Editore GARZANTI
Pagine 348
Prezzo 16,40 EURO
Prezzo ebook 9,99 EURO
Anno prima edizione 2014
Genere: Narrativa straniera
Esme ama ogni angolo di New York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell'Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d'inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l'occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno.
Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l'ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l'attore. Poi c'è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitatra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio: non sa più se è quello che vuole davvero.
Come può un Lettore resistere a un libro il cui titolo è “Lo strano caso dell’apprendista libraia”? Ebbene, è semplice, non può.
Genere: Narrativa straniera
Esme ama ogni angolo di New York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell'Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d'inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l'occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno.
Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l'ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l'attore. Poi c'è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitatra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio: non sa più se è quello che vuole davvero.
Come può un Lettore resistere a un libro il cui titolo è “Lo strano caso dell’apprendista libraia”? Ebbene, è semplice, non può.
Appena ho visto questo titolo tra gli scaffali della libreria mi è subito venuta voglia di acquistarlo, quando poi è stato scelto per la mia lettura di gruppo, allora non avevo più motivo per resistergli.
Contrariamente da ciò che il titolo potrebbe suggerire, questo non è un giallo ma un testo di narrativa che racconta dell’attimo in cui prendiamo coscienza di chi siamo e di che cosa vogliamo.
Esme si è trasferita a New York grazie a una borsa di studio per la Columbia, in città conosce Mitchell, ragazzo dal carattere complesso di cui finisce per innamorarsi.
Quando Esme si rende conto di essere incinta, una valanga di scelte e preoccupazioni le piovono addosso. Deve abortire? Ha ottenuto una borsa di studio per l’università che vuole frequentare, si è trasferita dall’Inghilterra apposta, ed ora deve mettere tutto da parte per il figlio dell’uomo che lei ama ma che l’ha lasciata? E come fare per i soldi?
Sommersa dai dubbi, Esme capisce che le sono rimaste due scelte: abortire e continuare con la sua vita, oppure tenere il bambino e rivoluzionare la sua esistenza. Con la scelta stretta al cuore, Esme raggiunge “La Civetta”, la libreria in cui va sempre quando vuole rilassarsi, sentirsi felice e nel posto giusto. Per un fortuito caso, appeso alla vetrina, c’è un foglio in cui è scritto che cercano personale, senza perdere tempo, Esme entra e la sua nuova vita ha inizio.
La mia opinione su questo libro si può riassumere con questa frase di Amleto, in cui mi sono imbattuta durante la lettura: “Niente è buono o cattivo se non è tale nel nostro pensiero.”
Questo non è un libro semplice, come apparentemente può sembrare. Racchiude in sé, infatti, un messaggio più profondo: la vita non è come la vuoi tu, ma come scegli che sia. Esme vorrebbe finire gli studi all'università, e diventare magari professoressa universitaria, ma si imbatte nella scelta tra avere un bambino o meno, e lei sceglie, e sono le scelte che fa che spingeranno la sua vita verso una via o l’altra.
Questo non è un testo che ha propriamente un finale lieto, ma c’è la descrizione di una vita nella sua complessità. Quello che questo libro ti trasmette è la comprensione di quanto le nostre scelte formino la nostra vita.
Quindi, riprendendo la frase di Amleto, credo che i lettori possano amare o ignorare questo libro. Alcuni vedranno le sfumature filosofiche, altri passeranno oltre, ma sta a noi, al nostro pensiero, decidere se questo, in definita, è un ottimo libro, oppure se è solo l’ennesima storia banale che ci propinano in questi tempi.
Certamente questo non è un libro perfetto, i salti da un evento all'altro, da un tempo all'altro, sono molto marcati e a volte fanno perdere il lettore nel flusso del tempo, la protagonista non ha un carattere forte e il più delle volte si lascia incantare dalle chiacchiere di Mitchell, ma nonostante questo, trovo che il libro contenga il giusto mix di semplicità e accortezza.
Mi piacciono i riferimenti ad altri testi presenti nel libro, e anche le canzoni, che il collega di Esme, Luke, cita e suona con la sua chitarra.
In questo libro sono descritti personaggi singolari, vittime e artefici della loro vita.
Un libro che nasconde tra le parole il suggerimento che, ebbene sì, un libro, o in questo caso, una libreria, può cambiarti la vita.
La scrittrice ha scritto questo libro perché (sua citazione): “A un certo punto della mia vita ho pensato che, dopo tutta la felicità che i libri mi hanno regalato, non volevo più essere solo il destinatario del dono di qualcun altro, ma volevo provare io stessa a creare qualcosa di altrettanto magico.”
A mio parere, un dono magnifico, che mi ha fatto pensare a quanto i libri possano essere importanti, e a quanto le nostre scelte sono le vere protagoniste della nostra vita.
Contrariamente da ciò che il titolo potrebbe suggerire, questo non è un giallo ma un testo di narrativa che racconta dell’attimo in cui prendiamo coscienza di chi siamo e di che cosa vogliamo.
Esme si è trasferita a New York grazie a una borsa di studio per la Columbia, in città conosce Mitchell, ragazzo dal carattere complesso di cui finisce per innamorarsi.
Quando Esme si rende conto di essere incinta, una valanga di scelte e preoccupazioni le piovono addosso. Deve abortire? Ha ottenuto una borsa di studio per l’università che vuole frequentare, si è trasferita dall’Inghilterra apposta, ed ora deve mettere tutto da parte per il figlio dell’uomo che lei ama ma che l’ha lasciata? E come fare per i soldi?
Sommersa dai dubbi, Esme capisce che le sono rimaste due scelte: abortire e continuare con la sua vita, oppure tenere il bambino e rivoluzionare la sua esistenza. Con la scelta stretta al cuore, Esme raggiunge “La Civetta”, la libreria in cui va sempre quando vuole rilassarsi, sentirsi felice e nel posto giusto. Per un fortuito caso, appeso alla vetrina, c’è un foglio in cui è scritto che cercano personale, senza perdere tempo, Esme entra e la sua nuova vita ha inizio.
La mia opinione su questo libro si può riassumere con questa frase di Amleto, in cui mi sono imbattuta durante la lettura: “Niente è buono o cattivo se non è tale nel nostro pensiero.”
Questo non è un libro semplice, come apparentemente può sembrare. Racchiude in sé, infatti, un messaggio più profondo: la vita non è come la vuoi tu, ma come scegli che sia. Esme vorrebbe finire gli studi all'università, e diventare magari professoressa universitaria, ma si imbatte nella scelta tra avere un bambino o meno, e lei sceglie, e sono le scelte che fa che spingeranno la sua vita verso una via o l’altra.
Questo non è un testo che ha propriamente un finale lieto, ma c’è la descrizione di una vita nella sua complessità. Quello che questo libro ti trasmette è la comprensione di quanto le nostre scelte formino la nostra vita.
Quindi, riprendendo la frase di Amleto, credo che i lettori possano amare o ignorare questo libro. Alcuni vedranno le sfumature filosofiche, altri passeranno oltre, ma sta a noi, al nostro pensiero, decidere se questo, in definita, è un ottimo libro, oppure se è solo l’ennesima storia banale che ci propinano in questi tempi.
Certamente questo non è un libro perfetto, i salti da un evento all'altro, da un tempo all'altro, sono molto marcati e a volte fanno perdere il lettore nel flusso del tempo, la protagonista non ha un carattere forte e il più delle volte si lascia incantare dalle chiacchiere di Mitchell, ma nonostante questo, trovo che il libro contenga il giusto mix di semplicità e accortezza.
Mi piacciono i riferimenti ad altri testi presenti nel libro, e anche le canzoni, che il collega di Esme, Luke, cita e suona con la sua chitarra.
In questo libro sono descritti personaggi singolari, vittime e artefici della loro vita.
Un libro che nasconde tra le parole il suggerimento che, ebbene sì, un libro, o in questo caso, una libreria, può cambiarti la vita.
La scrittrice ha scritto questo libro perché (sua citazione): “A un certo punto della mia vita ho pensato che, dopo tutta la felicità che i libri mi hanno regalato, non volevo più essere solo il destinatario del dono di qualcun altro, ma volevo provare io stessa a creare qualcosa di altrettanto magico.”
A mio parere, un dono magnifico, che mi ha fatto pensare a quanto i libri possano essere importanti, e a quanto le nostre scelte sono le vere protagoniste della nostra vita.
--> Questo libro è diventato famoso grazie al passaparola delle librerie indipendenti Americane.
Assegno al libro:
3 stelle su 5
Frasi dal libro:
- "Sono tutta la mia vita. Questi libri sono tutta la mia vita."
- "Lo sa cosa dice Calibano quando vuole rubare la magia di Prospero? Prima ricorda di levargli i libri: senza libri, è uno sciocco come me."
- "Perciò assicurati di amarlo. Perché il resto non conta un bel niente."
- "L'intera città è ricoperta di bianco e le solite regole non valgono più. Non mi voglio muovere, non voglio che esista il tempo. Voglio solo vivere in un mondo che è stato appena ricoperto di neve."
- "Ci sono volte in cui sei consapevole di essere vivo, consapevole che vivere è doloroso, non perché è terribile ma perché è meraviglioso."
- "Le librerie devono sopravvivere perché la gente le vuole, Esme. Tu devi fidarti che la gente continui a volerle, non imbrogliare la gente per convincerla a volerle."
- "Dovrebbero esserci un milione, un trilione di azioni come questa ogni ora, minuscoli gesti di gentilezza che non notiamo neppure, ma che provano il nostro altruismo, la generosità che è in tutti noi. Costruiamo il nostro essere con l'amore, offrendolo o ricevendolo. Tutto il resto non conta niente."
Ho questo libro in attesa di essere letto. Mi hai incuriosito con la tua recensione presto lo leggerò anche io
RispondiEliminaè un libro semplice, a me è piaciuto per le sue sfumature reali
EliminaHo visto questo libro al supermercato e mi ha incuriosito molto.. ma dopo questa recensione non c'è dubbio: lo comprerò :D
RispondiEliminaspero proprio che ti piaccia
EliminaNe ho sentito parlare molto di questo libro ma ... dopo la tua recensione penso che mi terrò la curiosità!
RispondiElimina:D non è una lettura tra le più straordinarie in effetti
EliminaNon so perchè, ma quando leggo "libro" "libreria" o simili nel titolo di un libro, tendo ad evitarlo, sono sempre delle delusioni.
RispondiEliminaIn effetti ultimamente escono tantissimi romanzi che nel titolo contengono parole come "libro" "libraio" "lettori". Mi sembra un po' una trovata pubblicitaria quindi me ne tengo ben alla larga. L'unico che mi piacerebbe molto leggere è La lettrice bugiarda.
EliminaDi cosa parla la lettrice bugiarda?
Eliminala libreria è piena di libri sui libri e librai, e per quanto ami quel mondo, è piuttosto noioso :D
EliminaA me non è dispiaciuto! Niente di speciale ma carino!
RispondiEliminaDici bene come resistere ad un libro con un titolo del genere, infatti credo che inizio a stilare una lista x il mio compleanno! Tipo una lista nozze! Ma sarà x il compleanno e questo libro non può mancare
RispondiElimina:D anche le mie liste libri sono solitamente infinite :D
EliminaSembra davvero un titolo interessante e la tua recensione è riuscita ad interessarmi più di quanto non avesse fatto il riassunto della quarta di copertina. Penso che lo aggiungerò alla mia wish list di letture!
RispondiEliminaè un libro semplice ma vero.
EliminaOddio ma è mio il commento? Seriamente? Ma io non mi ricordo di aver creato un profilo a quei tempi.. mica ho cominciato quest'estate? Oddio i misteri della vita... ahhahahahahah
RispondiEliminaE nel caso avevo visto il libro al supermercato? Vabbè, in tal caso poi l'ho acquistato tempo fa facendo un ordine, ma devo leggerlo!
E comunque sono in crisi.. quando diavolo ho creato questo profilo? AHhahahahaha
:D i misteri che scopri gironzolando per il blog
EliminaNo ma seriamente! ahhahahaha
Eliminala garzanti mi ispira tanto!
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