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giovedì 23 marzo 2023

Recensione: "Il commissario Spinelli e i sepolcri imbiancati" - Alfredo Ricciardi


 Pagine 224
Genere Giallo

Originalità 6
Trama 7
Narrazione 7
Personaggi 6
Descrizioni 6
Ambientazione 6

Voto Finale: 7

È un sabato sera malinconico quello del commissario Spinelli. È solo a Foggia e in un attimo di follia, prende le chiavi dell’auto per tornare ad Ascoli ma ecco: il cellulare squilla, è la questura. Un uomo è stato trovato morto nel cortile della sua abitazione.

👉 Spinelli ha un’ironia stizzita, quella che ti esce di getto quando sei sceso dal letto dalla parte sbagliata. È lontano da casa sua e con il cuore malconcio.

👉 Altro personaggio degno di nota è il medico legale Tonti, simpatico fin dalla sua prima apparizione. Ha la battuta sempre pronta e un modo di fare spontaneo.

👉 La vittima viene dipinta come un santo, un uomo di chiesa sempre pronto ad aiutare ed è per questo che aveva dei problemi con gli slavi che controllano la prostituzione sulla statale 16.

👉 C’è un ma però. Dalle indagini emerge un dubbio: la vittima era davvero un buon uomo o un peccatore travestito da agnello?

👉 Le indagini confondo il commissario: chiesa o prostitute? Gelosia o peccati? Che strada seguire? Qual è il movente?

👉 La narrazione è scorrevole, la storia si concentra sul caso senza troppe divagazioni. La vita del commissario è infatti marginale, come piace a me. Nei gialli mi piace restare sul pezzo.

👉 Le descrizioni sono essenziali, l’autore poteva forse osare un pochino di più.

👉 Un giallo intrigante senza scene cruente. Un caso che si divora.


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