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venerdì 24 aprile 2015

"Oro rosso" - Tom Hillenbrand


Editore ATMOSPHERE LIBRI 
Pagine 243
Prezzo cartaceo 16,00 EURO 
Prezzo ebook 6,99 EURO
Anno prima edizione 2015
Genere: Giallo 



Dal momento che lo chef lussemburghese Xavier Kieffer è apprezzato dal più celebre critico gastronomico di Francia, è sempre invitato agli eventi più esclusivi. Ma la cena lussuosa al museo d'Orsay, organizzata dal sindaco di Parigi, termina dopo l'antipasto: Ryuunosuke Mifune, il più famoso cuoco di sushi in Europa, improvvisamente muore. La diagnosi è avvelenamento da pesce. Ma Kieffer, un abile detective dilettante, è scettico e scopre rapidamente le contraddizioni del caso. Si tuffa nel mondo della cucina giapponese rendendosi conto che ci sono pesci più costosi dell'oro - e più preziosi di una vita umana.








“Oro rosso” è il secondo thriller culinario che vede come protagonista il cuoco lussemburghese Xavier Kieffer.
Non mento nel dire che questa è la prima volta che sento parlare del genere “thriller culinario”, un giallo i cui misteri si basano sul cibo e sulla cucina.
In questo libro, Xavier vieni invitato dalla ragazza ad una cena speciale nel museo d’Orsay, organizzata dal sindaco di Parigi. Ryuunosuke Mifune, il più celebre cuoco di sushi in Europa, preparerà per pochi, speciali invitati, una cena tra le più ricercate ed eccelse. Peccato che muoia subito dopo l’antipasto!
Il sindaco di Parigi, messo all’angolo dai giornalisti per aver utilizzato uno dei musei più famosi di Parigi per una sua cena personale, incarica Kieffer di scoprire come è morto il prestigioso chef.
Kieffer, che nel primo volume della saga indaga sulla morte di un critico morto nel suo ristorante durante il pranzo, accetta l’incarico che lo porterà perfino su un’isola anonima vicino all’Italia.
Il libro ha una narrazione attiva, Kieffer si sposta tra la Francia e il Lussemburgo, passando per l’Italia, ed anche il Giappone riveste un posto importante in questa storia.
Le descrizioni dei luoghi sono molto dettagliate ed evocative. Io sono stata a Parigi e quel viaggio ha fatto nascere in me un odio viscerale nei confronti di quella città, però, devo dire, mi è stato molto utile, perché ora so ambientarmi perfettamente nella Parigi che più amo: quella dei libri. La Parigi contenuta fra le pagine di questo libro è precisa e reale, la descrizione del museo d’Orsay è meravigliosa, mi sembrava di essere ritornata tra quelle opere d’arte uniche al mondo.
Un altro aspetto che ho apprezzato del libro, sono le innumerevoli informazioni che dà in merito all’allevamento, alla vita e alla preparazione del tonno pinna azzurra. Molto curiosi sono anche gli accenni sull’arte del sushi.
Oltre a tutto questo, nel libro, però, ci sono alcune parti che mi sono piaciute di meno.
Come la maggior parte degli chef, anche Kieffer non è di certo un convinto animalista, anzi!
Le descrizioni di alcune pratiche barbarie legate alla cucina, mi hanno disgustata oltre ogni modo, ed io non sono vegetariana! Mi chiedo: è mai possibile che non si possa cucinare senza imbottire oche di cibo o annegare uccellini nell’Armagnac?
Spero che questa caratteristica del libro riesca a sensibilizzare un po’ le persone, rendendole più umane verso gli animali. Non si può, nel 2015, parlare ancora di specie in via di estinzione a causa dell’ingordigia dell’uomo! Si può essere sia onnivori che umani.
In complesso, ho trovato il libro soddisfacente, alcuni espedienti che Kieffer ha adottato durante le indagini mi sono parsi un po’ strani ma diversi dal solito. Il finale non mi ha colpito più di quel tanto, penso che il punto di forza di questo libro, siano tutte le nozioni che dà in merito alla cucina giapponese e, nel preciso, a riguardo del tonno pinna azzurra.
Un genere vecchio di secoli, rivisitato ed attualizzato. Consigliato ai buon gustai, a chi ignora le atrocità che vengono commesse in cucina e a chi piace il sushi!
Assegno al libro:
4 stelle su 5

Dal libro: 

- "Parigi in primavera non gli sembrava affatto quella meraviglia che credeva la maggior parte delle persone."

- "(...) il preambolo del piacere supremo che la gastronomia francese potesse offrire. O, a seconda dei punti di vista, della barbarie più odiosa commessa dall'uomo in nome della buona cucina."

- "La mia fede è stata messa a dura prova negli anni. In realtà credo solo a ciò che vedo."

10 commenti:

  1. anch'io non vedo l'ora di leggerlo! Vedo che a te è piaciuto ^.^
    Cmq ne approfitto per invitarti ad un evento sul mio blog, spero non ti spiaccia.
    Ecco qui il link, ti aspetto ;)
    http://piccolemacchiedinchiostro.blogspot.it/2015/05/buona-domenica-cari-amici-di-piccole.html

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  2. Questo libro sarà mio! Idea fantastica un giallo culinario! Mi piace molto!

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  3. Risposte
    1. L'ho finito la settimana scorsa! Merita tantissimo! Mi ha preso un sacco, consigliato!

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  4. Favoloso *_* io amo i gialli e amo cucinare! Cosa c'è di meglio di un giallo culinario?! *_*

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    1. Il libro è fantastico sia dal punto di vista dell'indagine che dal punto di vista culinario. Avrai l'acquolina in bocca per gran parte del libro.

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    2. Libri che mettono fame! 😃 devo assolutamente provarlo!

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    3. Però ti disgusta anche un pò, soprattutto quando ti descrive delle pratiche culinarie ormai praticamente bandite per la loro crudeltà!

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