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martedì 31 gennaio 2023

Recensioni: "La donna in nero" - "Burned" - "Il treno dei bambini" - "L'allieva di Sherlock Holmes"

 


"Burned" di Karen Marie Moning
Vol. 7 Fever 

Pagine 512
Genere Fantasy

Originalità 8
Trama 7
Narrazione 8
Personaggi 8
Descrizioni 7
Ambientazione 7

Voto Finale: 7

Dopo che gli Esseri Fatati hanno invaso il mondo e dopo che hanno ghiacciato Dublino, la veggente Dani di quattordici anni deve vedersela con colei che un tempo era la sua migliore amica: Mac.
Dani tenta la fuga e finisce nel mondo degli specchi, mondo dove il tempo e la realtà sono alterati.

👉 Dani è tosta, mi piace perché non si è lasciata abbattere da tutte le cose brutte che le sono capitate, l’hanno solo fatta diventare più forte. Dani è anche tremendamente testarda e impulsiva.

👉 Mac da principessa in rosa si è trasformata in guerriera con tanto di lancia per uccidere gli Esseri Fatati. Ora ha un problemino … lo porta sempre con sé e questo attira un gruppo di spettri che non la lasciano mai. Dentro di sé ha qualcosa di distruttivo, ammaliante, con una sua coscienza e tenta di prendere il controllo su Mac.

👉 Il libro è narrato dal punto di vista di vari personaggi. Questi continui cambi permettono di conoscere meglio i personaggi ma alla lunga diventano fastidiosi, soprattutto quando si arriva al punto cruciale della storia e del resto non ti interessa più nulla.

👉 Ci sono nuovi Esseri Fatati … femmina. E delle nuovi veggenti in città. Diciamo che la parte sulle veggenti è un vero e proprio colpo di scena.

"La donna in nero" di Susan Hill 

Pagine 288
Genere Horror

Originalità 5
Trama 5
Narrazione 5
Personaggi 6
Descrizioni 5
Ambientazione 6

Voto Finale: 5

Arthur Kipps è riunito con la sua famiglia nella sua adorata casa di campagna: Mank’s Piece.
È la Vigilia di Natale e i figli della sua seconda moglie si sono riuniti vicino a lui per raccontare storie di fantasmi. Anche Arthur ha una storia ma lo spaventa ancora a tal punto che non riesce ad aprir bocca. È una storia malvagia, tormentata, maledetta, una storia che ha vissuto in prima persona.
Decide di scrivere quella storia che lo perseguita.
Inizia così a raccontare di quando da giovane, allo studio, gli affidano il compito di assistere al funerale di una loro cliente. Deve anche riportare alcuni suoi documenti privati.
Arthur pensa sia un compito semplice ma si ricrede quando al funerale vede una donna apparentemente malata, vestita tutta di nero. La sua pelle è attaccata alle ossa. Sembra uno scheletro… un fantasma.

👉 L’inizio è lento, Arthur parla del suo lavoro, della sua famiglia, della casa, ci mette un po’ ad arrivare al punto.

👉 È sorprendente: il libro è breve ma procede così tanto al rallentatore che ci ho messo un po’ a leggerlo. Da notare che una pagina intera viene dedicata alla nebbia.

👉 La casa della defunta è singolare: ci si accede solo con bassa marea. Quando è alta, rimane isolata.

👉 La nebbia, l’ambiente sono aspetti che ritornano fin troppo spesso. Le descrizioni sono fin troppo puntigliose.

👉 La storia della donna in nero è curiosa, è sicuramente la parte più interessante del libro, l’unica che ha suscitato il mio interesse.

👉 Non è una storia spaventosa anzi è piuttosto 🥱

"L'allieva di Sherlock Holmes" di Laurie R. King
Vol. 1 Mary Russell and Sherlock Holmes

Pagine 384
Genere Giallo

Originalità 5
Trama 5
Narrazione 5
Personaggi 5
Descrizioni 5
Ambientazione 6

Voto Finale: 5

L’autrice afferma che questo libro le sia stato spedito a casa. Sono le memorie di una donna che conosceva #sherlockholmes
Lei si chiama Mary, si imbatte in Holmes all’età di quindici anni.
È il 1915 e lui è già in pensione da quindici anni, si è ritirato in campagna a studiare le api.
Mary è inciampata sopra di lui mentre passeggiava, Sherlock era intento a studiare le api.
Lui rimane fin da subito colpito dalle doti deduttive della giovane e decide di prenderla come allieva.

👉 Mary è un’agguerrita femminista. È orfana, la zia fa da tutrice più al suo denaro che a lei, per questo Sherlock e Mrs Hudson iniziano a prendersi cura di lei. Loro diventano come dei genitori per lei, il dottor Watson diventa uno zio.

👉 Sullo sfondo delle loro avventure: la prima guerra mondiale. Il contesto storico e la vita di Mary hanno piuttosto spazio nel libro. Quest’ultimo aspetto, a mio avviso, ha rallentato la narrazione.

👉 Mary va poi all’università ma di tanto in tanto torna per risolvere qualche caso insieme ad Holmes.

👉 Nel libro sono raccolti vari casi, più o meno lunghi e complessi.

👉 Ho letto così tante rivisitazioni di Sherlock Holmes che posso ora dire di averne abbastanza. Ne ho lette in tutte le salse e ormai non mi sorprendono più. Questo libro non l’ho trovato più originale di altri, è solo l’ennesima rivisitazione. Sinceramente, dopo un po’ mi è proprio passata la voglia di continuare a leggerlo.

"Il treno dei bambini" di Viola Ardone

Pagine 200
Genere Narrativa

Originalità 8
Trama 8
Narrazione 8
Personaggi 7
Descrizioni 7
Ambientazione 7

Voto Finale: 8+

La seconda guerra mondiale è appena finita.
Amerigo è un bambino di sette anni del sud, ha solo la madre, il padre è in America in cerca di fortuna, questo è quello che dice la madre.
Non va scuola, impara dalla strada, sente le storie che girovagano per le vie. 
Amerigo va in giro tutto il giorno in cerca di stracci che poi la madre sistema per farne pezze da vendere al mercato.
Lui è convinto che la madre lo voglia vendere, sente infatti parlare di un treno che porta via i bambini.
Si tratta di un'iniziativa dei comunisti, portare i bambini del sud a famiglie benestanti del nord, in modo che possano sfamarli e farli studiare.
Nonostante i dubbi, la madre di Amerigo si convince e iscrive il figlio.
Arriva il giorno prestabilito, i bambini vengono raccolti, lavati, sfamati e vestiti, gli danno pure un cappotto e delle scarpe nuove.
Poi salgono sul treno e vengono portati a Bologna, lì un banchetto li attende, ci sono piatti che non hanno mai visto: la mortadella, il grana, il gorgonzola, il gelato! E lì al nord c'è la neve, loro nemmeno sapevano cos'era.
Le famiglie vengono a prendere i bambini, Amerigo va con Drena a Modena.

"Non sono abituato a stare contento."

👉Il testo è narrato dal punta di vista del bambino e la narrazione rispecchia la sua età, è in dialetto (comprensibile, anche se alcune parole non le ho capite) e leggermente infantile. 
Mi sono trovata abbastanza bene con questo tipo di narrazione alla mano. 

👉Il libro parla di un'Italia povera, al sud per lo meno. La gente va in giro con scarpe bucate oppure non le hanno proprio. 

"È la prima volta che mi abbraccia un papà."

👉Quel viaggio dona tanto ad Amerigo, non solo una pancia piena ma anche una nuova famiglia. Lo mandano a scuola, scopre di essere in gamba con la matematica e gli insegnano a suonare il violino.
Vince medaglie, arriva primo alle gare, lui quelle non le aveva mai fatte. Riceve perfino dei regali e quando ritrova gli altri amici del treno ... non si riconoscono, sono così tanto cambiati in meglio, stanno tutti così bene che alcuni non se ne vogliono più andare via.

👉Che tenerezza quando Amerigo trova un nuovo Babbo e decide che a Derna ci deve badare lui, perché lei dei fatti della vita non è pratica.

👉C'è il prima, il dopo e il ritorno al prima, ed è quest'ultima la parte più difficile. Dopo le carezze, la pacia piena, lo studio, la musica ... come fare per riabituarsi al prima?
Gli ultimi capitoli sono narrati da un Amerigo adulto, la narrazione cambia, come lui.

👉Un libro a tratti malinconico che si ama fin dalla prima pagina.


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