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lunedì 23 gennaio 2023

Recensioni: "Codice 612" - "Harry Potter e L'Ordine della fenice" - "L'ufficiale e la spia" - "La panchina delle cose difficili" - "Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina"


"Mr zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina" di Fannie Flagg

Pagine 235
Genere Narrativa

Originalità 8
Trama 9
Narrazione 9
Personaggi 10
Descrizioni 9
Ambientazione 10

Voto Finale: 9+

Sono i primi di dicembre e a Chicago una tormenta di neve infuria sulla città.
Il signor Campbell con fatica si trascina dal dottore, ha brutte notizie per lui. I suoi polmoni sono messi male, deve andare in un luogo con un clima migliore se no, non resisterà un anno.
Ha sempre arrancato nella vita e dato che nulla lo trattiene a Chicago, decide di contattare la struttura indicata dal medico.
Si trova in Alabama a Lost River, un posticino sperduto che conta un centinaio di abitanti.
Purtroppo la struttura è chiusa da tempo ma una signora gentile del posto gli trova una stanza presso la vicina.
Il paese è proprio un buco ma Oswald scopre che ci si trova bene.

👉 Oswald Campbell è un personaggio particolare, è un cinquantenne orfano, divorziato, completamente solo. Il suo nome lo hanno scelto per via di una zuppa che era nella sua cesta quando lo hanno trovato.

👉 Lost River è un’ambientazione deliziosa, hanno fatto venire voglia anche a me di trasferirmi. È piccola, c’è solo un alimentari che però vende di tutto e c’è un fiume che il postino ogni giorno naviga per consegnare la posta. Immaginate questo in una bella giornata primaverile a dicembre e aggiungete un bel gruppo di persone cortesi e socievoli.

👉 I personaggi sono tutti affascinanti come Roy, l’omone buono che gestisce l’alimentari con il suo cardinale Jack oppure l’orfana zoppa o il postino-pescatore.

👉 Una storia natalizia che dona mille e più emozioni. Il Natale per Oswald è solo un modo per spezzare il cuore alle persone sole come lui ma quel Natale in quel paesino sperduto gli farà cambiare idea.

👉 Mentre leggevo mi sentivo a tratti super felice oppure super commossa, è l’effetto che fa Fannie Flagg

👉 Un libro che fa bene al cuore, si legge in un attimo e ti riempie di gioia.

"Harry Potter e l'Ordine della Fenice" di J. K. Rowling

Vol. 5 serie Harry Potter

Pagine 565
Genere Fantasy

Originalità 10
Trama 9
Narrazione 10
Personaggi 10
Descrizioni 9
Ambientazione 10

Voto Finale: 9

Per tutta l’estate Harry non ha fatto che aspettare la notizia del ritorno di Lord Voldemort ma l’unica cosa in cui si è imbattuto è un Dissennatore.
Per salvare se stesso e il cugino è stato costretto a compiere un incantesimo cosa che ha fatto scattare subito il ministero.
Il ministro non vuole credergli a proposito di Voldemort e usa la stampa per screditarlo.
A Hogwarts Harry dovrà vedersela con alcuni dei suoi stessi amici, anche loro titubanti a proposito del ritorno del mago oscuro, e con una nuova temibile professoressa Dolores Uumbridge.

👉 Harry è preoccupato ma anche furioso perché non gli dicono nulla. Non sa che è per il suo bene. Quando viene scortato all’ordine della fenice viene però a conoscenza di alcune novità.

👉 Per quante volte abbia letto questi libri, riescono ugualmente ad emozionarmi come la prima volta. Ho sempre lo stesso entusiasmo di uno studente il suo primo giorno a Hogwarts. In questo libro mi è dispiaciuto molto quando Harry si sentiva escluso e mi si è strinto il cuore quando ho visto in cosa si era trasformato il molliccio quando la signora Weasley voleva cacciarlo. E la gioia di tornare a Hogwarts e la malinconia nel vederli felici insieme sapendo già come andrà a finire.

👉 Il livello di perfidia in questo volume raggiunge vette raramente esplorate. Tra la Umbridge e Malfoy c’è una gara a chi fa peggio, perfino Voldemort non arriverebbe a tanto. Che soddisfazione alla fine però.

👉 Questa edizione è arricchita dalle illustrazioni a colori di Jim Kay.

"L'ufficiale e la spia" di Robert Harris

Pagine 437
Genere Narrativa

Originalità 6
Trama 6
Narrazione 6
Personaggi 6
Descrizioni 8
Ambientazione 7

Voto Finale: 6

Il capitano Alfred Dreyfus è stato accusato di aver consegnato a una potenza straniera (Germania) un certo numero di documenti segreti riguardanti la difesa nazionale.
Lui però continua a dichiararsi innocente.
Intanto, l’ufficiale dell’esercito francese Georges Picquart è stato assegnato allo spionaggio e promosso colonnello.
Il colonnello Georges Picquart si dedica al suo lavoro e ben presto individua una nuova spia, intercetta una lettera che però .. è stata scritta con la calligrafia di Dreyfus! Non è possibile, lui è in esilio, sotto stretta sorveglianza e quella è una prova per incriminare un’altra spia. Possibile allora che si siano sbagliati? Che Dreyfus sia veramente innocente?

👉 Il libro racconta in versione romanzata la vera storia dell’affare Dreyfus. Ciò che viene narrato, fatti, personaggi, è reale. L’autore è intervenuto nella forma.

👉 La Francia degli ultimi del 1800 viene descritta bene, l’autore ci descrive com’era a quel tempo: la puzza per il problema delle fogne, quali articoli di giornale uscivano, la visita dello zar.

👉 Il libro parla di spionaggio, intercettazioni, operazioni segrete.

👉 Il colonnello era uno degli insegnanti di Dreyfus, ed era coinvolto nelle indagini su quest’ultimo.

👉 L’ho letto un po’ al rallentatore, la storia non mi ha coinvolta totalmente. Da metà in poi però ha iniziato ad attirare il mio interesse. Le cose si fanno interessanti quando si inizia a scavare nell’affare Dreyfus.

👉 La cosa difficile non è stata trovare le prove ma riuscire a far trapelare la verità. Il governo non voleva ammettere di aver sbagliato, anche se ciò andava a discapito di una persona.

👉 Mi è piaciuto il fatto che sia una storia vera, la narrazione è scorrevole ma non amando molto questo genere, non sono riuscita ad apprezzare in pieno il libro.

"Codice 612. Chi ha ucciso il Piccolo Principe?" di Michel Bussi

Pagine 192
Genere Giallo

Originalità 9
Trama 8
Narrazione 7
Personaggi 8
Descrizioni 7
Ambientazione 8

Voto Finale: 8+

Il miliardario Oko Dòlo del Camerun incarica Neven, ex aviatore e meccanico di aeroplani, e Andie, detective stagista, di scoprire la verità sulla scomparsa del celebre scrittore Antoine de Saint-exupéry
Oko ha fondato il Club 612, i membri hanno come fine quello di risolvere il mistero della scomparsa di Saint-exupéry e della morte del suo personaggio: il Piccolo Principe.
Neven e Andie volano da una parte all’altra per incontrare i vari membri del club, ognuno di loro assomiglia a uno dei personaggi del piccolo principe.
Attenzione: Oko crede che uno dei membri non voglia far trovare loro il testamento dello scrittore.

"Le cose che ami non si dimenticano, perché ti mancano. Come le persone."

👉 Il 31 luglio del 1944 l’autore del libro Il piccolo principe scompare nel nulla dopo essere decollato dalla Corsica. Solo dopo sessant’anni vengono ritrovati i resti del suo aereo … del corpo, nulla. Michel Bussi collega la sparizione dell’autore ad alcune coincidenze contenute nel piccolo principe, opera che ha scritto proprio prima di scomparire.

👉 I fatti narrati, gli eventi, le prove, tutto ciò che riguarda l’autore e la sua opera sono veri. Ho apprezzato l’accuratezza di questo libro, c’è molto studio dietro. Il piccolo principe viene meticolosamente analizzato così come la vita del suo scrittore.

👉 Tra i vari personaggi ho trovato buffo e triste il ricco re che cambia costume per fare il maggiordomo o il giornalista perché è solo nel suo regno.

👉 Ogni membro del club ha un’idea diversa sulla morte di Saint-Exupéry e il suo piccolo protagonista.

👉 Un racconto breve e affascinante, ricco di mistero e congetture.

"La panchina delle cose difficili" di Linda Traversi

Pagine 317
Genere Narrativa

Originalità 7
Trama 7
Narrazione 7
Personaggi 7
Descrizioni 7
Ambientazione 6

Voto Finale: 7+

Stella ha tredici anni e una mano a pinna. Le ultime dita della mano destra sono fuse insieme.
Quella mano la rende tremendamente insicura e attira le cattiverie dei compagni. Un giorno, vicino al suo palazzo, installano una panchina con una targa: la panchina delle cose difficili.
E lì si imbatte in altre persone, un signore che ascolta sempre musica, una signora sempre dietro a fare la spesa e un ragazzino come lei che però se ne sta sempre chiuso in casa a giocare ai videogiochi.

"... e mi chiedo se è un'altra cosa difficile, mostrarci forti quando in realtà siamo deboli."

👉 Stella ha spesso i pensieri al contrario e la testa per aria. Si perde in quello che non esiste dimenticandosi di quello che esiste. Tenta sempre di passare inosservata, di nascondere quella mano, di mimetizzarsi tra le ombre. È fin troppo sottomessa. Io posso capire il suo disagio ma fino a un certo punto, si lascia troppo definire da quella mano. Lascia che quelle sue singole dita facciano il vuoto attorno a lei. Poi lei non parla, non combatte, a malapena si difende. Mi ha dato un po’ fastidio questo suo atteggiamento remissivo.

👉 La narrazione in prima persona è fluida, riflessiva, a volte astratta.

👉 Su quella panchina si alternano persone, storie ed emozioni. E proprio quel loro stare insieme li aiuterà a essere più forti.

👉 Il finale è un po’ troncato. Viene da chiedersi: e poi?

"E sulla tela ci si può trasferire questo misto di emozioni che non si capiscono. Così almeno, guardandola, qualcuno ti ascolta."

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