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giovedì 26 maggio 2022

Recensioni: "L'assassinio di Pont-Rouge" - "Il pellegrino dell'odio" - "Il mistero della statuetta di giada" - "Agatha Raisin e i Camminatori di Dembley" - "L'atroce accademia"


 
"L'atroce accademia" di Lemony Snicket
Vol. 5 Una serie di sfortunati eventi

Pagine 188
Genere Narrativa per ragazzi

Originalità 8
Trama 7
Narrazione 7
Personaggi 7
Descrizioni 7
Ambientazione 7

Voto Finale: 7

A questo giro gli orfani Baudelaire vengono mandati alla Profrock Preparatory School, qui incontreranno persone detestabili come la maleducata, violenta e sudicia Carmelita Ghette.
Questa scuola è per la precisione un collegio, il cui motto è "memento mori" ed è dotato di un computer che a quanto pare dovrebbe riconoscere all'istante il Conte Olaf ma nella vita degli orfani nulla va per il meglio.
Appena arrivati infatti vengono canzonati dal vicepreside e apostrofati come "sniffacroste".
Il preside si ritiene un genio della musica ma riesce a produrre solo note stonate e stridii non ben definiti. Assume anche Sunny come segretaria!

👉 Dopo la morte dei genitori, gli orfani sembrano essere finiti in un mondo dove gli adulti si fanno ingannare da un travestimento, sono ingenui oppure presuntuosi e crudeli e nessuno è in grado di tenere al sicuro dei bambini. Insomma questa storia esagerata e assurda, all'inizio è anche simpatica ma a lunga andare stanca, soprattutto diventa ripetitivo. 

👉 A scuola (in cui non insegnano nulla, ovviamente) incontrano altri due orfani (oltre ai genitori hanno perso anche il loro terzo gemello, sempre in un incendio).
Diventeranno subito grandi amici ma la sfortuna dei Baudelaire infetterà gli altri due.

👉 Il Conte non tarda ad arrivare e come sempre riesce ad ingannare tutti tranne i bambini! 

"L'assassinio di Pont-Rouge" di Charles Barbara

Pagine 180
Genere Giallo

Originalità 8
Trama 7
Narrazione 7
Personaggi 7
Descrizioni 7
Ambientazione 8

Voto Finale: 7

A Parigi, due amici si confessano a vicenda le loro pene.
Uno è Radolphe, un artista, l’altro è Max, secondo violino in un’orchestra di un teatro.
Tra un problema e un pensiero filosofico, finiscono con il parlare di un uomo, un agente di cambio, ripescato morto nel Senna.
Si pensa al suicidio ma a Max vengono dei sospetti.
Se voleva fuggire dalla famiglia, perché uccidersi? Rimorso?
Poco dopo incontra un vecchio amico ed inizia a frequentarlo. Lui gli parla della moglie malata, dei suoi recenti successi ma qualcosa nell’animo lo turba.

👉 Non c’è una vera e propria indagine. Dopo la parentesi sul caso infatti si parla di altro, tipo religione, compromessi, sfortuna, cosa si è disposti a fare per la ricchezza e Max continua a frequentare quel nuovo amico.

👉 L’autore non voleva un’indagine ma dimostrare gli effetti della colpa sulla psiche, l’animo delle persone. Per questo è uno dei primi romanzi psicologici, perché appunto mostra come la colpa tormenti le persone.
E alla fine viene da chiedersi: siamo noi i peggiori castigatori di noi stessi?

👉 Con questo testo l’autore ha influenzato il lavoro di molti altri scrittori come Dostoevskij , Emile Zola e ne ha inseriti altri nel testo (sotto mentite spoglie).

👉 Una lettura affascinante e ricca di illustrazioni. Affascinante in quanto il libro che ha anticipato i romanzi psicologici, il precursore del genere poliziesco. Non ho apprezzato solo alcuni discorsi iniziali che hanno rallentato la mia lettura. 

"Il mistero della statuetta di giada" di Susanne Goga

Pagine 241
Genere Giallo

Originalità 7
Trama 5
Narrazione 6
Personaggi 5
Descrizioni 6
Ambientazione 7

Voto Finale: 5

Il commissario Leo Wechler è vedovo e vive con i due figli e la sorella (che lo aiuta a badare ai bambini).
Una sera mentre è a casa, Leo riceve una chiamata da un suo collega: c'è stato un omicidio, hanno ucciso un guaritore, l'arma del delitto sembra essere un Buddha di giada.
Dopo questo primo caso ne susseguono anche altri.

👉 Ho letto altri libri di questa autrice, due romanzi, mi sono piaciuti ma questo terzo no, l'ho trovato lento e dispersivo. Come autrice di gialli non l'apprezzo molto.

👉 Affascinante però l'ambientazione: Berlino, 1922. La moneta ha perso valore dopo la guerra e la rivoluzione, c'è la crisi e le persone tentano di vivere come meglio possono.

👉 Troppi casi proposti e indagini a "balzi", inizia con un caso poi passa all'altro mettendo da parte il vecchio, poi lo riprende. L'ho trovato non tanto caotico ma dispersivo.

👉 Il privato di Leo ricopre fin troppe pagine. Odio quando nei gialli divagano e qui lo si fa spesso. E i problemi con la sorella, e i figli, e le malattie e i fidanzati qui e là.  

👉 Le pagine non sono tante ma le ho trovate pesantissime.

"Il pellegrino dell'odio" di Ellis Peters 
Vol. 10 dei misteri di Fratello Cadfael 

Pagine 221
Genere Giallo

Originalità 8
Trama 7
Narrazione 8
Personaggi 7
Descrizioni 8
Ambientazione 8

Voto Finale: 7+

Dopo tre anni di guerra civile la situazione volge al peggio per il re.
Hugh, lo sceriffo dello Shropshire fa del suo meglio per salvaguardare la contea per il suo re.
Intanto fratello Cadfael e gli altri monaci sono alle prese con la festa dedicata a Santa Winifred.
Sono arrivano molti Pellegrini, in particolare due coppie: una composta da fratello e sorella e l’altra da due giovani di cui uno sta facendo una penitenza assai dolorosa: deve compiere il percorso senza scarpe e con una croce pesante al collo.
Ora la domanda è: ma l’omicidio? È un giallo, quindi qualcuno per forza deve essere ucciso.
L’omicidio è avvenuto ma lontano dal monastero … non tarderà però ad arrivare all’orecchio di fratello Cadfael.

👉 Non potete leggere questo libro se prima non avete letto le prime opere della serie. Questo perché si parla di fatti avvenuti in quei libri e ci sono vari spoiler.

👉 Pellegrini, ladri, giochi d’azzardo ed eredi dispersi. In questo caso bisogna scoprire la vera identità delle persone.

👉 Il caso non è troppo complicato però, l’ho intuito senza particolari problemi.

👉 Non apprezzo particolarmente i libri ambientati nel medioevo ma #ellispeters è riuscita a conquistarmi con questi suoi gialli. Non riesco a staccarmi da fratello Cadfael.


"Agatha Raisin e i Camminatori di Dembley" di M.C. Beaton 
Vol. 4 della serie Agatha Raisin

Pagine 200
Genere Giallo

Originalità 8
Trama 8
Narrazione 7
Personaggi 8
Descrizioni 7
Ambientazione 8

Voto Finale: 7

Dopo sei mesi trascorsi a Londra a lavorare ancora come PR, Agatha non ne può più e torna a Carsely. Londra ha una brutta influenza su di lei, tira fuori il suo lato peggiore, il villaggio invece è un luogo pieno di amici e … cadaveri.
L’ultimo ritrovato è nella proprietà di Sir Charles Fraith. La vittima è Jessica, una camminatrice di Dembley che cercava con entusiasmo lo scontro con i proprietari terrieri per i diritti di passaggio. Questo perché era assetata di potere e invidiosa. 
Snervante la felicità con cui cercava di litigare. Beh non mancherà a nessuno, anche perché negli ultimi giorni aveva litigato con tutti.
Agatha si mette ad indagare e per farlo si unisce ai camminatori insieme al suo vicino James, sua cotta nonché marito per finta.

"E allora adesso che sei tornata dobbiamo aspettarci qualche altro omicidio?"

👉 In questo libro si vedono chiaramente le varie personalità di Agatha, truculenta, assertiva ma incline alla malinconia. Tenace, battagliera ma anche generosa e bisognosa di affetto. Ha un carattere complesso.

👉 Questa è la storia dove Agatha incontra Charles, nei prossimi volumi i due saranno infatti inseparabili. In questo … beh non è iniziata bene.

👉 Il finale lo conoscevo già perché ho visto la serie tv ahimè 😩

👉 L’ho letto comunque con grande piacere. Agatha porta sempre una ventata di allegria.

"Vede, avevo sognato e fantasticato talmente tanto che mi sono resa conto che lui non poteva essere all'altezza dei miei sogni e delle mie aspettative. Io non sono nella realtà." 

 

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