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mercoledì 13 aprile 2016

Recensione: "Un certo tipo di tristezza" - Sara Gavioli


Editore Inspired Digital Publishing
Pagine 350
Prezzo ebook 1,99 EURO 
Anno prima edizione 2016
Genere Narrativa Italiana 

Convinta che il mondo lì fuori la rifiuti, Anna decide di chiudersi in
una tana fatta di incertezze e fragilità. Un giorno, però, un’opportunità inaspettata la trascina in quello che impara a considerare il suo ambiente naturale: una casa isolata in montagna, con accanto un paesino in cui ogni persona ha una storia.
Sarà in particolare una di queste storie, sigillata fra le pagine di vecchi diari ingialliti, che la porterà ad interrompere la sua staticità, le sue incessanti riflessioni ed i suoi dubbi ed incertezze, spronandola a reagire per cominciare, finalmente, a camminare con le proprie gambe.

Questa volta la recensione che vi propongo è un po’ diversa dal solito perché il libro protagonista è distante dall’essere comune.
La vicenda narrata è reale, vera, non ci sono aggettivi che le calzino meglio.
È la storia di una ragazza come tante, che a trent’anni non ha ancora idea di che fare della sua vita, e come biasimarla?
Anna si è appena laureata e come molti altri giovani come lei, invece che gettarsi a capofitto nella vita, se la lascia scivolare addosso.
Anna si lascia andare al destino, si lascia condurre dal caso, si abbandona all’esistenza.

"Tu sei convinta di aver finito. Di non servire più. Anche se non hai ancora iniziato."

Ed è proprio adottando questa filosofia di vita che riesce a trovare un lavoro.
Una chiamata inattesa la recluta per divenire la custode di una grande casa situata in un paesino dove a malapena c’è un bar.
Anna dovrà trascorrere diversi mesi in totale solitudine, circondata da libri, neve e vecchie storie.
Ora, o lei è una persona alquanto fortunata oppure questo è un libro fantasy!
A chi mai può capitare un simile colpo di fortuna, a chi, senza far nulla di particolare, capita di venir pagati per vivere in una casa e leggere montagne di diari della vecchia proprietaria della dimora?


Anna riesce ad ottenere tutto questo semplicemente aspettando che sua madre parli di lei alla nipote dell’ex proprietaria della dimora e in quattro e quattr’otto, ecco che la nostra protagonista ha un nuovo lavoro, che tra l’altro non richiede nessun dispendio di fatica (pulizie a parte) e che anzi, offre ad Anna mesi solitari durante i quali non si farà remore a ficcare il naso negli affari della famiglia che l’ha assunta. Cosa può mai desiderare di meglio dalla vita una lettrice accanita come Anna?

"Non sono così le storie degli altri? Ci accontentiamo di toccarle appena, ci accorgiamo che in fondo le conosciamo già."

Questo mi è parso essere un testo concreto, se non fosse per quel particolare legato all’improvviso lavoro di Anna, fatto troppo strano e inusuale.
Mettendo da parte questo piccolo aspetto, ho trovato la lettura piuttosto soddisfacente e ricca di pensieri su cui soffermarsi a riflettere.

"I sogni non tengono conto del tempo che esiste fra la decisione e quel che accade."

Dopo tanti libri gialli, romanzi e gotici, è stato bello poter leggere un libro attinente alla realtà, che narra una storia come tante, dove la protagonista non è una persona determinata, ricca o con la strada del suo futuro spianata, ma è bensì una ragazza che non sa nemmeno cosa vuole dalla vita, e questo è così rassicurante perché Anna non è la sola a inciampare nel suo percorso, c’è anche Lidia, che tante volte ha tentato il suicidio perché nella sua vita non riusciva a restare a galla, e con loro forse ci siamo anche noi Lettori, almeno tutti coloro che come Anna aspettano il loro colpo di fortuna.

"La gente si vergogna di essere viva, preferisce confondersi fra la folla e far finta di niente. Così è più facile."

Un libro che racconta le storie di personaggi persi tra i giorni delle loro esistenze, un volume che scivola fresco tra i dedali illuminati della nostra mente, un racconto che non eccelle in fantasia ma dalle cui parole vi lascerete volentieri trasportare.
Un testo scritto con semplicità, forse un po’ troppa, ma che non mancherà di tenervi compagnia.
Un libri stimolante a cui assegno:
3 stelle su 5

Dal libro: 

- "La notte chiede rispetto."

- "Scoprii con disappunto che la vita di una diciassettenne poteva essere noiosa, specialmente se viveva isolata dal mondo."

- "Non era divertente come mi aspettavo, era difficile. Le persone erano difficili."

- "Tutte le cose conservate nei musei hanno esaurito la loro funzione, Stanno solo lì a subire il tempo. Non significano più niente, devono solo essere guardate. Hanno ... finito."

8 commenti:

  1. Non conoscevo questo libro ma sembra interessante, mi è piaciuto il fatto che hai sottolineato la vita comune e reale che conduce la protagonista, prima dell'improvviso lavoro ;) In effetti nei libri solitamente sono tutti sistemati, ricchi e perfetti quindi ben vengano personaggi di questo tipo, un pò più reali :)

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    1. Infatti, finalmente dei personaggi più vicini a noi, e alla vita di tutti i giorni.

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  2. Sembra un libro interessante, e stranamente non lo conoscevo! Spesso e volentieri mi imbatto in questo genere di libri, quelli che trattano di tematiche reali, presenti nella nostra società. E devo dire che quasi sempre finisco col apprezzarli.
    Anch'io, comunque, voglio essere circondata da libriii! Okay, ne sono già sommersa, ma suvvia, non bastano mai!

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    1. Io ho libri ovunque! Nella libreria, nello studio, negli armadi dietro ai vestiti! Tra un po' mi toccherà metterli al posto del materasso

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    2. Ahahahahaha mioddio quanto ti capisco! Ieri una mia amica è entrata in camera mia e mi fa: "Tu hai una libreria, potresti venderli"
      Inutile dire che l'ho fulminata con lo sguardo ahahahahahah

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    3. debellata dalla lista di amici :P fuori da questa casa!

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    4. Aahahahahahahah vero! No comment!

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  3. la copertina è curiosa. la trama non tanto

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