riuscirei a immaginare un Natale senza la famiglia."
Ellie e il conte sono due protagonisti orgogliosi, non riescono a superare i loro pregiudizi, a rompere le barriere che li separano.
Entrambi, sono poi insicuri, non sanno godersi il momento, lo rovinano sempre con una litigata.
Per fortuna che arriva la famiglia di Ellie! I Transome hanno una capacità invidiabile: "sono così meravigliosamente bravi a godersi la vita."
Ho letto questo libro con trasporto e interesse.
Questa è una storia romantica come un bacio sotto al vischio, allegra come i pranzi natalizi e dolce come la cioccolata calda.
Consiglio questa lettura ai più romantici e a chi ama trascorrere il Natale in famiglia.
"Colpa delle stelle" di John Green
Editore Rizzoli
Genere Romanzo
Hazel ha sedici anni e ha il cancro.
All'inizio era alla tiroide ma poi è passato anche nei polmoni.
Lei è viva per un miracolo della scienza, per una medicina sperimentale che con la maggior parte dei malati non funziona ma con lei sì.
Tuttavia, non sta bene. Deve sempre portarsi dietro una bombola di ossigeno.
"E non posso essere un'adolescente normale, perché sono una granata."
A una riunione, Hazel incontra Augustus Waters, un ragazzo di diciassette anni che ha avuto un osteosarcoma che gli ha fatto perdere una gamba.
La loro storia non è quella di qualsiasi adolescente.
Hanno lottato, stanno lottando contro un nemico agguerrito, un nemico che non si arrende tanto facilmente.
Gus è stabile, è sano da parecchi mesi ormai, Hazel invece è una malata terminale e convivere con tutto ciò non è semplice.
"... la nostalgia è un effetto collaterale del morire."
"Tu sai meglio di chiunque altro che si può convivere con il dolore."
Alcune frasi, alcuni dialoghi sono una pugnalata al cuore.
Nonostante questo libro non mi abbia fatta impazzire (è da un po' che questo genere, con adolescenti protagonisti, non mi prende più) non ho potuto non commuovermi.
"Mi hai regalato un per sempre dentro un numero finito, e di questo ti sono grata."
Il personaggio che mi ha colpito di più (o meglio, la sua storia) è Isaac.
Io non vorrei mai essere nei suoi panni, il tipo di cancro che ha mi spaventa molto più di quello di Gus e Hazel. Non oso nemmeno pensare di mettermi nei suoi panni, la sola idea, il solo immaginarmi al suo posto mi fa star male.
Lui, però, reagisce con ironia, forse grazie anche ai suoi amici.
"Colpa delle stelle" è un libro straziante sotto certi punti e romantico sotto altri.
Racconta una storia difficile, affrontata con forza dai protagonisti.
Non è una fiaba, un romanzo rosa e fiori, è la storia di due adolescenti che non permettono al cancro di condizionare le loro vite.
"L'incubo di Hill House" di Shirley Jackson
Editore Gli Adelphi
Genere Narrativa
Avevo già letto in passato un libro di Shirley Jackson e non mi era piaciuto.
Prima di mettere definitivamente una croce su questa autrice, ho deciso però di leggere un altro suo libro, uno dei più famosi: "L'incubo di Hill House".
Non è andata bene nemmeno questa volta.
Il professor John Montague si è laureato in antropologia per dare alle sue indagini paranormali un'aurea di rispettabilità.
Ha affittato Hill House, una dimora che da ottant'anni si erge sola contro le colline. Si dice che la casa sia stregata e il professore vuole indagare su quelle strani manifestazioni.
Con sé, nella villa, porta anche degli assistenti.
Eleanor, trentadue anni, ha trascorso gli ultimi undici anni ad accudire la madre. Non ha amici ed è in collera con la sua famiglia. Ha un carattere schivo, per via di tutti quegli anni passati in solitudine, senza amore.
Lei è stata contattata dal professore perché ha assistito in prima persona un fenomeno paranormale.
C'è poi anche Theodora, una ragazza dotata di un sesto senso molto sviluppato.
Infine, Luke, un bugiardo, un ladro, nipote della proprietaria di Hill House che ha voluto che lui fosse presente durante la permanenza del professore e delle sue assistenti a Hill House.
Quando i quattro arrivano si scontrano subito con il lato tenebroso della villa.
I due custodi, poi, non sono molto ospitali ... "non ci sarà nessuno intorno se ha bisogno d'aiuto" ... "non la sentiremo neanche".
A dire il vero, quei due, un po' mi hanno fatto ridere.
Diciamo che questo libro mi ha trasmesso varie emozioni tranne, forse, la paura.
In certi punti mi ha proprio annoiata.
L'autrice divaga molto, pone molta attenzione su dettagli secondari.
Alcune scene mi hanno messo un po' d'inquietudine invece.
Hill House è per la maggior parte del tempo tranquilla, quando si scatena però non c'è pace per i suoi abitanti.
Pavimenti tinti di rosso, vestiti rovinati, porte che non vogliono stare aperte, scritte che compaiono misteriosamente.
In generale, questo libro non mi ha colpita molto. L'ho trovato un po' scialbo.
Insomma, la Jackson non fa per me.
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